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Low

Sono appena rientrato dal TOdays 2019 e ho letto un articolo in cui Gianluca Gozzi, direttore artistico del festival torinese, dichiara conclusa la sua esperienza e ne spiega punto per punto le ragioni.

Gozzi, negli ultimi 5 anni, ha materializzato sogni, mettendo su un Festival capace di rivitalizzare la periferia torinese in un periodo dell’anno in cui, francamente, una grande città come quella piemontese sembra solo in attesa dei rientri dalle vacanze dei suoi abitanti.

Negli ultimi anni invece, per tutti gli appassionati di musica, l’ultimo weekend di agosto, Torino è stata una specie di Paradiso e quest’anno si è probabilmente raggiunto un nuovo apice. 

Riuscire a far suonare sua maestà Bob Mould, uno che qualcosina nella storia della musica l’ha combinata, alle 18 di venerdì pomeriggio significa avere una line up che ha conquistato per prima cosa il rispetto dell’artista stesso e la voglia di esserci e il set chitarra e voce (inconfondibile) di zio Bob lo ha confermato, così come la sua felicità nel posare per centinaia di foto con i fan a fine live, perchè sì, il TOdays è anche quel festival dove è facile trovarsi post concerto a scambiare due parole con i Low o i Ride e dove tra il pubblico trovi il meglio degli addetti ai lavori sparsi in giro per il Paese.

E dopo una leggenda come l’ex Husker Du è stata la volta di una delle band più ispirate degli ultimi anni, i Deerhunter di Bradford Cox, che con la sua sgargiante camicia ci ha guidato lungo un declivio verso gli anni ’70, tra folk e pizzichi di psichedelia, perfetto aperitivo in vista di mr. Spaceman, Jason Pierce, che con i suoi Spiritualized ha letteralmente mandato a fuoco le nostre anime in un set tanto breve quanto intenso, che lo ha visto suonare brani dal nuovo “…and nothing hurt” (da “I’m your man” a “A perfect miracle”) e chiudere con una versione celestiale di “Oh happy day”.

Chiusura del day 1 affidata ai Ride, chiamati a sorpresa dopo il forfait dei Beirut (tanto che Mark Gardener ha iniziato il set dicendo “Buonasera Torino, we’re not Beirut, we are Ride”) e capaci di esaltare giovani e meno giovani con quelle chitarre che non si possono non amare (Dio benedica Andy Bell) in quella che alla fine è la primissima uscita dopo la pubblicazione di “This is not a safe place” (pubblicato il 16 agosto).

Tra brani nuovi (“Future love” su tutte) e vecchi classici intramontabili (“Leave them all behind” straordinaria) i quattro alfieri dello shoegaze hanno confermato di essere ancora in forma straordinaria e non hanno certo fatto rimpiangere Zach Condon e soci, anzi!

Nella giornata del sabato, passata ancora a fischiettare “Oh happy day”, una band ha spiccato sulle altre: i Low, che si confermano tanto sottovalutati quanto talentuosi: Alan Sparhawk e Mimi Parker hanno deliziato tutti con le loro armonie e credo che la versione di “Lazy” sentita al TOdays parecchi di noi non la scorderanno facilmente, mentre gli occhi luccicavano di meraviglia e nel frattempo saliva sul palco Hozier, per concludere la serata con una vena pop che non guasta mai (da sottolineare anche il set di One True Pairing in apertura, alias Tom Fleming ex Wild Beasts…tenetelo d’occhio, il ragazzo ha talento).

All’ex Incet (altra realtà industriale esaltata dal TOdays), per non farsi mancare niente, è andato poi in scena uno dei live che rimarranno nella storia del festival, per perfezione e contesto: The Cinematic Orchestra hanno letteralmente fatto volare tutti in un’altra dimensione con un concerto che credo tutti attendessero da almeno un decennio. Clamorosi, semplicemente.

