Tags Posts tagged with "Concertionline.com"

Concertionline.com

0 462

I Queens of The Stone Age, band capitanata dal grande  Joshua Homme, sono  nuovamente  in Italia  per la gioia di tutti i rockers per uno straordinario live che fa parte del Villains Tour, nel giorno di SABATO 4 NOVEMBRE  all’ Unipol Arena di Bologna.

I QOTSA sono da sempre una delle band US Band più amate grazie e non solo alla genailità di Josh Homme e che dal vivo sanno esprimere tutta la loro forza e  straordinaria capacità . Non a caso hanno appena terminato un anno di Tour insieme all’icona Iggy Pop che li ha voluti con forza nel suo ultimo album e che dopo aver pubblicato un capolavoro come “…LIKE CLOCKWORK„  nel 2103  che raggiunse il #1 in USA  e il  #2 in UK hanno pubblicato da un paio di mesi il nuovo album Villains.

Villains Queens of the Stone Age – Recensione Disco

Prodotto da Mark Ronson,  in Villains appare inconfondibile, come sempre, il sound rock’n’roll che la band porterà in giro per il mondo e che possiamo scommeterci sarà un grande successo .

I Broncho si esibiranno in apertura dei Queens of the Stone Age  intorno alle 21 e consigliamo di non perdere l’opportunità di assistere ad uno dei Live più belli del 2017 in Italia cercando i biglietti ancora disponibili sui canali ufficiali di vendita .

 

0 533

Mancano ormai una manciata di giorni per il live di una delle band più seguite nel panorama internazionale e che ha venduto milioni di dischi in un decennio di carriera . Stiamo parlando dei Kasabian  di Serge Pizzorno e Tom Meighan che si esibiranno in una imperdibile data venerdì 3 Novembre al Forum di Assago (Mi) con l’organizzazione Indipendente Concerti.

L’occasione sarà incredibile perchè potremo ascoltare dal vivo molte track tratte dall’ultimo lavoro ‘For Crying Out Loud’, sesto album della band uscito in  Aprile con alcune delle loro migliori hit  come ‘You’re In Love With A Psycho’ .

Interessantissima anche la band di supporto i giovanissimi Slaves che accenderanno il sacro fuoco del rock intorno alle 21. Pochi biglietti ancora disponibili da non lasciarsi scappare sui tradizionali canali di vendita online.

 

 

Il grande ritorno dei Melvins si è materializzato sullo storico palco del Live Club di Trezzo d’Adda  location collaudata e di qualità per tutti gli amanti del Rock.

La Cult band formata dal leader e fondatore Buzz Osborne voce e chitarra, Dale Crover alla batteria e Steve McDonald al basso e seconda voce ha dato vita ad un live set di grande impatto come era lecito aspettarsi, anche in considerazione della loro straordinaria e longeva carriera che ha ormai sorpassato i 30 anni e che li ha visti protagonisti di un rock fuori dagli schemi tradizionali influencer di una scena musicale  nata negli anni 90.

Il succoso opening act  ha visto protagonisti gli altrettanto storici Redd Kross, che hanno condiviso nel loro live la sezione ritmica dei Melvins , dando vita ad una buona mezz’ora di sano rock’n roll decisamente in tono più tradizionale ma altrettanto adrenalico .

Lo show dei Melvins che è stato decisamente breve non superando l’ora di live , ha comunque ripagato in termini di intensità il pubblico di fan accorso; l’immensa produzione discografica che ha visto i suoi esordi poco oltre la metà degli anni 80 non ha mai subito pause, anzi si è quasi intensificata soprattutto negli ultimi due anni dando vita a 4 dischi di cui l’ultimo uscito a Luglio di quest’anno “A Walk with Love & Death” addirittura doppio.

 

Il rock dei Melvins è difficile da categorizzare e sia sul disco che a maggior ragione dal vivo ascolteremo una continua sperimentazione musicale che ha pochi eguali nel panorama rock attuale.

L’ingresso dello ieratico Buzz o King Buzzo con la sua tunica nera, la sua inconfondibile e riccioluta chioma e la dorata 6 corde elettrica apre le danze alla sessione Melvins con Crover e Mc Donald che rientrano freschi sul palco dopo l’antipasto Redd Kross.

La cadenza lenta e potente di Dale è in perfetta simbiosi con il basso doom di Steve Mc Donald, mentre Buzz si muove liberamente sul palco come una belva in gabbia riffando quasi in maniera distaccata dagli altri due.

