Il Muro del Canto: “Raccontiamo storie fuori dal tempo”.

Il Muro del Canto: “Raccontiamo storie fuori dal tempo”.

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La band romana prosegue con successo il tour di "Ancora Ridi" e pensa già al terzo disco.

La chiamano “la nuova scena romana” e loro, insieme a band come Ardecore o cantautori come Alessandro Mannarino, ne sono certamente alfieri valorosi: loro sono Il Muro del Canto e stanno portando in giro, ormai da qualche mese, il loro nuovo album “Ancora Ridi”, seguito del felicissimo esordio “L’Ammazzasette”.
Ho fatto due chiacchiere con il cantante e percussionista della band Alessandro Piervanti, in vista anche della prossima data di Firenze (Tender Club, 27 novembre, ingresso gratuito), la prima della tranche finale del tour.

“Ancora Ridi” è uscito a ottobre 2013, dunque ormai da un anno, puoi già tracciare un bilancio di come è stato accolto?

Il pubblico lo ha accolto molto bene, sono stupito di quanto in fretta abbiano imparato i pezzi e di come aspettino i concerti con ansia. Avevo un po’ timore che “Ancora Ridi” non venisse accolto bene come “L’Ammazzasette”, invece forse piace ancora di più, quindi a noi non rimane che goderci la cosa.

Rispetto a “L’Ammazzasette” questo secondo disco vira da una dimensione folk ad una più rock e anche dal vivo il live mi sembra più dinamico. Erano queste le sonorità che volevate approfondire?

“Ancora Ridi” è stato scritto durante il tour del primo disco, mentre eravamo in giro a suonare, questo ha fatto sì che le sonorità siano state grandemente influenzate dalla dimensione live, quindi ritmi più diretti, più veloci e meno cantautoriali, meno folk. Ora stiamo già scrivendo i brani per il terzo disco e siamo anche noi curiosi di capire cosa succederà.

I vostri testi raccontano storie di fame, di disperazione, riprendendo la tradizione delle storie popolari romane; è questo particolare momento storico che le rende così attuali?

Noi cerchiamo di scrivere storie fuori dal tempo, che potrebbero essere ambientate nel passato come nel presente; non mettiamo riferimenti temporali proprio perchè le nostre storie potrebbero raccontare sia l’Italia di una volta che quella di oggi. Nei nostri pezzi cerchiamo di dare risalto a quello spirito popolare, quell’unione che sta alla base della risoluzione di ogni problema sociale.

A proposito della scena romana, non è un po’ riduttivo dovervi identificare con questa definizione? Non avete paura di rimanerci incastrati?

Questo è più un problema che si pongono gli addetti ai lavori, chi analizza le cose in modo asettico; le persone che ci vengono a vedere dal vivo restano coinvolte, si emozionano per le nostre storie e l’unica differenza che conta alla fine, è sempre quella tra musica bella e musica brutta, tutte le altre definizioni non sono importanti.

Girando in tour che tipo di Italia avete potuto vedere? Vale ancora la pena fare il musicista o la situazione è tragica come la dipingono gli addetti ai lavori?

Vale sempre la pena, anche se è ovvio che chi faceva musica negli anni ’90 o nei primi 2000 ha visto un cambiamento forte nella situazione dei live, ma in ogni caso ogni epoca ha qualcosa da dare, ogni concerto ha qualcosa da dare, è una piccola esperienza, c’è uno scambio di emozioni e storie con le persone che vale sempre la pena. Il lato economico non deve essere centrale in questo lavoro.

Cosa deve aspettarsi chi verrà a vedervi a Firenze e nei prossimi live e magari non vi conosce?

Noi porteremo il nostro mondo, la nostra storia lunga due dischi, speriamo che chi non ci conosce abbia la curiosità e la voglia di volerci scoprire.

Ultima domanda, sai già in che direzione musicale andrà il vostro terzo disco?

Guarda questi primi due dischi ci hanno permesso di definire la nostra identità, col terzo disco puntiamo a consolidarla: sonorità western, rock decadente, le sonorità sporche di Tom Waits. Un rock ombroso che sfocia in grandi cavalcate energetiche.

Hai un aneddoto che ricordi in modo particolare di questo tour?

Sì, in un paesino pugliese in estate dovevamo suonare in piazza, la prima tappa estiva del tour in una piazza, invece pioveva, così ci hanno portato in una masseria rustica dove ospitano i turisti e il concerto è diventato un acustico per tante persone che parlavano lingue diverse, un’esperienza magnifica che si vede in un documentario sul tour, “Ancora Ridi Tour”, che è disponibile su youtube.
Queste le prossime date dell’ “Ancora Ridi Tour”:
27/11 FIRENZE – tender:club
29/11 ROMA – ore 16 Piazza dei Gerani con ASSALTI FRONTALI
12/12 GENOVA – Lsoa Buridda
13/12 TORINO – Csoa Gabrio
14/12 CASTEL MADAMA(RM) – Oliolive

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