La domenica è partita col botto: la forza del TOdays di porre l’accento sui luoghi ha fatto sì che il Parco Peccei, realtà post-industriale abbandonata a se stessa, con erba alta e quanto ci si può aspettare da un parchetto di provincia un po’ dimenticato, diventasse la location perfetta per il punk elettronico degli Sleaford Mods, mai così a fuoco in un live set. Letteralmente esplosivi.

Pensate cosa voglia dire passare dagli “working class electronic heroes” di Nottingham al funk disco “made in Daft Punk” degli australiani Parcels (che hanno più della produzione in comune con la band francese): ancora sudati dal Parco Peccei, ci si è rimessi ad ancheggiare dolcemente allo Spazio 211, mentre si veniva poi folgorati dalla bellezza, non solo estetica, dei Balthazar, una band che sa di avere dei numeri e li tira fuori tutti (Jinte Deprez che suona pressochè qualsiasi cosa è un valore aggiunto), non potendo fare altrimenti per non finire nel dimenticatoio dato quello che succede dopo, perchè dopo si materializza la Storia, ovvero Johnny Marr e Jarvis Cocker, in una combo micidiale che ha steso qualsiasi nostalgico (o ex adolescente) degli anni ’80, tra “How soon is now?” o “There is a light that never goes out” e un Jarv in versione anche psicologo (“qual è la tua più grande paura?” ha chiesto ad una ragazza in prima fila), mai preso bene come nella sua versione torinese: classe infinita al servizio del divertimento puro e una voce che definire inconfondibile è poco.

Si inizia la giornata con gli Sleaford Mods e si chiude con Nils Frahm, questo è il TOdays: l’unione tra mondi, la realizzazione di sogni, il riuscire a trovare la prossimità dove non sembra essercene, se non per il talento e lo spirito che unisce certi musicisti e far avvicinare anche un punk alla musica classica o viceversa.

La melodia di Frahm all’ex Incet ci trascina dolcemente fuori dal sogno, in un morbido risveglio fatto di treni da prendere, lavori a cui tornare, estate che si spegne lentamente in una notte torinese piena di stelle e con sullo sfondo un complesso industriale che non è mai sembrato così poetico.

Non manca molto al TOdays 2020, vero? Perchè voglio credere che questo sogno così tangibile non possa finire così. Per quanta bellezza ci sia già stata, c’è sempre un po’ di bellezza da scoprire ancora.

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Da Bob Mould ai Low passando per gli Spiritualized, annunciata la line up del festival torinese

L’anteprima sarà affidata a Gold Panda e alla sua elettronica il prossimo 12 luglio,  ma il TOdays Festival, nell’ultima settimana di agosto, tra lo sPAZIO 211 di via Cigna e quello dell’ex fabbrica INCET prevede nomi ancora più altisonanti, un vero e proprio paradiso per gli amanti del rock e non solo.

Da venerdì 23 a domenica 25 agosto il centro “musicale” per eccellenza sarà Torino, che vedrà sul palco un mito come l’ex Husker Du Bob Mould, per non parlare di Jason Pierce, che ci farà fluttuare nello spazio con i suoi Spiritualized o di Johnny Marr, che ci farà rivivere con la sua chitarra i classici degli Smiths.

E poi i Low, che riporteranno in Italia il loro ultimo lavoro, “Double Negative”, definito da pubblico e critica come un nuovo apice nella loro trentennale carriera e i Beirut, che ci faranno ballare con “Gallipoli”, nuovo album concepito e registrato nella città pugliese.

Insomma ce ne sarà per tutti i gusti, senza dimenticare che allo spazio ex INCET ci saranno due mostri sacri come i Cinematic Orchestra e Nils Frahm, compositore tedesco pronto a farci sognare ad occhi aperti con il suo fantasmagorico live.

TOdays ogni anno si arricchisce ed è ormai diventato un punto di riferimento irrinunciabile per chi voglia chiudere l’estate a suon di musica. Lunga vita a questo festival meraviglioso.

