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David Bowie

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Era il 23 agosto 1999 quando David Bowie si esibì per la serie VH1 Storytellers, di fronte ad un ristretto pubblico presente al Manhattan Center’s Grand Ballroom a New York.

L’11 ottobre 2019, a distanza di 20 anni, la registrazione di quel live verrà pubblicata su doppio LP in edizione limitata, su etichetta Parlophone. Si tratta della versione più completa a disposizione, che migliora quella uscita nel 2009, su CD/DVD/Download.

VH1 Storytellers è una serie TV di successo, cominciata nel 1996, che vede esibirsi live, di fronte al pubblico in sala, i più grandi artisti del momento. Da Bruce Springsteen ai Coldplay, da Ed Sheeran ai Foo Fighters, tutti si raccontano e raccontano le loro canzoni.

Quella di David Bowie fu un’esibizione indimenticabile, che vide il musicista suonare per la prima volta brani come “Can’t Help Thinking About Me”, cantata per la prima volta in 33 anni, “Drive-In Saturday” da Aladdin Sane, la cui ultima esibizione risaliva al 1974, e “Word On A Wing” per la prima volta in 23 anni.

Queste le parole di Bill Flanagan, produttore esecutivo di VH1 Storytellers: “Eravamo abituati ad avere a che fare con musicisti leggendari. Nonostante ciò, avere lì David Bowie fu più che un grande ingaggio. Non c’è modo di dirlo senza sembrare stucchevoli: è stato un onore. Bowie ha un posto unico nel rock & roll. Non è solo uno dei più rivoluzionari musicisti dell’epoca, non fa niente a meno che non sia profondamente convinto.

DAVID BOWIE VH1 STORYTELLERS

Lato 1:
1. Life On Mars?
2. Rebel Rebel (truncated)
3. Thursday’s Child

Lato 2:
1. Can’t Help Thinking About Me
2. China Girl
3. Seven

Lato 3:
1. Drive-In Saturday
2. Word On A Wing
3. Survive*

Lato 4:
1. I Can’t Read*
2. Always Crashing In The Same Car*
3. If I’m Dreaming My Life*

*Registrazioni Bonus non incluse nel CD originale.

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Nel prossimo numero di Dylan Dog, in edicola da domani, c’è un episodio davvero speciale che va ad indagare nel passato rock n’roll dell’indagatore dell’incubo. La sceneggiatura di Barbara Baraldi – autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti – e i disegni di Nicola Mari ci raccontano di quando Dylan era un roadie della band Bloody Hell.

“Ne ‘Gli anni selvagg’ incontriamo per la prima volta un Dylan ventenne. È un’età in cui ogni emozione viene vissuta al massimo, ogni innamoramento sembra insieme il primo e l’ultimo”, racconta Barbara Baraldi in una lunga intervista pubblicata sul sito della Sergio Bonelli Editore.

“La mia formazione musicale è principalmente dark-wave – racconta Barbara – e la tessitura sonora della storia è caratterizzata dalle atmosfere oscure e seducenti di Joy Division, The Cure, Depeche Mode, lo struggimento delle melodie degli Smiths, il tormento dei Nirvana, il glam dei New York Dolls, lo spirito ribelle del punk-rock di Ramones e Clash e la poesia di David Bowie.”

Come spesso accade negli albi di Dylan Dog, il numero è ricco di citazioni nascoste: “come molti altri, anch’io mi sono sempre divertita a scovare le citazioni all’interno degli albi di Dylan Dog, quindi non voglio rovinare il piacere della scoperta ai lettori. Posso però anticipare che quasi ogni comprimario della storia è modellato sull’estetica di un celebre musicista rock del passato.” ha detto Barbara.

dylan_dog_gli_anni_selvaggi

Durante la fase di disegno della storia, un altro lutto ha colpito il mondo del rock: la morte di David Bowie. Proprio a lui era dedicato un “cameo” all’interno della sceneggiatura. Barbara racconta che Nicola Mari, il disegnatore, era alle prese con una delle scene che lo vedevano protagonista nei giorni in cui si è saputo, ed era così turbato che ha esitato e inserire la parola “Duke” con cui il personaggio firmava un autografo, sostituendola con “Lord”. Solo durante la fase di revisione la redazione ha ripristinato la versione originale.