Tutto ciò è parte della sonorità dei Melvins che passano dalle dissonanze armoniche alle armonie dissonanti nello stesso brano , che cambiano registro drammaticamente, che spiazzano e deliziano il pubblico con la loro originalità.

Ascoltare Edgar the Elepahant , una delle tracce più interessanti dell’ultimo lavoro è come ripercorrere la storia musicale dei Melvins con Buzz Osborne che arpeggia con il suo tono inconfondibile,  la batteria di “Hammer” Crover che fa risuonare le membrane in modo secco e pulito mentre Mc Donald si destreggia con il basso che a tratti richiama il funk. Lo stesso Mc Donald “new Entry ” della band si alterna a Buzz alla voce solista  ed è un vero animale da palcoscenico muovendosi da rocker smaliziato su tutto lo stage.

The Kicking Machine tratta da Nude with Boots del 2008 è trascinante e deflagrante e fa scoprire il lato gioioso e meno dark dei Melvins, mentre Euthanasia tratta anch’essa dal nuovo album ricorda l’hard rock dei primi Black Sabbath è dannatamente lenta e drammaticamente cupa , due toni sotto tanto per intenderci.

Il 4 quarti ve lo dovete scordare ad un concerto dei Melvins e la vostra testa dovrà muoversi lentamente avanti e indietro come con Queen o Anaconda  tratte da dischi come Bullhead e Stoner Witch che negli anni 90 hanno segnato un epoca insieme a band come Nirvana e Soundgarden ma anche Mastodon e Crowbar.

Semplicemente se avessimo dovuto ascoltare un solo brano per ogni album prodotto dai Melvins  (oltre i 40) il concerto sarebbe durato almeno tre ore e alla fine  ci siamo dovuti accontentare di una quindicina di canzoni tra cui una bella versione di Onions make the milk taste bad  utilizzata quasi come jam session dove i tre Melvins dimostrano anche una grande padronanza degli strumenti e che King Buzzo e soci restano una delle migliori band in un certo genere di Rock “alternativo”  che non smetteremo mai di ascoltare.

 

0 464
Bella Iniziativa dell’ etichetta INRI Torino con una delle sue band più interessanti inserite nel loro roster, i Monaci del Surf che rende disponibile in Free Download  il loro nuovo lavoro.

La band mascherata in modo bizzarro e caratterizzata da un suono vintage fatto di chitarra basso e batteria prettamente strumentale, ha nel DNA la musica Surf nella sua forma più rockeggiante con rimandi morriconiani e tarantiniani.

Per chi fosse interessato avevamo già pubblicato la recensione del precedente disco dei Monaci del Surf , ma in questo nuovo lavoro si sono divertiti a giocare con la musica di alcuni artisti del panorama indie italiano di questa caldissima estate 2017 per chiudere la bella stagione con una compilation di cover cariche d’energia eppure un pò nostalgiche, rileggendo in chiave surf i nuovi inni indie degli Ex-Otago, Calcutta, Liberato, Motta, Thegiornalisti, Lo Stato Sociale, Liede e PopX.

Ecco il link per scaricare l’album gratuitamente da INRI .

FREE DOWNLOAD MONACI DEL SURF MEET ITALIAN INDIE

 

 

Queens of the Stone Age ovvero la magnifica creatura rock di Joshua Homme  è solita lasciare i propri fan per un lungo tempo senza notizie ma le lunghe attese sono sempre ripagate da autentiche gemme musicali che anche in questo caso confermano il nuovo disco Villains al top della qualità.

Sono passati 4 anni dal penultimo lavoro quel … Like Clockwork che ci deliziò per un lungo periodo facendo capire che la creatività di Josh non si era esaurita in un decennio di carriera ma anzi nè usciva potenziata abbracciando nuove sonorità e percorsi inesplorati sino ad allora.

Villains uscito da una sola settimana, riprende il filo rosso di Like Clockwork  e fa un balzo in avanti in termini di qualità e di produzione dimostrando la genialità di un artista che pur impegnato tra mille collaborazioni, featuring e Side Project  riesce a sfornare l’ennesimo capolavoro.

La superproduzione viene affidata a quel mago di Mark Ronson che annovera decine di collaborazioni con artisti di fama mondiale tra le quali Amy Winehouse, Duran Duran, Bruno Mars , dando quel tocco di freschezza e originalità senza per questo snaturare la potenza Rock sprigionata ancora una volta dai QOTSA .

