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Solo voglia di attirare l’attenzione, oppure si tratta veramente di un pensiero personale? Probabilmente la domanda rimarrà senza risposta. Il membro della leggendaria band dei Kiss, Gene Simmons, infatti, ha dichiarato apertamente che Kurt Cobain non è un’icona musicale, e che la musica, negli ultimi tre decenni, non ha lanciato alcun artista di rilievo.

“Prendiamo Elvis Presley, i Beatles, Rolling Stones, Jimi Hendrix, gli Who -ha dichiarato Simmons. E pensiamo agli anni 70 – Aerosmith, Kiss, Led Zeppelin. Dal 1984 ad oggi, dimmi il nome di una superstar più grande della loro musica e non solo uno che ha registrato un paio di pezzi di successo. Voglio un altro gruppo come i Queen o AC/DC. Nessuno. Non puoi farmi alcun nome!”

Su Cobain in particolare Simmons ha chiarito che secondo lui un’icona non può essere definita tale per un paio di dischi: “Kurt Cobain. No, ha fatto uno o due dischi, questo non basta. Amy Winehouse – anche lei uno o due album, non è sufficiente. Solo perché sei morto allora ciò ti fa diventare un’icona fa. No, no”.

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Anche se si fosse trattato di un concerto tradizionale, sarebbe passato alla storia, vista la line-up da urlo, ma il fatto che si sia trattato di un’iniziativa di beneficenza per aiutare le vittime dell’uragano Sandy, aggiunge un valore in più, e già si parla di uno dei più grandi concerti rock di sempre: stiamo parlando di Sandy Relief 12/12/12, mega-concerto di beneficenza tenutosi ieri al Madison Square Garden di New York. Gli organizzatori parlano di due milioni di spettatori, tra presenti in loco e presso i maxi-schermi allestiti appositamente in tutto Central Park e chi ha assistito allo spettacolo in diretta streaming.


Sul palco si sono alternati dapprima Bruce Springsteen con la sua E Street Band, quindi Roger Waters con ben sette brani, i Bon Jovi, Eric Clapton, i Rolling Stones, tutti che hanno proposto almeno un paio dei proprio brani storici, Alicia Keys, gli Who, che non hanno dimenticato di eseguire “Baba O’Riley” nel giorno della morte di Ravi Shankar, Kayne West, quindi Billy Joel, Chris Martin ed infine Paul McCartney, che ha eseguito tra gli altri il brano “Cut Me Some Slack” assieme ai Nirvana, in una sorta di mini-riedizione del gruppo di Seattle. Sono stati presenti sul palco anche molti protagonisti di primo piano del mondo del cinema, ovvero inema come Leonardo di Caprio, Susan Sarandon, Quentin Tarantino, Adam Sandler, Jake Gyllenhaal, Chris Rock, Jon Stewart, Kristen Stewart e Steve Buscemi. Le T-shirt in vendita sono invece state realizzate e donate dallo stilista Tommy Hilfigher. Insomma, una serie di nomi che non hanno bisogno di presentazioni, per un evento che verrà senza dubbio ricordato a lungo.

Bruce Springsteen e Jon Bon Jovi

Paul McCartney e Nirvana suonano “Cut Me Some Slack”

Roger Waters ed Eddie Vedder, Comfortably Numb

Adam Sandler, Sandy, Screw Ya! (cover di Allelujah)

Concert for Sandy Relief | La Scaletta del Concerto:

Bruce Springsteen and the E Street Band:
“Land of Hope and Dreams”
“Wrecking Ball”
“My City of Ruins”
“Born to Run” (con Jon Bon Jovi)

Roger Waters:
“In the Flesh?”
“The Happiest Days of Our Lives”
“Another Brick in the Wall (Part 2)”
“The Ballad of Jean Charles de Menezes”
“Money”
“Us and Them”
“Comfortably Numb” (con Eddie Vedder)

Bon Jovi:
“It’s My Life”
“Wanted Dead or Alive”
“Who Says You Can’t Go Home” (con Bruce Springsteen)
“Livin’ on a Prayer”

Eric Clapton:
“Nobody Knows You When You’re Down and Out”
“Got to Get Better in a Little While”
“Crossroads”

Rolling Stones:
“You Got Me Rocking”
“Jumpin’ Jack Flash”

Alicia Keys:
“Brand New Me”
“No One”

Who:
“Who Are You”
“Bell Boy”
“Pinball Wizard”
“See Me, Feel Me”
“Baba O’Riley”
“Love, Reign o’er Me”
“Tea & Theatre”

Kanye West:
“Clique”
“Mercy”
“Power”
“Jesus Walks”
“All of the Lights”
“Run This Town”
“Diamonds from Sierra Leone”
“Diamonds Remix”
“Touch the Sky”
“Gold Digger”
“Good Life”
“Runaway”
“Stronger”

Billy Joel:
“Miami 2017 (Seen the Lights Go Out on Broadway)”
“Movin’ Out (Anthony’s Song)”
“Have Yourself a Merry Little Christmas”
“New York State of Mind”
“The River of Dreams”
“You May Be Right”
“Only the Good Die Young”

