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James Blake

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Radiohead a Firenze, 14 giugno 2017

Partiamo dalla fine, partiamo da quel verso che da 20 anni spacca i cuori, che tutti noi almeno una volta ci siamo ritrovati a cantare ad occhi chiusi e in cui ci siamo immersi: “For a minute there, I lost myself”, il verso conclusivo di “Karma Police”; l’apoteosi degli ultimi 20 anni (forse più) in musica. Ieri sera ci siamo tutti persi, per ben più di un solo minuto, di fronte a una grande band, una band che ha dimostrato che per fare un grande concerto non basta essere musicisti straordinari, bisogna metterci qualcosa in più. Ieri sera, di fronte alla Visarno Arena gremita da 50 mila persone, i Radiohead hanno dimostrato che per penetrare dentro chi ti ascolta (alcuni ad attenderli da 10 ore), per lasciare un ricordo indelebile bisogna suonare col cuore. E loro lo hanno fatto, aprendo nel migliore dei modi la lunga estate caldissima che attende il popolo di ascoltatori fiorentini (qui tutti i dettagli).

Sono le 21.24 quando attacca “Daydreaming”, quando la voce di Thom prorompe nella Visarno Arena in tutta la sua unicità dando inizio ad una di quelle serate che, senza timore di smentita, si possono definire epiche; già, perchè i Radiohead e Thom in particolare hanno con Firenze un rapporto straordinario, è forse la loro città preferita e lo hanno dimostrato anche ieri, rivoluzionando la scaletta del tour e regalando una serie di classici da far impallidire chiunque: da “Airbag” a “Pyramid Song”, da “Everything in its right place” a “Let down” è stata una cavalcata senza pause, uno di quei live che ti fa piangere, sorridere, ballare, senza soluzione di continuità, come in preda a una qualche follia. Quanti ricordi ciascuno di noi avrà avuto legati a uno qualsiasi dei brani che i Radiohead hanno suonato?

La cosa straordinaria da vedere da fuori è l’amalgama incredibile della band, in cui il basso di Colin Greenwood dà il la ad ogni brano, ne scandisce le dinamiche, guida gli altri come Virgilio faceva con Dante (dato che siamo a Firenze…) e su questo si innesta la chitarra di Jonny, e Jonny è probabilmente il miglior chitarrista rock al mondo per distacco degli ultimi 30 anni, uno che sembra sempre in crescita, sempre capace di trovare una chiave diversa per suonare brani che ormai tutti conoscono a memoria.

Quando attacca “Arpeggi/Weird Fishes” sai di essere nel posto giusto al momento giusto, sai che alla fine si può ricondurre tutto a quella canzone, che la poetica dei Radiohead (perchè sì, si può parlare di poetica) si può riassumere in quei 4 minuti, che raccontano un mondo, assieme a “Street Spirit” due brani immortali, a cui poi vanno aggiunti altri capolavori che non è che siano di livello inferiore (da “Idioteque” a “Paranoid Android” riarrangiata, fino a “There there”).

Personalmente il colpo al cuore definitivo della serata (e credo lo sia stato per svariati dei presenti) è stato “Fake plastic trees”, un brano eseguito raramente e con una tale partecipazione emotiva, un tale pathos che ci ha lasciato lì, annichiliti, a ripensarci per giorni e giorni e giorni….

E poi “For a minute there, I lost myself”. Già, così. Quanto durano questi minuti a volte…

Doveroso Post Scriptum per il set di James Blake, che avrebbe meritato da solo una serata da headliner. Suoni fantastici e tanta tanta intensità…. certo, poi dopo sono arrivati i Radiohead e tutto è passato in secondo piano, ma solo perchè il livello si è alzato di tantissimo.

RADIOHEAD SETLIST @ VISARNO ARENA (FIRENZE 14/06/2017)

Daydreaming
Desert Island Disk
Ful Stop
Airbag
15 Step
Myxomatosis
Lucky
Pyramid Song
Everything in its right place
Let Down
Bloom
Identikit
Arpeggi
Idioteque
The numbers
Exit music
Bodysnatchers
You and whose army?
2+2 5
There there
Paranoid android
Street spirit
Lotus Flower
Fake plastic trees
Karma Police

 

Foto di: Stefano Mattii

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I Verdena e James Blake animeranno la seconda edizione del festival abruzzese.

Sarà James Blake il nome di punta della serata del sabato alla seconda edizione del Vasto Siren Fest, che si svolgerà nella cittadina abruzzese dal 23 al 26 luglio prossimi.