Il disco già al primo ascolto suona potente e compatto con la base ritmica garantita da Jon Theodore alla batteria e Michael Shuman al basso elettrico, ma ha una freschezza speciale data dal massiccio ‘uso delle tastiere di Dean Fertita che arricchiscono il sound rock senza mai coprire i riff delle due chitarre di Troy Van Leeuwen e ovviamente dello stesso Josh Homme.

9 fantastiche tracce compongono il disco dove spiccano alcune perle che entreranno a far parte della playlist definitiva dei Queens of the Stone Age, ma praticamente tutte quante hanno una loro storia e originalità. Ecco qui sotto la Playlist completa per un ascolto e  per fruire appieno di Villains

In perfetto stile Queens of the Stone Age si inizia con una  Feet Don’t Fail Me con un incedere stomping maledettamente danzereccio, le tastiere a creare un atmosfera surreale e sopra tutto  l’inconfondibile voice di Josh .

A seguire il bellissimo singolo The Way You Used to do che ha preceduto di qualche settimana il disco, fa virare la barca verso inaspettati e rutilanti territori boogie.

Ma è la terza traccia Domesticated Animals che si propone a mio avviso come la migliore, con un un riff di chitarra tra i più azzeccati e mai prodotti da Josh con un ritmo volutamente sincopato, un basso killer che fa vibrare le caase e uno strato sopra  la voce di Josh con il suo proverbiale falsetto.

Dopo la ballad Fortress con un bellissimo testo ci si scuote con uno psychobilly scatenato Head Like a Haunted House con le chitarre portate all’estremo acuto e Josh ad interpretare un moderno Elvis con il suo ciuffo biondo.

Il nuovo corso di QOTSA già intrappreso sul precedente disco è percepibile chiaramente in Hideway dove le tastiere predominano su tutto ma senza per questo coprire il resto della band che bisogna ammetterlo dimostra un grande affiatamento e capacità di trasmettere emozioni.

Arrivando quasi alla fine del disco troviamo una Zeppeliniana The Devil has Landed, Diavoletto perfido che campeggia anche sulla copertina del disco con un doppio ritmo veramente potente, hard rock allo stato puro.

Il disco si conclude con una sognante e definitiva  Villains of Circumstance mostrando il lato più intimo di Josh Homme che ancora una volta sa catalizzare la nostra attenzione fino alla fine e considerando la pienezza del disco e della loro infinita serie di hit passate, non vediamo l’ora di rivederli dal vivo nel lunghissimo tour mondiale che toccherà fortunatamente anche l’Italia l’11 Novembre a Bologna .

 

 

 

0 376

Ritorna la band Californiana in Italia grazie all’organizzazione di Vertigo Milano per 2 date agostiane precisamente l’8 e il 9.

Rival Sons si esibiranno al Festival di Majano in provincia di Udine l’8 Agosto mentre saranno sul palco del Carroponte di Sesto S.Giovanni (MI) mercoledì 9 Agosto.  Adrenalina e rock/blues allo stato puro per un concerto da non perdere con biglietti ancora disponibili sia in cassa che nei circuiti tradizionali .

 

 

I Wire storica band britannica ritorna in Italia sul palcoscenico del festival musicale “Estate 2037” del Circolo Magnolia, dando vita ad una performance di qualità come è lecito aspettarsi da loro.
Festeggiare quarant’anni di attività, e presentare un nuovo disco sono sicuramente vaildi motivi per ritornare ad esibirsi live per la band di Newman e soci che negli anni ha saputo dar vita ad una miscela sonora unica, elegante ed inconfondibile che riuscì a traghettare la rabbia del punk fine anni 70 nella New wave anni 80.

Produzione discografica importante con sedici album da studio, dagli esordi di “Pink Flag” e “154” fino al nuovo e bellisimo lavoro “Silver/Lead”, contraddistinguono i Wire come una delle band seminali di un certo tipo di rock alternativo che certamente anche dal vivo trova una sua dimensione interessante e che nella serata milanese ha visto esibirsi il gruppo in formato di quartetto , Colin Newman, Graham Lewis, Robert Grey membri fondatori del gruppo e il giovane chitarrista e tastierista Matthew Simms subentrato negli ultimi anni.

