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Rai Uno

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A volte sono proprio le unioni di elementi totalmente diversi a creare qualcosa di unico, ed è questo che devono aver pensato Fabri Fibra e Tiziano Ferro quando hanno deciso di realizzare una nuova versione, a duetto del brano Stavo Pensando A Te.

La canzone, in pre save su Spotify da ieri, venerdì 15 dicembre, sarà disponibile da domenica sera su tutte le piattaforme digitali. Prima però i due artisti presenteranno il loro duetto inedito, per la prima volta insieme durante la trasmissione Che Tempo Che Fa, in diretta su Rai Uno.

Il brano che è stato uno di quelli più trasmessi di questa estate, è tratto dall’album Fenomeno di Fabri Fibra, lanciato ad aprile 2017, e in questa nuova versione con Tiziano Ferro, guadagnerà sicuramente ancora più visibilità.

“Nella musica italiana Tiziano Ferro è un fuoriclasse, il timbro della sua voce non ha rivali” ha dichiarato Fabri Fibra a riguardo di questa particolare collaborazione, “quando canta arrivano mille emozioni. Il suo metodo di lavoro in studio è molto simile al mio, entrambi curiamo ogni aspetto dei testi e della musica, nulla è lasciato al caso. Questa collaborazione è magica” 

Di tutta risposta, Ferro ritiene “Fibra è uno dei pochi veri geni della scrittura in rima. Uno che ha davvero cambiato le regole: incontaminato e onesto. Collaborare con lui è sempre stato un grande sogno”. 

Entrambi gli artisti hanno pubblicato lo scorso novembre le edizioni speciali dei loro ultimi album: “Fenomeno-Masterchef Edition” di Fabri Fibra è una versione speciale in cui “Fenomeno” che si completa con un EP che include inediti e rarità. Tiziano Ferro ha invce lanciato Il Mestiere della Vita Urban vs Acoustic l’edizione composta da due anime dell’album Il Mestiere Della Vita, che oltre al disco originale contiene un disco inedito con una selezione di brani reinterpretati da Tiziano Ferro in versione urban/acoustic e 4 bonus track.

Testo di Stavo Pensando A Te:

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che

Che figata andare al mare quando gli altri lavorano
Che figata fumare in spiaggia con i draghi che volano
Che figata non avere orari, né doveri o pensieri
Che figata tornare tardi con nessuno che chiede: “Dov’eri?”
Che figata quando a casa scrivo, quando poi svuoto il frigo
Che fastidio sentirti dire: “Sei pigro”
“Sei infantile, sei piccolo”
Che fastidio guardarti mentre vado a picco
Se vuoi te lo ridico
Che fastidio parlarti, vorrei stare zitto
Tanto ormai hai capito
Che fastidio le frasi del tipo
“Questo cielo mi sembra dipinto”
Le lasagne scaldate nel micro
Che da solo mi sento cattivo
Vado a letto, ma cazzo è mattina
Parlo troppo, non ho più saliva
Promettevo di portarti via
Quando l’auto nemmeno partiva

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

Bella gente qui, bello il posto
Faccio una foto sì, ma non la posto
Cosa volete, vino bianco o rosso?
Quante ragazze, frate, colpo grosso
Non bere troppo che diventi un mostro
Me lo ripeto tipo ogni secondo
Eppure questo drink è già il secondo
Ripenso a quella sera senza condom
Prendo da bere ma non prendo sonno
C’è questo pezzo in sottofondo
Lei che mi dice: “Voglio darti il mondo”
Ecco perché mi gira tutto intorno
Mentre si muove io ci vado sotto
Ma dalla fretta arrivo presto, troppo
E sul momento non me n’ero accorto
E poi nemmeno credo di esser pronto
E poi nemmeno penso d’esser sobrio
E poi un figlio non lo voglio proprio
E poi a te nemmeno ti conosco
Cercavo solo un po’ di vino rosso
Però alla fine, vedi, è tutto apposto
Si vede che non era il nostro corso
Si dice: “Tutto fumo e niente arrosto”
Però il profumo mi è rimasto addosso

