Tags Posts tagged with "Paul McCartney"

Paul McCartney

Abbey Road - The Beatles

Uscito il 26 settembre 1969, Abbey Road è l’ultimo album registrato dai Beatles. Let It Be, che uscirà poi nel maggio del 1970, è stato infatti registrato a gennaio del 1969.

I Fab Four sono prossimi allo scioglimento e si stanno ormai dedicando ciascuno ai suoi progetti personali ma, anche per rispettare il contratto con la Emi, tornano in sala d’incisione ancora una volta, insieme al loro storico produttore George Martin.

Il lavoro in studio riflette la distanza che ormai divide John Lennon, George Harrison, Ringo Starr e Paul McCartney: sono poche infatti le occasioni che vedono i quattro in studio contemporaneamente durante le registrazioni. La maggior parte delle incisioni viene registrata solisticamente, sovraincidendo poi le parti di ciascuno. Mentre  da McCartney e George Martin arrivò l’idea di creare il medley che occupa il lato B dell’album, John Lennon propose di sistemare le sue canzoni su un lato e quelle di Paul dall’altro: un altro segno della crisi.

Il risultato finale però non lascia intravedere la crisi che attraversava il gruppo, anzi: Abbey Road sarà una pietra miliare nella storia del rock.

Il titolo dell’album avrebbe potuto essere “Everest”, in riferimento alla marca di sigarette del tecnico del suono dei Beatles, Geoff Emerick. Ma la prospettiva di arrivare fino in Tibet per scattare la foto di copertina dell’album non raccolse consensi tra i Fab Four. Fu allora che Paul McCartney suggerì il nome Abbey Road (il nome della via dove avevano sede gli EMI Studios, il loro studio di registrazione), che li avrebbe portati subito fuori dai loro studi di registrazione per scattare l’ormai leggendaria foto per la cover dell’album. Gli EMI Studios cambiarono poi il loro nome in Abbey Road Studios a partire dal 1970.
 
Abbey Road - cover album - The Beatles
 
La cover di questo album (su cui potete mettere le mani visitando il sito deagostini.com/beatlesvinile grazie alla The Beatles Vinyl Collection) è l’unica della discografia dei Beatles a non riportare il loro nome nella parte frontale, ma solo sul retro. Entrato nella leggenda, l’artwork dell’album non solo ha regalato eterna fama all’attraversamento pedonale di Abbey Road, ancora oggi meta di moltissimi fan e ambientazione di innumerevoli fotografie di emuli dei Beatles, ma ha anche alimentato le voci sulla morte di Paul McCartney.
 
PID (Paul Is Dead)
è una delle più famose leggende del rock, secondo cui il bassista dei Beatles sarebbe morto nel 1966 in seguito a un incidente stradale, per essere poi sostituito da un sosia durante tutto il resto della sua carriera. Presunti messaggi nascosti e indizi sarebbero disseminati, secondo i sostenitori di questa teoria, in molti album e brani della band. Abbey Road è uno di questi lavori: l’iconica foto di copertina è stata infatti interpretata come una sorta di corteo funebre. Paul, l’unico fuori passo mentre attraversa la strada scalzo (reggendo una sigaretta nella mano destra, pur essendo mancino), sarebbe un riferimento alla morte (in Inghilterra i morti vengono infatti sepolti scalzi), mentre John, completamente vestito di bianco, vestirebbe i panni del sacerdote, o dell’angelo. Ringo, vestito di nero, rappresenterebbe invece l’impresario delle onoranze funebri. George Harrison, che chiude il corteo, sarebbe invece il becchino, vestito in jeans e pronto per scavare la fossa. Ma questo non è il solo indizio che i sostenitori di questa teoria hanno individuato nell’album. Il Maggiolino Volkswagen parcheggiato su un lato della strada è targato LMW28IF: le prime tre lettere sono state interpretate come “Lie ‘Mongst the Wadding”, “Linda McCartney Widowed” (vedova) o come “Linda McCartney Weeps” (piange). Mentre 28IF indicherebbe che Paul avrebbe avuto 28 anni nel momento in cui è stata scattata quella fotografia (l’8 agosto 1969), se non fosse morto. Il grosso furgone nero parcheggiato dall’altra parte della strada, invece, ricorda un “Black Maria”, di quelli utilizzati dalla polizia mortuaria negli incidenti stradali. Sul retro della copertina, invece, la “S” della scritta Beatles appare spezzata mentre il riflesso sul muro comporrebbe un teschio.

