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Fabrizio De Andrè

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Album tributo a fabrizio De André

È disponibile in pre-order “Faber Nostrum”, il disco tributo a Fabrizio De André, che uscirà il 26 aprile e che vede la partecipazione di alcuni dei nomi più influenti della nuova scena musicale italiana.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Massimo Bonelli di iCompany e la Fondazione Fabrizio De André Onlus. Come dimostrano i grandi numeri dello streaming, l’interesse per la figura di De André è viva più che mai, i temi trattati nei suoi brani sono ancora attuali e possono raccontare il mondo di oggi attraverso la voce di interpreti contemporanei.
Dori Ghezzi commenta così il progetto: «Sono senza dubbio favorevole a rivisitazioni che comportano scelte coraggiose e quasi spericolate, per poi scoprire, piacevolmente, che hanno ragione di esistere. Del resto, anche Fabrizio sentiva di volta in volta l’esigenza di sperimentare e innovarsi cercando di non ripetere se stesso. Queste operazioni oltretutto ci confermano che c’è sempre un forte punto di congiunzione e comprensione fra più generazioni e diversi linguaggi».

L’album è stato anticipato da “Inverno” nella versione interpretata dai Ministri e dal brano “Canzone dell’amore perduto” di Colapesce, uscito in occasione dei 20 anni dalla scomparsa del cantautore, l’11 gennaio.

Fino al giorno di uscita dell’album verranno rilasciati diversi contenuti speciali, raccolti nella landing page: https://fabernostrum.sonymusic.com/.

Questa la tracklist del disco (Sony Music / Legacy Recordings):

Gazzelle – Sally
Ex-Otago – Amore che vieni, amore che vai
Willie Peyote – Il bombarolo
Canova – Il suonatore Jones
CIMINI feat. Lo stato sociale – Canzone per l’estate
Ministri – Inverno
Colapesce – Canzone dell’amore perduto
The Leading Guy – Se ti tagliassero a pezzetti
Motta – Verranno a chiederti del nostro amore
La Municipàl – La canzone di Marinella
Fadi – Rimini
The Zen Circus – Hotel Supramonte
Pinguini Tattici Nucleari – Fiume Sand Creek
Artù – Cantico dei drogati
Vasco Brondi – Smisurata preghiera

Ministri cover di Fabrizio De André

È in uscita il 26 aprile il disco tributo a Fabrizio De André intitolato “Faber Nostrum”, a cui hanno collaborato i nomi più influenti della scena musicale italiana.

Ministri hanno dato il loro contributo con una versione speciale di “Inverno”, disponibile in streaming dal 15 marzo.

«I classici sono canzoni che non hanno bisogno di presentazioni, sottotitoli, didascalie. Non sono per forza più significativi, né per forza più celebri. Semplicemente, hanno qualcosa, nella forma e nel contenuto, che sembra parlare di un tempo che non passa mai, e per questo arrivano subito. – raccontano i Ministri – Inverno è per noi un classico e il legame che stabilisce tra il passare delle stagioni e il dolore è qualcosa di cui non si parlerà mai abbastanza. L’abbiamo affrontata per la prima volta dal vivo a Rimini, in occasione dell’anniversario dell’omonimo album di Fabrizio e con lo stesso spirito solenne l’abbiamo portata in studio, insieme a Federico Mecozzi, che ha dipinto per noi sullo sfondo l’orchestra impetuosa che accompagna la canzone fino al suo spegnersi.»

Il brano dei Ministri fa seguito a “Canzone dell’amore perduto” di Colapesce, il primo singolo estratto dall’album, uscito l’11 gennaio in occasione dei 20 anni dalla scomparsa di Fabrizio De André.

A questo progetto tributo, coordinato da Massimo Bonelli di iCompany e condiviso da Fondazione Fabrizio De André Onlus, si sono uniti artisti del calibro di Artù, Canova, Cimini feat. Lo Stato Sociale, Colapesce, Ex-Otago, Fadi, Gazzelle, La Municipal, The Leading Guy, Ministri, Motta, Pinguini Tattici Nucleari, Vasco Brondi, Willie Peyote e The Zen Circus. 

Ascolta il singolo dei Ministri “Inverno”

Cristiano De André in concerto

Si è concluso il 16 dicembre al PalaBruel di Bassano del Grappa (VI) il tour di Cristiano De André con la Band, “De André canta De André” appunto, sulle orme del padre. Per la terza volta infatti, con grande successo e una serie lunghissima di concerti sold out iniziata a primavera 2017, il cantautore ha portato sul palco le canzoni di Faber, cioè un pezzo fondamentale della storia della musica d’autore, reinterpretate con sensibilità, rispetto, nonché grande talento. A questo concerto seguirà un’ultima data in duo acustico con lo strepitoso chitarrista Osvaldo Di Dio, quindi l’appuntamento live è rinviato al prossimo anno con la promessa di nuove sorprese e soprattutto un nuovo album di composizioni originali di Cristiano De André.