Bisogna dire che anche senza l’utilizzo di mega produzioni scenografiche, strumenti ed effetti i Wire hanno dato vit ad un ottimo live che dimostra la loro grande classe ed esperienza nel mondo musicale. Colin Newman voce e chitarra fa da frontman anche se in realtà in molti brani è lo stesso Graham Lewis che si alterna come vocalist imbracciando il suo potente basso elettrico. Robert Grey fornisce la precisa base ritmica, mentre il giovane Simms si dimostra pienamente partecipe e funzionale al resto della band con la sua chitarra solista di pregevole fattura.

Considerando l’immensa produzione discografica dei Wire non basterebbero tre ore di live per poter snocciolare il meglio del loro repertorio ma ahimè ci siamo dovuti accontentare di poco più di un ora di concerto che ha comunque lasciato un senso di leggerezza nel pubblico presente al Magnolia.
Abbiamo ascoltato alcuni pezzi storici della band come Ahead, Over Theirs, Boiling Boy, Mannequin, Ex Lion Tamer ma anche alcuni brani tratti dal nuovo lavoro come Diamonds in Cups, An Alibi e Brio percependo che quarant’anni di storia sono importanti e che i Wire hanno ancora molto da dire nell’attuale panorama musicale.

0 502

La band guidata da Ian Astbury e Billy Duffy torna in Italia durante il tour Europeo per un paio di date esclusive :il 26 giugno all’Alcatraz di Milano e il 6 Luglio al Pistoia Blues Festival insieme agli Editors.

The Cult storica ed influente band anni 80 ha alle spalle una grande storia di rock alternativo che li ha visti protagonisti di grandissimi live !

Concerti da non perdere non solo per i numerosi fans ma anche per tutti gli amanti del Rock in genere, saranno anche occasione per ascoltare le canzoni dell’ultimo disco Hidden City uscito l’anno scorso.

Per tutte le info su biglietti ed orari Vi rimandiamo al sito del promoter Vertigo al seguente link:

http://www.vertigo.co.it/it/cult

 

Una straordinaria serata a Milano per l’ultima tappa Italiana dei Simple Minds in una inusuale versione “acustica”,  promossa egregiamente da Indipendente Concerti, ha regalato forti emozioni al pubblico accorso al Teatro Arcimboldi.

La band di Jim Kerr e Charles Burchill ha attraversato 4 decadi di successi e di popolarità e l’idea del progetto “Simple Minds Acoustic” nacque già 20 anni fa ma per varie vicissitudini non fu mai realizzata; nel 2016 però quell’idea ha trovato finalmente la piena realizzazione portando a compimento uno straordinario percorso  musicale che comprende un disco “raccolta” di grandi hit dei Simple Minds rivisitate e remixate in chiave acustica e una tournee a supporto dell’intera operazione.

simple-minds-acoustic-2-1024x379

Il progetto in toto è davvero encomiabile perchè il risultato finale sia sul disco ma soprattutto nei live è davvero di alta qualità, facendo percepire un grande lavoro di produzione e di preparazione, che coinvolge sia la session dei musicisti coinvolti ma anche le venue scelte per le performance .

La serata inizia con l’esibizione acustica di KT Tunstall grande artista e conterranea dei Simple Minds, già ospite sul loro disco, alla quale viene lasciata l’apertura della serata con presentazione da parte dello stesso Jim Kerr . A KT viene dato uno spazio di circa trenta minuti sufficienti a scaldare il pubblico con alcuni dei suoi grandi successi trai i quali Black Horse and the Cherry Tree , Suddenly I see  e Other Side of the World.

L’arrivo dei Simple Minds sulle note di una New Gold Dream v 2.0 è già un tripudio di gioia e quando Jim Kerr scende in platea tra i propri fan il tutto si trasforma in un’apoteosi. Una band sul palco di grande impatto con al centro il drumming set di Cherisse Osei,  affiancato dal basso acustico di Ged Grimes e la chitarra accompagnamento di Gordy Goudie,  a fare da contraltare alla chitarra solista di Charles Burchill e alla straordinaria vocalist black Sarah Brown. Il fronte del palco è tutto per Jim Kerr che dimostra ancora una volta di avere una straordinaria verve deliziando il pubblico sia con la sua voce ma anche con siparietti in italo/english davvero esilaranti.

