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Milano

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Per la serata IndieGesto che ogni settimana porta buona musica sui navigli milanesi, mercoledì 20 marzo si è esibita Icaro Cade, nome d’arte di Alessia Cuoghi, accompagnata dal fedelissimo Enrico Bartoli, in arte Beffect.
A due anni dalla pubblicazione di “Yuh!” presenta alcuni nuovi pezzi inediti in “chiave romantica”, senza tralasciare i pezzi più importanti del primo disco, come “Le mongolfiere volano” che riscuote un grandissimo entusiasmo delle persone presenti.

Un’atmosfera calda, intima, le luci soffuse a fare da cornice a una serata speciale.
Alessia ha gli occhi scuri e un sorriso buono, dolce e un po’ imbarazzato; nelle sue canzoni c’è lei, la paura e il coraggio, le consapevolezze, ma soprattutto c’è l’amore. L’amore “conosciuto, perso, dimenticato, o che abbiamo pensato di dimenticare” dice, l’amore che cantano i cantautori, che di questi tempi son così rari.
Tra gli applausi e i sorrisi, con parole semplici un invito sincero: “quanta paura hanno le persone a conoscersi davvero, l invito sarebbe quello di non avere paura ad aprirsi, perchè ci sarà qualcuno che potrebbe sorprenderci.”

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Her Skin, Sara Ammendolia, ha vent’anni, nata e cresciuta tra Modena e la sua provincia.
Scrive le sue prime canzoni nel 2013 ma le pubblica solo nel settembre del 2015, con un EP registrato tutto in un giorno dal titolo Goodbyes and Endings.
A maggio del 2016 diventa co-fondatrice di Tempura Dischi e fa uscire il suo secondo EP, Head Above the Deep, registrato e prodotto da Bruno Mari. Tra il 2016 e il 2017 Her Skin suona in tutta Italia con un tour che la porta fino in Sicilia e condivide il palco con artisti come Francesco Motta, Colombre, Bob Corn, Giorgio Canali, Zen Circus e Kele Okereke (Bloc Party).
Find a Place to Sleep sarà il primo vero e proprio album di Her Skin e uscirà nel febbraio 2018 per We Were Never Being Boring.

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Milano, nell’atmosfera intima dell’Ostello Bello, martedì 18 dicembre Veronica e Dario hanno presentato il loro nuovo lavoro (de La Rappresentante di lista“Go Go Diva”.

“E’ un disco molto ragionato e allo stesso tempo istintivo, c’è stata una grande ricerca rispetto al personaggio che doveva rappresentare la protagonista delle nostre storie, una grande ricerca di senso; abbiamo capito che dovevamo andare fino in fondo ad alcuni temi, sia come testo che come musica, avevamo bisogno di prendere delle scelte forti e a volte radicali, di creare per ogni canzone un mondo molto particolare, la musica doveva essere non solo a sostegno del testo, ma doveva rappresentare il tema centrale di ogni canzone. Volevamo che i sint parlassero, gli archi fossero disarmanti e creassero inquietudine, che le voci fossero dei cori forsennati che ci aiutassero a incitare questa protagonista, questa Diva.”

Tre anni dopo Bu Bu Sad “serviti per accumulare sensazioni e sogni e desideri, materiale riversato nel disco” [..] “Palermo ci ha permesso di sbagliare, di accumulare errori, di prendere tempo per fare le cose bene”.
Il disco si è creato con i tempi giusti, nello spazio giusto, si è creato tra il Marocco, a Palermo, a Milano, Copenaghen. “Era importante che la più semplice delle parole fosse masticata nel modo giusto, sussurrata o urlata quando serviva.”

La rappresentazione live è molto forte, La rappresentante di lista ha una presenza di palco molto particolare e connaturata nel gruppo, a riguardo Veronica dice: “mi piace dare un lessico nuovo, mi piace pensare che rappresentare qualcosa anche se non didascalico, apra delle porte a un mondo nuovo, delle immagini che puoi scegliere di codificare come meglio credi; tornare a casa con una domanda, un dubbio con un modo per vedere quella stessa cosa che non è uguale al tuo. Mi piace che stimoli la fantasia.”