Ora non resta che correre in edicola e cercare di scovare tutte le altre citazioni nascoste. E per non farci mancare nulla, Barbara Baraldi ha preparato per tutti i lettori di Dylan Dog la playlist Spotify perfetta per accompagnare la lettura, la trovate qui: http://bit.ly/PlaylistDylanDogGliAnniSelvaggi.

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La notizia è stata data questo pomeriggio attraverso la pagina ufficiale Facebook del Duca Bianco, scomparso lo scorso gennaio 2016: l’11 di novembre prossimo verrà pubblicata una seconda raccolta postuma (che segue Who can I be now? (1974-1976), uscita la scorsa settimana che conteneva tra gli altri anche un disco inedito intitolato The Gouster) dedicata ai cinquant’anni di carriera di David Bowie.

bowie_legacyLa raccolta, intitolata Bowie Legacy, racchiude la sua intera carriera, dalle sue prime registrazioni sino all’ultimo singolo I can’t give everything away e sarà pubblicata in due formati: un’edizione standard con un solo cd, e un’edizione deluxe composta da due cd. A partire dal 7 gennaio prossimo (il giorno prima di quel che sarebbe stato il 70esimo compleanno del Duca) la raccolta sarà invece disponibile anche in formato vinile. Oltre alle hit di Bowie, all’interno della raccolta sono state inserite anche alcune tracce del suo ultimo album “★”  e una versione inedita di Life on mars? mixata da Ken Scott, produttore originale della canzone.

 

Questa la tracklist delle varie edizioni disponibili:

Bowie Legacy (1 CD)

  1. Let’s Dance (single version)
  2. Ashes To Ashes (single version)
  3. Under Pressure – Queen & David Bowie
  4. Life On Mars? (2016 mix)
  5. Changes
  6. Oh! You Pretty Things
  7. The Man Who Sold The World
  8. Space Oddity
  9. Starman (original single mix)
  10. Ziggy Stardust
  11. The Jean Genie (original single mix)
  12. Rebel Rebel
  13. Golden Years (single version)
  14. Dancing In The Street – David Bowie & Mick Jagger
  15. China Girl (single version)
  16. Fame
  17. Sound And Vision
  18. ‘Heroes’ (single version)
  19. Where Are We Now?
  20. Lazarus (radio edit)

Bowie Legacy (2CD)

CD1

  1. Space Oddity
  2. The Man Who Sold The World
  3. Changes
  4. Oh! You Pretty Things
  5. Life On Mars? (2016 mix)
  6. Starman (original single mix)
  7. Ziggy Stardust
  8. Moonage Daydream
  9. The Jean Genie (original single mix)
  10. All The Young Dudes
  11. Drive-In Saturday
  12. Sorrow
  13. Rebel Rebel
  14. Young Americans (original single edit)
  15. Fame
  16. Golden Years (single version)
  17. Sound And Vision
  18. ‘Heroes’ (single version)
  19. Boys Keep Swinging
  20. Ashes To Ashes (single version)
  21. Fashion (single version)

CD 2

  1. Under Pressure – Queen & David Bowie
  2. Let’s Dance (single version)
  3. China Girl (single version)
  4. Modern Love (single version)
  5. Blue Jean
  6. This Is Not America – with The Pat Metheny Group
  7. Dancing In The Street – David Bowie & Mick Jagger
  8. Absolute Beginners (edit)
  9. Jump They Say (radio edit)
  10. Hallo Spaceboy (PSB Remix) – with The Pet Shop Boys
  11. Little Wonder (edit)
  12. I’m Afraid Of Americans (V1 edit)
  13. Thursday’s Child (radio edit)
  14. Slow Burn (radio edit)
  15. Everyone Says ‘Hi’ (edit)
  16. New Killer Star (radio edit)
  17. Where Are We Now?
  18. Lazarus (radio edit)
  19. I Cant Give Everything Away (radio edit)

