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La Salumeria Della Musica

Il “Qu4ttro Tour” di Bianco arriva a Milano, appena dopo aver conquistato Roma è la volta del palco de La Salumeria della Musica.

Ad aprire la serata nello storico locale è Margherito; appena dopo le 22.30 è Alberto Bianco a salire sul palco accompagnato dalla sua band.  Dopo tre dischi, centinaia di concerti e gli ultimi due anni passati in giro per i palchi di tutta Italia con Niccolò Fabi, Bianco riprende i panni di cantautore e torna con il suo quarto album.

 

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Un concerto di quelli che si sentono con il cuore, con gli occhi lucidi e la pelle d’oca.
Mercoledì 20 dicembre, L’Aura ha portato “Il contrario dell’amore Tour” sul palco dello storico locale La salumeria della musica di Milano.
Un concerto che non ha lasciato tempo di distrarsi, un susseguirsi di vecchie perle del suo repertorio e brani del suo ultimo disco.
Capace di tenere il palco anche seduta al pianoforte per quasi tutta la serata, accarezzando i tasti con delicatezza non da tutti, abito nero e cappello vistoso, ma mai eccessivo.
Un’atmosfera unica, intima, per una serata da ricordare, un concerto per i più sensibili che ha lasciato spazio anche a momenti più energici. Ad arricchire la serata la presenza di Lodovica Comello e Chiara Galiazzo che hanno condiviso il palco con lei sulle note di “Demons in your dreams” e “Today”. Un particolare appunto sul brano “Cose così”, in cui il palco è rimasto libero solo per la voce di L’aura e l’accompagnamento di Simone Bertolotti al pianoforte, suo compagno nel lavoro e nella vita, momento particolarmente intenso e dolce.

Ad affiancarla per il resto della serata, sul palco, Andrea Di Cesare al violino, Michele Quaini alla chitarra, Andrea Torresani al basso elettrico e Emiliano Bassi alla batteria.

 

Scaletta della serata:

Another bad day
La meccanica del cuore
Unifair
Come spieghi
I pane e il vino
Cose così
Una favola
E’ per te
The fear
Video games
Demian
Demons in your dreams (con Ludovica Comello)
Radio star
I’m an alcoholic
What makes you a man
The bad side
Lucy in the sky with diamonds
Today (con Chiara Galiazzo)
Eclissi del cuore
Mary Jane
Irraggiungibile
One
Basta

 

Timber Timbre e Chris Cundy, foto di Stefano Marotta
Timber Timbre e Chris Cundy, foto di Stefano Marotta

Tra movimenti morbidi, voce calda e poche rare luci, una musica si manifesta al buio, viene plasmata lentamente e da una timida forma embrionale diventa, canzone dopo canzone, un gigante imbizzarrito, potente e misterioso.
E’ così che ricordo la performance dei Timber Timbre a cui ho assistito martedì 3 ottobre presso La Salumeria della Musica a Milano.

La band canadese in attività dal 2005 ha saputo conquistare album dopo album, ad oggi sei, una larga base di fan in tutto il mondo con il loro gusto dannatamente romantico, sensuale e profondo. Potrei nominare alcuni dei maestri ai quali va subito il ricordo ascoltando l’ultimo album in tour Sincerely, Future Pollution, come Nick Cave o David Bowie, per facilitare l’immaginazione.
Ma non basta, bisogna vivere quel brivido che scende lungo la schiena quando si avvertono le prime note di Hot Dreams, forse la loro canzone più nota, dell’omonimo album del 2014, quando sul palco sale il talentuoso sassofonista Chris Cundy, in tour con la band per aprire le date, a dare quel tocco di sensualità in più.

Un live vivido, sporco, graffiante ed ammaliante quello dei Timber Timbre. Non è andato tutto liscio come Taylor Kirk, il frontman di poche parole, avrebbe voluto, perché il trasporto su Hot Dreams è stato tanto da danneggiare il suo microfono che purtroppo limiterà le sue capacità vocali. Ma ogni brano scorre fluido, non si distingue un inizio da una fine, c’è solo lo scorrere di tante notti, ora più quiete, ora più oscure e frastornanti, ogni canzone ha nuova veste dal vivo.
Ad esempio il sax che fa padrone su Bleu Nuit ci trascina sulla scena di un crimine, come avvolti da un lungo impermeabile bagnato sul ciglio della strada di una città che di notte fa finta di dormire e ci scalda come l’abbraccio di un amante che da lungo ci attendeva. Freddo e calore di incontrano e si scontrano per rinnovare di volta in volta l’approccio del pubblico alla loro musica.

