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Peter Gabriel

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Leggi la recensione di Alessio


Foto di Stefano Mattii

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Per celebrare i 25 anni di So, l'ex frontman dei Genesis ha infiammato Bologna con la seconda data italiana del "Back to Front Tour".

Sono le 21 passate da poco quando sua maestà Peter Gabriel arriva sul palco dell’Unipol Arena di Bologna, gremita in ogni ordine di posto, entra così, senza annunci o musiche sfolgoranti, come fosse uno qualsiasi, non uno dei più grandi artisti degli ultimi 50 anni. Arriva con quei suoi magnetici occhi chiari e si siede al piano, spiegandoci che quello che vedremo stasera sarà uno spettacolo strutturato come un pasto: “”Questa sera abbiamo pensato di dividere lo spettacolo in tre parti, proprio come un pasto completo. L’antipasto sarà la sezione acustica, seguita da una parte elettronica. Se sopravvivrete, il piatto forte sarà la riproposizione integrale di “So”. Adesso vi presento un amico speciale”.

A queste parole entra sul palco Tony Levin, un altro che in quanto a “storia della musica fatta” non è da meno; in questa minimalissima formazione Gabriel delizia subito tutti con “What lies ahead” (un pezzo nuovissimo), per poi dare il là all’ingresso della band al completo, la stessa che lo accompagnava nel tour originale di So del 1987: oltre a Levin, ecco David Rhodes alle chitarre, David Sancious alle tastiere e Manu Katchè alle percussioni; uniche new entry due splendide e bravissime coriste e polistrumentiste svedesi, Jennie Abrahamson e Linnea Olson. E’ con la formazione al completo che nascono le note di “Come talk to me” ed inizia sul serio il personale viaggio nel mondo di Peter Gabriel, un mondo in cui “varietà” ed “eclettismo” sono due parole chiave; il genio del musicista inglese infatti sta proprio nel dimostrare la sua straordinaria classe in ogni genere musicale, dal progressive al rock, dal pop ai ritmi world, non c’è un attimo di tregua ed ogni pezzo è un grande classico, riconoscibile e amato da tutti.

Si comincia a scatenarsi con i ritmi sincopati di “Shock the monkey”, si viene rapiti dalla solennità dell’intro di “Family Snapshot”, per poi scoprirsi ad ancheggiare via via che il pezzo si evolve.
“Digging in the dirt” è a dir poco travolgente e, non bastasse la musica, a rendere ancora più magica la serata è l’allestimento del palco, con una serie di gru sormontate da luci che, con i loro movimenti, regalano coreografie incredibili e fanno sì che Gabriel possa esprimere al meglio non solo le doti di cantante e musicista, ma anche quelle di frontman e showman, dimostrando in pochi attimi perchè è diventato una leggenda (vedere per credere i passi di danza su “No self control”).
Il pubblico è in visibilio, estasiato, stupito, felice, letteralmente conquistato da questo maturo signore che sembra aver chiuso il tempo in un cassetto.

E quando arriva l’ultima parte dello show, il rifacimento integrale di “So”, eccoci catapultati di nuovo al 1987: “Red rain”, “Sledgehammer”, la straziante “Don’t give up” (con la Abrahamson nei panni di Kate Bush, pur in un’interpretazione ben diversa); è incredibile che tutti questi classici siano contenuti in un unico disco e ascoltarli uno dopo l’altro è una goduria per l’udito indescrivibile, con i giochi di luce che rendono il tutto una goduria anche per gli occhi.
Su “Mercy Street” Gabriel si sdraia per terra ed interpreta il pezzo con movimenti da attore consumato, dimostrando come un suo solo gesto possa essere carico di pathos e magia, mentre con “Big Time” si lascia andare nelle danze ai ritmi funky più sfrenati (che band, signori! che band!).