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

Mi guardo allo specchio e penso: “Forse dovrei dimagrire”
Il tempo che passa lento, anche se non siamo in Brasile
Mi copro perché è già inverno, e non mi va mai di partire
In queste parole mi perdo, ti volevo soltanto dire

Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto lasciarci
Vedi mi sentivo strano sai perché
Stavo pensando a te
Stavo pensando che
Non avremmo mai dovuto incontrarci

Ieri sera ha preso il via la 67esima edizione del Festival di Sanremo, tra le (solite) critiche su come il denaro pubblico potrebbe essere utilizzato in modo più costruttivo (come se il Festival fosse l’unica manifestazione che utilizza finanze statali) e sulla presunta decadenza della musica italiana, che anno dopo anno si ripetono (sempre uguali) come una litania. Nonostante non abbiamo ancora sottomano i dati audience di ieri sera siamo comunque certi che proprio come tornano imperterrite le critiche, ogni anno ritornano anche le conferme: tutti lo criticano, ma in fondo tutti (o quasi) guardano il Festival di Sanremo.

Un’anteprima emozionante quelle della 67°esima edizione del Festival, che avrà fatto molto piacere ai nostalgici e agli amanti della bella canzone italiana; un’inizio che molto ricorda quello dello scorso anno ma che se ne discosta abbastanza da averlo reso interessante: l’elenco delle canzoni che hanno vinto il festival dello scorso anno ha lasciato posto a una carrellata di canzoni che pur non avendo vinto (e talvolta essendosi piazzate molto in basso nella classifica finale) sono diventate famose e hanno lasciato il segno nella storia della musica italiana: dalle Mille Bolle Blu di Mina e Un’Avventura di Battisti, passando per Maledetta Primavera di Loretta Goggi, Felicità di Al Bano e Romina o l’indimenticabile Almeno Tu Nell’Universo di Mia Martini, sino ad arrivare alle più recenti Sono Solo Parole di Noemi o Salirò di Daniele Silvestri.

Subito dopo, una (forse troppo lunga, o forse no, comunque a noi è piaciuta) parentesi in cui gli artisti in gara si sono potuti presentare: un cast variegato che alterna monumenti della musica italiana come Al Bano ad altri praticamente sconosciuti ai più come Alice Paba o Raige, passando attraverso artisti dello spessore di Fiorella Mannoia, Raf, Gigi D’Alessio o Marco Masini.

schermata-2017-02-08-alle-07-29-13“Mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare il giorno volevo qualcuno da incontrare la notte volevo qualcosa da sognare.” Sono state proprio queste parole scritte 55 anni fa ed un emozionato Tiziano Ferro a dare il via ufficiale alla sessantasettesima edizione del Festival della Canzone Italiana, seguite da un’esibizione strumentale da parte dell’orchestra di Sanremo di Vedrai Vedrai. Un dovuto doppio omaggio all’immortale Luigi Tenco scomparso 50 anni fa.

E dopo un inizio sulle note dell’emozione ha preso il via il terzo Festival consecutivo marchiato Carlo Conti, che, anche se oramai può essere considerato un veterano della conduzione della kermesse canora, anche ieri sera ha lasciato trasparire quella punta di emozione che lo rende ancora più simpatico al pubblico televisivo, che segue fedelmente i suoi programmi tv. Al suo fianco, da subito, un’emozionatissima Maria De Filippi ha fatto il suo ingresso senza passare dalle scale, perchè a detta sua Il Festival di Sanremo può esistere anche senza la sua discesa da esse (e noi siamo assolutamente d’accordo con lei!).

