Maurizio Colombi è uno straordinario regista, con al suo attivo musical quali “Peter Pan” e “We will rock you”; da anni porta in giro un divertentissimo monologo dal titolo “Caveman”, adattamento italiano (effettuato insieme a Teo Teocoli, che cura anche la regia) del testo di Rob Becker, un testo basato su studi di psicologia e sociologia, oltre che di antropologia, che ci dimostra l’evoluzione dell’uomo e della donna. Siamo poi così sicuri di essere diversi dall’uomo delle caverne?
Colombi ce lo spiega ridendo: “Caveman è un magnifico scritto di antropologia, uno spettacolo interattivo in cui il pubblico si riconosce: come mai l’uomo non riesce a fare bene più di una cosa alla volta? E perchè la donna invece è multitasking? Lo spettacolo si anima così, con il pubblico che interagisce, applaude, fischia. Di solito si creano due fazioni, un po’ come allo stadio: donne vs uomini. E devo dire che le donne capiscono sempre meglio lo spettacolo…infatti mi capita che gli uomini tornino a rivederselo! Ogni sera, ogni replica, è in realtà un unicum, perchè è influenzata dal pubblico in sala, che dialoga con me e spesso è portato a raccontarmi la propria vita di coppia. Per esempio a Firenze, dove lo spettacolo è sempre andato bene negli anni, gli uomini addirittura fischiano certi passaggi in cui li critico aspramente, mentre le donne applaudono. E’ uno dei pubblici più divertenti.”
“La cosa più bella è che a fine spettacolo, che alla fine è un elogio della coppia e della famiglia e dimostra semplicemente come sia difficile, anzi impossibile essere completi senza un compagno o una compagna, molte coppie vengono da me dietro le quinte e devo dir loro che non sono uno psicoterapeuta – dice Colombi sorridendo – però è splendido sentire certi aneddoti.”
“Negli anni Caveman si è evoluto e in Caveman 2, che ho già scritto e di cui testo dei brani già nel testo di Caveman che porto in scena, amplierò il concetto di coppia, che ovviamente si è evoluto anch’esso negli anni e introdurrò anche il concetto di tecnologia, che ha creato situazioni ancora più comiche a mio avviso”.
“Insomma, per passare 2 ore spensierate, ridendo di se stessi e del proprio compagno o compagna Caveman è perfetto, e poi alla regia Teo è stato un genio, ha adattato parti dello spettacolo americano magnificamente, rendendole nazionalpopolari. Per me è un privilegio portarlo in scena e devo dire che negli anni, come dicevo, mi sono capitate persone che lo hanno rivisto 6 o 7 volte trovandoci sempre qualcosa di nuovo per cui ridere o su cui riflettere…più gli uomini devo dire, perchè alla prima non capiscono tutto!”.
Colombi chiude così l’intervista e, a questo punto, da uomo, non potrò certo perdermi lo spettacolo. Mica saremo meno intelligenti davvero?
Al Teatro Puccini di Firenze l’11 novembre e il 6 dicembre (ore 20.45)
Info:www.teatroverdionline.it