Nel finale il palasport canta e si commuove all’unisono su “In your eyes”, apice di un disco incredibile, che lascia tutti di stucco e desiderosi di un bis che ovviamente Peter non nega: “The tower that ate people” getta tutti in un vortice di elettronica affascinante e delirante, ma non è finita qui; successivamente infatti Peter Gabriel prende il microfono e regala un piccolo monologo di straordinaria intensità in un buon italiano:“La libertà di cui godiamo oggi è il frutto delle lotte di uomini e di donne coraggiosi. Abbiamo tutti sentito la notizia dei 43 studenti messicani uccisi perchè si erano ribellati all’arroganza del potere. Questa è dedicata ai giovani che hanno avuto il coraggio di affrontare i soprusi, sono giganti sulle cui spalle poggiare la nostra civiltà. Questa canzone è per Stephen Biko”.

Ed ecco che, in chiusura di una serata magnifica, parte “Biko”, con l’Unipol Arena che si stringe in un unico intensissimo coro, degno finale di una serata in cui Peter Gabriel ha confermato di essere un Artista con la A maiuscola, uno dei pochi rimasti in circolazione.
Per lui vale la pena davvero utilizzare una parola tanto abusata a sproposito negli ultimi anni: Genio.

Scaletta Peter Gabriel “Back To Front Tour” Bologna 21/11/2014

Acoustic session:
01 What Lies Ahead
02 Come Talk To Me
03 Shock The Monkey
04 Family Snapshot

Electric set band:
05 Digging In The Dirt
06 Secret World
07 The Family And The Fishing Net
08 No Self Control
09 Solsbury Hill
10 Why Don’t You Show Yourself?

So live:
11 Red Rain
12 Sledgehammer
13 Don’t Give Up
14 That Voice Again
15 Mercy Street
16 Big Time
17 We Do What We’re Told (Milgram’s 37)
18 This Is The Picture (Excellent Birds)
19 In Your Eyes

Encore:
20 The Tower That Ate People
21 Biko

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Foto del live di Peter Gabriel @ Pala Alpitour di Torino – 20 Novembre 2014 – ph di Marco Cometto

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C’era il pubblico delle grandi occasioni al Pala Alpitour di Torino, una delle due tappe italiane del “Back to Front Tour” di Peter Gabriel, organizzato in concomitanza con il 25° anniversario del suo album forse più celebre, So. Un disco che ha consacrato definitivamente l’artista e considerato dalla rivista specialistica Rolling Stones uno dei 500 lavori migliori di tutti i tempi, inserendolo al 187° posto nella graduatoria.
Dunque un concerto evento, che in molto hanno avuto modo di apprezzare, visionando al cinema il “docu-film” registrato alla London O2 nel 2013.

Alle 21 in punto Gabriel è salito sul palco e in perfetto italiano ha introdotto lo spettacolo, anticipando la suddivisione del set in tre parti. La prima, in acustico, la seconda con la band al completo e, infine, la terza, dedicata a So. La serata parte subito forte con l’artista al pianoforte, accompagnato dal battito di mano dei fan, ordinato e attento. La sala illuminata a giorno. Fa specie sentire un brano come Shock the Monkey in versione unplugged, ma dobbiamo dire che il risultato è estremamente piacevole e convincente. Tre brani di riscaldamento e poi l’atmosfera cambia. I ritmi ovattati e sincopati, lasciano spazio al rock più puro. Le luci si spengono e si accendono i riflettori sul palco. Ed inizia lo show. Con Gabriel suonano David Rhodes alla chitarra, Tony Levin al basso, David Sancious alle tastiere, Manu Katchè alla batteria. Coriste Jennie Abrahamson e Linnea Olsson. Sullo stage una pattuglia di tecnici pronti a muovere enormi occhi di bue, simili a draghi pronti a divorare i musicisti in azione.

La scenografia è scarna, il lungo palco è sormontato da un grande display dove sono proiettate immagini oniriche e psichedeliche, poi solo giochi di luce ed ombra. Bianco accecante e flash stroboscopici che inondano gli sguardi di chi è in sala. Una scelta obbligata, per far capire che la vera protagonista della serata è la musica, quella che ha fatto sognare chi ha i capelli bianchi e che stuzzica la fantasia di chi per la prima volta può vedere dal vivo l’ex Genesis.