 

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Dopo aver conquistato il palco dell’Ariston di Sanremo conquistando il primo posto tra i giovani, Ultimo (Niccolò Moriconi), sta percorrendo l’italia collezionando sold-out e raccogliendo le soddisfazioni più grandi da parte dei suoi fan.
Un giovane Peter Pan, che venerdì 11 maggio ha “preso il volo”, con tutto il pubblico che ha cantato con lui le sue canzoni, al Fabrique di Milano, dove tornerà il prossimo 26 maggio.
Uno spettacolo di cellulari con le luci accese nel pubblico, riflesse nelle lenti dei suoi occhiali da sole, che gli coprono gli occhi, ma gli si accende un sorriso che dura tutta la durata del concerto. Ospita sul palco una fan, che prende per mano mentre canta.
Un cantautore con i piedi per terra e “i sogni appesi”, che non può lasciare indifferenti. Non si lascia mancare un momento più intimo, al pianoforte, dove improvvisa anche una cover di Vasco.

Scaletta del concerto:
Buon viaggio
Canzone stupida
Cascare nei tuoi occhi
Ovunque tu sia
Poesia senza veli
Dove il mare finisce
Pianeti
Domenica
Mille universi
La stella più Fragile dell’universo
Farfalla bianca
Il ballo delle incertezze
Il vaso
Vorrei soltanto amarti
Ti dedico il silenzio
Stasera
L’eleganza delle stelle
Forse dormirai
Giusy
Sogni appesi
Peter Pan

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Mercoledì 15 novembre 2017, al Campo Live di Milano si è esibito Daniele Celona, accompagnato solo dalla sua chitarra e dal fedele Davide Invena.
A sorpresa è apparsa sul palco anche Levante, collega e amica di Daniele, con il quale ha cantato “Atlantide”, un gioiellino da pelle d’oca, un momento di quelli che non si scordano.

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Il “caos” di Levante conquista l’Alcatraz di Milano!
Abbiamo visto Levante (Claudia per i più affezionati) conquistare passo dopo passo il cuore di sempre più pubblico, e allo stesso tempo, palchi sempre più grandi e importanti. Partita con “Manuale distruzione” nel 2014, ha pubblicato poi “Abbi cura di te” l’anno successivo, ora con “Nel caos di stanze stupefacenti” pare essere arrivata la consacrazione che tanto meritava.
Una prima parte di tour che ha preso il via da Roma, per poi passare da Perugia, Bologna, Troviso e Torino, e chiude in bellezza con un sold-out all’Alcatraz di Milano. Annunciate ora anche le date estive che la vedranno di nuovo in tour in tutta Italia.

Inoltre è stata ufficializzata la presenza di Levante come giudice per la prossima edizione di x-factor, che la vedrà a fianco dei colleghi Fedez e Manuel Agnelli, oltre che il gran ritorno di Mara Maionchi.

La scaletta della serata:
– Le mie mille me
– Non me ne frega niente
– Le lacrime non macchiano
– Ciao per sempre
– 1996
– io ero io
– mi amo
– Sbadiglio
– Cuori d’artificio
– Diamante
– Lasciami andare
– La scatola blu
– Non stai bene
– Abbi cura di te
– Duri come me
– Memo
– Di tua bontà

– Alfonso
– Io ti maledico
– Gesù cristo sono io

Ecco una gallery della serata a cura di Pamela Rovaris

 

Dopo Napoli e Roma, Lele arriva anche a Milano.
Dopo la vittoria nella sezione Nuove Proposte al Festival di Sanremo con il brano “Ora mai”, Lele si sta muovendo con la sua musica con il tour “Costruire 2.0“.

