Cornice di colli di Langa a Barolo per i mitici Deep Purple chi si materializzano per il Collisioni Festival in una rovente serata di Luglio. Il Collisioni è un Festival cultural musicale di grande spessore che da qualche anno sa scegliere ed ospitare grandi artisti di qualità e che forte di un territorio unico in Italia si merita un plauso anche per la sua organizzazione logistica non facile in luoghi così particolari.
Ma tant’è, la serata si preannuncia molto corposa come i grandi vini che caratterizzano il luogo e il giusto apripista scelto dai Deep Purple per scaldare il pubblico strabordante sono i The Cyborgs travolgente duo Electric Blues italianissimo che mi ha lasciato veramente stupefatto . Una miscela originale di rock blues ed electro che promette molto bene non solo per l’originalità del look ma per il caratteristico suono prodotto con soli due interpreti cyborg 0 e cyborg1.
Ma veniamo al main event Deep Purple la leggenda dell’Hard Rock un’ istituzione musicale che non ha bisogno di preamboli o presentazioni roboanti perché la band in questione è quella che insieme a Led Zeppeline e Black SAbbath e pochi altri, ha creato il Movimento Rock per eccellenza che poi è sfociato in decine di sottogeneri tra cui il metal. La band passata quasi indenne attraverso 5 decadi ha avuto svariati passaggi epocali, numerosi cambi di line up e anche se vogliamo rocamboleschi variazioni di genere, ma quello che importa, è che davanti a noi questa sera nella Pizza Rossa di Barolo questi splendidi giovanotti ancora in grandissima forma si presentano in formazione classica a 5 con Gillan voce , Glover al basso, Airey alle tastiere, Paice alla batteria e Morse alle chitarre.
5 Pezzi da 90 del rock duro, rock magmatico in continua trasformazione che sa passare da atmosfere blues a quelle progressive da passaggi metal a riff più dark e doom alla Black SAbbath. Si inzia con alcuni brani dell’ultimo sorprendente lavoro del 2013 Now What ma tutti aspettano i pezzoni che li hanno resi unici come la travolgente Strange Kind of Woman cantata a squarciagola non solo da Ian ma da tutto il pubblico. I brani vengono intervallati da grandi assoli che non devono mai mancare in un concerto Hard Rock che si rispetti. Ian Paice sembra quasi distruggere l’enorme batteria , Airey alle tastiere esegue pezzi classici e con il suo hammond regalandoci brividi che corrono lungo la schiena. Morse ha il suo assolo che va a sovrapporsi al classico imitare della voce di Gillan che sembra essere rimasta quella che ricordiamo nel suo massimo splendore dei ruggenti anni 70 .
Già alle prime note di Hush o Lazy il pubblico impazzisce di gioia ma anche brani se vogliamo meno noti come Vincent Price , All the time in the world o Perfect Strangers fanno il loro dovere . Ian e soci però sanno che l’esplosione avverrà con Smoke on The Water che per tutti è il classico indiscusso dell hard rock con quel riff semplice ma potente che almeno una volta abbiamo tutti tentato di eseguire sulle nostre chitarre . Smoke on the Water and Fire in the Sky il palco si accende la folla si infiamma ma sarà Black Night a fare da grande chiusura; la notte scura, la notte nera la notte profondo porpora è Deep Purple .
Grandi rockers , grandi istrioni vi vogliamo sempre così . State Rock !!!
Guarda la photogallery del concerto, a cura di Marco Cometto
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