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Mogwai

Voglio iniziare questo report raccontandovi qualcosa di personale, diciamo di privato: sono giorni che sono affetto da lombosciatalgia, una cosa dal nome difficile e dall’altrettanto fastidio che in pratica mi provoca dolori alla schiena ogni volta che sto seduto. Parto da qui per raccontarvi che nelle 5 ore di auto (fortunatamente da passeggero) per arrivare a Torino, beh, il pensiero di aver fatto una cavolata è stato abbastanza forte: ho passato buona parte del viaggio con accanto la persona giusta, una di quelle persone che vi permette di stendervi e vi tiene la testa. Quelle persone da tenersi strette. Emotivamente è stato un conforto enorme e, una volta arrivati a Torino, ho capito che non avrei potuto fare scelta più giusta che quella di essere presente a un festival così, che mi era sfuggito nelle edizioni precedenti (e dio solo sa quanto avrei voluto vedere i vari Richard Ashcroft, The Jesus and Mary Chain e tanti altri passati da Torino in questi anni).

L’atmosfera del TOdays, immerso nella Torino periferica, quella Torino capace di recuperare luoghi industriali o post-industriali e renderli spazi in cui fare cultura (basti pensare allo spazio ex-Incet in cui si sono esibiti Mouse on Mars, Coma Cose, Mount Kimbie, Cosmo e tanti altri) è qualcosa di familiare, che ti fa sentire subito a tuo agio, come nel giardino di casa: una dimensione totalmente informale e perfetta per godersi qualsiasi tipo di live, da qualsiasi posizione, poichè la visione del palco principale (allo Spazio211) è perfetta praticamente ovunque.

E così, sono bastate due note di Adam Granduciel e dei suoi The War on Drugs, la prima sera, per farmi dimenticare la fatica del viaggio e trasportarmi in un mondo onirico, fatto di chitarre e highway americane da percorrere col vento nei capelli, in un’atmosfera seventies a cavallo tra Dylan e Springsteen: “A deeper understanding” è il titolo dell’ultimo lavoro della band e “una più profonda consapevolezza” è proprio ciò che ci pervade tutti, come rapiti, mentre ascoltiamo brani come “Pain” o “Nothing to find”, piuttosto che i vecchi successi del precedente “Lost in the dream”, come la sempre magnifica “Red eyes”.

Dal rock all’ambient c’è lo spazio di 1 chilometro, il tempo di spostarsi a ex-Incet per i Mount Kimbie,  nella loro unica data italiana, dove regalano un set avvolgente e minimale, curato in ogni dettaglio.

Siamo entrati nel mondo TOdays, non ci sentiamo più ospiti, ma padroni di casa: Torino è ancora calda e magnifica, senza neppure quel caos tipico delle grandi città in questo fine agosto in cui, adesso, non resta che farsi conquistare dalle sonorità dei Mogwai, “rimpiazzo” (rimpiazzo??) chiamato in tempo record dalla straordinaria organizzazione del festival dopo il forfait improvviso dei My Bloody Valentine, dieci giorni fa.

Stuart Braithwaite e compagni non fanno certo rimpiangere la band di Kevin Shields, anzi, regalano un set oscuro, monolitico, di un’intensità spaventosa, da cui si può solo lasciarsi travolgere come da una ventata improvvisa, una di quelle ventate di fronte al mare burrascoso, come in un quadro di Friedrich, capace di incutere timore e serenità allo stesso tempo.

Questi sono i Mogwai, questo è il post rock, di cui brani come “Coolverine”, “Rano Pano”, “Mogwai fear Satan” sono ormai diventati degli imprescindibili masterpiece.

La serata si era aperte sulle note del piemontesissimo Daniele Celona (è appena uscito il suo nuovo singolo), seguito dal sempre affascinante set di Colapesce (in versione don Urciullo) e da quei Echo & The Bunnymen che non hanno bisogno di presentazioni, essendo delle vere e proprie leggende viventi della new wave.

Chi non si è emozionato su “The killing moon”?

“Su Torino non c’è niente da ridire:è una città magnifica e singolarmente benefica.” ha scritto Friedrich Nietzsche: posso confermare che è vero, che Torino ha fatto bene al mio animo ed al mio fisico, ma niente sarebbe successo senza il TOdays, che si rivela e anzi si conferma come uno dei festival migliori d’Italia, uno dei pochi capace di avere un respiro europeo senza doversi per questo accodare ai nomi delle band di massa.