James Blake torna con un nuovo album dopo l’enorme successo di “Overgrown” vincitore del Mercury Prize nel 2013.
Se ne parla da circa un anno ma finalmente il nuovo album di James Blake, anche se ancora senza una data di uscita ufficiale, ha ora un titolo. L’ideale sequel di Overgrown, si intitolerà Radio silence e dovrebbe raggiungere il mercato prima dell’estate.
Il giovane cantautore londinese lo ha svelato lo scorso dicembre in un’intervista alla radio BBC 1 (durante i quali abbiamo avuto modo di ascoltare anche alcuni inediti).
Blake ha inoltre affermato di aver collaborato in fase di scrittura con Bon Iver, con Kanye West e con un non specificato terzo artista, per il quale però dice di essere «molto emozionato».
Quella al Vasto Siren Fest sarà la sua unica data italiana per l’estate.

Il giorno precedente invece saranno i Verdena, che a giugno faranno uscire “Endkadenz vol.2”, a infiammare Vasto con il loro rock unico, che li ha resi amatissimi, tanto che la prima parte del tour ha registrato praticamente solo sold out.

Qui i dettagli del Vasto Siren Fest, che saranno aggiornati con l’aggiunta dei nomi da annunciare:

23-26 luglio 2015 – Vasto (Ch) – Siren festival

24 Luglio: VERDENA
25 Luglio: JAMES BLAKE

ABBONAMENTI EARLY BIRD:
50 euro + d.p. abbonamento venerdì e sabato
Prevendite disponibili da giovedì 12 marzo:
www.ticketone.it call center 892 101
info:
siren@sirenfest.com
www.sirenfest.com

+ MORE TO BE ANNOUNCED

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Building it still - James Blake (video)

Torna a farsi sentire il giovane guru della dubstep gentile e raffinata, James Blake. Il cantautore britannico ha sorpreso tutti con due album (l’omonimo debutto del 2011 e il successivo “Overgrown” del 2013) che hanno riscosso sia il favore della critica che quello del pubblico. Due lavori per certi versi speculari in cui l’elettronica è al servizio della melodia ma senza ruffianeria; delicati quadretti armonici sorretti da tenui tremori (a)ritmici sempre funzionali all’idea di canzone nel senso classico del termine. Ora il Nostro torna sulle scene con un nuovo pezzo fatto ascoltare in anteprima sulle frequenze della BBC Radio 1: si tratta “Building it still”, up-tempo davvero gradevole che sembra riportare James Blake indietro nel tempo al periodo degli esordi. Non sappiamo se questo brano anticiperà un nuovo lavoro in studio in uscita a breve; certo è che il talento di Blake appare ancora intatto e puro e quindi possiamo star tranquilli, non ci deluderà.

Video canzone “Building it still” di James Blake:

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October - James Blake (video)

Tempo di nuove uscite per James Blake. Qualche giorno fa il noto cantautore inglese, vincitore dell’ultimo Mercury Prize grazie al magnifico “Overgrown” uscito lo scorso anno, ha rilasciato in anteprima una nuova traccia nel corso del programma di Benji B sul primo canale radio della BBC. Un brano stranamente (ma non poi così strano per chi segue le vicende di James Blake) tutto strumentale; dunque nel momento in cui cliccherete “play” sul lettore che trovate qui sotto non ascolterete il suo “solito” stile cantautorale fatto di basi vellutate e filtrate e voce suadente e profonda, ma un pezzo interamente costruito su un loop elettronico ipnotico che non concede nulla alla melodia. Lo vogliamo catalogare come un semplice divertissement? Forse in questo caso sì, anche se nelle pieghe claustrofobie di “October” (questo il titolo con cui il brano gira ora in Rete) è possibile scorgere il talento di James ma soprattutto tutta la sua passione per ciò che è ancora…inesplorato. Insomma non c’è nulla da canticchiare in questo caso, ma vale comunque la pena ascoltare anche per capire quali potrebbero essere le prossime mosse del Nostro.

Video canzone “October” di James Blake:

photo credit: Thomas Hawk via photopin cc

Overgrown - James Blake (copertina, tracklist, canzoni)

Dovrebbe essere queste che vedete qui la copertina del nuovo attesissimo album di James Blake, nuovo fenomeno della dubstep più raffinata e pop. Dopo il folgorante omonimo esordio di due anni fa dunque ll giovane cantautore inglese è chiamato a confermare quando di buono detto e scritto sino ad ora su di lui. Il primo singolo uscito qualche settimana fa “Retrograde” già ci ha fatto capire una cosa: James Blake non intende fermarsi su una formula predifinita ma vuole esplorare nuovi territori sonori e nuove forme di scrittura. Bene così dunque anche perchè “Retrograde” farà parte del nuovo album “Overgrown” in uscita in tutti i negozi e gli store digitali a partire dal prossimo 8 aprile. Tra gli altri brani in scaletta anche un pezzo insieme al grande Brian Eno (“Digital lion”) e un altro con RZA dei Wu-Tang-Clan che dovrebbe essere l’ospite d’eccezione in “Take a fall for me” . In attesa di ascoltare qualcosa, intanto possiamo darvi la tracklist completa dei brani.