CNH INDUSTRIAL VILLAGE:

 

VENERDI 12 LUGLIO:

GOLD PANDA

 


sPAZIO211 mainstage:

VENERDI 23 AGOSTO:

BEIRUT

SPIRITUALIZED – data unica nord italia

DEERHUNTER – data unica nord italia

BOB MOULD (Husker Du) – data unica italiana

 

SABATO 24 AGOSTO:

HOZIER – data unica italiana

LOW – data unica italiana

ONE TRUE PAIRING – data unica esclusiva italiana

ADAM NAAS – data unica italiana

 

DOMENICA 25 AGOSTO:

JARVIS COCKER (Pulp) introducing JARV IS… – data unica italiana

JOHNNY MARR (The Smiths)

BALTHAZAR – data unica nord italia

PARCELS – data unica italiana

 

 

Ex INCET mainstage:

 

VENERDI 23 AGOSTO opening party:

CHANCHA VIA CIRCUITO – data unica italiana

DENGUE DENGUE DENGUE – data unica italiana

WOLF MÜLLER aka BUFIMAN – data unica italiana

INTERSTELLAR FUNK – data unica italiana

 

SABATO 24 AGOSTO:

THE CINEMATIC ORCHESTRA – data unica nord italia

THE ART OF WHAT?! ART OF NOISE co-founders JJ Jeczalik & Gary Langan

 

DOMENICA 25 AGOSTO:

NILS FRAHM – data unica italiana

 

 

PARCO PECCEI stage:

 

DOMENICA 25 AGOSTO:

SLEAFORD MODS – data unica italiana

 

 

 

Prezzi dei biglietti:

Biglietto singola giornata a sPAZIO211: 30 eu + dp

Biglietto singola giornata a INCET: 15 eu + dp

Abbonamento giornaliero (con accesso a sPAZIO211 e INCET): 40 eu + dp

Abbonamento 3 giorni (23, 24 e 25/8 con accesso a tutti i concerti): 100 eu + dp

Ingresso 25/8 PARCO PECCEI: gratuito.

Ingresso 23/8 “opening party“ a INCET: 5 eu (alla porta)

Ingresso 12/7 anteprima ufficiale con GOLD PANDA a CNH: gratuito

L’ingresso è gratuito ma è OBBLIGATORIO prenotarsi a questo link:

https://goldpanda.eventbrite.it/

Numero di posti limitati.

 

Apertura porte CNH: ore 20:30 / inizio concerto: ore 21.30

Apertura porte sPAZIO211: ore 17:30 / inizio concerti: ore 18:00

Apertura porte INCET: ore 23:00 / inizio concerti: ore 00:00

Apertura porte PARCO PECCEI: ore 16:00

 

Informazioni e prevendite biglietti singoli ed abbonamenti: TICKETONE

www.ticketone.it – bit.ly/TicketTOdays – tel 892 101

e presso tutti i punti vendita autorizzati

 

INGRESSO GRATUITO:

CNH, Parco Peccei, Galleria d’Arte Gagliardi e Domke, Arca Studios,

Mercato Centrale.

 

INFO:
www.todaysfestival.com

facebook: www.facebook.com/TOdaysfestival

twitter: www.twitter.com/TOdaysfestival

instagram: www.instagram.com/todaysfestival

spotify: https://open.spotify.com/user/todaysfestival

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La band di Duluth tornerà nel nostro Paese con la seconda parte del tour di "Double Negative" a Padova, Bologna e Roma

So blue - Low (testo e video)

Dopo il successo straordinario della data milanese al Teatro Dal Verme dello scorso novembre, torneranno in Italia ad aprile i Low, poeti del rock americano, tra le band preferite di Thom Yorke, che li volle ad aprire il tour dei suoi Radiohead nel 2003.

