Wire, live report dal Magnolia di Milano

Wire, live report dal Magnolia di Milano

I Wire storica band britannica ritorna in Italia sul palcoscenico del festival musicale “Estate 2037” del Circolo Magnolia, dando vita ad una performance di qualità come è lecito aspettarsi da loro.
Festeggiare quarant’anni di attività, e presentare un nuovo disco sono sicuramente vaildi motivi per ritornare ad esibirsi live per la band di Newman e soci che negli anni ha saputo dar vita ad una miscela sonora unica, elegante ed inconfondibile che riuscì a traghettare la rabbia del punk fine anni 70 nella New wave anni 80.

Produzione discografica importante con sedici album da studio, dagli esordi di “Pink Flag” e “154” fino al nuovo e bellisimo lavoro “Silver/Lead”, contraddistinguono i Wire come una delle band seminali di un certo tipo di rock alternativo che certamente anche dal vivo trova una sua dimensione interessante e che nella serata milanese ha visto esibirsi il gruppo in formato di quartetto , Colin Newman, Graham Lewis, Robert Grey membri fondatori del gruppo e il giovane chitarrista e tastierista Matthew Simms subentrato negli ultimi anni.

Bisogna dire che anche senza l’utilizzo di mega produzioni scenografiche, strumenti ed effetti i Wire hanno dato vit ad un ottimo live che dimostra la loro grande classe ed esperienza nel mondo musicale. Colin Newman voce e chitarra fa da frontman anche se in realtà in molti brani è lo stesso Graham Lewis che si alterna come vocalist imbracciando il suo potente basso elettrico. Robert Grey fornisce la precisa base ritmica, mentre il giovane Simms si dimostra pienamente partecipe e funzionale al resto della band con la sua chitarra solista di pregevole fattura.

Considerando l’immensa produzione discografica dei Wire non basterebbero tre ore di live per poter snocciolare il meglio del loro repertorio ma ahimè ci siamo dovuti accontentare di poco più di un ora di concerto che ha comunque lasciato un senso di leggerezza nel pubblico presente al Magnolia.
Abbiamo ascoltato alcuni pezzi storici della band come Ahead, Over Theirs, Boiling Boy, Mannequin, Ex Lion Tamer ma anche alcuni brani tratti dal nuovo lavoro come Diamonds in Cups, An Alibi e Brio percependo che quarant’anni di storia sono importanti e che i Wire hanno ancora molto da dire nell’attuale panorama musicale.

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