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Fabrique

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I Wilco sono pronti a tornare in Europa per un tour che partirà a settembre dalla Norvegia (dopo una prima tranche estiva in partenza a giugno da Bruxelles) e che farà scalo anche nel nostro Paese. La band di Jeff Tweedy sarà in Italia il 19 settembre al Fabrique di Milano e il 20 al Gran Teatro Geox di Padova.

La band ha pubblicato due video contenenti una live session di If Ever I Was A Child e Normal American Kids , registrati a Utrecht durante il tour europeo nel novembre del 2016.
I Wilco hanno pubblicato il loro decimo album in studio, Schmilco, nel 2016. Pitchfork ha descritto il disco come “prettamente acustico, caratterizzato da melodie dolci, da una produzione autunnale e dominata da ricordi infantili e nostalgici”.
Il frontman Jeff Tweedy ha invece pubblicato di recente il suo primo disco solista “WARM” su etichetta dBpm Records, ottenendo grandi consensi.

Di seguito tutti i dettagli:

WILCO

19 Settembre 2019 – Fabrique – Milano

20 Settembre 2019 – GRAN TEATRO GEOX – Padova

Biglietti in prevendita su ticketone.it e ticketmaster.it dalle ore 10 di venerdì 15 febbraio.

 

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La band di Oxford sarà al Fabrique di Milano il 16 maggio

Grandi progetti in casa Foals per il 2019: la band capitanata da Yannis Philippakis pubblicherà ben due album di inediti, di cui il primo vedrà la luce il prossimo 8 marzo e sarà intitolato “Everything not saved will be lost – Part 1”, mentre il secondo sarà disponibile in autunno.

Il primo singolo “Exits” è già disponibile e lo potete ascoltare sotto.

“Esiste un’idea precisa sul fatto che il mondo non è più abitabile come lo era in passato”, ha spiegato Yannis a proposito del brano: “Una sorta di grave mancanza di prevedibilità e la sensazione di essere sopraffatti dalla grandezza dei problemi che affrontiamo. Qual è la soluzione? E qual è lo scopo della soluzione che un individo può avere?”. Riguardo invece alla bipartizione del progetto, il frontman ha dichiarato: “Sono due facce della stessa medaglia. Possono essere ascoltati e apprezzati individualmente ma, fondamentalmente, sono opere complementari”.

Per presentare il nuovo album di inediti i Foals hanno programmato un’unica data italiana, il prossimo 16 maggio al Fabrique di Milano, i cui biglietti saranno disponibili il prossimo 31 gennaio su tutte le piattaforme autorizzate.

FOALS 

16 Maggio 2019 – Fabrique – Milano – Unica data italiana

Inizio show ore 21.00

Biglietti in vendita dal 31 gennaio 2019 su tutte le piattaforme autorizzate.

 

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Dopo il successo del suo disco solista "Post Traumatic" torna in Italia il co-fondatore dei Linkin Park

Dopo la tragica scomparsa del cantante Chester Bennington, avvenuta il 20 luglio 2017, era inevitabile che il progetto Linkin Park arrivasse alla conclusione: troppo il dolore dei compagni di band e amici per proseguire con quel nome ed impossibile immaginare certi brani senza il suo cantato.

Da quel dolore è scaturito “Post Traumatic”, il disco solista di Mike Shinoda, polistrumentista e co-fondatore dei Linkin Park, disco che ha riscosso un enorme successo ed è stato capace di convogliare in musica tutto quello che volevano esprimere i milioni di fan della band.

Shinoda ha già portato il suo disco in Italia per un live lo scorso 8 settembre, quando ha fatto da opener per i Thirty Seconds To Mars nella prima edizione di Milano Rocks, ma adesso è arrivato il momento per lui di affrontare due show da headliner nel nostro Paese.

Sono infatti di stamattina gli annunci di due date, a Milano e Padova, da tenersi il prossimo marzo.