Alan Sparhawk e Mimi Parker riporteranno per tre imperdibili appuntamenti in Italia le sonorità drone del nuovo album “Double Negative”, tra i più acclamati dalla critica nel 2018 nonchè l’ennesimo gioiello e l’ennesima svolta sonora nei loro 25 anni di carriera, che li ha visti alfieri dello slow-core e ora li vede cimentarsi con sonorità più aspre ma non per questo meno affascinanti, che conferiscono ai loro pezzi un’aura sacra e allo stesso tempo oscura. Unica, in buona sostanza.

Questi i dettagli delle tre date italiane:

LOW

VENERDÌ 5 APRILE @ HALL
PADOVA

Prezzi biglietti: 
Posto Unico: € 32,50 + diritti di prevendita
SABATO 6 APRILE @
TEATRO ANTONIANO
BOLOGNA

Prezzi biglietti: 
Platea: € 35,00 + diritti di prevendita
Balconata: € 30,00 + diritti di prevendita

LUNEDÌ 8 APRILE @
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
ROMA

Prezzi biglietti: 
Platea: € 33,50 + diritti di prevendita
Galleria 1: € 29,50 + diritti di prevendita
Galleria 2: € 25,00 + diritti di prevendita

Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation
dalle ore 10:00 di lunedì 3 dicembre.

Biglietti disponibili su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati
dalle ore 10:00 di martedì 4 dicembre.

 

Salgono sul palco in una sala in penombra, Mimi si siede dietro la batteria, Steve cammina lento verso le tastiere, Alan metodicamente attacca il jack alla sua chitarra.
Poi, semplicemente, suonano, senza fronzoli, sprigionando la loro naturale carica ipnotica, quella bellezza pura fatta dei contrasti tra il loro sound oscuro eppure mellifluo e le voci: eterea quella di Mimi Parker, vissuta, quasi verrebbe da dire consumata, quella di Alan Sparhawk. Insieme intessono trame inestricabili, bellissime, come un arazzo sonoro che si compone piano piano e da cui non si può non restare rapiti. “One and Sixes”, l’undicesimo album della storia dei Low, è un nuovo strepitoso capitolo, una sfaccettatura familiare eppure diversa di questa band di culto che arriva da Duluth, lo stesso luogo di nascita di Bob Dylan (e forse non è un caso).
“No comprende”, “What part of me”, “Landslide” sono diapositive di un gioiello che lascia tutti a bocca aperta, non meno dei classici, con “Words” acclamatissima, suonata in apertura del bis.
I Low sono una band che lascia senza parole, una band di cui godere non solo i suoni ma perfino le pause: la musica semplicemente fluisce e colpisce il cuore e la mente, senza via di scampo. Fortunatamente.

LOW SETLIST AT TEATRO ANTONIANO 20/10/2015

Gentle
No Comprende
Monkey
The Innocents
Plastic Cup
On My Own
Holy Ghost
Spanish Translation
Lies
Into You
Pissing
DJ
What Part of Me
Will the Night
Landslide

Encore:
Words
Last Snowstorm of the Year
Laser Beam

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La band americana tornerà a Bologna per presentare il nuovo album

L’11 settembre uscirà il loro nuovo album, dal titolo “Ones and Sixes” e subito dopo partiranno per il loro tour mondiale. Sto parlando dei Low: il trio di Duluth ha appena rilasciato il primo singolo “No Comprende” (video sotto) e annunciato un’unica imperdibile data italiana per il 20 ottobre prossimo a Bologna.

Qui i dettagli della data italiana:

Low – 20 Ottobre 2015 – Teatro Antoniano – Bologna

Biglietti disponibili su ticketone.it ed in tutti I punti vendita Ticketone dalle ore 9.00 di mercoledì 24 giugno, e in tutte le rivendite autorizzate dalle ore 9.00 di mercoledì 1 luglio.