Ma sono molte le inesattezze in questa serie di indizi. Paul è stato già ritratto in passato con una sigaretta nella mano destra: nel 1964, quindi prima della sua presunta morte, in una foto pubblicata nell’album Beatles for Sale. Sbagliato anche il riferimento all’età di Paul, che è nato il 18 giugno 1942 e che quindi l’8 agosto del 1969 aveva 27 anni, e non 28. Quanto al riferimento a Linda McCartney, nel 1966 i due ancora non si conoscevano: sarebbe stata quindi la sua compagna di allora, Jane Asher, a dover piangere la sua morte. Ma questa è solo un piccola parte della leggenda legata alla presunta morte di Paul McCartney.
 

 
L’album si apre con “Come Together“, un pezzo che Lennon riproporrà sempre nei suoi concerti degli anni successivi: una combinazione di pause e riprese, con bassi esaltati e una atmosfera cupa, con Lennon che bisbiglia “shoot me”, due parole inquitanti se pensiamo a cosa poi sarebbe accaduto 11 anni dopo.
La seconda canzone dell’album è “Something“: unanimemente riconosciuta come il capolavoro di George Harrison, dopo “Yesterday”, è la canzone dei Beatles che è stata coverizzata più volte. Frank Sinatra, negli anni Ottanta, l’ha definita “la più grande canzone d’amore degli ultimi cinquant’anni”. Altro capolavoro di Harrison è “Here Comes the Sun“, sul lato B.
In “Because“, I Want You (She’s so heavy)” e “Maxwell’s Silver Hammer” compare per la prima volta il sound elettronico del Moog (un sintetizzatore), da poco inventato al momento della registrazione dell’album.
Nonostante i grandi pezzi presenti sul lato A, Abbey Road passerà alla storia anche come l’album di quella che viene chiamata la “Long One“: sul lato B dell’album, otto tracce si susseguono senza stacchi, da “You Never Give Me Your Money” fino a “The End“, che però non chiude l’album. Venti secondi dopo l’ultimo titolo riportato sul disco parte un pezzo di soli 23 secondi chiamato “Her Majesty“. In origine il pezzo era stato inserito nel medley precedente tra “Mean Mr. Mustard” e “Polythen Pam” ma poi era stato rimosso. Il tecnico del suono John Kurlander, a cui era stato detto di non buttare nulla, piazzò il pezzo 20 secondi dopo “The End”. Quando McCartney lo ascoltò in quella posizione decise che l’effetto gli piaceva e il brano fu lasciato proprio lì dove era stato piazzato, come ghost track.

Infine, qualche curiosità sui Fab Four: sapete quando e come si sono conosciuti? E che cosa lega Paul McCartney e i Ramones? Queste ed altre informazioni in questo video.
 

Non si chiamerà Oldchella, come si vociferava ironicamente, ma Desert Trip. Tutto il resto, però, rimane confermato: un festival che raccoglie i big del rock e che prevede, in tre epiche giornate, i live di Rolling Stones, Bob Dylan, Paul McCartney, Neil Young, Roger Waters e The Who.

Il festival si svolgerà negli Empire Polo Fields di Indio in California, dove si tiene abitualmente il celebre Coachella. Sei leggende viventi saranno lì il 7, l’8 e il 9 ottobre e terranno ognuna un concerto completo vero e proprio.

Cominciano Rolling Stones e Bob Dylan il 7 ottobre, seguiti il giorno dopo da Paul McCartney e Neil Young. Il 9 ottobre chiudono in bellezza Roger Waters e The Who.

Un vero sogno per tutti gli amanti dei grandi classici del rock, ma non è un sogno alla portata di tutti: un ingresso per un giorno costerà 199 dollari, mentre gli abbonamenti per i tre giorni saranno venduti a un prezzo che varia da 399 a 1599 dollari (più diritti di prevendita e eventuali commissioni addizionali).

Per chi potesse affrontare il salasso, i biglietti saranno disponibili dalle 19 (ora italiana) di lunedì 9 maggio sul sito ufficiale del Desert Trip.