Raccontare un concerto del genere non è certo facile: innanzitutto perché l’immensa eredità artistica di Fabrizio, raccolta più che degnamente e riproposta con personalità e affetto dal figlio, musicista completo attorniato sul palco a sua volta da validissimi professionisti, non può essere vissuta senza un notevole coinvolgimento emotivo, e poi perché si rischia di cadere nella banalità di un confronto stilistico, che in questo caso non crediamo possa aver senso. E poi perchè pensiamo che un concerto simile vada essenzialmente vissuto e goduto come esperienza personale, e quella di sabato scorso è stata (almeno per il momento) l’ultima, ottima, possibilità.
Abbiamo visto ragazze e ragazzi cantare a memoria ogni parola, signori e signore che seguivano i concerti di Fabrizio entusiasmarsi, coetanei di Cristiano applaudirlo con convinzione e gratitudine. Ci sono stati momenti di rispettoso silenzio e grande coinvolgimento emotivo, di vera commozione, ed altri in cui era impossibile non battere le mani a tempo e saltare, tutti, sulle sedie. Cristiano stesso in alcuni brani molto emozionato, ha riproposto diversi pezzi del padre tra i più noti ed amati dal pubblico, ma anche episodi a forte carattere sociale, presentando il concerto come una sorta di “messa laica” nella quale l’individuo è al centro di un percorso di crescita e di salvezza.

Il repertorio proposto in questo spettacolo spaziava attraverso l’intera produzione di Fabrizio, dando un vestito nuovo ed una luce particolare proprio a quei brani che a dispetto del tempo riescono ancora a trasmettere valori universali e pur sempre attuali come, ad esempio: Il testamento di Tito, La guerra di Piero, La canzone del Maggio, Khorakhanè. In particolare proprio La guerra di Piero, riarrangiata in modo essenziale e sublime dal bravissimo Osvaldo Di Dio, e quasi recitata da Cristiano De André in piedi al centro del palco inondato da un faro bianco, è stato un momento toccante, decisamente profondo e ricco di intensità.
Ottimi, abbiamo detto, i musicisti sul palco: oltre al già citato Osvaldo Di Dio alle chitarre e ai cori, troviamo alle tastiere e alla terza chitarra Max Marcolini, al basso Massimo Ciaccio ed il fedele Davide Devito (presente come Di Dio fin dal primo tour) alla batteria. Molto belle ed accurate le luci dello spettacolo, e di notevole effetto, pur nella sua semplicità, “l’abbraccio” della scenografia.
Da questo tour, come del resto dai due precedenti, è stato tratto un bel disco live, De André canta De André Vol. 3  appunto, che contiene dodici brani, scelti soprattutto fra quelli presentati per la prima volta in questa edizione del concerto, che riportano fedelmente la splendida atmosfera e il forte coinvolgimento emotivo che una scaletta come quella proposta da Cristiano suscita.
Ancora una volta possiamo dire che il ritorno sulle scene di De André figlio è stato una bella occasione per riascoltare e riassaporare pagine musicali che definire capolavori sappiamo bene non essere per nulla esagerato, riproposti nella migliore veste possibile da colui che ne ha l’autorevolezza più di chiunque altro.
Gli interminabili applausi finali, l’abbraccio del pubblico, le ovazioni, le richieste di bis anche oltre il tempo di una ragionevole chiusura di scena, a luci accese, nonché un piccolo groppo in gola, sono assolutamente meritati e, senza ombra di dubbio, davvero dovuti.
In attesa che Cristiano De André riprenda a cantare, anche e soprattutto, Cristiano.

Concerto di Bassano del Grappa, 16 dicembre 2017

Canzone del maggio
Sinàn Capudàn Pascià
‘A cimma
Don Raffaè
Khorakhané (A forza di essere vento)
Dolcenera
Una storia sbagliata
Coda di lupo
Hotel Supramonte
Il testamento di Tito
Canzone per l’estate
Il bombarolo
La collina
Creuza de mä
Amore che vieni, amore che vai
La guerra di Piero
Quello che non ho
Fiume Sand Creek

A dumenega
Volta la carta
Il pescatore
La canzone dell’amore perduto

Cristiano De André in concerto a Padova, 12 maggio 2017

Prosegue il tour di Cristiano De André, che dal 6 marzo di quest’anno è impegnato nel “De André canta De André Tour 2017”, una nuova tappa nel percorso di riavvicinamento e reinterpretazione nelle opere di Faber che Cristiano affronta arrangiando e interpretando con occhi moderni l’eredità musicale del padre.

