“The Base” Paul Banks Official Video
Sentire il frontman degli Interpol in veste “solista” mi incuriosiva a priori e forse è soprattutto in un live dove si riesce ad apprezzare se, quanto prodotto in studio funziona veramente al di là delle vendite che forniscono solo freddi dati statistici .
Banks è un artista di indubbia capacità , vocalist molto potente che negli album di interpoliana memoria (5) mi ha fatto sempre pensare a paragoni con il mito di Ian Curtis.
A tratti baritonale a volte più acuta la voce di Paul ha saputo suscitare profonde emozioni nella sua originale veste di leader degli Interpol e forse la simbiosi compositiva che insieme ai suoi compagni ha saputo generare , ho avuto la netta sensazione che non sempre riesca ad estrinsecarsi nel suo progetto unilaterale .
Ma tant’è; dunque, la domanda che sorge spontanea è: perché sentire la necessità di produrre dischi da solo quando Interpol inteso come gruppo ha sempre funzionato e rappresenta un fulgido esempio di rock alternativo ?
La risposta alquanto ovvia che tutti gli artisti darebbero è che al di fuori del proprio gruppo si possono percorrere strade diverse, realizzare nuove idee, cavalcare sonorità alternative e via discorrendo in un elenco praticamente infinito di motivazioni validissime senza contare tutti gli aspetti caratteriali e di leadership delle singole componenti musicali.
La sensazione di incompiuta percepita dalle tracce ascoltate nei due dischi di Paul (Il primo con lo pseudonimo Julian Plenti) si è confermata anche dal vivo in una fredda serata di Febbraio al mitico Tunnel di Milano.
Accompagnato da 3 discreti sessionman al basso/tastiere, batteria e una buona chitarra solista, Paul snocciola la sua ventina di composizioni in modo impeccabile tecnicamente ma prive secondo me della verve compositiva che gli riconosciamo negli Interpol . Le sonorità poi sono di fatto molto simili a quelle prodotte nella sua compagnia abituale con suoni solo leggermente più smussati che fluiscono in ballad elettriche che non sprigionano mai la scintilla che in un live tutti si aspettano .
Il tono si alza solo un po’ quando “The Base” e “Young Again “ risuonano i loro refrain e anche le ottime “Skyscraper” e “Games for Days” tratte dal primo lavoro si lasciano ascoltare piacevolmente.
Si termina con un paio di encore che il pubblico timidamente chiede al nostro Paul ed è in quel momento che ripenso all’ultimo stupendo concerto degli Interpol e ritorno alla mia domanda inziale; perché fare da solo ciò che puoi condividere con altri e la Musica per definirsi tale deve avere un corpo e un’anima.
La prima è Interpol e la seconda è Paul , inscindibili per definizione.
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fERDIDAS