Bowie Legacy (Versione Vinile)

Side 1

  1. Let’s Dance (single version)
  2. Ashes To Ashes (single version)
  3. Under Pressure – Queen & David Bowie
  4. Life On Mars? (2016 mix)
  5. Changes

Side 2

  1. Oh! You Pretty Things
  2. The Man Who Sold The World
  3. Space Oddity
  4. Starman (original single mix)
  5. Ziggy Stardust

Side 3

  1. The Jean Genie (original single mix)
  2. Rebel Rebel
  3. Golden Years (single version)
  4. Dancing In The Street – David Bowie & Mick Jagger
  5. China Girl (single version)

Side 4

  1. Fame
  2. Sound And Vision
  3. ‘Heroes’ (single version)
  4. Where Are We Now?
  5. Lazarus (radio edit)

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Mancano solo 4 giorni a I-DaysFestival e Brianza Rock Festival. L’8,9 e 10 luglio ci aspettano tre giorni con il meglio della musica internazionale, con i concerti degli artisti headliner nei più importanti festival internazionali: Sigur Rós, Suede, Biffy Clyro, Stereophonics, Paul Kalkbrenner, Bloc Party, Jake Bugg, insieme ad  alcuni degli artisti più promettenti della scena mondiale come Låpsley, Shura, Honne, Sophie, Formation, The Sherlocks, Anteros, Eagulls, Klangstof, Jasmine Thompson, Public Access T.V., Joan Thiele.

I-Days Festival e Brianza Rock Festival renderanno omaggio a David Bowie con due iniziative nell’ampio spazio all’aperto con gli allestimenti delle opere di Jo Vargas, il missile alto 12 metri e il fulmine alla rovescia alto 3 metri di Aladine Sane. Inoltre nella 3 giorni di Festival, Andy dei Bluvertigo, che oltre alla sua carriera di musicista non ha mai abbandonato l’arte come forma espressiva, curerà una sua personale audio visualizzazione sul palco del Brianza Rock Festival e il 10 luglio alle ore 19:00 darà vita ad un flash mob sulle note di “Space Oddity”.

Una live session strumentale collettiva, un invito aperto a tutti i chitarristi dove per partecipare basterà caricare la propria performance – un video di massimo un minuto con la cover del brano – nella bacheca della pagina facebook.com/brianzarockfestivaltheoriginal/.

Coloro che verranno successivamente contattati avranno la possibilità di accedere gratuitamente alla giornata del festival del 10 luglio e, portando con sé la propria chitarra, prendere parte alla live session delle ore 19:00.

Andy è stato recentemente protagonista di uno degli eventi collaterali del Brianza Rock Festival, il workshop del Rock’nArt che ha come obiettivo quello di avvicinare diverse generazioni alla cultura, all’arte e alla musica.

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Dawid Bowie Is, la prima retrospettiva internazionale dedicata alla compianta star della musica inglese, arriverà in Italia nei prossimi mesi: l’ultimo appuntamento europeo con la mostra si terrà al MAMbo di Bologna (Museo di Arte Moderna) dal 14 luglio al 13 novembre 2016.

Si tratta di una delle mostre di maggior affluenza organizzata dal Victoria and Albert Museum di Londra, ed è incentrata sulla carriera di uno degli artisti più camaleontici ed innovatori della storia della musica, David Bowie.

Partita a Londra nel 2013, è stata trasferita a Chicago, San Paolo, Toronto, Parigi, Berlino, Melbourne e Groningen. La tappa di Bologna rappresenta l’unico appuntamento con il pubblico italiano e l’ultima occasione per vedere la mostra in Europa. L’esposizione celebra le cinque decadi di carriera di David Bowie, attraverso contenuti multimediali che conducono il visitatore direttamente all’interno del processo creativo del Duca Bianco, descrivendone il lavoro evidenziandone vari aspetti (oltre alla musica, anche design, teatro, cultura pop).