Chris Martin:
“Viva la Vida”
“Losing My Religion” (con Michael Stipe dei R.E.M.)
“Us Against the World”

Paul McCartney:
“Helter Skelter”
“Let Me Roll It”
“Nineteen Hundred and Eighty-Five”
“My Valentine (con Diana Krall)
“Blackbird”
“Cut Me Some Slack” (con i Nirvana)
“I’ve Got a Feeling”
“Live and Let Die”

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Sarà uno spettacolo unico quello al quale avranno la fortuna di assistere questa sera (12.12.12) gli spettatori presenti al Madison Square Garden di New York. Tra poche ore infatti – in occasione di una particolare raccolta fondi dedicata alle vittime dell’uragano Sandy – due pietre miliari del rock condivideranno lo stesso palco: l’ex-Beatles Paul McCartney e i Nirvana. Il batterista Dave Grohl (ora leader dei Foo Fighters) e il bassista Krist Novoselic (accompagnati dal chitarrista Pat Smear) ovvero i membri rimanenti della formazione di Seattle capitanata dal compianto Kurt Cobain, torneranno insieme dopo quasi vent’anni di assenza dalle scene. La band, fondata da Kobain – morto suicida nel 1994 all’età di 27 anni – ha contribuito alla diffusione mondiale del Grunge e cambiato per sempre la storia della musica.

McCartney e i Nirvana proporranno al pubblico un brano nato dalla loro collaborazione che fino ad ora non è mai stato diffuso; inoltre, nel corso della serata si alterneranno artisti del calibro di Bruce Springsteen, Eddie Vedder, i Rolling Stones, Bon Jovi, gli Who, Chris Martin, Roger Waters, Alicia Keys,Eric Clapton e Billy Joel. In Italia il concerto, della durata di quattro ore, sarà visibile a partire dall’1.30 circa su Sky Uno HD, oppure in replica venerdì 14 dicembre in prima serata.

 

 

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Farà tappa anche in Italia il tour di Roger Daltrey che sta portando in giro per l’Europa l’opera rock Tommy: il frontman degli Who presenterà uno spettacolo realizzato sulla base dell’ossatura della pellicola cinematografica omonima realizzata nel 1975, con l’aggiunta di materiali inediti per un’esperienza ancor più multimediale. Pubblicato nel 1969, Tommy ha segnato uno dei capitoli più significativi della storia degli Who nonché dei più amati, come dimostra il successo riscosso dall’attuale riproposizione.

Felice di sapere di nuovo rappresentata l’opera anche Pete Townshend, altro membro della band che però non ha potuto prendere parte al progetto, a causa di una forma di acufene invalidante che sta mettendo a rischio il suo udito e il suo futuro nel mondo della musica. In attesa di una sua guarigione, i fan italiani possono gustarsi il ritorno di Tommy sul palco.

Le date dei concerti di Roger Daltrey in Italia nel 2012:
Venerdì 9 Marzo 2012 – Padova, Gran Teatro Geox
Domenica 11 Marzo 2012 – Genova, Teatro Carlo Felice
Lunedì 12 Marzo 2012 – Torino, Teatro Colosseo
Domenica 18 Marzo 2012 – Trieste, Teatro Rossetti
Martedì 20 Marzo 2012 – Firenze, Teatro Comunale
Mercoledì 21 2012 – Roma, Auditorium Conciliazione
Venerdì 23 Marzo 2012 – Roma, Auditorium Conciliazione
Sabato 24 Marzo 2012 – Milano, Teatro Smeraldo

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Da qualche mese si fanno sempre più incessanti le voci circa un possibile tour nel 2012 degli Who. Mentre Pete Townshend in tutte le sue interviste si dice molto ottimista riguardo il tour, Roger Daltrey smorza gli entusiasmi: “Ci piacerebbe, lo faremmo con la nostra band. Di sicuro non spariremo. Però, credetemi, Pete ha dei grossi problemi col suo udito, e questa non è una scusa: voglio dire, al momento lui gira con gli apparecchi acustici. Questo non può che causare grossi problemi di ordine tecnico nel suonare in lunghi spettacoli dal vivo. Al momento non c’è nulla di certo”.

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Roger Daltrey, vocalist degli Who, in una recente intervista ha rilasciato alcune dichiarazioni che non potranno non sconvolgere il mondo della musica. Sembrerebbe infatti che la storica band londinese, potrebbe non esibirsi più live. “Pete  ormai -ha dichiarato Roger Daltry–  è quasi completamente sordo. E’ diventato sordo in studio, e l’ultima volta che ci siamo esibiti insieme è stato costretto a restare tutto il tempo accanto alle casse per sentire qualcosa. Non so Pete che farà. Però non voglio andare in tour così poi diventa completamente sordo. Gli voglio un sacco di bene, è una persona estremamente complessa, quasi matta. Quando è creativo, una parte della musica che compone è incredibile. Lo conosco da cinquant’anni, siamo come fratelli”. Non possiamo che fare i migliori auguri a Pete Townshend per la sua salute.