Poche battute per scaldare i motori e subito al via con la musica, come Conti ci ha abituato negli ultimi anni. Giusy Ferreri (alla sua terza partecipazione a Sanremo) con la sua Fa Talmente Male e il suo inconfondibile timbro ha dato il via alla gara, con un brano dal buon ritmo, il cui ritornello resta in testa sin dal primo ascolto.  Voto 7

schermata-2017-02-08-alle-07-31-53Segue un gradito ritorno, quello di Fabrizio Moro, vincitore proprio 10 anni fa con il brano Pensa, che quest’anno torna al Festival con Portami Via, un brano scritto pensando alla propria figlia di 3 anni, arrivata come un dono del cielo in un momento importante della propria vita. Un brano pieno di dolcezza,  interpretato dalla voce graffiante e intensa di Fabrizio. Un testo toccante, all’altezza degli altri.  Voto 8,5

A interrompere momentaneamente la gara, Raoul Bova, che dopo un breve scambio di battute si propone di presentare la terza cantante in gara, Elodie, al suo debutto sul palco dell’Ariston. Il brano Tutta Colpa Mia, è stato scritto tra gli altri dall’amica Emma, ed è ispirato a qualcosa che le è accaduto veramente. Buon ritmo, bella voce, bel testo. Niente di eccezionale ma da riascoltare. Voto 7

La quarta artista in gara è la regina di Singing In The Car, Lodovica Comello che, per il suo debutto al Festival presenta la sua Il Cielo Non Mi Basta. Una bella sorpresa, una voce fresca e limpida che si adatta perfettamente ad un brano delicato che parla di un amore impossibile ma fatto di momenti irripetibili. Un brano molto sanremese che ci ha convinto. Voto 7,5

Dopo l’intervento di Crozza, in diretta da Milano, è stata la volta di Fiorella Mannoia, alla sua quinta partecipazione al Festival. Trent’anni fa presentava l’immortale Quello Che Le Donne Non Dicono, che a detta sua le ha cambiato la vita, e quest’anno torna con Che Sia Benedetta, un vero e proprio inno alla vita. Un testo bellissimo, valorizzato da un’interpretazione magistrale, grintosa e dolce al punto giusto. Un ritorno in grande stile, come ci si aspettava da un’artista come Fiorella. Ieri sera abbiamo capito perchè tutti la danno già per vincitrice. Voto 9,5

Subito dopo a salire sul palco è stato Alessio Bernabei, (alla sua terza partecipazione,) con Nel Mezzo Di Un Applauso, una canzone che parla anch’essa (come molte in questo Festival) d’amore. Una canzone più orchestrale e più sanremese rispetto a quella presentata lo scorso anno, ma con la stessa grinta e carica che contraddistinguono i brani del giovane artista. Un brano che prende dal primo ascolto. Sicuramente piacerà molto e molto verrà trasmessa dalle radio. Voto 7.5

schermata-2017-02-08-alle-07-36-31Il settimo artista in gara è Al Bano, alla sua quindicesima partecipazione al Festival. Di Rose E Di Spine, è come ci si aspettava, la tipica canzone Sanremese, nel testo e nella musica; un’interpretazione pulita ed emozionante per l’artista che ha portato in campo ancora una volta se stesso, con una voce che non è stata al massimo per tutta la durata dell’esibizione; una piccola défaillance che però, visto e considerato tutto quanto ci può stare. Voto 8

A seguire Samuel, l’ex chitarrista dei Subsonica che si presenta sul palco dell’Ariston per la prima volta da solista con Vedrai, un brano che parla di un amore che deve seguire una nuova strada, di una crisi che non si dimentica della speranza. Un’interessante intro di chitarra per un brano energico, da riascoltare. Voto 7

Il nono artista in gara è Ron, con L’Ottava Meraviglia. Un brano d’amore molto classico e molto sanremese con un’apertura sul ritornello che convince, anche grazie al timbro di Ron, che non delude mai. Un brano che sicuramente piacerà ai nostalgici del Festival. Voto 8