Con la terza parte, le prospettive cambiano ancora: i colori dominano la scena. La psichedelia, lascia spazio alle geometrie e ai suoni più freddi. E’ il momento di So. Il pubblico sogna ad occhi aperti. Si fa un tuffo all’indietro: cinque lustri sembrano non essere mai passati. I brani sono snocciolati nello stesso ordine della tracklist. Unica eccezione è In Your Eyes, che va a chiudere questa acclamatissima parte del set, in cui emerge il bellissimo duetto con Jennie Abrahamson, per la ballata Don’t give up. La voce graffiata di Peter e l’armonia suadente di Jennie si fondono per regalare un momento davvero commuovente.

Poi si riprende con il rock. La dolcezza lascia il posto al ritmo. Basta chiudere gli occhi per respirare gli anni ’80, quelli che ormai sono considerati l’eldorado della musica moderna. La serata si chiude in trionfo con due bis: The tower that ate people e Biko. L’organizzazione della serata è stata curata da Live Nation, con il supporto di Setup Live di Torino.

Questa la scaletta della serata:

Acoustic session:Daddy long legs
Come Talk To Me
Shock The Monkey
Family Snapshot

Full band:Digging In The Dirt
Secret World
The Family And The Fishing Net
No Self Control
Solsbury Hill
Why Don’t You Show Yourself?

So live:Red Rain
Sledgehammer
Don’t Give Up
That Voice Again
Mercy Street
Big Time
We Do What We’re Told (Milgram’s 37)
This Is The Picture (Excellent Birds)
In Your Eyes

Encore:
The Tower That Ate People
Biko

A cura di Vincenzo Nicolello

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I fan che hanno sostenuto Peter Gabriel nel suo più recente passaggio in Italia, permettendogli di raggiungere il sold out, stanno per essere premiati, con ben due occasioni che daranno una nuova possibilità anche a coloro che non sono riusciti a partecipare all’evento: l’artista ha annunciato due nuove tappe del suo “Back to Front Tour“, che si svolgeranno in novembre. Peter Gabriel si esibirà  il 20 novembre al Palaolimpico di Torino e il giorno seguente all’Unipol Arena di Bologna. Il tour celebra il venticinquesimo anniversario di “So”, celebre album ripubblicato recentemente in versione rimasterizzata e disponibile anche in cofanetto con triplo CD e box set edizione Deluxe. Sul palco, con Peter Gabriel, ci sarà la formazione storica del 1987 che ha lavorato al disco, per un vero e proprio tuffo nel passato e un viaggio nella storia della musica di Peter Gabriel. I biglietti per assistere al concerto saranno disponibili per l’acquisto a partire dalle 10 di venerdì 9 maggio tramite i circuiti autorizzati.

I concerti di Peter Gabriel in Italia:

20 novembre – Torino, Palaolimpico

21 novembre – Bologna, Unipol Arena

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Come ogni anno sono state diffuse le nomination degli artisti che tra pochi mesi potrebbero entrare a far parte della Rock and Roll Hall of Fame. Tra i candidati per l’anno 2014 troviamo Nirvana, Kiss, The Replacements Hall and Oates, Paul Butterfield Blues Band, Chic, Deep Purple, Peter Gabriel, LL Cool J, N.W.A., Link Wray, the Meters, Linda Ronstadt, Cat Stevens, Yes e the Zombies.