A dicembre, il tour farà tappa in quattro città italiane:

7 Dicembre – Teatro la Fenice – Senigallia
12 Dicembre –
Obihall – Firenze
15 Dicembre –
Teatro Duse – Bologna
16 Dicembre –
Palabassano2 – Bassano del Grappa

Cristiano torna dunque a Firenze e Bologna dopo le due date primaverili del 7 marzo a Firenze e del 28 marzo a Bologna. “Tornerò presto”, aveva promesso, e ha mantenuto la parola.

Nel frattempo, lo scorso ottobre, è uscito “De André canta De André Vol. III”, terzo album di Cristiano in cui ripropone, rilegge e reinterpreta i capolavori di papà Fabrizio e il suo sound unico e tanto amato – dopo De André canta De André – Vol. 1” (2009) e “De André canta De André – Vol. 2” (2010).

“Voglio vivere così, nelle spume degli angeli, tra le infinite cadute delle stelle, nella casa che mi hai costruito, dove abita il tuo profumo – commenta con parole ispirate Cristiano De André – Voglio vivere ancora vent’anni nel calore del tuo abbraccio, nel maestrale, fra gli alberi e le foglie. Fra i rami di rosmarino e nella giostra delle lepri, nelle notti dei fantasmi sulle tegole e nell’ignoto delle onde in cerca di un porto, come la tua attenzione. Per questa luce di giustizia e in questa strada che guarisce, voglio vivere e imparare ancora come si fa”.

Quella di Firenze, in particolare, non sarà una data come le altre: in quel teatro infatti Faber ha lasciato ricordi indelebili: qui fu registrato gran parte dello storico live “Fabrizio De André in concerto – Arrangiamenti PFM” e proprio per questo il teatro ha chiesto e ottenuto di poter intitolare a Fabrizio De Andrè la strada dove è situato l’ingresso. Sarà quindi un live ancoa più intenso, una rievocazione di atmosfere, musiche ed emozioni che Faber ha seminato e che ora il figlio Cristiano cura e fa crescere nel cuore di chi lo ha ascoltato.

Cristiano De André in concerto a Padoba, 12 maggio 2017

Cristiano De André ha ripreso dopo alcuni anni, il suo progetto live De André canta De André, che già aveva riscosso un grande successo tra il 2009 e il 2010 e dal quale erano stati tratti due cd/dvd dal vivo. Il tour di quest’anno, che vede una scaletta completamente diversa e nuovi arrangiamenti originali, è arrivato ieri sera 12 maggio a Padova, nella bella cornice del Gran Teatro Geox, uno spazio da 4500 posti a sedere che ha una buona acustica e un’ottima visibilità.

In questi anni in cui Fabrizio De André manca ai tanti che hanno apprezzato la sua musica, in molti si sono accostati alla sua opera reinterpretandolo e ricantandolo in tutti i generi e in tutti i modi; ma se c’è davvero qualcuno che può rendergli davvero degnamente omaggio è suo figlio Cristiano, musicista di grandissimo talento, polistrumentista e interprete di profonda sensibilità. Questo tour vuole essere infatti non soltanto un omaggio, ma una rivisitazione dell’opera del grande cantautore genovese affinché le nuove generazioni possano avvicinarsi e godere del patrimonio artistico e letterario deandreiano. E chi meglio di suo figlio avrebbe potuto intraprendere questa avventura, a costo di scontrarsi magari con chi vede Cristiano vivere “all’ombra” di Faber? Nella scelta dei brani in scaletta, nella rielaborazione e nell’interpretazione sincera e personale dei brani del padre, Cristiano De André dimostra una maturità artistica non comune e si impone sul palco con grande consapevolezza e talento.

Il concerto si apre con i due versi de La canzone del Maggio, scanditi al centro della scena con solo la chitarra al collo, dopodiché si passa a due brani tratti dall’album Creuza de ma, forse il progetto più alto di De André padre, in lingua genovese: Sinan Capudan Pascià e ‘A cimma, in cui imbraccia il buzuki. La scelta di questi primi brani, scelti tra quelli meno noti, dimostra la volontà (poi spiegata al pubblico) di rivalutare anche quelle canzoni a cui il grande pubblico si è avvicinato di meno, il suo desiderio infatti sarebbe anche quello di portare la musica di Fabrizio oltre oceano.

Cristiano De André suona alternativamente la chitarra, la tastiera nei momenti più intensi ed intimi, come nella splendida Hotel Supramonte, Amore che vieni amore che vai e nel brano che conclude il concerto, La canzone dell’amore perduto, e il violino in Don Raffaè e ne Il Bombarolo, e nei bis in Volta la carta e naturalmente Il pescatore cantata in coro dal pubblico in cui, con grande grinta interpretativa, canta e suona contemporaneamente.

