Vasco è Vasco: Torino, 9 Giugno 2013 (recensione concerto)

Vasco è Vasco: Torino, 9 Giugno 2013 (recensione concerto)

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Perche’  Vasco E’ Vasco! E’ inutile girarci intorno, anche se non sei uno tra i suoi fans più accaniti, quando ti ritrovi allo stadio con altre 40.000 persone accanto a te, ti lasci trasportare, ti lasci convincere, ti lasci emozionare. Neanche le incessanti ore di pioggia sono riuscite a fermare il popolo del Blasco. 9 giugno 2013, stadio Olimpico di Torino, tutto pronto per il Kom 13! 7 date, 2 città e tante aspettative.

Prima di parlare del concerto in sé, è doveroso da parte mia raccontare un aneddoto, una di quelle storie che ti fanno comprendere meglio lo spirito di un concerto di Vasco: Il mio personale live inizia sul regionale per Torino, 2 ore di viaggio in comapgnia di fans storici… loro si che hanno aneddoti da raccontare su ogni concerto di qualsiasi anno… tendo l’orecchio per ascoltarli da redattrice e non da distratta passeggera. Nella loro voce si percepisce l’emozione di partecipare ad un nuovo tour, la malinconia e la paura di ritrovarsi orfani della sua musica live, la speranza di vederne altri e altri ancora. Mi colpisce, in particolare, un padre sulla 40ina, racconta che sta portando suo figlio, appena 10 anni, a vedere Vasco; il piccolo non sembra entusiasta all’idea ma il padre con tutte le sue energie continua a ripetere “Vasco E’ Vasco… vedrai che sarà stupendo…”.

Non so se ha convinto suo figlio ma sicuramente ha convinto me! E con questo spirito sono entrata allo stadio, in solitaria mi siedo sulla poltroncina a me riservata e dopo neanche 2 minuti mi ritrovo coinvolta da 2 ragazzi in foto ricordo, risate e accenni di cantate alquanto stonate.

H. 21.00 – Per un attimo la pioggia si ferma, come ad attendere anch’essa l’inizio del concerto, la crew solleva i teli antipioggia, i fotografi si posizionano nel pit, le luci si spengono e… il boato della folla. Le note di L’uomo più semplice aprono le danze, compare Vasco armato di cappellino, occhiali da sole e sgargianti scarpe rosse. Il ritmo delle prime canzoni è molto serrato, tanto da non lasciare molto spazio a qualche battuta del cantante, si susseguono Sei pazza di me, Non sei quella che eri, Starò meglio così come una sorta di storia, tutte canzoni legate da un filo conduttore.

I musicisti sono in ottima forma, si percepisce ad ogni nota… soprattutto quando attaccano con i pezzi storici come Quanti anni hai, Siamo soli e Ogni volta … ed è proprio su quelle note che da brava amante della musica mi lascio coinvolgere dall’atmosfera; quando senti e vedi un intero stadio cantare e saltare all’unisono, il concerto in sé passa in secondo piano, ciò che ti rimarrà impresso sarà l’energia scatenata da quei corpi… vibranti e palpitanti che solo un grande artista riesce a scatenare. Dopo una pausa strumentale e un medley di pezzi altrettanto storici, dopo più di due ore di musica arriva il momento del bis… stadio in delirio, bis da copione con gli evergreen da brivido come Sally, Un senso, Vita spericolata e la canzone di Vasco per antonomasia: Albachiara!

Un live da incorniciare nella memoria e nell’animo di ogni singolo spettatore, il primo di 4 date a Torino e 3 a Bologna, Vasco che prova a dare le dimissioni e il suo pubblico che non glielo permette.

Da parte mia… Vasco E’ Vasco, non si discute!

Photogallery del concerto:
www.concertionline.com/foto-concerti/vasco-rossi-a-torino-foto-concerto/

Setlist:

Intro
L’uomo più semplice
Sei pazza di me
Non sei quella che eri
Starò meglio così
Domenica Lunatica
Come stai
Quanti anni hai
Siamo soli
Ogni volta
Manifesto futurista della nuova umanità

Interludio 2013 Strumentale

C’è chi dice no
Gli spari sopra
Stupendo
Non l’hai mica capito
Eh già
Medley: Rewind/Gioca con me/Delusa/Mi si escludeva/Asilo republic
Canzone
Vivere non è facile

I soliti
Siamo solo noi
Sally
Un senso
Vita spericolata
Albachiara

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