Questo il trailer del festival:

Oldchella

Paul McCartney, Rolling Stones, Bob Dylan, Roger Waters e The Who. Tutti in un’unico grande evento. Ce n’è abbastanza da far venire un infarto a qualsiasi amante del rock. Sicuramente è sufficiente per far preparare a molti la valigia in vista di un bel viaggio a Indio, California, in ottobre.

Sino ad ora era solo una voce. Troppo bello per essere vero, avranno pensato i più. E invece…

Dal proprio profilo Facebook, ognuna delle star sopra nominate ha caricato un breve video teaser. In tutti appare la scritta “October”. Questa ha tutta l’aria di una conferma.

Gira voce che l’evento si chiamerà Oldchella, un modo ironico per fare riferimento ad un Coachella con i veterani della musica. Qualsiasi nome venga scelto, si tratterà di un evento storico, del santo graal di tutti gli appassionati del genere. Imperdibile per tutti.

Ecco tutti i teaser. Non ci resta che spettare i dettagli. I più fortunati comincino a preparare la valigia.

Edit: È arrivato l’annuncio ufficiale e tutti i dettagli sulle prevendite, clicca qui per tutte le info.
 

0 301

La settimana scorsa Paul McCartney ha annunciato le sue prime date live del 2013 che saranno parte di un tour tutto nuovo intitolato
“Out There!” che vedrà Paul e la sua band viaggiare per il mondo per tutto l’anno, visitando anche luoghi in cui non si e’ mai esibito. Ulteriori date verranno annunciate nelle prossime settimane.

Oggi Paul conferma che porterà il suo nuovo tour in Europa a Giugno. Solo 3 saranno le date Europee estive e accanto a Varsavia e Vienna MCCartney ha scelto l’ Italia e l’incredibile scenario dell’Arena di Verona. Una scelta con cui Sir Paul realizza finalmente il suo desiderio di suonare all’Arena, una struttura che lo affascina per storia e cultura ma anche per la scenografia e l’ acustica perfetta che la contraddistinguono.

“The McCartney live experience”….. è un’opportunità che il pubblico, almeno una volta nella vita, dovrebbe cogliere. In sole 3 ore si rivivono alcuni dei più grandi momenti della musica degli ultimi 50 anni e , per molti, si tratta della musica che ha fatto da colonna sonora alla propria vita. Lo scorso anno ha segnato il 40° anniversario dal primo tour solista di Paul e queste ultime quattro decadi lo hanno visto suonare in una impressionante varietà di locations tra cui il Colosseo a Roma, la Piazza Rossa a Mosca, la Casa Bianca, uno show gratuito in Messico con oltre 400.000 spettatori. La sua band , con cui suona da oltre 10 anni (Paul “Wix” Wickens alle tastiere, Brian Ray al basso, Rusty Anderson alla chitarra e Abe Laboriel Jr alla batteria) sono una garanzia per lo show e non delude mai.

Paul si lancia nel 2013 a piene forze a seguito di un altro anno da ricordare come il 2012 che lo ha visto concludere il suo “On The Run Tour” con cui ha rotto ogni record come far uscire l’album “Kisses On The Bottom”, con cui ha raggiunto la vetta delle classifiche, guadagnare una stella sulla Hollywood Walk of Fame, suonare sia al Diamond Jubilee che alla Cerimonia d’Apertura delle Olimpiadi ed essere nominato Musicares Person of The Year, solo per citare alcuni memorabili momenti. Con un nuovo album in cantiere e con l’ “Out There Tour” , il 2013 non sembra segnare rallentamenti per Paul.

Prezzi dei biglietti:
Poltronissima gold euro 200 + prevendita / poltrona numerata euro 170 + prev
tribuna numerata euro 150 + prev / gradinata non numerata euro 60 + prev

Servizio pullman da tutta Italia
E’ disponibile un servizio pullman con partenze da quasi tutte le principali città italiane verso le location dei concerti. Clicca qui di seguito per info e prenotazioni.

