Citando Vasco, che di certo a Fabrizio Moro siamo certi non dispiaccia “le stelle sono tante, i sogni non lo so. So solo che son pochi quelli che si avverano”.
Ma ne siamo proprio sicuri? La storia di un ragazzo che per calcare il palco dell’Ariston, e per la prima volta sorprenderci tutti con “Pensa” (2007), aveva il permesso retribuito da facchino all’hotel Parco dei Principi, ci fa davvero pensare…. Soprattutto se dopo un numero non esorbitante di anni questo ragazzo ce lo ritroviamo a Roma a ringraziare il suo popolo, che negli anni è tanto cresciuto da richiedere un bel pezzo di uno Stadio, non uno Stadio qualunque, ma l’Olimpico, un pezzo di Olimpico gremito all’inverosimile : da 25.000 persone che lo seguono per la maggior parte da anni, da quando non ci credeva nemmeno lui, che un giorno non troppo lontano sarebbe diventato non solo grande, ma un Grande.
Non è sempre stato facile il percorso per questo tenebroso giovane uomo, che porta sul viso la sensibilità dell’artista e i segni di chi ha vissuto tanto nel bene e anche nel male . Non nasce al centro di Roma, non gira a Campo De’Fiori al Locale o al Bar del Fico, a incrociare i Gazze’, gli Zampaglione i Fabi, i Silvestri. No, lui si muove in un’altra Roma, la Roma popolare di San Basilio, quella Suburbia dura e ingenua che decenni fa vedeva nascere freak di periferia come i Cugini di Campagna, ma da cui poi spuntano fiori nel cemento rari come Moro , Mannarino e ultimo ma non ultimo….. Ultimo, il vincitore di Sanremo giovani 2018, che promette benissimo (e mantiene).
Il suo privato spesso ce lo fa intuire nella musica Fabrizio Moro: ascolti Portami Via e scopri che sta parlando della sua piccola Anita (nata dalla lunga relazione con la compagna Giada, mamma anche del primogenito Libero), e in tanti brani piccoli “indizi l” sono disseminati. Perché anche a successo ottenuto per lui non è stata tutta una discesa. Alcuni anni fa infatti, già noto nell’ambiente e già forte di un suo seguito, Fabrizio si sente messo da parte come cantautore e nonostante la delusione si concentra a scrivere per altri e crea brani che hanno ormai il sapore del classico, come Sono Sono Parole di Noemi. Scrive cose notevoli per gli Stadio, ancora per Noemi, Valerio Scanu, Emma ed Elodie. Ma è per Fabrizio Moro che vuol continuare a scrivere ed è così che dal buio prende vita La Fabbrica del Moro, la sua etichetta discografica.
Sabato all’Olimpico è andata in scena non solo questa storia di musica e riscatto, ma molto molto altro : sono arrivati i suoi amici a cantare con lui, Fiorella Mannoia, che ha espressamente scelto Acqua per il duetto, oltre ai pensieri di Zoe, Ultimo, la giovanissima promessa, ormai realtà , con cui Fabrizio ha cantato Eternità (il mio quartiere) e la splendida, non troppo conosciuta Melodia di Giugno, ma soprattutto, non poteva mancare Ermal Meta, coprotagonista di un altro sogno realizzato, la vittoria a Sanremo e l’avventura Euro vision Song Contest, che li ha visti quinti classificati.
Canzoni ed emozioni a profusione: il pubblico che canta con lui, il pubblico che si emoziona alle note di È solo amore, È andata come è andata, Libero, Portami via,l’essenza, Eppure mi hai cambiato la vita, Pensa, Non mi avete fatto niente…. Il pubblico che lo sostiene sempre fino al suo pianto liberatorio e autentico , un pianto che sa di gratitudine, incredulità, un pianto che però dice a tutti ed a sé stesso : “È stata dura, ma Ce l’ho fatta”
Si Ringrazia Parole&Dintorni, F&P.
Setlist:
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Tutto quello che volevi
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Soluzioni
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Tu
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È solo amore
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Alessandra sarà sempre più bella
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Il peggio è passato
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La complicità
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Fermi con le mani
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L’essenza
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L’eternità (il mio quartiere)
(with Ultimo)
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Melodia di giugno
(with Ultimo)
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Sono anni che ti aspetto
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L’inizio
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Ognuno ha quel che si merita
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Giocattoli
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Sono solo parole
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Da una sola parte
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L’indiano
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Intanto
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I pensieri di Zo
(with Fiorella Mannoia)
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Acqua
(with Fiorella Mannoia
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Eppure mi hai cambiato la vita
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Sangue nelle vene
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21 anni
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Babbo Natale esiste
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Pensa
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Non mi avete fatto niente
- Encore:
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Portami via
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Parole, rumori e giorni
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Un’altra vita
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Libero
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Sono come sono
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Pace