E’ così che in poco più di un’ora i Timber Timbre hanno saputo raccontarci la loro fatale visione del mondo dell’ultimo album ma anche farci viaggiare nella loro storia, senza tralasciare l’importanza di brani come Magic Arrow e Trouble Comes Knocking dell’album Timber Timbre del 2009 , o Do I Have Power, Woman e Black Water dell’acclamato Creep on Creepin’ On del 2011.

Cordiali saluti, dall’elegante band tutta al maschile che per una notte ha portato il pubblico di Milano nelle trame di un futuro inquinato di magia e ricordi vintage.

SETLIST:
Sincerely, Future Pollution
Sewer Blues
Velvet Gloves & Spit
Moment
Hot Dreams
Western Questions
Curtains!?
Until The Night Is Over
Magic Arrow
Grifting
Bleu Nuit
Do I Have Power
Woman
ENCORE:
Grand Canyon
Black Water
Trouble Comes Knocking

Taylor Kirk sul palco, foto di Stefano Marotta

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Si può esser artiste donne (e quindi minoranza) anche senza fare troppi proclami e ribadirlo ogni volta. Basta portare sul palco e mettere nella propria arte tutta la femminilità di cui si è capaci. Angel Olsen lo fa.

Fasciata in una tutina gessata, zatteroni e capelli raccolti, sale sul palco di una Salumeria Della Musica sold out. Viste le temperature, la stagione dei concerti al chiuso dovrebbe essere finita. Ma per una delle due sole date nel nostro paese della cantautrice di St. Louis (dopo quella al Covo di Bologna) ci si sacrifica felici. Angel sale sul palco per cantare se stessa e il suo essere donna. My Woman, il suo ultimo lavoro è uscito a fine 2016 per Jagjaguwar, segnandone la consacrazione definitiva.

Partenza soft con Heart Shaped Face, Angel sorride ai fotografi in prima fila, spensierata e ammiccante. La sua voce perfetta e l’altrettanto perfetta band che l’accompagna da inizio a un’ora e mezza di live intenso e pregno di autenticità. Fare i musicisti è un lavoro vero, non un passatempo, e le star internazionali che ci graziano della loro presenza nel nostro Paese ce lo ricordano come si deve.

I brani di My Woman ci sono quasi tutti (Shut up kiss me, Sister, Not Gonna Kill You) e si alternano con qualche canzone del precedente Burn Your Fire for No Witness (Unfucktheworld, Windows). Classe da vendere, tecnica consolidata e una presenza unica: non serve altro per garantire un live d’impatto.

Parte della stampa in questi anni ha deciso per lei che dovesse essere un cantautrice folk depressa ed eccessivamente introspettiva, una donna triste e complessata. Angel ha risposto con un disco che l’ha portata ad avvicinarsi al rock classico con qualche virata pop. Sul palco tutte questi elementi si mischiano con disarmante naturalezza.

Fa caldo, troppo caldo, ma nessuna delle persone in sala vorrebbe andarsene. Those Were the Days, Woman e una versione nuda e cruda di Acrobat (contenuta nell’ep di debutto) aprono la terza e ultima parte della serata. Angel chiede se qualcuno ha una casa con piscina in cui ci si possa tuffare tutti assieme di li a poco. Sarebbe bello, come bello è stato poter vedere una cantautrice come lei spogliarsi, metaforicamente parlando, e regalare al pubblico la sua essenza più profonda. Ma con leggerezza e disinvoltura.

In apertura, il set “breve ma dolce” dell’australiano Alex Cameron. Tra elettronica anni ’80 e pop glitterato, il suo alter ego è un entertainer fallito che si muove goffo su un sottofondo di sax e percussioni, e sogna di essere Marlon Brando. L’obbiettivo di Cameron è quello di esplorare il fallimento in musica. Il suo primo lavoro, Jumping The Shark è stato ristampato nel 2016 visto che tre anni prima nessuno l’aveva ascoltato.

Un personaggio che merita di essere scoperto, dal vivo come su disco. Sul finale dedica The Comeback a Angel Olsen che ha scelto di portarlo con lei in questo tour europeo.

Da parte del pubblico pagante (e sudato) , eterna gratitudine a entrambi, e tanti applausi.

Dopo Napoli e Roma, Lele arriva anche a Milano.
Dopo la vittoria nella sezione Nuove Proposte al Festival di Sanremo con il brano “Ora mai”, Lele si sta muovendo con la sua musica con il tour “Costruire 2.0“.