3 giorni di sold out in tutti gli spazi del festival parlano da soli.  

Il mio, dunque, è solo un arrivederci, seguito da un lungo applauso. Al 2019, TOdays.

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Tre date a luglio in tre straordinarie location per la band scozzese.

Forti del successo di pubblico e critica dell’ultimo album “Every country’s sun” e di 21 anni di carriera alle spalle, che li hanno consacrati come dei veri e propri mostri sacri del post-rock, tornano in Italia per tre date la prossima estate i Mogwai, band scozzese guidata da Stuart Braithwaite: dopo le date dello scorso ottobre a Milano, Bologna e Roma stavolta le location prescelte sono davvero particolari.

La band si esibirà infatti in Piazza Castello a Sesto al Reghena (PN) per il Sexto Nplugged, a Roma nella Cavea dell’Auditorium parco della musica, data nella quale saranno sul palco insieme ai Franz Ferdinand, formando la line-up per una serata davvero fuori dal comune, e nel Castello Visconteo di Pavia.

Questo il riepilogo delle date italiane e tutti i dettagli:

9 luglio 2018  SEXTO NPLUGGED – SESTO AL REGHENA (PN), PIAZZA CASTELLO

Prezzo biglietto:  Posto Unico € 25 + diritti di prevendita

10 luglio 2018 ROMA SUMMER FEST – ROMA, AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA, CAVEA

Prezzo biglietto:          Parterre € 42 + diritti di prevendita

Tribuna Centrale € 42 + diritti di prevendita

Tribuna Mediana € 42 + diritti di prevendita

Tribuna Laterale € 35 + diritti di prevendita

                                    Tribuna Mediana € 35 + diritti di prevendita

 

11 luglio 2018 IRIDE FRASCHINI MUSIC FESTIVAL – PAVIA, CASTELLO VISCONTEO

Poltronissima € 40 + diritti di prevendita

Platea € 35 + diritti di prevendita

Gradinata Centrale € 30 + diritti di prevendita

                                   Gradinata Laterale € 25 + diritti di prevendita

I biglietti saranno disponibili in prevendita dalle ore 11.00 di mercoledì 28 febbraio per gli iscritti My Live Nation (http://www.livenation.it) e dalle ore 11.00 di giovedì 1 marzo su www.ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati.

 

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Gli alfieri del post-rock tornano in Italia con il nuovo tour mondiale

I Mogwai, la storica band scozzese simbolo del post-rock mondiale, dopo il grande successo del tour “Atomic”, tornano in Italia per 3 incredibili appuntamenti, il 27 Ottobre al Fabrique – Milano, il 28 Ottobre all’ Atlantico Live! – Roma, e il 29 all’Estragon – Bologna.
La band di Stuart Braithwaite fin dagli esordi con “Young Team” ha sempre avuto un occhio di riguardo verso un sound avanguardista, tanto che, dopo 21 anni di attività, 8 album in studio, 2 album live e 4 colonne sonore, suona quasi riduttivo inquadrarli in un singolo genere, e più corretto consacrarli come una delle band più rappresentative della scena underground internazionale.
L’impegno sociale ha sempre visto protagonista la band di Glasgow,a partire dalla realizzazione della colonna sonora di “Atomic”, docufilm sul disastro nucleare a Hiroshima, poi divenuto un tour mondiale con date negli Stati Uniti, in Europa e nella stessa Hiroshima, per arrivare alla collaborazione con Trent Reznor nella realizzazione dell’ OST di “Before the Flood”, opera prima di Leonardo di Caprio sul riscaldamento globale.
Durante il tour di “Atomic” i Mogwai hanno lavorato alla realizzazione del nono album, previsto in uscita quest’anno e che vede il ritorno del produttore Dave Friedmann (Flaming Lips,Tame Impala), accompagnato da un tour che li vedrà protagonisti sui più importanti palcoscenici mondiali.
Venerdì 27 ottobre 2017
FABRIQUE – MILANO
 
Apertura porte: ore 19.00 
Inizio concerto: ore 21.00 
Prezzo biglietto:
posto unico
30 + diritti di prevendita
 