Deep Purple, Peter Gabriel, Kiss e Nirvana sono sicuramente i più famosi, anche se gli ultimi hanno realizzato un piccolo primato: sono rientrati in lista relativamente presto, visto che è solo dall’anno scorso che sono eleggibili (si può comparire tra i nominati dopo 25 anni dalla pubblicazione del primo singolo). Ma come funziona questo meccanismo auto-celebrativo del music-business americano? Il museo e la cerimonia di assegnazione sono nati 30 anni fa da una pensata del discografico Ahmet Ertegun: i nomi possibili e i vincitori vengono poi decretati ogni anno da un comitato composto da 30 giornalisti e addetti ai lavori. Per la seconda volta consecutiva però parte del voto sarà affidata anche al pubblico, che aiuterà la giuria a scegliere i cinque finalisti, i quali entreranno di diritto nella R&R Hall of Fame.
Infine in primavera si svolgerà infine la premiazione, con i vincitori – introdotti da un artista amico – che si esibiranno sul palco per festeggiare l’ambito traguardo.

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Peter Gabriel in concerto, unica data italiana a Milano ad ottobre 2013

Farà tappa anche in Italia il tour europeo 2013 del mitico Peter Gabriel, con un’unica data fissata per il 7 ottobre 2013 presso il Mediolanum Forum di Milano. Come già anticipato qualche mese fa, l’occasione da cui si è sviluppato il Back to Front Tour 2013 del cantante è il venticinquesimo anniversario della pubblicazione del fortunato album “So”, disco multiplatino e pietra miliare nella storia della musica leggera, la cui versione rimasterizzata è disponibile nei negozi di dischi, anche come cofanetto con triplo CD e come box set edizione deluxe.

Per il tour, che ha già compiuto diverse tappe negli Stati Uniti e che comprende numerose date , sul palco si esibiscono gli stessi musicisti che accompagnarono il tour originale di “So”: il bassista Tony Levin, il chitarrista David Rhodes, il tastierista David Sancious e il batterista Manu Katché; sarà l’occasione per riascoltare direttamente dagli autori brani come Sledgehammer”, “Don’t Give Up” (realizzata insieme a Kate Bush), “Say Anything” e “In Your Eyes”.

Costo Biglietti del Concerto:
Parterre in Piedi: 40 euro
Anello B Numerato: 50 euro
Anello C Numerato: 42 euro
Anello B Gold Numerato: 80 euro

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A 25 anni di distanza dalla pubblicazione del suo più celebre album, l’ex Genesis Peter Gabriel starebbe pensando ad un tour mondiale per riproporre dal vivo tutti i brani che hanno reso celebre il disco “So”. A dare la notizia è stato lo stesso Gabriel, attraverso la pubblicazione di uno dei consueti filmati che Gabriel pubblica mensilmente sul suo sito ufficiale. In questo modo l’artista ha annunciato anche la ripubblicazione dell’album in versione deluxe, con materiale inedito e raro, per la gioia di tutti i fan. Per maggiori informazioni, però, occorrerà aspettare giugno, con la pubblicazione del prossimo filmato. I fan restino in attesa.

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News per il “maestro” Peter Gabriel: autentico guru del pop con vena estremamente sperimentale, dopo le voci che speravano di portare il cantante al Lucca Summer Festival, arriva davvero in Italia il “New blood tour“di Peter Gabriel. Con esso l’artista porta sul palco il suo ultimo LP, intitolato ironicamente “Scratch my back”: il vetusto ex-leader dei Genesis farà sicuramente un tutto esaurito all’Arena di Verona il prossimo 26 settembre per l’unica esibizione italiana per questa stagione, almeno per adesso. I biglietti per l’evento oscilleranno tra i 90 e i 40 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali.

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Per la tredicesima edizione del Lucca Summer Festival2010 ribollono le trattative per completare la line up.  Tappeto rosso per Cat Stevens, qui nell’unica data italiana. Si vocifera dell’arrivo in esclusiva di Seal, John Mayer e Peter Gabriel.
L’organizzazione attende addirittura una risposta da Stevie Wonder, anche se difficilmente lo si potrà portare a Lucca, dato il suo stratosferico cachet di 700mila euro, eppure ci sono speranze.

Niente di concreto per gli artisiti nazionali: gran parte del pubblico del Summer è straniero,  e putroppo le star italiane ingaggiate negli anni scorsi hanno spesso deluso.

Vedremo nei prossimi mesi cosa tirerà fuori dal capello lo staff del Festival!