“Ho solo detto”….che è stato bellissimo. My Bloody Valentine live@Estragon (Bologna 27/05/2013)

“Ho solo detto”….che è stato bellissimo. My Bloody Valentine live@Estragon (Bologna 27/05/2013)

E’ con le prime note di “I only said” che alle 22.02  di un lunedì sera non qualunque (grazie a loro) i My Bloody Valentine si presentano al pubblico giunto da mezza Italia per vederli, a 22 anni di distanza da quel capolavoro che fu “Loveless” e pochi mesi appena dopo l’uscita del nuovo album “M.B.V.”

Appena vengono riconosciute le note di uno dei brani cardine di “Loveless” il pubblico è in delirio, felicemente assordato dal loro rombo sonoro, un concentrato di energia, poesia musicale, note affilate e voglia di suonare, che pervade la band irlandese come se fossero ancora dei ragazzini, visibilmente entusiasti di essere lì con tutto quel pubblico a vederli.

Pochissime parole sul palco e tanta musica, con uno stuolo di amplificatori mostruoso a irradiare le chitarre di Kevin Shields e delle meravigliose immagini che vengono proiettate dietro i MBV ad ogni brano; la voce di Belinda e quella di Shields stesso sono per lo più coperte dagli strumenti ma non importa, la bellezza dei My Bloody Valentine è proprio questa: siamo venuti (senza tappi) apposta per tornare con le orecchie che fischiano e il sorriso sulle labbra. E’ quella la nostra missione.
Scorrono così una via l’altra “When you sleep”, poi la nuova “New you” a cui fa da contraltare la vecchissima e potentissima “You never should”, con il pubblico scatenato, saltellante e adorante, mentre qualcuno si infila le dita nelle orecchie per attutire la dose di noise veramente mostruosa.

“Honey power” annichilisce con la sua dolcezza e la coda sonora a dir poco perfetta: fragore fa davvero rima con amore in questo caso.

L’attesissima “Cigarette in your bed” arriva a (sur)riscaldare le orecchie e i cuori di tutti, mentre due tecnici di palco si affannano a sventolare una testata di amplificatore dietro a Kevin Shields, che la sta letteralmente friggendo con la potenza della sua sei corde (alcuni degli ampli dei MBV hanno davvero più di 20 anni probabilmente).

C’è spazio anche per un intermezzo divertente e tenero, quando un emozionatissimo fan riesce a scavalcare le transenne e salire sul palco, ad abbracciare i suoi idoli, che se la ridono divertiti e lo abbracciano, senza fare una piega, felici di tanto affetto.

Seguono “Only Tomorrow”, “Come in alone” e una meravigliosa “Only shallow”, assolutamente da brividi.

C’è spazio ancora per altri brani, come “Thorn”, “Nothing much to lose”, “Who sees you”: ormai le orecchie sono andate, anche se meno di quel che temevo, non fischiano neppure e la bellezza di quello che ho davanti agli occhi è troppa per curarmene in ogni caso. I My Bloody Valentine live, non pensavo mi sarebbe mai accaduto di poterli vedere…e invece sono lì, tranquillissimi, con i loro strumenti glitterati, e il loro muro di amplificatori, il sogno di qualsiasi musicista che abbia iniziato a suonare da 20 anni a questa parte.

“Soon”, “Feed me with your kiss”, “Made me realise” e “Wonder 2” chiudono un set di circa un’ora e quaranta minuti filati. Di bellezza pura. Di shoegaze puro, eseguito dai re dello shoegaze.

Non c’è bis, non hanno suonato “Sometimes”, che forse è il loro pezzo più famoso…ma sinceramente sono piccolezze, in una serata che ti lascia in testa, nelle orecchie e nel cuore la voglia di rivederli ancora e ancora.

Bentornati My Bloody Valentine. Lunga vita a voi.

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