Molti sostengono che il web abbia ucciso la musica e le vendite dei dischi, il che sicuramente è vero: qualche volta però internet ha anche aiutato artisti emergenti a farsi conoscere al grande pubblico, e lanciato nomi sconosciuti nell’olimpo delle grandi popstar planetarie. Un altro punto interessante nella vita di un artista, quello che spesso gli garantisce la possibilità di continuare a fare il proprio mestiere, è rappresentato dai concerti.
Quando si parla della musica dal vivo però, specialmente nel 2013, saltano subito alla mente i numerosi Festival che – almeno per quest’anno – non si svolgeranno, dall’Heineken Jammin Festival che non è stato realizzato, all’A Perfect Day, annullato una volta che la line-up completa era già stata confermata. Pensando invece ai recenti successi di Bruce Springsteen e Depeche Mode a San Siro (completamente sold-out) o di Jovanotti che ha raccolto consensi ovunque, e ancora alle 12 mila presenze che il 28 luglio scorso hanno affollato l’Ippodromo del Galoppo di Milano per assistere ad una delle due date italiane dei Blur, si comprende che, se e quando gli eventi vengono organizzati, la risposta della gente arriva.
All’estero addirittura, i biglietti per Festival importanti come Coachella o Glastombury vanno esauriti mesi prima dell’evento, senza che i paganti conoscano in anticipo i nomi di chi vedranno esibirsi sul palco. Ovviamente dalle nostre parti una possibilità del genere non sarebbe contemplabile: il problema in Italia è una questione di natura strutturale, che va al di là della volontà degli addetti ai lavori di organizzare grandi eventi come quelli di San Siro, o Festival più o meno mainstream.
Per quanto riguarda i live milanesi da stadio però, sembra che potremo stare tranquilli almeno fino al 2014, come gli stessi Bonaso e De Luca di Live Nation hanno confermato a Repubblica: “Un festival richiede di mettere assieme 2-3 nomi importanti, è come allineare dei pianeti. Per San Siro basta un grande nome alla volta” e continuano, “L’ anno prossimo sarà meglio, anche se speriamo che il Comune ci metta qualcosa di suo. Per ogni concerto a San Siro ci tocca sborsare tra i 30 e i 50mila euro per gli straordinari di vigili urbani e Atm. Non mi pare giusto, considerando che ogni data genera un indotto di 5 milioni in città”. L’autorevole quotidiano, nel medesimo articolo, parla anche di due date al Meazza per Ligabue, e delle possibili presenze di Vasco Rossi, One Direction, AC/DC, Pearl Jam, Biagio Antonacci e Modà: non sappiamo ancora se tutto ciò si concretizzerà, ma puntando su nomi del genere sicuramente le vendite dei tagliandi non si faranno attendere.