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Festival di Sanremo 2018: accusa di plagio per Ermal Meta e Fabrizio Moro? La Rai indaga

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La prima serata del Festival di Sanremo 2018 si è conclusa da qualche ora con ascolti altissimi: 11 milioni e 600 mila telespettatori hanno seguito la kermesse, per il 51% di share e un picco di oltre 13 milioni di presenze nella parte iniziale con il monologo di Fiorello. Oltre a battere tutte le aperture della triplice ‘gestione Conti’, la 68esima edizione del festival della musica italiana ha raggiunto un record di ascolti che si era registrato l’ultima volta nel 2005.

Non c’è stato nemmeno il tempo di festeggiare, però, che la prima polemica si è abbattuta sul Teatro Ariston e, in particolare, su due concorrenti della categoria big: si tratta dell’accusa di plagio rivolta ad Ermal Meta e Fabrizio Moro, in gara con il brano ‘Non mi avete fatto niente‘, scritto dai due cantautori insieme ad Andrea Febo. Secondo chi li vorrebbe fuori dalla competizione, la canzone sarebbe troppo simile ad un pezzo presentato alle selezioni delle nuove proposte nel 2016 e mai commercializzato: ‘Silenzio‘ di Ambra Calvani e Gabriele De Pascali. In questo caso, però, si tratterebbe di una autocitazione: benché le somiglianze tra i testi dei due brani, infatti, appaiano evidenti, entrambi sono stati scritti da Andrea Febo, il quale aveva preventivamente annunciato una rielaborazione della sua stessa opera.

Durante la conferenza stampa sanremese di mercoledì 7 febbraio 2018 sono stati annunciati gli ospiti della seconda serata ed è stato affrontato più volte l’argomento, senza però arrivare ad un giudizio definitivo sulla faccenda, tutt’ora in fase di accertamento.

Claudio Baglioni ha cercato di non allarmare nessuno, spiegando di non aver ancora incontrato i diretti interessati dopo la loro prima esibizione: “Il ritornello non viene più considerato centrale nella nuova forma canzone. Andiamo molto cauti sulla questioni di plagio perché tutta la musica è stata già scritta e ci sono continui riferimenti. Vi prego di non improntare troppo le vostre energie su questo, è un fatto importante ma mi sembra meno centrale di altre cose”, ha spiegato il direttore artistico.

Quando uno dei giornalisti ha sottolineato la doppia pubblica esecuzione della canzone originale, e quindi una chiara violazione del regolamento vigente, l’autore Claudio Fasulo ha ribattuto che sono attualmente in corso vari accertamenti e che niente è ancora stato deciso, specificando che il regolamento prevede la possibilità di utilizzare campionamenti o brani di altri autori se inclusi in percentuale inferiore al 30%.

Già in passato il Festival di Sanremo aveva portato alla luce questioni simili, con le squalifiche di Loredana Berté nel 2008 e di Riccardo Sinigalia nel 2014 e l’archiviazione nel caso di Simone Cristicchi nel 2006. Intanto Massimiliano Longo (All Music Italia), tramite un chiaro tweet, ha spiegato che in tutte le interviste rilasciate da Ermal Meta e Fabrizio Moro i due artisti hanno più volte chiarito che il ritornello era già stato utilizzato in passato e che quindi il plagio non sussisterebbe. Si attende il verdetto definitivo della Rai.

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