Tracklist album “Overgrown” di James Blake:

01. Overgrown
02. I Am Sold
03. Life Around Here
04. Take A Fall For Me
05. Retrograde
06. DLM
07. Digital Lion
08. Voyeur
09. To The last
10. Our Love Comes Back

Copertina album “Overgrown” di James Blake:
Overgrown - James Blake (copertina, tracklist, canzoni)

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Poco tempo fa erano stati svelati gli XX come primi headliner, ora gli organizzatori del Traffic Festival di Torino annunciano altri nomi e la location definitiva: si esibiranno anche James Blake e Orbital sul palco confermato in Piazza San Carlo a Torino. La manifestazione live gratuita più importante dell’estate italiana si terrà nel capoluogo piemontese tra il 7 e il 9 giugno prossimi. Il festival nel corso delle passate edizioni ha visto alternarsi band del calibro di Arctic Monkeys, New Order, Strokes, Hives, Nick Cave, Sex Pistols e Lou Reed.

Programma provvisorio Torino Traffic free festival 2012:

8 giugno, XX e James Blake
9 giugno, Orbital

 

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Love what happened here - James Blake (audio)

Stavolta ce lo siamo fatti scappare sotto il naso l’ennesimo EP di James Blake. La rivelazione electro-dupstep di questo 2011 è in una fase di tale prolificità che è davvero difficile seguire ogni suo passo. Dopo l’album rivelazione “James Blake”, uscito all’inizio del 2011 e dopo varie issues scaturite da collaborazioni di alto profilo (ricordiamo in particolare l’eccellente EP “Enough Thunder”) un mese fa è uscito il mini-album “Love what happened here”, di cui ci ascoltiamo l’omonima traccia strumentale.
Love what happened here” è un brano con evidenti influenze jazz-soul che ovviamente flirta con glitch e assortimenti elettronici vari. Puro divertimento per James Blake, che in realtà lo scorso anno è stato capace di regalarci tracce ben più curate e profonde. Tuttavia la classe non è acqua e anche “Love what happened here” si lascia apprezzare per la naturalezza con cui l’artista britannico riesce a fondere elementi sonori di differente estrazione musicale.

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Succosa anticipazione dall’imminente EP di James Blake, nuova stella del new dub-step. La scorsa notte, infatti, sulle frequenze di BBC Radio 1, lo speaker Gilles Peterson ha messo in onda un nuovo brano di Blake intitolato “Not long now”, che sarà incluso nella tracklist del mini album “Enough thunder”, in uscita il prossimo 10 ottobre per Atlas Records. Brano molto affascinante, di non facile ascolto probabilmente, ma emotivamente intenso, giocato sull’alternarsi tra crescendo strumentali e improvvisi silenzi.
Qualche settimana fa era uscito pure “Fall creek boys choir”, brano scritto a quattro mani con l’altra stella indie-folk del momento, Bon Iver. Anche questo pezzo sarà pubblicato all’interno di “Enough thunder” insieme alla cover di “A case of you” di Joni Mitchell.
James Blake, classe 1989, è in realtà figlio d’arte. Suo padre è il chitarrista James Litherland, membro originario dei Colosseum, storico gruppo inglese jazz-prog degli anni ’70. James è attualmente impegnato in un lungo tour che lo vedrà protagonista sui palchi delle principali città del Nord America, Giappone e Europa e che si concluderà a fine novembre.