Qui tutti i dettagli:

MIKE SHINODA

14 MARZO 2019 
FABRIQUE – MILANO
Prezzi biglietti:
Posto unico: 35,00 € + diritti di prevendita

15 MARZO 2019 
TEATRO GEOX – PADOVA
Prezzi biglietti:
Posto unico: 35,00 € + diritti di prevendita
Tribuna non numerata: 35,00 € + diritti di prevendita

Biglietti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation
dalle ore 10 di mercoledì 28 novembre

Biglietti disponibili su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 10 di venerdì 30 novembre

Questo è l’anno della celebrazione di molte band della felice epoca del Post Punk a cavallo tra i 70 e gli 80, quella che propose la grande novità della New Wave declinata nei vari sottogeneri , madre della musica Alternative Rock delle decadi successive e che ha lasciato un grandissimo capitale al panorama internazionale.

E una di queste band seminali dell’epoca  ovvero i grandi Bauhaus di Peter Murphy, ci hanno mostrato che il talento musicale non è assolutamente scalfito da tanti anni di militanza sulla scena e proprio dal loro concerto di Milano al Fabrique ritorniamo con un carico di pathos e di magia.

Prima degli headliner segnaliamo gli ottimi Desert Mountain Tribe che riescono bene nell’intento di scaldare l’atmosfera per l’arrivo di Peter Murphy , affiancato da David J storico bassista e co autore di molti brani firmati Bauhaus , dal chitarrista Mark Gemini Thwaite e da Marc NYC Slutsky alla batteria.

Murphy si pone al centro della scena con il suo carisma indiscusso con tutta la sua teatralità gestuale con una mise darkeggiante in volto ma soprattutto con la sua voce unica , cavernosa e graffiante allo stesso tempo, potente e sicura in tutti i brani della scaletta; Il palco è tutto suo ad officiare il rituale dark che i Bauhaus hanno incarnato nella loro seppur breve carriera.

Molti brani a cominciare dall’ouverture lasciata a Double Dare sono tratti da In The Flat Field il primo album della band che nel 1980 risuonò con tutta la sua straordinaria dissonanza creativa; Peter Murphy si muove furioso sul palco, si autoincorona  e punta l’occhio di bue su David e Marc che scandiscono un tempo musicale sincopato e tribale con Gemini a riffare graffiando le corde della sua elettrica .

La velocità aumenta con  Dive e in The Flat Field per poi tornare ad abbassarsi con la stupenda A God in an Alcove e la gemma dark di Nerves che per oltre sei minuti ci regala un Peter Murphy maestro della sue ardite melodie stralunate, alternate a cantilene oscure.

Riascoltare Bela Lugosi’s Dead  è tornare alla danza magica della musica dark è come tuffarsi in una mare profondo e oscuro nell’incubo delle ombre che ti inseguono di notte per poi uscire violentemente e risvegliarsi con She’s in Parties con lo stesso Peter  a destreggiarsi con la clavietta o con la drum machine

Bellissime anche Burning form the Inside e The Silent Hedges  e anche una meno consosciuta e potente Adrenalin tratta dal magnifico album di reunion del 2008 Go Away White.

Lo spazio per un paio di encore ci viene concesso con The Three Shadows Part 2 con solo Peter e Gemini alla chitarra e una bella cover di Severance dei Dead Can Dance senza però a malincuore trovare traccia della ben più famosa cover di  Ziggy Stardust degna celebrazione del del Duca Bianco da sempre fonte di ispirazione per molti artisti della scena gothic rock.

 

 

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Unica data prevista al Fabrique di Milano il prossimo 30 aprile.

Il 23 novembre uscirà il suo nuovo album, “Phoenix”, seguito del suo debutto intitolato semplicemente “Ora”: per presentare il nuovo album arriverà anche nel nostro Paese la popstar londinese (ma di origini kosovare) Rita Ora, che ha scelto per la sua unica data italiana il Fabrique, dove porterà il suo show il 30 aprile 2019.

I biglietti, disponibili al costo di 25,00 € + diritti di prevendita – posto unico –, saranno distribuiti in prevendita esclusiva per gli iscritti My Live Nation dalle ore 10:00 di giovedì 1 novembre. Su ticketmaster.it, ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati le vendite partiranno, invece, dalle ore 10:00 di venerdì 2 novembre.

RITA ORA 

30 APRILE 2019 – Fabrique – Milano

Biglietti: 25 euro + d.p.