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Stay - Low (testo e video)

Tornati in Italia dopo il super show del maggio scorso al Teatro dell’Antoniano di Bologna, i Low si confermano come ciò che sono: delle autentiche leggende dell’alternative mondiale. Di fronte a un teatro Puccini in visibilio, Alan Sparhawk, Mimi Parker e Steve Garrington regalano un’ora e mezzo di pura estasi, in cui il candore e la purezza di certi suoni sa miscelarsi, fino a creare un amalgama inconfondibile, con le distorsioni e le svisate chitarristiche più genuinamente rock.

Tutto questo in un ambiente e con un’atmosfera minimale, con i 3 che si presentano puntualissimi sul palco alle 21.30 (il loro arrivo è preceduto addirittura da un countdown che comincia quando mancano solo 10 minuti all’inizio dello show) e, con pochi fronzoli, attaccano “Plastic Cup”, primo singolo di “The Invisible Way”, disco che ha confermato quanto la band di Duluth sia ispirata anche a distanza di 20 anni dagli esordi.

“On my own” regala brividi di piacere, mentre con “Holy Ghost” Mimi Parker dimostra tutto il suo talento di vocalist, oltre che di batterista: il suo tocco soffice eppure energico è la perfetta immagine, sottoforma di gesto, di ciò che riesce a fare con la voce, armonizzandosi in modo perfetto con Sparhawk, fino a creare un gioco di chiari e scuri che è parte della cifra stilistica dei Low, come si nota in pezzi quali “Especially me” o l’acclamatissima “Words”, capace sempre di emozionare.

In un susseguirsi di “violenta intimità”, arrivano a toccare le orecchie e i cuori brani come “Sunflowers” o l’impressionante “Pissing”. Il pubblico è ipnotizzato da questi tre musicisti, tanto schivi sul palco, quanto allo stesso tempo felici e onorati dall’essere in Italia, dove davvero sono acclamati forse anche in modo superiore alle loro aspettative.

C’è un rapporto di totale empatia tra la band e le persone accorse in questo teatro fiorentino, tanto è vero che, non contenti dei 19 brani in scaletta e dei sorrisi elargiti da Steve, Mimi e Alan (che forse per l’emozione inverte anche le parole di Dinosaur, creando con la Parker, intenta a fare il controcanto, un divertente siparietto), tornano sul palco per un ultimo struggente commiato in musica.

Degno finale di una serata che sarà difficile dimenticare, intensa come la malinconia venata di speranza che sanno regalare solo i brani dei Low.

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Il grigio novembre milanese sarà reso un po’ più piacevole da tre giorni di concerti indie-rock, programmati nel capoluogo lombardo tra il 4 e il 6 del mese: all’interno della rassegna Sound & Comfort Festival infatti, il Teatro Martinitt di Milano ospiterà Kaki King, Agnes Obel e Low, per tre serate consecutive di eventi che accontenteranno i palati più raffinati.

Kaki King, chitarrista e compositrice statunitense, presenterà al pubblico italiano il suo ultimo lavoro intitolato “Glow”, uscito nel 2012. Agnes Obel invece, giovane cantautrice danese, sarà di scena il 5 novembre in occasione di un’unica tappa italiana per riproporre dal vivo i brani tratti dal suo album d’esordio “Philharmonics”. Infine, i Low, degni rappresentanti della scena slowcore anni ’90, vantano in totale dieci lavori discografici all’attivo e porteranno sul palco i pezzi contenuti nel recente “The Invisible Way”, dato alle stampe a marzo in occasione del ventennale di attività della band.

Sound & Comfort Festival – Teatro Martinitt:

4 NOVEMBRE: KAKI KING
5 NOVEMBRE: AGNES OBEL (UNICA DATA ITALIANA)
6 NOVEMBRE: LOW





                 