2 432

Mancano poche settimane all’edizione 2013 del Festival di Sanremo – in programma sul palco dal Teatro Ariston tra il 12 e il 16 febbraio – e le voci su super-ospiti e cantanti in gara si sprecano. Dopo aver fatto sapere che Ricchi e Poveri, Toto Cutugno e Albano Carrisi si esibiranno durante la kermesse in segno di “omaggio al passato”, la direzione artistica ha reso noto che avrebbe proclamato altri nomi, salvo poi cadere in silenzio stampa.

Ieri inoltre Fabio Fazio ha annunciato tramite Twitter: “Come sempre escono notizie sugli ospiti a Sanremo e come sempre quasi mai vere. Del resto il bello è questo“. Il conduttore e direttore artistico si riferiva al fatto che, in merito all’imminente edizione, sono stati fatti nomi da lui mai confermati come quello della modella Bar Rafaeli e dell’artista israeliano Asaf Avidan (atteso in concerto in Italia in primavera).
Soprattutto a causa del budget del Festival, dichiaratamente basso e contenuto rispetto agli anni precedenti, risulta difficile credere agli ultimi super-ospiti, i cui nomi sono stati recentemente proclamati: si è parlato addirittura degli acclamatissimi Muse (già ospiti di Fazio a “Che tempo che fa“), dell’ex-Beatles Paul McCartney e del veterano Leonard Cohen. Magari il conduttore ha twittato una frase vaga esprimendosi sinceramente, forse invece non ha voluto rovinare la sorpresa al pubblico. Restiamo quindi in attesa di ulteriori aggiornamenti riguardanti il festival più seguito della televisione italiana.

0 324

Dave Grohl è sempre pronto a sperimentare nuove sonorità e collaborazioni: l’ultima trovata dell’ex batterista dei Nirvana, ora leader dei Foo Fighters, riguarda una band chiamata Sound City Players. La formazione di questa super band è ancora in via di definizione, quel che è certo è che il gruppo si esibirà al Sundance Film Festival il 18 gennaio e presenterà il documentario “Sound City”, realizzato dello stesso Grohl, e dedicato agli omonimi studi di registrazione californiani. A partecipare al progetto saranno tutti alcuni nomi presenti sulla soundtrack, come Trent Reznor (NIN), Nicks dei Fleetwood Mac e Corey Taylor. Anche Josh Homme dei QOTSA e l’ex Beatles Paul McCartneycon i quali aveva già collaborato recentemente – suoneranno proponendo i brani della colonna sonora, ma anche pezzi appartenenti al proprio repertorio.

5 734

Anche se si fosse trattato di un concerto tradizionale, sarebbe passato alla storia, vista la line-up da urlo, ma il fatto che si sia trattato di un’iniziativa di beneficenza per aiutare le vittime dell’uragano Sandy, aggiunge un valore in più, e già si parla di uno dei più grandi concerti rock di sempre: stiamo parlando di Sandy Relief 12/12/12, mega-concerto di beneficenza tenutosi ieri al Madison Square Garden di New York. Gli organizzatori parlano di due milioni di spettatori, tra presenti in loco e presso i maxi-schermi allestiti appositamente in tutto Central Park e chi ha assistito allo spettacolo in diretta streaming.


Sul palco si sono alternati dapprima Bruce Springsteen con la sua E Street Band, quindi Roger Waters con ben sette brani, i Bon Jovi, Eric Clapton, i Rolling Stones, tutti che hanno proposto almeno un paio dei proprio brani storici, Alicia Keys, gli Who, che non hanno dimenticato di eseguire “Baba O’Riley” nel giorno della morte di Ravi Shankar, Kayne West, quindi Billy Joel, Chris Martin ed infine Paul McCartney, che ha eseguito tra gli altri il brano “Cut Me Some Slack” assieme ai Nirvana, in una sorta di mini-riedizione del gruppo di Seattle. Sono stati presenti sul palco anche molti protagonisti di primo piano del mondo del cinema, ovvero inema come Leonardo di Caprio, Susan Sarandon, Quentin Tarantino, Adam Sandler, Jake Gyllenhaal, Chris Rock, Jon Stewart, Kristen Stewart e Steve Buscemi. Le T-shirt in vendita sono invece state realizzate e donate dallo stilista Tommy Hilfigher. Insomma, una serie di nomi che non hanno bisogno di presentazioni, per un evento che verrà senza dubbio ricordato a lungo.

Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi

Paul McCartney e Nirvana suonano “Cut Me Some Slack”

Roger Waters ed Eddie Vedder, Comfortably Numb

Adam Sandler, Sandy, Screw Ya! (cover di Allelujah)

Concert for Sandy Relief | La Scaletta del Concerto:

Bruce Springsteen and the E Street Band:
“Land of Hope and Dreams”
“Wrecking Ball”
“My City of Ruins”
“Born to Run” (con Jon Bon Jovi)

Roger Waters:
“In the Flesh?”
“The Happiest Days of Our Lives”
“Another Brick in the Wall (Part 2)”
“The Ballad of Jean Charles de Menezes”
“Money”
“Us and Them”
“Comfortably Numb” (con Eddie Vedder)

Bon Jovi:
“It’s My Life”
“Wanted Dead or Alive”
“Who Says You Can’t Go Home” (con Bruce Springsteen)
“Livin’ on a Prayer”

Eric Clapton:
“Nobody Knows You When You’re Down and Out”
“Got to Get Better in a Little While”
“Crossroads”

Rolling Stones:
“You Got Me Rocking”
“Jumpin’ Jack Flash”

Alicia Keys:
“Brand New Me”
“No One”

Who:
“Who Are You”
“Bell Boy”
“Pinball Wizard”
“See Me, Feel Me”
“Baba O’Riley”
“Love, Reign o’er Me”
“Tea & Theatre”

Kanye West:
“Clique”
“Mercy”
“Power”
“Jesus Walks”
“All of the Lights”
“Run This Town”
“Diamonds from Sierra Leone”
“Diamonds Remix”
“Touch the Sky”
“Gold Digger”
“Good Life”
“Runaway”
“Stronger”

Billy Joel:
“Miami 2017 (Seen the Lights Go Out on Broadway)”
“Movin’ Out (Anthony’s Song)”
“Have Yourself a Merry Little Christmas”
“New York State of Mind”
“The River of Dreams”
“You May Be Right”
“Only the Good Die Young”

Chris Martin:
“Viva la Vida”
“Losing My Religion” (con Michael Stipe dei R.E.M.)
“Us Against the World”

Paul McCartney:
“Helter Skelter”
“Let Me Roll It”
“Nineteen Hundred and Eighty-Five”
“My Valentine (con Diana Krall)
“Blackbird”
“Cut Me Some Slack” (con i Nirvana)
“I’ve Got a Feeling”
“Live and Let Die”

1 539

Sarà uno spettacolo unico quello al quale avranno la fortuna di assistere questa sera (12.12.12) gli spettatori presenti al Madison Square Garden di New York. Tra poche ore infatti – in occasione di una particolare raccolta fondi dedicata alle vittime dell’uragano Sandy – due pietre miliari del rock condivideranno lo stesso palco: l’ex-Beatles Paul McCartney e i Nirvana. Il batterista Dave Grohl (ora leader dei Foo Fighters) e il bassista Krist Novoselic (accompagnati dal chitarrista Pat Smear) ovvero i membri rimanenti della formazione di Seattle capitanata dal compianto Kurt Cobain, torneranno insieme dopo quasi vent’anni di assenza dalle scene. La band, fondata da Kobain – morto suicida nel 1994 all’età di 27 anni – ha contribuito alla diffusione mondiale del Grunge e cambiato per sempre la storia della musica.

McCartney e i Nirvana proporranno al pubblico un brano nato dalla loro collaborazione che fino ad ora non è mai stato diffuso; inoltre, nel corso della serata si alterneranno artisti del calibro di Bruce Springsteen, Eddie Vedder, i Rolling Stones, Bon Jovi, gli Who, Chris Martin, Roger Waters, Alicia Keys,Eric Clapton e Billy Joel. In Italia il concerto, della durata di quattro ore, sarà visibile a partire dall’1.30 circa su Sky Uno HD, oppure in replica venerdì 14 dicembre in prima serata.