Testo canzone “Not long now” di James Blake:

Is threaten me
‘Cause i don’t know who really .. different that you probably
Is threaten me
‘Cause i don’t know who really .. different that you probably
Is threaten me
‘Cause i don’t know who really .. different that you probably

That you problem me

But it’s blue .. that i’m free to go go
Places you couldn’t stay alone
Your energy in song

There’s a road to love
A ..’cause
There’s a rod to love
And love cost
And love cost
There’s a road to love
And love cost

‘Cause i don’t know who really …
I’m alone because, i’m alone because
I don’t know who really .. your problems ..
I’m alone because

The road to love

Alone because
Alone because
A road to love
Alone because
Alone because
There’s a road to love

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Dopo la fulminea collaborazione con Bon Iver per il brano “Fall creek boys choir”, di cui vi abbiamo già parlato in occasione della recente pubblicazione in Rete, James Blake esce il prossimo 10 Ottobre con un nuovo EP dal titolo “Enough Thunder“.
Non pago del successo dell’album d’esordio eponimo uscito all’inizio del 2011, destinato probabilmente a diventare una pietra miliare del nuovo genere post-dubstep, Blake pubblica questo nuovo lavoro contenente sei brani. Tra questi, “Fall creek boys choir” appunto, una cover di “A case of you” di Joni Mitchell e la title track, di cui vi proponiamo un assaggio da un delle sue ultime performance dal vivo. Il brano si caratterizza, almeno in questa versione “work in progress”, per un lungo intro pianistico, quasi in stile neo-classico, per poi lasciare spazio all’ormai inconfondibile falsetto di James. Una melodia sinuosa che punta ad emozionare con i suoi sali e scendi e cambi di tonalità, a discapito forse di un’immediata orecchibilità. Siamo a questo punto veramente curiosi di ascoltare la versione in studio, oltre che il resto dei brani in programma.

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Il produttore post-dubstep inglese James Blake e il cantante folk americano Justin Vernon, in arte Bon Iver, sono indubbiamente i due personaggi della scena indipendente più chiacchierati del momento. La scorsa settimana avevano infatti annunciato su Twitter un’imminente collaborazione a quattro mani che, considerata la loro differente estrazione musicale, aveva destato non poca curiosità e un certo clamore tra i fans e gli addetti ai lavori.
I due non si sono fatti attendere troppo e due giorni fa dai microfoni della BBC hanno presentato il primo (e unico?) frutto di questo strano quanto intrigante connubio. Si intitola “Fall Creek Boys Choir” il brano in uscita su youtube che li vede collaborare assieme: James alle macchine e ai samples (un abbaiar di cane fa capolino…) e Bon Iver alla voce, trasfigurata da effetti in gran quantità, ma sempre emotivamente coinvolgente. Entrambi sono sulla cresta dell’onda ormai da mesi, il primo grazie al successo del suo omonimo album di debutto, il secondo grazie al seguito del fortunato “For Emma, forever go” del 2007 uscito lo scorso mese di giugno. Bon Iver ha già annunciato inoltre l’uscita del nuovo singolo “Holocene” prevista per il prossimo 5 settembre.

Testo canzone “Fall Creek Boys Choir” di James Blake & Bon Iver:

Only from, drowning in the sea
… already… already…
Caught up in the sea, all in the sea
Only from, only from
… before you
… from you

Daring on the peak, telling on the cheek
… before you
… from you
I’ll never give,… I’ll wait…

Daring on the peak, telling on the cheek
… before you
… from you
I’ll never give,… I’ll wait…

Only from, drowning in the sea
… already… already…
Caught up in the sea, all in the sea
Only from, only from
… before you
… from you

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Saranno i Magazzini Generali di Milano (anzichè il Lambretto Art Project) ad ospitare l’unica data in Italia di James Blake il 21 aprile 2011. Blake è uno dei più giovani e interessanti talenti della scena elettronica inglese contemporanea con una notevole reputazione nella scena indie-internazionale. A soli 22 anni è uno dei musicisti che stanno cambiando la faccia del suono elettronico e forse anche delle classifiche: dopo aver conquistato i top 40 britannici con la splendida cover del brano di Feist ‘Limit To Your Love’, il suo album di debutto è immediatamente entrato fra i dieci più venduti in UK.
Preceduto da una serie di EP visionari -come ‘Air & Lack Thereof’ e ‘CMYK’, capaci di rimodellare l’estetica dubstep su coordinate ancora più astratte e innovative, il suo primo album (intitolato semplicemente ‘James Blake’) è una nuova sorpresa, letteralmente in grado di inventare un linguaggio sottilmente rivoluzionario, che applica soluzioni sonore sperimentali a canzoni “da camera”, raccolte e minimali nel loro disegno, interpretare con uno stile vocale quasi gospel, dichiaratamente influenzato da artisti come Joni Mitchell e Bon Iver.

Ultimo aggiornamento: a causa della forte richiesta, si è reso necessario lo spostamento della sede del live di James Blake di giovedì 21 aprile, che ora si terrà ai Magazzini Generali e non più al Lambretto Art Project. Gli ingressi già riservati rimangono validi.