Sabato 28 ottobre 2017 
ATLANTICO LIVE! – ROMA
Apertura porte: ore 18.30
Inizio concerto: ore 21.00
Prezzo biglietto:
Parterre posto unico: € 30,00 + dp
Balconata centrale posto unico: € 30,00 + dp
 
 
Domenica 29 ottobre 2017
ESTRAGON – BOLOGNA
 
Apertura porte: ore 19.00
Inizio concerto: ore 21.00
Prezzo biglietto:
posto unico 30 + diritti di prevendita
 
Biglietti: Ticketone – www.ticketone.it – 892.101 
I biglietti saranno disponibili in prevendita dalle ore 11.00 di giovedì 23 marzo su Io Vado Club (www.iovado.club) e My Live Nation (http://www.livenation.it) dalle ore 11.00 di venerdì 24 marzo su www.ticketone.it

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Un nome, ma al plurale. Un gruppo, ma ne contiene almeno tre. Un solo album, ma anni di esperienza alle spalle.
Dei Minor Victories se ne è parlato già molto, il loro omonimo album di debutto è stato accolto a braccia aperte dalla critica e soprattutto dai fan. Ma ora sono alle prese con il primo tour e chi sono davvero i Minor Victories?
I numerosi ragazzi presenti il 24 ottobre al Santeria Social Club di Milano sanno bene chi hanno di fronte, o almeno, chi dovrebbe esserci:  Stuart Braithwaite, caposaldo dei Mogwai alla chitarra, Rachel Goswell, la voce degli Slowdive dalla brillante e calorosa presenza al centro del palco, James Lockey, musicista e filmmaker al basso, due presenze dall’ignoto nome ma dall’indubbio talento alla tastiera e alla batteria. E Justin Lockey dall’ultima formazione degli Editors ideatore del progetto..? Dov’è?
Non ci è dato da sapere e nessuno lo chiede.
I cinque musicisti vengono accolti calorosamente, la canzone d’apertura del concerto coincide con quella dell’album. Give Up The Ghost è il miglior biglietto da visita che un gruppo possa desiderare: con andamento lento ma incalzante, la voce di Rachel che culla per tutto il tempo mentre ci si immerge in suoni a volte graffianti, a volte violenti. Ma è in The Thief che arriva il primo grande muro di suono, i riverberi della voce sono inondati dall’esplosione strumentale. Ancora storditi ci si tuffa nella romantica atmosfera dark di A Hundred Ropes, ma peccato che per questo pezzo non siano stati veri violini a fare da protagonisti sul palco.
Il live prosegue per circa 50 minuti, alternando così momenti di magici riverberi a cielo aperto a quelli di un rock più deciso e tenebroso. Sembra che non manchi nulla, a parte un po’ di voce della protagonista, che viene troppo spesso (facilmente) sovrastata dagli strumenti. Tutte le canzoni dell’album sono in scaletta, a parte una, la più sofisticata e minimalista For You Always, forse perché ne manca il principale autore e interprete Mark Kozelek, che ha straordinariamente collaborato con la band. Sul megaschermo che fa da sfondo slittano le immagini dei principali simboli del neogruppo: i cubi in 3D della croce in copertina sull’album e il gattino dallo sguardo laser assassino, ma dov’è quell’immaginario di luoghi e persone che ci hanno tanto fatto innamorare dei loro videoclip?
Insomma tutto bello, tutti felici, tanti complimenti e tanto calore, ma un po’ troppi “se” e troppi “ma” sono sorti quando ci si è fermati a riflettere sulla sostanza portata sul palco di tutto questo assordante e conturbante mondo onirico. Sembrerebbe che in tour stiano portando piuttosto il loro nome e il loro merchandising.
Quando ci si trova davanti a dei nomi che vengono immolati così sull’altare del rock le aspettative crescono, i prezzi dei biglietti al concerto aumentano e le voci cominciano a girare.
Ma prima di permetterci di esprimere un parere negativo preferiamo stare a guardare cosa succede.
Perché che non sia finita qui lo sapevamo ancor prima di recarci al concerto: poche ore prima il gruppo ha annunciato l’arrivo ad anno nuovo dell’album Orchestral Variations che contiene una serie di reinterpretazioni strumentali delle canzoni contenute in Minor Victories. Aspetteremo curiosi non solo questo album, ma anche il prossimo tour.