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Il Sound & Comfort Festival si prospetta un evento imperdibile per tutti gli amanti dell’indie rock: tre grandi nomi della scena internazionale porteranno sul palco la migliore musica del momento. Tre serate sono in programma, per un cartellone da fare invidia ai maggiori festival: il 4 novembre al teatro Martinitt di Milano si esibirà l’americana Kaki King, mentre la sera successiva sarà la volta della scandinava Agnes Obel. Chiuderanno la rassegna, il 6 novembre, i Low, che presenteranno dal vivo i brani dell’album “The Invisibile Way“, che celebra il ventennale della formazione americana. Agnes Obel porterà invece sul palco i brani di “Aventine“, secondo album della sua carriera, che conferma il successo riscosso dal precedente debutto. Immancabile chitarra tra le mani e ritmo nel sangue, Kaki King presenterà dal vivo il suo più recente album, “Glow“, dimostrando ancora una volta le sue doti di chitarrista e compositrice che le sono valse la fama mondiale. Il cost dei biglietti per assistere ai concerti è di 18 euro per Kaki King, 15 euro per Agnes Obel e 25 euro per i Low, più diritti di prevendita.

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Dopo essere passati da poco nel nostro paese ed essere stati accolti molto positivamente dal pubblico italiano, i Low hanno confermato che torneranno dalle nostre parti per tre concerti consecutivi programmati per il prossimo novembre: apprezzati dai colleghi Radiohead e Wilco, hanno dato alle stampe un nuovo lavoro lo scorso marzo, intitolato “The invisible way”. La band si esibirà a Roma il 4 novembre, e tra Firenze e Milano nel corso dei due giorni successivi.

Considerati una delle più importanti realtà della scena slowcore degli anni ’90, i Low sono in attività da oltre 20 anni: a formazione attuale vede schierati Alan Sparhawk (voce e chitarra), Mimi Parker (voce e batteria) e John Nichols (basso). Il prezzo dei biglietti per gli show italiani della formazione britannica varia tra i 15 e i 25 euro a seconda dell’evento.

Low, calendario date italiane 2013:

4 novembre – Roma, Sala Petrassi
5 novembre – Firenze, Teatro Puccini
6 novembre – Milano, Teatro Martinitt

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Low in concerto, a maggio l'unica data italiana

Figura anche l’Italia nel tour europeo 2013 degli statunitensi Low, che si imbarcheranno in una serie di date nel vecchio continente tra aprile e maggio del prossimo anno. L’unica tappa della tranche di concerti che si terrà nel nostro paese è stata fissata per sabato 11 maggio 2013, presso il Teatro Antoniano di Bologna, ma sono comunque numerosi gli appuntamenti europei, soprattutto tra Inghilterra e Spagna. I Low, formatesi nel 1993 nel natio Minnesota, sono un trio affiatato, conosciuto per una personalissima versione di slowcore, suonato molto piano in modo da esaltare per contrasto il silenzio e le notevoli assenze di suono. Il prossimo 18 marzo uscirà nei negozi l’ultimo lavoro in studio del gruppo, intitolato “The Invisible Way”, decimo album di una carriera piuttosto prolifica, che è stato prodotto da Jeff Tweedy dei Wilco. Il chitarrista e cantante Alan Sparhawk ha da poco dato il via al suo progetto Murder of Crows, mentre già con il bassista  Steve Garrington, unitosi al gruppo nel 2011, porta avanti i Retribution Gospel Choir, attivi nel genere dell’elettronica.

Costo Biglietti del Concerto:
Galleria: 18 euro
Platea: 22 euro

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Tornano in Italia dopo lunga assenza i Low, gruppo statunitense folk rock che si fermerà nel nostro paese per un unico concerto, fissato per il prossimo 28 novembre ai Magazzini Generali di Milano. I Low hanno da poco pubblicato il loro nuovo album “C’mon”, giunto a quattro anni di distanza dal predecessore e caratterizzato da un’acustica davvero particolare in quanto registrato all’interno dei Sacred Heart Studio, ovvero una vecchia chiesa trasformata in studio di registrazione. Oltre ai brani dell’ultimo album i Low presenteranno al pubblico europeo i migliori brani realizzati nell’arco di 17 anni di carriera. Costo biglietti del concerto per posto unico intero 20 euro