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Importante ritorno in Italia del grande Peter Murphy che insieme al chitarrista David J (ovvero i fondatori dei Bauhaus ), in occasione dei 40 anni di carriera, stanno per dar vita ad un grande tour mondiale che approderà sui nostri palchi il 21 Novembre a Roma all’ Orion Live Club ed il 22 Novembre al Fabrique di Milano.

Non solo; i Bauhuas annunciano anche una chicca per tutti i fan assolutamente da non lasciarsi sfuggire , ovvero “The Bela Session“, le prime registrazioni di studio della band mai pubblicate su vinile ed in digitale, in uscita il 23 Novembre, inoltre la casa discografica Beggars e 4AD ridaranno alle stampe in vinile edizione limitata tutto il catalogo della band.

Questo lavoro che fu prodotto a sole sei settimane dalla loro formazione, il 26 gennaio del 1979 contiene 5 tracce, 3 delle quali mai pubblicate. “The Bela Session” segna anche la prima reissue ufficiale su vinile in oltre trenta anni del grandioso singolo e pietra miliare del movimento gothic rock “Bela Lugosi’s Dead” con audio compl

etamente rimasterizzato a nuovo.
Inutile dire che i concerti Italiani saranno una grande occasione per ascoltare una delle voci più carismatiche del dark Rock quel Peter Murphy che ha poi intrapreso una lunga carriera solista di grande successo,  e che ci riproporrà insieme a David J molti dei brani più interessanti della sua carriera e della storia dei Bauhaus.

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La band irlandese presenterà il nuovo album "Epitaph" con tre imperdibili concerti a Milano, Bologna e Roma

Proprio alla fine di questa settimana, venerdì 27 aprile, uscirà il loro ottavo album, intitolato “Epitaph”, che si prospetta come l’ennesima pietra miliare nel mondo del post-rock: loro sono i God is an Astronaut, band irlandese guidata dai gemelli Kinsella, che ormai dal 2002 fanno vibrare cuori e chitarre come pochi altri al mondo.

Arriveranno in Italia esattamente una settimana dopo l’uscita del disco, con tre date imperdibili che li vedranno esibirsi nel nostro Paese dopo i due splendidi concerti tenuti a Roma e Milano l’estate scorsa.

Questi i dettagli delle tre nuove date italiane, in cui saranno supportati dagli Xenon Field, che hanno anche collaborato alla realizzazione di “Epitaph”:

5 Maggio – Fabrique – Milano 

6 Maggio – Estragon – Bologna

7 Maggio – Orion Club – Roma

Biglietti in prevendita al costo di 32,20 euro su ticketone.it

Alla lotta per l’emancipazione sessuale e al rifiuto degli schemi eteronormativi si unisce la voce di una cantante e musicista che fa della sua musica uno strumento per la ricerca della propria libertà.

Come seconda tappa dell’esclusivo tour di Plunge, Karin Dreijer Andersson, oggi in arte Fever Ray, porta sul palco del Fabrique di Milano la sua queerness, con tanto di eroiche compagne di viaggio: Gutarra, muscolosissima ed energica cantante, Maryam, la musa danzatrice e corista, Miko, tastierista dark fetish, Diva, batterista bomba sexy e Lili, la floreale alchimista delle percussioni.

Band assembled. Fever Ray Tour starts tonight.

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L’eterogenea band femminile ammalia ed inquieta al primo sguardo, con un’energia primordiale trascina pian piano il proprio pubblico alla scoperta di frontiere prive di generi e di sessi, di etichette e di sguardi predicatori: la scaletta dei brani perfetta per l’escalation della libido.  “An itch that started to follow me“, poi “Babies pushing boundaries, I really need a beast to feed, my curiosity found a cavity and something to stick in“, fino alle iconiche “This country makes it hard to fuck” e “I want to run my fingers up your pussy“, esplicitamente provocatorie. L’elettronica pop e tribale riempie ogni buco di silenzio e le voci delle tre donne si intrecciano alle loro sfrenate danze e ai gesti che mimano posizioni e atti sessuali.