SETLIST:
Give Up The Ghost
The Thief
A Hundred Ropes
Cogs
Breaking My Light
Folk Arp
Scattered Ashes
Higher Hopes
Out To Sea

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Minor Victories 2016, Ph. Ryan Johnston
Minor Victories 2016, Ph. Ryan Johnston
Minor Victories 2016, Ph. Ryan Johnston

E se il leader dei fascinosi Mogwai, il chitarrista degli ormai affermatissimi Editors e la voce eterea degli Slowdive decidessero di avventurarsi insieme in un nuovo progetto musicale?

I primi a sorprendersi di tale domanda sono gli stessi componenti del neonato gruppo:  Stuart Braithwaite (Mogwai), Rachel Goswell (Slowdive), Justin Lockey (Editors) e suo fratello James non si erano mai incontrati prima di iniziare questo esperimento l’anno scorso. Ma il risultato è stato folgorante. E’ una perfetta sinergia rock quella che si è venuta a creare nel loro omonimo album di debutto Minor Victories, pubblicato a giugno.

Per chi fosse interessato a testimoniare di tale forza, equilibrio, consapevolezza artistica e, senz’altro, talento, l’appuntamento è il 24 ottobre 2016 a Milano, presso Santeria Social Club, unica data italiana del tour autunnale i cui biglietti sono già disponibili in prevendita online.

Irresistibili come questo gattino..

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Il Ferrara sotto le stelle è stato confermato anche per l’edizione 2016. Il festival si terrà tra giugno e luglio in Piazza Castello e ospiterà il meglio della musica italiana ed internazionale. Il programma della manifestazione è attualmente in via di definizione e accoglierà sullo stesso palco artisti dalle caratteristiche molto differenti tra loro. Altri nomi verranno annunciati dagli organizzatori nel corso delle prossime settimane.

Al momento risultano annunciati in totale sei appuntamenti. Il 16 giugno ad esempio, tra Piazza Castello e il Cortile del Castello Estense, si terrà un festival nel festival: nel corso di un’unica serata infatti, si esibiranno Caribou, Four Tet dj, Floating Points, Junior Boys, Jolly Mare e Populous dj.

Sono attesi anche Glen Hansard e I Cani + Cosmo a fine giugno, mentre Wilco, Kurt Vile, Mogwai e The Last Shadow Puppets si contenderanno la scena nel mese di luglio. I biglietti per tutti gli show sono già disponibili in prevendita presso i circuiti autorizzati, a prezzi differenti a seconda della data prescelta. Ecco il calendario con le informazioni relative a orari e prezzi dei biglietti per i live confermati:

Ferrara sotto le stelle 2016 – I dettagli su tutti gli eventi (IN AGGIORNAMENTO):

16 giugno, ASTRO festival @Piazza Castello e Cortile Castello Estense:

Caribou (data unica)
– Four Tet (data unica)
– Floating Points
– Junior Boys
– Jolly Mare
– Populous dj

Inizio concerti ore 19.30
Prezzo biglietti 35,00€ + d.p. (oppure alla porta 40,00 €)

29 giugno, Glen Hansard @Cortile Castello Estense
30 giugno, I Cani + Cosmo @Cortile Castello Estense

4 luglio, Wilco + Kurt Vile & The Violators @Piazza Castello
Ingresso: 30€ + d.p Apertura porte: 19.00 – Inizio concerti: 20.00

5 luglio, The Last Shadow Puppets @Piazza Castello
Ingresso 25€ + d.p. – Inizio concerti: ore 20.00

6 luglio, Mogwai play ATOMIC @Piazza Castello
Unica data italiana

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La bella stagione è alle porte, così come il lieto periodo dei festival estivi. Le nostre segnalazioni riguardanti le migliori rassegne in giro per la penisola dunque proseguono: tra il 26 giugno e il 24 luglio ad esempio, a Bollate (MI) si svolgerà il celebre Festival di Villa Arconati, che radunerà presso il Castellazzo artisti di fama nazionale ed internazionale. Si tratta di un evento nato nel 1985, che nell’arco di quasi trent’anni ha dato spazio a numerosi musicisti. Anche quest’anno il cartellone è ricco di presenze: Vinicio Capossela, Mogwai, Raphael Gualazzi, Yann Tiersen e George Benson sono solo alcuni di coloro che calcheranno il palco della Villa nel giro di un mese. Ecco il programma annunciato, relativo all’edizione 2014:

26 giugno – Vinicio Capossela
7 luglio – Mogwai + Mum
11 luglio – George Benson
16 luglio – Raphael Gualazzi +Arto Lindsay Marc Ribot
19 luglio – Paolo Fresu Quintet
21 luglio – Yann Tiersen
22 luglio – Plaza Francia
24 luglio – Incognito + Gregory Porter

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Dopo i National, attesi sul palco del Siren Festival la prossima estate, il programma della manifestazione abruzzese si arricchisce di una nuova importante presenza internazionale, quella dei Mogwai. La band calcherà il palco della rassegna musicale, in programma a Vasto (CG) tra il 24 e il 27 luglio, il 26 del mese. La line up del Siren dunque conferma due grandi gruppi: i primi, si esibiranno anche a Ferrara, Roma, Lucca e Brescia nello stesso periodo. I secondi invece, reduci dal successo delle due date italiane primaverili (QUI il nostro live report del concerto di Bologna), sbarcheranno nella capitale il 25 luglio per presentare dal vivo i brani contenuti nel loro ottavo album di studio intitolato “Rave Tapes“. Oltre a loro, sono stati confermati anche John Grant, Alexis Taylor, The Drones, Dry the River e Soft Moon.

Siren Festival 2014, Vasto (CH), programma 2014:

25 luglio, The National
Prezzo del biglietto  40€

26 luglio, Mogwai
Prezzo del biglietto 35€

Abbonamento due giornate 60€

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I Mogwai non sanno stare lontani dai fan italiani per molto tempo: dopo i due recenti concerti tenuti a Bologna e Milano, la formazione ha già annunciato un nuovo live nel nostro Paese. Il concerto è in programma per l’estate: si terrà il 25 luglio a Roma, presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica. I biglietti per assistere al live saranno disponibili per l’acquisto a partire da domani, venerdì 4 aprile, alle 16 presso tutte le rivendite autorizzate. Il costo dei ticket è variabile a seconda del settore ed è compreso tra i 20 e i 25 euro più diritti di prevendita. Sul palco, i Mogwai porteranno dal vivo i successi che li hanno resi una formazione acclamata in tutto il mondo e che hanno conquistato i fan presenti agli show di Milano e Bologna, ma anche i brani contenuti all’interno del loro più recente album, l’ottavo registrato in studio, dal titolo “Rave Tapes“. Pubblicato lo scorso gennaio, il disco è stato accolto con entusiasmo dalla critica e dai fan, al punto di rientrare tra i migliori lavori che la formazione abbia pubblicato finora.

Diciamolo subito: i re del post-rock sono ancora loro.

A 17 anni di distanza da “Ten Rapid” e “Young Team”, che ne rivelarono l’ispirazione e la potenza questi ragazzi scozzesi sanno ancora regalare serate da brividi, riuscendo a coniugare intensità chitarristica e intensità emotiva, spalancando le porte su un mondo fatto di suggestioni ed immagini uniche.

Sono le 22 quando i Mogwai salgono sul palco dell’Estragon, già sold-out in prevendita e decidono di aprire le danze con “Heard about you last night”, brano apripista anche nel loro ultimo lavoro “Rave Tapes”: si capisce subito come andrà la serata, con gli amplificatori che vibrano e le teste del pubblico che si muovono all’unisono, istantaneamente rapite da quello che stanno ascoltando.

Basta chiudere gli occhi e ci si ritrova su una scogliera scozzese, sferzata dall’oceano, con le chitarre che, come vento impetuoso, spettinano i capelli e i pensieri, mentre le percussioni affondano senza freni. E’ “Rano Pano” e subito dopo, senza respiro, arriva “I’m Jim Morrison, I’m dead”, accolta da un boato di tutto l’Estragon, che sembra muoversi all’unisono, come, appunto, un’onda di quell’Oceano Atlantico sul quale si affaccia la Scozia tanto cara a Stuart Braithwaite e soci.

Con “Mastercard” si vira verso un rock più classico, a tratti ipnotico, rispetto alla lunga suite di “Jim Morrison”, quasi che adesso si stesse rivivendo la scena di un film al rallentatore, fissando l’attenzione sui dettagli.