Scomparso lo scorso gennaio dopo una lunga malattia, Bowie ha lasciato un vuoto incolmabile nel cuore di milioni di persone affezionate alla sua musica, oltre che un’eredità artistica con pochi eguali nel mondo.

I curatori di David Bowie is, Victoria Broackes e Goeffrey Marsh, hanno raccolto oltre 300 oggetti contenuti nell’archivio personale dell’artista, tra cui l’outfit di Ziggy Stardust del 1972, alcuni testi originali scritti a mano e alcuni estratti di video e performance rari e preziosi.

La mostra si sviluppa su tre livelli: la prima parte dedicata ai primi anni di carriera di Bowie nella Londra del 1960 (fino a ‘Space Oddity’ nel 1966); la seconda incentrata sul processo creativo, e la terza rivolta all’aspetto live e ai concerti, con presentazioni audio e video e i costumi di scena.

INFORMAZIONI, BIGLIETTI e ORARI

Giorni e orari di apertura al pubblico:

dal martedì alla domenica dalle ore 10.00 alle ore 19.00
giovedì dalle ore 10.00 alle ore 23.00
lunedì chiuso

Costo del Biglietto:

·Intero giornaliero con prenotazione di giorno e fascia oraria: € 15,00 acquistabile online o in biglietteria

·Intero Open Day – fast lane: € 20,00 acquistabile online o in biglietteria

Per ridotti, gruppi e altri informazioni, i dettagli sono disponibili sul sito ufficiale della mostra (Davidbowieis.it).

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Come tutti sappiamo il 10 gennaio 2016 è venuto a mancare David Bowie: la scomparsa del Duca Bianco, che da 18 mesi combatteva contro un tumore, ha lasciato un grande vuoto nel mondo della musica, e dato il via a numerose iniziative per celebrare l’icona rock che ha attraversato 50 anni di storia della musica.

Tra gli eventi che si sono già svolti, in Italia ad esempio, i fan hanno organizzato due flash-mob a lui dedicati, entrambi per domenica 17 gennaio 2016: il primo si è tenuto presso le Colonne di San Lorenzo a Milano, il secondo in Piazza Santa Maria Novella a Firenze. Negli USA (precisamente a New Orleans) invece, gli Arcade Fire hanno indetto una parata ispirata a Bowie per il 16 gennaio, invitando i presenti ad indossare i migliori abiti o travestimenti volti a celebrare l’eleganza e le doti da trasformista di David Robert Jones.

Altre iniziative saranno annunciate o portate avanti nelle prossime settimane, tra serate tributo e concerti celebrativi: ad esempio al Magnolia di Milano il 23 gennaio 2016 si terrà la serata ‘CVDA – Let’s Dance‘, mentre al BQ De Nòtt (sempre a Milano) il 29 gennaio 2016 saranno di scena gli Scary Monsters Ltd, che proporranno i brani più celebri di Bowie.

In America si svolgeranno dei veri e propri live commemorativi: il primo è in programma per il 31 marzo 2016 a New York, per la precisione sul palco della Carnegie Hall. Il concerto vedrà esibirsi The Roots, Michael Stipe, Jakob Dylan e Laurie Anderson ed era già stato programmato prima della morte di David Bowie. Il secondo invece si svolgerà il giorno successivo, il 1 aprile 2016, al Radio City Music Hall e ospiterà Perry Farrell, Cat Power, The Polyphonic Spree e Heart’s Ann Wilson.

Restiamo in attesa di sapere se anche l’Italia si metterà in moto in tal senso, e visto l’affetto dimostrato a Bowie anche nel nostro paese, è molto probabile che ciò accada presto. Nel frattempo ‘Blackstar’, l’ultimo album dell’artista uscito appena 48 ore prima del tragico evento nonché il giorno del suo 69esimo compleanno (l’8 gennaio 2016), continua a riscuotere successi in termini di riscontro di pubblico, e ha debuttato direttamente alla posizione n° 1 della Billboard 200 Chart.