 

 

2 522

Di libri sui Beatles ne sono stati pubblicati davvero tanti dal loro esordio, eppure le cose da dire non si sono certo esaurite, così come l’interesse dei fan. Non stupisce, quindi, l’annuncio di una imminente pubblicazione dedicata ai Fab Four, a cinquant’anni di distanza dal loro primo tour in terra americana. Il volume arriverà nei negozi tra dicembre 2013 e gennaio 2014 e prenderà in considerazione ogni singola tappa del tour dei Beatles che li ha resi famosi anche in America. Il libro si intitolerà “We want the Beatles: the backstage story of how the Fab Four rocked America, the historic tours of 1964-1966”, ed è ad opera di Chuck Gunderson, considerato massima autorità vivente per quanto riguarda la carriera live dei Fab Four. Per un libro al massimo della completezza, l’autore ha lanciato un appello ai fan dei Beatles: chi fosse in possesso di foto e materiale dell’epoca riguardante il tour, potrà inviarlo in cambio dei ringraziamenti in coda al volume.

0 474

Sono tantissime le voci sugli ospiti musicali delle Olimpiadi di Londra 2012: anche se non è stato ancora confermato nulla, sembra quasi certo che ci saranno le Spice Girls, e anche Madonna sembra essere tra i candidati più probabili. I concerti saranno all’aperto, ad Hyde Park e a Victoria Park, organizzati dall’agenzia Live Nation. I rumors in rete, iniziati quando fu annunciata Londra come sede delle prossime olimpiadi, non si fermano e fanno gli storici e variegati nomi di Led Zeppelin, Rolling Stones, Paul McCartney, Stevie Wonder, Simon e Garfunkel, Pink Floyd, Jaz-Z e Take That.


Madonna – Material Girl on MUZU.

0 409

Il 2011 si è appena concluso e gli artisti che per più tempo sono rimasti in classifica sono sia italiani che internazionali: Lady Gaga con “Born This Way”, Adele con “21”, oppure i REM – che poi si sono sciolti – con “Collapse Into Now”. Per quanto riguarda la musica nostrana è stato invece l’anno di Jovanotti con “Ora”, di Vasco Rossi con “Vivere o niente”, Laura Pausini con “Inedito”, e dei Verdena, che sono passati da un pubblico di nicchia al primo posto in Top 10 con il loro quinto album “Wow”. Anche per il 2012 sono previste parecchie uscite discografiche, a cominciare da quelle italiane: gli Afterhours hanno annunciato un nuovo lavoro e una partecipazione in forse al Festival di Sanremo; mentre il nuovo disco dei Litfiba (recentemente ritornati con formazione Renzulli-Pelù) è atteso per il 17 gennaio prossimo e si chiamerà “Grande Nazione”.

Passando ai nomi di richiamo mondiale, il 2012 sarà l’anno del ritorno di alcuni big che sono fermi da qualche anno discograficamente parlando: Robbie Williams – reduce dalla reunion dei Take that avvenuta lo scorso anno – tornerà a pubblicare come solista; mentre Madonna darà alle stampe un nuovo lavoro a marzo per l’etichetta Interscope Record e ha già lanciato qualche anteprima in rete (“Birthday song”, “Gimme all your lovin” e “Masterpiece”). Questo 2012 sarà anche l’occasione del ritorno anche per alcuni importanti nomi della scena rock e alternative: dopo 34 anni da “Never say die!” si riuniranno Ozzy Osbourne e i Black Sabbath – in concerto il 24 giugno a Milano – mentre Marylin Manson pubblicherà il suo nuovo album “Born Villain” a febbraio.

Leonard Cohen sarà nei negozi con il suo “Old Ideas” a partire dal 31 gennaio; e gli attesissimi Kiss arriveranno a giugno con “Monster”. Dopo oltre 10 anni tornano anche gli irlandesi Cranberries, il cui nuovo lavoro, “Roses”, sarà disponibile dal giorno di San Valentino, il 14 febbraio. E per chiudere il cerchio, anche la ricomparsa sulle scene di due ex-Beatles e dei Beach Boys, che negli anni ’60 si sfidavano a colpi di capolavori pop: Paul McCartney e Ringo Starr pubblicheranno “My Valentine” e “Ringo 2012” a distanza di qualche settimana l’uno dall’altro; mentre i Beach Boys torneranno in occasione del 50° anniversario dalla loro nascita con un nuovo lavoro che li vedrà riuniti dopo tanti anni con la formazione originale.