Questo fanno i Mogwai, riescono a spostare (e a farti spostare), nell’arco di un paio di pezzi, lo sguardo e l’attenzione su ciò che loro vogliono valorizzare, che sia un dettaglio strumentale o piuttosto l’atmosfera circostante, in un eterno gioco di rimandi che non sfocia mai nell’autocompiacimento, nel dirsi “quanto siamo bravi”….e bravi lo sono sul serio!

E’ questa la loro forza, far apparire tutto di una semplicità disarmante, tutto casuale, quando tutto invece è perfettamente studiato, proprio come in “Ithica 27 o 9”, tuffo nei ricordi di quei Mogwai che iniziavano nel 1997 e già sbalordivano tutti.

Salto in avanti ed ecco “Deesh”, che getta sull’Estragon un alone di cupezza e rabbiosa malinconia, subito rasserenata da “How to be a werewolf” e dalle sue sonorità più ariose, che ti fanno muovere e sorridere, come in una giornata estiva in cui si ha voglia di fuggire verso il mare.

“Blues hour” colpisce per la sua solennità e perché per la prima (e unica) volta nella serata si sente cantare Braithwaite, che si limitava altrimenti a ringraziare sentitamente il pubblico bolognese, davvero caloroso e attento come si conviene ad una platea che osservi i Mogwai.

“Mogwai fear Satan” è una vera esplosione di potenza e di incanto, con rallentamenti e ripartenze da urlo, meraviglioso spaccato su quella che è la cifra stilistica di questi ragazzi di Glasgow, ma il vero apice si raggiunge al momento del bis, quando i Mogwai si spendono in tre pezzi da lasciare senza fiato, primo tra tutti “White noise”, seguita a ruota da una commovente “Auto rock”, intensa come non mai, per finire con il rock liberatorio di “Batcat”, una vera bomba sganciata sui presenti.

In un’ora e mezza di show i Mogwai riescono a presentare e a far sentire a proprio agio nel loro mondo sonoro, nelle loro mille sfumature, regalando istanti di pura poesia musicale.

Quando la precisione è talmente perfetta da apparire casualità, si sta assistendo a qualcosa di straordinario. E quel qualcosa, probabilmente, sono i Mogwai.

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The lord is out of control - Mogwai (video)

Ha finalmente un titolo e una data di uscita il nuovo album degli scozzesi Mogwai. “Rave tapes” sarà infatti in tutti i negozi di dischi a partire dal prossimo 20 gennaio anticipato da due singoli: “Remurdered” e “The lord is out of control”, traccia finale dell’album per cui è stato realizzato anche il videoclip che potete gustarvi qui sotto. Immagini e musica si fondono in un tutt’uno di grande efficacia: “The lord is out of control” è una suite ambient elettronica solcata da un vocoder di grande impatto accompagnata da scene paesaggistiche e da racconti di vita quotidiana, il tutto contraddistinto da una luce in penombra che rende l’atmosfera genrale particolarmente cupa e oppressiva. “Penso che la maggior parte delle persone non sia abituata a non avere testi su cui concentrarsi. – ha dichiarato Stuart Braithwaite a proposito della loro musica – I testi sono un vero comfort per certe persone. Scommetto che a loro piace cantare e quando non possono farlo con noi possono arrabbiarsi un pochino”. A noi non dispiace così…

Video canzone “The lord is out of control” dei Mogway:

photo credit: Chema Helmet via photopin cc

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Accanto ai già annunciati Vaccines e Franz Ferdinand, il cartellone dell’A Perfect Day Festival si arricchisce di altri nomi internazionali: faranno parte del cast anche i Mogwai, per i quali la rassegna costituirà l’unica tappa italiana del tour estivo. La band si esibirà l’1 settembre al Castello Scaligero di Villafranca (VR), portando sul palco alcuni dei suoi più grandi successi. Attualmente, i Mogwai sono impegnati nella lavorazione della colonna sonora del film Hudson river project, che verrà pubblicata nel 2013. Non si esclude, quindi, qualche anticipazione live nel corso del concerto settembrino. La pellicola racconterà l’impresa di James Bowthorpe, che con la spazzatura raccolta per le strade di New York realizza una canoa con la quale percorre i 570 km del fiume Hudson attraverso l’intero stato di New York.