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Il suo vero nome era David Robert Jones. Il nome d’arte lo prese dai coltelli Bowie, molto in voga negli anni Sessanta. Era nato l’8 gennaio, lo stesso giorno di Elvis Presley e i suo famosi occhi di due colori diversi sono il risultato di una rissa quando era un ragazzino.

Queste ed altre curiosità nell’inforgrafica preparata da Stampaprint in omaggio a Ziggy Stardust che, come molti amano dire, non è morto e non morirà mai: sono solo venuti a riprenderselo.

Ecco l’infografica completa (clicca per ingrandire).

David Bowie - infografica

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“Ci sentivamo molto legati all’Italia. Sono sempre stato un grande ammiratore dell’arte italiana, specialmente del Rinascimento. C’è uno splendore naturale e una qualità di vita impossibili da trovare altrove. Da voi la vita in se stessa è molto più importante che non i progetti di carriera. Comunque è la meta finale di ogni giorno di lavoro”. Così David Bowie descriveva il nostro Paese nel 1992, per spiegare la scelta di sposarsi proprio qui, a Firenze, nella chiesa episcopale americana di St. James in via Rucellai.

Dopo essersi sposato con rito civile a Losanna con Iman, modella di sangue reale somalo scoperta e lanciata da Yves Saint Laurent, Bowie ha scelto di celebrare il rito religioso proprio a Firenze, accompagnato da un gran numero di star come Yoko Ono e Bono Vox. Una cerimonia blindatissima e un soggiorno coperto dalla privacy più totale.

I coniugi Bowie non erano  nuovi all’Italia, che avevano già esplorato in barca a vela:

“Sei settimane di vacanza in barca su e giù per le coste italiane. In una situazione così claustrofobica si ha veramente l’opportunità di conoscere bene qualcuno. Alla fine delle sei settimane o sei pazzo d’amore o non sopporti neppure più la vista dell’altro. Per noi ha funzionato bene. Ogni giorno di quella vacanza scoprivamo di amarci di più. Quando siamo arrivati a Firenze, abbiamo detto: Questa è la nostra piccola Shangrila, il luogo che amiamo di più fino ad oggi”. (rivista MODA n.99 del luglio 1992).

Oggi che il Duca Bianco ha detto addio per sempre ai suoi tanti fan sono in molti a ricordare la sua predilezione per il nostro Paese. Firenze ricorda commossa il grande amore di Ziggy Stardust per la città e ricambia con l’amore e il cordoglio di tutti coloro che non potranno mai dimenticare le emozioniprovate grazie alla sua musica.

David Bowie e moglie

Fonte immagine: solarey.wordpress.com

 

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Dopo un 2015 che si è chiuso con una brutta notizia per il mondo della musica rock e metal ecco che ne arriva un’altra terribile: David Bowie, il Duca Bianco, capostipite del glam rock è morto ieri 10 gennaio dopo una battaglia di 18 mesi contro il cancro.

La notizia è confermata da un post sulla fan page ufficiale su Facebook dell’artista e dau breve Tweet del figlio di Bowir, Duncan Jones:

 

January 10 2016 – David Bowie died peacefully today surrounded by his family after a courageous 18 month battle with…

Posted by David Bowie on Domenica 10 gennaio 2016

“10 Gennaio 2016 – David Bowie è morto pacificamente oggi circondato dalla sua famiglia dopo una lotta di 18 mesi con il cancro. Molti di voi condivideranno questa perdita, vi chiediamo comunque di rispettare la privacy della famiglia in questo momento di dolore”

Bowie ha attraversato quattro decenni di musica rock, reinventansi continuamente e cambiando pelle, stile e immagine grazie ad alter ego come Ziggy Stardust, Halloween Jack, Nathan Adler e The Thin White Duke (noto in Italia come il “Duca Bianco”). Dal folk acustico all’elettronica, passando attraverso il glam rock e il soul, David Bowie ha lasciato tracce che hanno influenzato moltissimi grandi artisti.