Ecco la scaletta della serata:
La nostra distanza
Adesso e sempre
Così co’è
Screamin’ it lord
L’ho voluto io / O vient
Trough this noise
Sorry
Love me now
Let me love you / one dance
Stay / vivimi
All of me
Ora mai
Super mesh up
Buonanotte fiorellino
We will carry on
La strada verso casa
Apologize
Chariot
When I was your man
Teenage dream
Ora mai

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la-femme

Vincitori del  “French Music Awards” nel 2013 grazie all’album d’esordio Psycho Tropical Berlin, la band francese La Femme torna in Italia, dopo un tour mondiale, per portare un po’ della sua elettronica psichedelia dal gusto pop e rétro e presentare il suo ultimo successo discografico Mystere, pubblicato nel settembre 2016.

Le tre date previste per questo mini tour primaverile sono:

20 aprile 2017 BOLOGNA presso Locomotiv Club
21 aprile 2017 MILANO presso Santeria Social Club, già Sold Out
22 aprile 2017 FIRENZE  presso Auditorium Flog

con prevendite disponibili nel circuito Mailticket per le date di Bologna e Firenze.

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Ilaria Porceddu, nota per la sua partecipazione a x-factor e a Sanremo giovani, torna dopo 4 anni di silenzio. Esce oggi 7 aprile, è disponibile nei negozi digitali “Di questo parlo io”, il nuovo album d’inediti.

Ci sono voluti quattro anni per capire e capirmi e questo album racconta chi sono finalmente diventata – racconta Ilaria Porceddu – Un albero, o meglio una “Arvure”. […]E’ il disco della mia seconda rinascita, come donna e come artista.
A quattro anni da “In equilibrio” Ilaria riparte, con un album maturo, consapevole; racconta di come la vita personale e lavorativa spesso si incrociano, portano cose positive, e quando qualcosa finisce bisogna ripartire.
Anticipato in radio dal singolo “Sette Cose”, l’album contiene 9 tracce, di cui due in lingua sarda, ed è stato prodotto da Clemente Ferrari e Francesco De Benedittis.
7 regole che governano il semplice e universale rincorrersi in amore – racconta – Queste regole coincidono con 7 dei miei difetti che consapevolmente ammetto di avere, a me stessa e alla persona che ho perso. Quindi anche l’amore è imperfetto… come noi.”

Da sempre particolarmente legata alle sue origini, anche in questo album troviamo due brani in lingua sarda, la prima traccia “Sas Arvures” e “Lu cor’aggiu”,
La prima è nata da un’idea pianistica, era infatti la traccia fantasma di “in equilibrio”, che è diventata una canzone, per Ilaria doveva raccontare le radici, la libertà della purezza nell’essere se stessi. Con l’aiuto e il confronto con Alessandro Carta è nato questo testo che gioca sottolineando la traduzione dell’albero che in sardo diventa al femminile, ed era questo il punto culmine per Ilaria, la femminilità dell’albero, che secondo lei è il simbolo del disco, così come lei si sente “con radici ben piantate per terra ma disposta a volteggiare insieme al vento che cambia ogni giorno”, perciò inizia così il disco.
Spiccano due figure femminili nel disco, Eva e Lisa; LISA racconta la storia della nonna Luisa, figura importante nella vista di Ilaria, che è sempre stata presente nei suoi lavori ma mai con una canzone. Questa è una canzone a cui è particolarmente legata, scritta di getto, di cuore, ed è l’emblema della donna forte, donna anziana ma più avanti di persone giovani con dei limiti date da sovrastrutture. Filo conduttore con Eva, la storia di una ragazzina che cerca la semplicità e la felicità che sembra scontata ama spesso è di poco, il suo essere libera a volte viene presa come un’ostentazione,  invece è semplicemente la libertà di essere se stessi.

Nel disco è contenuto anche il brano “Tu non hai capito” in duetto con Max Gazzè. Collaborazione nata dal 2013 quando Ilaria ha aperto i suoi concerti estivi, lì è nata una stima reciproca.

Questa è la tracklist di “Di Questo Parlo”: “Sas Arvures”, “Eva si fa fare”, “Di Questo Parlo io”, “Tu non hai capito”(ft. Max Gazzè), “Tabula rasa”, “Sette cose”, “Lisa”, “C’est L’amour”, “Lu cor’aggiu”.