Anche la scelta dei brani dal precedente album Fever Ray, del 2009, non risulta casuale se si pensa che allora la nostra performer era appena all’inizio di questa ricerca. I’m Not Done può essere la canzone di questo primo album, pervaso da un clima di evasione e depressione, che fa da ponte tra il nuovo e il vecchio: prima impelleva il bisogno di disconnettersi dal mondo (“Can I come over, I need to rest, lay down for a while, disconnect” – Triangle Walks) e l’unica speranza era la consapevolezza dell’artista che c’è ancora molto da scoprire e da creare. Oggi Fever Ray ha trovato altri mezzi per connettersi con realtà diverse da quella da cui desidera fuggire, racconta dell’uso di app per incontri e di reti universali che permettono di raggiungere quel che si cerca e anche di più. Ha scoperto luoghi sicuri dove coltivare una rinata libertà, un nuovo modo di considerare la propria femminilità e il proprio ruolo di donna nella società contemporanea (“Happy drunk, happy in a safe space, so proud to be a part of us, a chosen family to love, to trust” – A Part Of Us).

Da qui si spiega anche il riarrangiamento di alcune canzoni dell’album Fever Ray in uno stile diverso dall’originale, più tribale e ricco di percussioni, insomma più leggero e fresco. Fanno eccezione la tenebrosa Keep the Streets Empty For Me e l’intramontabile If I Had A Heart che sono rimaste, giustamente aggiungerei, intatte nel loro vesti oscure determinando il momento più introspettivo di tutta la serata.

A sintetizzare questa notte di istinti e di pulsioni risuona sul palco la madre di tutte le canzoni: la significativa Mama’s Hand che racchiude tutto l’amore che Fever Ray intende porre al centro delle sue azioni, in campo artistico e personale, nella sfera sessuale e familiare, perché in fondo di amore si parla.

SETLIST:

An Itch
A Part of Us
When I Grow Up
Mustn’t Hurry
This Country
Falling
Wanna Sip
I’m Not Done
Red Trials
Concrete Walls
To the Moon and Back
Triangle Walks
IDK About You
Keep the Streets Empty For Me

ENCORE:
If I Had A Heart
Mama’s Hand

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dalla cover album Plunge
dalla cover album di Plunge

Mancano pochi giorni all’unico live italiano della famosa cantante e producer svedese Fever Ray, pseudonimo artistico di Karin Dreijer, nel nostro Paese per la seconda tappa del suo tour europeo:

il 20 febbraio sarà al Fabrique di Milano.

Dopo la pubblicazione nel 2009 del suo primo omonimo album solista, apprezzato dalla critica di tutto il mondo e diventato ormai un album cult per gli amanti del genere elettronico, Fever Ray non ha pubblicato più nulla fino all’attesissimo ritorno con Plunge, l’album uscito il 27 ottobre 2017 e finito subito ai vertici delle classifiche di gradimento dei più importanti siti musicali. Pitchfork l’ha inserito nella categoria ‘Best New Music’, apprezzando in particolare modo la traccia intitolata IDK About You. Immaginario suggestivo, atmosfere dark e lussureggianti, note elettroniche e lyrics precise come lame. Noi non possiamo proprio perderci uno degli show più interessanti del 2018.

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Sta per tornare in Italia mr Ben Harper e questa volta non sarà solo: l’artista, che spesso sceglie di tornare a suonare nel nostro paese, sarà accompagnato dal musicista blues Charlie Musselwhite sul palco del Fabrique di Milano il prossimo 23 aprile.
I due artisti, vincitori di un Grammy Award, rilasceranno un disco realizzato a quattro mani il prossimo 30 marzo, intitolato “No mercy un this land”, che sarà anche al centro della set-list che proporranno al pubblico in occasione della loro tappa milanese. L’album segnerà l’atteso ritorno dell’inedito duo dopo la pubblicazione di ‘Get Up‘ avvenuta nel 2013, che era valsa loro un Grammy per il miglior album blues nel 2014. Il lavoro racchiude le storie personali di entrambi, che a loro volta si incrociano con la storia dell’America.

A proposito del suo compagno di viaggio Ben Harper ha dichiarato: “Charlie Musselwhite è una persona rara da incontrare. In lui il passato, il presente e il futuro del blues coincidono”.
Il tour che li vedrà protagonisti partirà dall’America (precisamente dal Fillmore di San Francisco), per poi spostarsi in Europa.
I biglietti per lo show sono già disponibili in prevendita presso i circuiti autorizzati al prezzo di 51,00€ +d.p.