La scaletta del concerto è completa , perchè racchiude i singoli che hanno reso famosi i Simple Minds già dalla metà degli anni ottanta il periodo forse più prolifico e creativo della band. Come non cantare insieme a Jim Don’t You forget about me o Someone Somewhere in Summertime o ancora Chelsea Girl aprrezzandone tutte quelle sfumature che i nuovi arrangiamenti hanno sublimato non facendo rimpiangere la carica delle versioni orginali.

E non solo abbiamo ascoltato le 11 tracce incluse nel disco Acoustic ma ci siamo deliziati con perle come Big Sleep o Speed you love to me inframezzate da due grandi tributi ad artisti recentemente scomparsi che hanno influenzato la carriera dei Simple Minds ovvero Prince e David Bowie.

Per il primo  i Simple Minds eseguono una versione incredibile di The  Cross  e per il secondo Gordy Godie prende il microfono per cantare “Andy Wharol” . Jim Kerr si defila anche per lasciare spazio a Sarah Btrown di interpretare una Patti Smith d’annata in Dancing Barefoot .

Gli encore sono di dovere e il pubblico non vuole sentire ragioni richiamando immediatamente i Simple Minds sul palco con il gradito ritorno per lo strepitoso duetto con KT Tunstall sulle note di Promised You a Miracle; da brividi. Devo dire che alla fine è mancata solo all’appello The American una chicca per intenditori di lunga data dei Simple Minds ma che potranno consolarsi riascoltandola sulla prima traccia del favoloso “Acoustic“.

 

Serata perfetta musicalmente parlando, quella andata in scena venerdì 7 Aprile al Biko per l’esibizione di Sinkane insieme alla sua band, che arriva per la prima volta in Italia grazie anche alla fattiva promozione di Ja.La Media Activities.

Dietro al nome d’arte di Sinkane si cela Ahmed Gallab musicista e songwriter americano dalle mille sfaccettature che certamente trae linfa vitale dalle sue radici africane e che dopo aver militato in svariate band tra cui Yeasayer  e Caribou ha deciso un 5 anni orsono di intraprendere un percorso musicale in proprio.

Possiamo affermare che i risultati ottenuti sono notevoli e dopo tre dischi all’attivo e svariate collaborazioni tra cui anche un cameo sull’ultimo disco di Jovanotti, Sinkane è riuscito in un perscorso assolutamente interessante, a fondere tante anime musicali a cominciare da un soul/pop orecchiabile ma mai banale con una ritmica che a volte galleggia sulle onde del reggae ed in alcune occasioni rieccheggia invece la tribalità della sua terra di orgine.

Il palco del Biko seppur non grandissimo riesce ad ospitare tutta la band che prevede una sezione ritmica con basso e batteria, una chitarra solista, una vocalist per i cori e uno spazio per tastiere ed effetti con al centro dello stage il talentuoso Mr Sinkane, voce unica nel suo genere con un falsetto strepitoso che imbraccia la sua inseparabile chitarra elettrica

Bisogna dire che i musicisti che lo accompagnano dimostrano grande professionalità e affiatamento contribuendo in modo importante alla riuscita del concerto che per più di un’ora ha fatto ballare , cantare il pubblico accorso al Biko.

Abbiamo potuto ascoltare molte delle sue hit che hanno avuto anche dei passaggi radiofonici su emitenti di genere e che si fanno apprezzare per la loro freschezza e per la loro ricchezza di sfumature cominciando proprio dai due singoli (Telephone e U’Huh) tratti dall’ultimo lavoro uscito in Febbraio di quest’anno intitolato Life & Livin’ It. Telephone è un soul esplosivo ritmato e danzereccio dove tutta la band produce un suono strepitoso facendo dimenticare l’assenza dei fiati che invece sono presenti nella versione su disco. U’Huh è un afro beat da  ballare al tramonto sulla spiaggia con  i cori prodotti da tutti i componenti e la chitarra di Sinkane che più Funky non si può .

 

Il battito di mani ritmato accompagna l’incedere di How We Be, e sempre tratta dal penultimo lavoro,  Hold Tight con un giro di basso killer riempie di vibrazioni positive l’aria.

Proprio da Mean Love uscito nel 2014 grande disco contenente tutte tracce ad alto potenziale , abbiamo ascoltato inoltre anche le stupende Galley Boys, New Name e anche il Raggae Soul di Young Trouble.

Vanno menzionate anche stupende versioni di brani tratti dal nuovo lavoro quali Deadweight e la caraibica Favorite Song dove si apprezza il gusto retrò di una musica da ballo suonata dal vivo dalla band .