Ecco la scaletta della serata:
La nostra distanza
Adesso e sempre
Così co’è
Screamin’ it lord
L’ho voluto io / O vient
Trough this noise
Sorry
Love me now
Let me love you / one dance
Stay / vivimi
All of me
Ora mai
Super mesh up
Buonanotte fiorellino
We will carry on
La strada verso casa
Apologize
Chariot
When I was your man
Teenage dream
Ora mai

Nobraino live a La Salumeria della Musica 03/02/2017
Nobraino live a La Salumeria della Musica 03/02/2017
Nobraino live a La Salumeria della Musica 03/02/2017

Se conoscete i Nobraino ma non siete mai andati a un loro concerto, allora non li conoscete affatto.
La loro vera natura non può che essere celata dietro un disco, si può intuirla sì, ma bisogna vederli con i propri occhi per capire davvero di chi stiamo parlando: Lorenzo Kruger e compagni – Néstor Fabbri alla chitarra, Davide Barbatosta alla tromba, Bartok al basso e il Vix alla batteria – sono di quei personaggi che non si possono immaginare né imitare. Sono bravi, divertenti e divertiti, e assistere a un loro live è un vero spasso.
In occasione della presentazione di “3460608524” arriva il loro tre miliardi, quattrocentosessanta milioni e seicentoottomila, cinquecentoventiquattresimo tour.
Scherziamo: è così che annunciano il tour del loro quinto album, pubblicato a novembre 2016 ed intitolato con un numero di cellulare con il quale poter comunicare con loro. Il 3 febbraio 2017 viene presentato a Milano, alla Salumeria della musica, ed è subito sold out: la prima parte del live lo riproduce fedelmente, traccia per traccia, in modo maturo, riflessivo e composto, quasi a voler dire: “ehi! visto come siamo cresciuti? ora siamo gente seria!”. Ma non appena la presentazione del nuovo album termina qualcosa è già cambiato: un breve, intenso e frenetico stacco strumentale per permettere a Kruger il cambio d’abiti ed eccoli tornati quei mattacchioni di sempre. Si fa presto a cantare “lui era un camionista, lei una cameriera, l’altra una barista” che l’atmosfera di “L’ultimo dei Nobraino” viene messa in scena. Kruger comincia a prendere in giro il suo pubblico, come fa con il genere umano nelle sue canzoni: “siete rimasti affezionati a quelle vecchie canzonette perché siete degli analfabeti!“. Così con quell’aria emancipata e sbeffeggiante, ma piena di ironia, si muovono sul palco, saltano e ballano.  Lo show prende tutte le forme possibili, dal crowd surfing, alla passeggiata per il locale fino alle acrobazie su una scala con il tuffo finale sulla folla dall’ultimo gradino, sulle note di un’infuocante Bifolco. Non mancano canzoni dall’atmosfera più raccolta, come Film muto e altre degli album più datati “Disco d’oro” e “The Best Of“. Per concludere, un bel coro a cappella della canzone più amata dai romagnoli cantata a squarciagola con il pubblico.
Se l’unico modo di fare è fare sul serio, allora loro sono perfettamente seri nell’essere buffi e nel sapersi seriamente divertire in quello che fanno. Può sembrare un controsenso ma in realtà a volte questo è l’unico modo di dare un vero senso a ciò che si fa.

 


SETLIST:

La statua
Cambiata
Mike Tyson
Constatazione amorevole
Vertigine ft. Crista
Soqquadro
Il guinzaglio
Darty fuoco
Cerchi
Centesimo
Estate illusoria
Peraltro
Il tempio di Iside

strumentale – Misirlou

Bigamionista
Lo scrittore
Endorfine
Record del mondo
Tradimentunz
Film muto
Esca viva

strumentale

I signori della corte
Bifolco
Romagna mia

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Nobraino liveContinua l’inarrestabile tour di “346 0608524, il quinto album dei romagnoli Nobraino.
E’ uscito a novembre e già ha fatto parlare molto si sé questo album, intitolato con un numero di telefono con il quale poter comunicare con la band. Insomma l’originalità non manca  e sicuramente neanche grinta live e voglia di contatto con il proprio pubblico.
La data di Milano, prevista il 3 febbraio presso La salumeria della musica, è già sold out e noi non vediamo l’ora di esserci.
Avete fatto in tempo a prendere un biglietto? No? Tranquilli, il tour della band ha ancora 5 tappe:

4/02 a Torino, 9/02 a Porto San Giorgio, il 10/02 a Rimini, 11/02 Perugia e infine il 25/02 a Modena.

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The Cyborgs ovvero il duo mistery electro blues che viene dal futuro si è materializzato di nuovo tra noi. Visti a distanza siderale suonare  su palchi  ben più grandi a fare da apripista  a nomi del calibro di MR Bruce Springsteen o dei grandi Deep Purple, Cyborgs 0 e Cyborgs 1 sono bravi anzi bravissimi anche da vicino anche se da vicino nessuno è normale ! E loro amici miei non lo sono per niente .