Sul palco, accanto a De André, una band di musicisti eccezionali composta da: Osvaldo Di Dio, che lo accompagna ormai da moltissimi anni alle chitarre, Davide De Vito alla batteria, Massimo Ciaccio al basso e Max Marcolini alle tastiere, chitarre e programmazioni.

Uno dei momenti più significativi del concerto, è l’interpretazione intensa e quasi teatrale de La guerra di Piero: da solo, a centro palco, illuminato da un semplice faro bianco, Cristiano scandisce le parole di una delle più celebri canzoni della storia della musica italiana quasi come fosse una preghiera, anzi, una meravigliosa preghiera laica, accompagnata dal movimento delle mani (libere dagli strumenti) che ne sottolineano il senso. Il nuovo arrangiamento prezioso, lento ed emozionante, è di Osvaldo Di Dio.
Il teatro è praticamente pieno e il pubblico composto da persone di tutte le età partecipa emotivamente allo spettacolo: c’è chi canta dall’inizio alla fine sottovoce, c’è chi si scatena in cori e battimani, c’è chi rimane quasi tutto il tempo in “religioso silenzio” ed ogni tanto si asciuga una lacrima. Alla fine, durante i 4 bis, tutti accorrono sotto al palco per dimostrare a chi sta sopra il proprio gradimento, ma anche per la voglia di divertirsi fino all’ultimo scatenandosi al ritmo degli ultimi splendidi brani. Gli applausi sono infiniti; De André e i musicisti più volte si inchinano, ringraziano, la gioia e la soddisfazione sono evidenti sui loro volti, in particolare nel viso di Cristiano, che continua a stringersi simbolicamente al pubblico in un abbraccio, si china a stringere mani, sorride, si asciuga il sudore, saluta e non si decide a lasciare il palco in un tripudio di applausi e grida di acclamazione.

Due ore e un quarto di musica e di emozioni a fiumi, ma soprattutto per Cristiano De André un’altra sfida vinta, quella di un musicista completo e maturo che, nonostante il nome un po’ ingombrante che si porta addosso, ha saputo dimostrare ancora una volta il proprio valore e il grande impegno di artista e di uomo.

Altre date:

15 maggio Milano
19 maggio Montecatini (PT)
20 maggio Torino
22 maggio Pordenone
28 maggio Scandiano
16 agosto Diamante (CS)
12 ottobre Napoli
14 ottobre Roma

 

Scaletta Concerto
Padova, Gran Teatro Geox, 12.05.2017

Canzone del Maggio
Sinan Capudan Pascià
‘A cimma
Don Raffaè
Khorakhané (A forza di essere vento)
Dolcenera
Una storia sbagliata
Coda di lupo
Hotel Supramonte
Il testamento di Tito
Canzone per l’estate
Il bombarolo
La collina
Creuza de ma
Amore che vieni, amore che vai
La guerra di Piero
Quello che non ho
Fiume Sand Creek

BIS

A dumenega
Volta la carta
Il pescatore
La canzone dell’amore perduto
 

 

Foto e report di Valeria Bissacco

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Sono aperte le iscrizioni per il prestigioso premio intitolato a Fabrizio De Andrè “Parlare musica”, giunto ormai alla sua dodicesima edizione. Il riconoscimento, istituito per la prima volta a pochi mesi dalla scomparsa del celebre cantautore, si configura come uno spazio di espressione per i più talentuosi artisti liguri, al fine di offrire al vincitore la possibilità di visibilità a livello nazionale. Il bando per iscriversi al concorso è disponibile online al sito www.monnalisasrl.it: il materiale dovrà essere inviato alla direzione artistica entro il 20 di giugno. A partecipare non saranno solo musicisti con le loro demo: il concorso è aperto a quanti esprimano la propria arte nei diversi settori della cultura.  Le sezionii del premio sono infatti tre: Premio alla Canzone d’Autore, Premio al Miglior Interprete e Premio per la Poesia. La fase finale della competizione si terrà a Roma di fronte ad una giuria formata da esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo e presieduta da Dori Ghezzi, con la possibilità per i vincitori di esibirsi sul palco.

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I fan di Fabrizio De Andrè si segnino la data sul calendario: il 13 novembre verrà messo in vendita uno speciale cofanetto contenente 16 cd, sui quali saranno incisi gli otto tour di De Andrè, per una raccolta in grado di testimoniare la crescita artistica e umana del musicista nel corso della sua carriera. Per soddisfare tutti gli amanti della musica del Faber, le registrazioni, per la prima volta pubblicate integralmente, verranno accompagnate da un libretto di ben 192 pagine contenente materiale inedito e fotografie a colori raccolte nel corso degli anni. Nel libretto sarà possibile inoltre trovare informazioni dettagliate riguardanti i tour, i palchi, i backstage, nonché scritti autografi e schizzi di Fabrizio De Andrè.