Sinkane è una promessa mantenuta , un artista completo che addirittura in uno dei brani lascia il microfono al suo batterista che a sua volta gli cede bacchette e sgabello dietro le percussioni per trascinare la band in un vorticoso ritmo reggae portandoci la dove il ritmo incontra la melodia.

 

 

 

La serata Dark/synth Wave per eccellenza presentata da Radar Concerti è andata in scena al Magnolia nella serata del 5 Aprile con un abbinata veramente interessante, considerando che ad aprire il concerto di Cold Cave si sono esibiti come Special Guest l’etereo duo dei Drab Majesty.

Lo spazio dedicato a loro infatti per presentare il nuovo album “The Demonstration” uscito in Febbraio è stato ben più ampio della classica mezz’ora di opening act , dove il duo Californiano ha mostrato un grande talento esecutivo in  un ondata di gotica atmosfera costruita sul connubio synth-chitarra elettrica .

A seguire  il ritorno di Cold Cave ovvera l’oscura creatura di Wesley Eisold  che mancava dai palchi italiani da quasi 2 due anni, è evento quanto mai atteso proprio perchè impugna a pieno titolo lo scettro di paladino della nuova ondata Dark Wave.

Alle spalle una già ricca carriera in svariate band tra cui Give up the Ghost e Some Girls , Wesley deicse di intrapprendere una carriera solista generando Cold Cave già nel 2007 , inziando un percorso musicale molto vario tra synth e drum machine, toccando generi affini alla Dark Wave e Gothic Synth con chiara fonte di  ispirazione nella mitica New Wave Anni Ottanta.

Il palco del Magnolia ospita in secondo piano i due Synth dove Amy Lee compagna di Wesley si destreggia egregiamente somministrando la colonna sonora, lasciando a Wesley e al suo ciuffo tutto il fronte del palco.

E’ proprio l’approccio di Wesley Eisold alla musica dove non c’è spazio per strumenti analogici , dove una drum machine scandisce il ritmo e il synth produce tutte le sonorità possibili dalla più melodica a quella più industriale .  Ascoltare Love comes Close o Youth and Lust tratte dall’album d’esordio del 2009 è impossibile non accostarle alle ballad New Orderiane dei primi ottanta dopo che Ian Curtis li aveva lasciati orfani . La voce di Wesley che nella prima parte del live era forse un pò in secondo piano si è via via dipanata in tutta la sua potenzialità sprigionandosi nel synth pop di Confetti o nella stupenda Little Death to Laugh.

A volte si respira quella rtimica alla Sisters of Mercy pilotata dal mitico Doctor Avalanche (che celava la Drum Machine) rivista e corretta al beat odierno nei pezzi di  Nausea the Earth and Me o di God Made the World  . Techno style per Underworld USA per arrivare poi al nuovo singolo “The Idea of Love” molto psichedelico con la voce filtrata e il battito della drum come un cuore pulsante .

La presenza magnetica di Wesley Eisold che si staglia inquietante sul palco del Magnolia  ci riporta alla memoria di illustri predecessori , perchè Cold Cave possa continuare a perpretare la ritualità della musica dark  nelle lande più oscure delle nostre città e delle nostre anime.

 

 

 

 

0 326

Nell’ultima decade del mese di Aprile i SIMPLE MINDS di Jim Kerr e Charlie Burchill saranno per la prima volta impegnati in un tour acustico in Italia per celebrare la pubblicazione del bellisimo album SIMPLE MINDS ACOUSTIC uscito lo scorso Novembre .

Un’occasione unica ed irripetibile dove esguiranno i brani più celebri della loro carriera in chiave acustica in 6 dei più importanti teatri italiani: il 21 Aprile 2017  al Teatro Colosseo di Torino, il 22 Aprile 2017 al Teatro delle Muse di Ancona, il 23 Aprile 2017 all’Auditorium Conciliazione di Roma, il 25 Aprile 2017 al Teatro Manzoni di Bologna, il 26 Aprile 2017 al Teatro Verdi di Firenze e il 27 Aprile 2017 al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Special guest di tutte le date italiane: KT Tunstall.

Per tutte le info sui biglietti e costi vi rimandiamo al sito di Indipendente Concerti al seguente link:

http://www.indipendente.com/C23/1815/Content.aspx/Eventi/Concerti/SIMPLE_MINDS#.WN_Sb-RMTDc