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david bowie blackstar

Il ritorno sulle scene sancito due anni fa dall’ottimo “The next day”, ci aveva restituito un David Bowie un po’ “all’antica” come testimoniava anche la copertina nichilista che riprendeva in maniera palese quella del suo album capolavoro “Heroes”. Il Duca Bianco è già pronto a rilasciare un nuovo LP che uscirà nei negozi il prossimo gennaio con il titolo di “Blackstar”, anticipato proprio nelle ultime ore dalla title-track rilasciata online come singolo promozionale. Uno brano lungo e tenebroso contraddistinto da atmosfere orientaleggianti e da un incedere ossessivo e inesorabile con la voce di David Bowie che ricorda il timbro scuro e stentoreo dell’ultimo Scott Walker e in certi frangenti sembra quasi di ascoltare i Radiohead di “Amnesiac”. “Blackstar” si annuncia dunque un progetto stilisticamente assai differente rispetto a “The Next Day”; in questo pezzo c’è più elettronica e soprattutto traspare evidente il desiderio di esplorare nuovi paesaggi sonori. Non vediamo l’ora di verificare se tutto l’album sarà realmente così.

Video canzone “Blackstar” di David Bowie:

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Da ormai molto tempo le voci su un possibile ritorno sul palcoscenico di David Bowie si rincorrono, soprattutto dopo la pubblicazione del nuovo e apprezzato lavoro del Duca Bianco, “The next Day”, avvenuta lo scorso marzo.
Ora un cartellone pubblicitario apparso in rete, relativo al Festival iberico Primavera Sound (simile a quello che ritrae Arcade Fire e molte altre band che prenderanno parte all’edizione 2014 della manifestazione), ha riacceso la speranza dei fan dell’artista: se non si trattasse di un clamoroso falso, sarebbe una notizia più che positiva e da molto attesa dagli amanti della musica di Bowie. L’eclettico personaggio manca infatti dai riflettori da ormai 10 anni, dopo che nel 2004, a seguito dell’uscita dell’album “Reality”, si era ritirato dai palcoscenici mondiali a causa di un problema cardiaco che lo aveva colpito.
L’entourage del musicista 66enne non ha confermato ne smentito la notizia, che per ora sta facendo il giro del web: magari, oltre a questa singola partecipazione, sarà annunciato un vero e proprio tour mondiale di David Bowie, o quanto meno la presenza ad altri festival europei. Noi lo speriamo vivamente.

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Soltanto pochi mesi fa, il bassista degli Uriah Hepp Trevor Bolder ha dovuto annunciare uno stop nella sua carriera, parlando di problemi di salute: solo in seguito è divenuto chiaro che si trattasse di un cancro al pancreas, contro il quale il bassista ha lottato fino alla morte, avvenuta all’età di 62 anni. Nei piani del musicista c’era il ritorno sul palco con i suoi Uriah Heep, formazione della quale faceva parte dal 1976. In precedenza, Trevor aveva avuto modo di collaborare con un altro grande nome della musica britannica: negli anni Settanta faceva parte della formazione di David Bowie Spiders From Mars. Attraverso una nota ufficiale, gli altri membri degli Uriah Heep lo ricordano come uno dei bassisti più influenti che l’Inghilterra abbia mai avuto e come un puro appassionato di musica che ha calcato il palco finchè gli è stato possibile. Ha espresso il suo cordoglio anche David Bowie, che lo ha ricordato come un musicista meraviglioso e di grande ispirazione. Con lui, Trevor Bolder ha collaborato alla realizzazione degli album “Aladdin sane”, “Pin ups”, “Hunky dory” e “The Rise And Fall Of Ziggy Stardust And The Spiders From Mars”.