Primo : La loro miscela esplosiva di blues -rock , boogie in salsa electro è davvero originale e travolgente e se ci aggiungiamo che i nostri due si presentano fantomaticamente mascherati e di nero vestiti otteniamo un prodotto musicale che non può e non deve lasciare indifferenti .

Secondo: la configurazione sonora è ancora più fuori dagli schemi perché Cyborgs 1 si “occupa” di suonare la batteria con una mano e gli arti inferiori mentre l’altra è dedicata a tastiere , basso e programming ; Cyborgs 0 suona invece  la chitarra e canta con la sua voce   filtrata attraverso la maschera con micro incorporato.

Due album all’attivo più un disco di Standards rivisitati costituiscono già un buon repertorio per consentirci di avere un live di oltre un’ora  alla Salumeria della Musica oltre alla chicca della presentazione ufficiale del nuovo singolo Bee Leave Me presentato in forma originale su vinile da 7″ .

Electric Chair  scarica elettrica da 380v, 2110 blues ipnotico , Last War blues hard rock primitivo  , Groupie  e Dancy  boogie da ballare insieme fino a allo sfinimento e Bee Leave Me con il B sincopato a fare da ritornello.

The Cyborgs sanno scaldare il pubblico  con travolgenti performance rock blues e vedere quanto  “casino” riescono a fare in due è davvero  impressionante. Giocano con gli strumenti ma li padroneggiano in maniera istrionica , costruiscono giri blues psichedelici  con leggerezza, scendono dal palco per condividere la loro musica con tutti noi  perché il blues dei The Cyborgs  è grande !!!

fERDIDAS

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Beth Orton concerto a Milano il prossimo novembre

Si esibirà anche a Milano la cantautrice inglese Beth Orton, attesa presso La Salumeria della Musica venerdì 23 novembre 2012. La data italiana viene a cadere tra la tranche statunitense e quella inglese di concerti, che impegneranno la Orton sino a fine anno e durante i quali verranno presentati al pubblico i brani del nuovo album “Sugary Season”, in uscita i primi giorni di ottobre. Il disco, il sesto lavoro in studio della cantante, è la prima uscita discografica da sei anni a questa parte, e prende il titolo dalla stagione in cui si estrae lo sciroppo d’acero in Vermont.

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Farà tappa in Italia a maggio a Milano la band Twin Shadow, che è stata salutata da più parti come la “next big thing” dell’alternative rock mondiale. Il loro album di debutto Forget, uscito nel 2010, ha ricevuto un’accoglienza entusiasta dalla critica e dal pubblico statunitense, ed è stato paragonato al lavoro di gruppi storici come i New Order e gli Smiths. L’unica data italiana dei Twin Shadow si terrà il prossimo 15 maggio presso La Salumeria della Musica di Milano.

Costo biglietti del concerto:
Posto Unico Intero: 16 euro

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E’ una delle band alternative più interessanti e curiose e arriveranno l’anno prossimo nel nostro paese, sono le Dum Dum Girls. Il loro nome non è altro che una reinterpretazione della canzone di Iggy Pop ”Dum Dum Boys”.
Definito come “fuzz-punk”, il suono delle ragazze Dum Dum è ricco di melodie e di ritornelli appiccicosi. Piccoli anthem come girotondi on speed, tra spensieratezza a go-go e voci che si stiracchiano dentro cunicoli assordanti.

Concerti 2011 Dum Dum Girls | Ecco i dettagli delle tappe in Italia:
20 aprile – MILANO La Salumeria della Musica
21 aprile – ROMA Circolo degli Artisti
22 aprile – BOLOGNA Covo Club

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Arrivano in Italia gli svedesi Junip, gruppo del cantante Jose Gonzales, da noi conosciuto per la carriera da solitsta. Gli Junip sono attualmente impegnati in una serie di date in Europa e Australia per presentare il loro primo lp Fields, arrivato dopo quattro anni di lavoro preceduti ancora da cinque di pausa per vari proggetti personali, come appunto i lavori solisti di Gonzales. Gli Junip con il loro indie folk dolce e riflessivo saranno a Milano e Roma il 13 e 14 febbraio prossimi.

Concerti Junip | Il calendario del tour 2011:
13 febbraio, La salumeria della musica, Milano
14 febbraio, Circolo degli artisti, Roma

Costo biglietti del concerto:
Milano: Posto unico intero 16 euro in prevendita
Posto unico intero 20 euro la sera del concerto
Roma: Posto unico intero 15 euro