Quasi al termine della gara tocca a Clementino, l’unica rappresentanza rap della serata. Ragazzo Fuori è un brano che parla di tutti quei ragazzi che ancora non hanno fatto una scelta di vita e che si trovano a combattere quotidianamente con la noia. Un brano che vorrebbe infondere speranza a tutti i giovani che non riescono a costruirsi un futuro, nemmeno volendo. Bravo Clementino al suo secondo Sanremo, convince. Voto 7,5

L’ultimo cantante in gara è stato Ermal Meta che torna in gara al Festival per la seconda volta dopo il grandeschermata-2017-02-08-alle-07-37-34 successo riscosso lo scorso anno. Il suo brano Vietato Morire è uno dei pochi “impegnato” di quest’anno e tratta di un argomento molto delicato, la violenza domestica. Vietato Morire è una sorta di invito per le donne a reagire, a fuggire dagli uomini che fanno loro del male, come ha fatto la propria madre. Tema toccante accompagnato da un ritmo incalzante, da riascoltare meglio ma decisamente convincente. Voto 8

Nel complesso quindi una serata interessante, in cui la padrona indiscussa è stata sicuramente la musica. Gli ospiti musicali e non, sono stati inseriti con grande maestria all’interno della gara senza spezzarla eccessivamente e pochi minuti dopo la mezzanotte tutti gli artisti in gara si erano già esibiti. Anche in questo 2017 quindi, Sanremo è partito nel migliore dei modi, e siamo certi che ci sarà molto da aspettarsi dalle prossime serate. Carlo e Maria sono riusciti a creare un buon clima e portando ciascuno la loro esperienza e la loro personalità sono riusciti a intrattenere gli spettatori. Intanto aspettiamo la seconda parte delle canzoni in gara, e già da oggi vedremo se i primi 11 brani presentati ieri sera verranno già trasmessi dalle radio e quale sarà la reazione del pubblico. Perché come abbiamo detto in apertura, tutti lo criticano, tutti vorrebbero boicottarlo, ma il Festival fa successo, ogni anno, forse proprio perchè riesce a rappresentare, in modo leggero,  lo specchio della nostra società.

{ Clicca QUI per rivedere la prima serata del Festival di Sanremo direttamente sul sito della Rai }

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Le voci si rincorrevano oramai da alcuni giorni ma solo da poche ore è stata svelata la data messa in onda di Arenà – Renato Zero Si Racconta: si tratta di sabato 17 settembre, in prima serata su Rai Uno.

Lo show tv, un’esclusiva Rai di quasi 3 ore, sarà l’occasione di rivivere i tre spettacoli andati in scena all’Arena di Verona i primi giorni di Giugno: tre concerti sold out durante i quali il pubblico ha potuto emozionarsi sia con i brani storici ed indimenticabili di Renato sia con i nuovi brani contenuti nell’album Alt. Una serata speciale anche per l’eccellente lista di ospiti che l’artista ha fortemente voluto con se in questo viaggio: tra gli altri ricordiamo ElisaEmma Marrone e Francesco Renga.

Tre ore completamente dedicate all’arte e alla musica di Renato Zero, tanto che lo stesso titolo dello special, gioca sul nome dell’anfiteatro veronese dove lo spettacolo si è svolto, unito in gioco all’espressione romana “a Renato” (a Renà). Tre ore per portare anche nelle case dei telespettatori i discorsi di lavoro, amore, fede, politica e accoglienza, ecologia, educazione e famiglia, che l’artista ha affrontato durante i suoi concerti all’Arena di Verona.

Rivediamo insieme lo spot caricato sul profilo YouTube ufficiale di Zero:

Renato Zero sarà di nuovo in tour il prossimo autunno per presentare il suo nuovo album alt a partire dal 24 novembre, data in cui è previsto il concerto presso la Unipol Arena di Casalecchio di Reno (Bologna). Tutte le date dei prossimi concerti qui.