Ben Harper e Charlie Musselwhite – Unica data italiana 2018

23 aprile, Milano – Fabrique

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Quando sul palco del Fabrique di Milano i tecnici iniziano ad allestire la fila di aste per microfoni in prima linea, così imponente rispetto alla scenografia semplice e neutra, affiora la sensazione che qualcosa di solenne sta per avvenire: i tanto attesi sul palco questa sera, 10 novembre 2017, sono gli statunitensi Fleet Foxes, tornati a sorpresa quest’anno sulle scene musicali, dopo 6 anni di pausa, con l’album Crack-Up, pubblicato a giugno.

I fan hanno temuto a lungo il loro scioglimento dopo l’allontanamento dal gruppo del batterista Joshua Tillman (oggi in arte Father John Misty) e dopo il trasferimento del leader Robin Pecknold da Seattle, città d’origine della band, a New York City. Ma Pecknold è tornato più in forma che mai e frutto di tanta riflessione e lavoro è questo nuovo ambizioso e sfaccettato album.

Il concerto inizia proprio con i primi brani di Crack-Up, tra cui la splendida Cassius, ispirata dalle manifestazioni di protesta cittadine ed intitolata in onore del pugile Cassius Clay. Ma il pubblico comincia a scaldarsi in maniera particolare con il primo brano tratto dall’amatissimo album d’esordio Fleet Foxes del 2008 cantando il ritornello di Ragged Wood insieme ai numerosi cori maschili della band. Da questo momento sono molti i tuffi nel passato della carriera della band, come il folk più tenebroso di Your Protector o quello dal sapore medioevale di The Cascades.
Il ricco muro di suoni e di voci che accompagna ogni brano in setlist è interrotto solo per Tiger Mountains cantata in assolo dal frontman accompagnandosi con la chitarra classica. Questo romantico momento di raccoglimento viene subito spezzato con la doppietta delle famosissime Mykonos e White Winter Himnal, che fanno impazzire il pubblico in sala.

La complicità tra il pubblico e la band è sempre più palpabile canzone dopo canzone e non si può non riconoscere la bravura, l’umiltà e l’entusiasmo di questi giovani affiorare durante un live. Pecknold sa raccontare un’immagine, una storia, un personaggio in modo sempre personale ed autentico, lasciando l’ascoltatore viaggiare tra i paesaggi come tra le note. E’ per questo che dal vivo anche le canzoni più “pensate” del nuovo album si rivestono di un nuovo carattere, più esperenziale.
La lunga e magica serata si conclude con un nostalgico encore e la band saluta il suo cospicuo ma speciale pubblico con smaglianti sorrisi.

SETLIST:

Arroyo Seco
Cassius
Naiads
Grown Ocean
Ragged Wood
Your Protector
The Cascades
Mearcstapa
On Another Ocean
Fool’s Errand
He Doesn’t Know Why
Battery Kinzie
Tiger Mountain
Mykonos
White Winter Hymnal
Third Of May
The Shrine/An Argument
Crack-Up
Helplessness Blues

ENCORE:
Oliver James
Blue Ridge Mountains

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Manca pochissimo all’arrivo in Italia del gruppo folk rock statunitense: il lungo tour europeo dei Fleet Foxes li porterà il 10 novembre 2017 al Fabrique di Milano per l’unica imperdibile data italiana.

La band di Seattle, esordita nel 2008 con l’album Fleet Foxes, arriva presto al successo e alla pubblicazione del secondo album nel 2011 Helplessness Blue e con il loro gusto raffinato e sognante sono giunti quest’anno alla pubblicazione del terzo capitolo della loro carriera con l’album Crack-Up, uscito il 16 giugno per la Nonesuch Records.

Ad aprire il concerto è il giovane Nick Hakim, nuova promessa del panorama soul e psichedelic rock statunitense, il cui album di esordio, Green Twins, è stato già largamente acclamato dalla critica.

I biglietti sono ancora disponibili presso i rivenditori ufficiali.