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Uno straordinario Festival Musicale estivo nella stupenda cornice dei colli del Monferrato (Unesco Experience) con al centro il borgo di Cellamonte (AL) inserito recentemente tra i Borghi più belli d’Italia,  è in arrivo nel lungo weekend dal 20 al 23 Giugno.

Alla scoperta di sonorità nuove  tra Jazz, Funk, Hip Hop, Disco, Boogie, Futurejazz, Afrotechno, la perfetta sintesi tra black music e club culture , ma anche un’avventura in un territorio magnifico tra colline, borghi con il colore del tufo, il cibo ed il buon vino.

Si comincia Giovedì 20 Giugno con i MEUTE la techno marching band che più ha rallegrato gli animi di dj, music lover e clubber del mondo: i Meute!
Questa banda in movimento vi stupirà dal primo ascolto, con la loro performance tra la gente in mezzo alla strada.

Venerdì 21  Jazz:Re Found proporrà una line up è davvero imperdibile!: Tullio De Piscopo, Gilles Peterson, LEFTO, COLLE DER FOMENTO official, La Batteria, Raffaele Costantino, Red Greg, Ibaaku e Raffaele Costantino

Sabato 22 sarà la volta di Kokoroko, I Hate My Village, Yussef Dayes, Tony Esposito, Kaos & Dj Craim, Area, Dj Ralf, Ltj Xperience, Leo Mas & Alfredo e molti altri

Conclusione per Domenica 23 con David Rodigan, Dj Gruff & Petrella, Chassol, Nikitch & Kuna Maze
Tommaso Cappellato, Phresoul

Tutte le informazioni logistiche e non solo sulla pagina Facebook dell’evento e sul sito internet.

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The Black Queen  il nuovo progetto Electronic Synth Pop creato nel 2015 da Greg Puciato dei già noti The Dillinger Escape Plan insieme a  Joshua Eustis (Telefon Tel Aviv, Nine Inch Nails), e Steven Alexander, si esibirà Sabato 20 Ottobre  come unica data Italiana presso il  Legend Club di Milano nell’ambito della “Are Friends Electric ? Night”.

Grazie all’organizzazione di Hub Music Factory e alla rinnovata location del Legend Club ci sarà una grande opportunità di ascoltare le tracce del nuovo disco di The Black Queen uscito da una sola settimana “Infinite Games”  ricco di atmosfere elettroniche intriganti e di grande fascino.

I biglietti sono disponibili online nei canali ufficiali ed in cassa nella serata stessa che proseguirà after show  fino a tarda notte da interessanti DJ Set Electro di Tennis System e Kanga.

 

Nel susseguirsi forsennato di nuove date del Vivi Muori Blues Ripeti Tour i Bud Spencer Blues Explosion si sono esibiti sul main stage del Fresh Touch Festival al Circolo Magnolia, dimostrando ieri sera ancora una volta, di avere una carica adrenalinica live davvero straordinaria e di possedere tutte le carte in regola per un futuro sempre più di successo.

Il duo romano punk alternative blues  composto da Adriano Viterbini e Cesare Petulicchio  del quale abbiamo recensito il loro ultimo disco  Vivi Muori Blues Ripeti  che da il titolo anche al tour, sta via via conquistando consensi sia in Italia che all’estero con moltissime apparizioni sui vari media, tra cui la prestigiosa apertura del concerto dei Jet a Londra di qualche giorno fa.

I due ragazzi hanno raggiunto una notevole maturità fatta di 4 dischi e un innumerevole serie di concerti, che gli permettono di stare on stage con grande sicurezza e capacità e di coinvolgere il pubblico proprio come avvenuto in quel di Segrate . Il concerto si è svolto sostanzialmente in due atti in una sorta di crescendo emozionale: una prima parte il duo BSBE viene accompagnato da Francesco Pacenza, al basso , e Tiziano Russo alle tastiere/percussioni dando vita così ad un suono stratificato e ricco mentre nella seconda parte i due rimangono “soli” sprigionando tutta la potenza e la carica di cui sono capaci in un’apoteosi sonora.

Nella scaletta del concerto trovano ovviamente spazio molte delle tracce dell’ultimo disco e proprio l’apertura spetta a E tu? grande, una sorta di dichiarazione di intenti della loro filosofia rock , della loro voglia di accendere la miccia, e poi La Donna è Blu con il pubblico che canta il refrain insieme ad Adriano Viterbini che si muove sul palco da vero frontman alternando una serie di chitarre davvero notevole. Cesare Petulicchio è una macchina ritmica perfetta che scandisce il tempo virando dal sincopato al fast in modo meraviglioso e così ascoltiamo battendo il tempo la splendida cover di Me and the Devil ovvero Io e il Demonio per poi passare ad di Fronte a Te  Di fronte a Me .

Dicevamo del secondo atto, Bud Spencer Blues Explosion prende veramente fuoco e così “noi in due suoniamo come in dieci” diventa realtà e la cover di Hey Boy Hey Girl dei Chemical Brothers è l’esempio lampante. La chitarra di Adriano filtrata dalle magiche pedaliere diventa una Synth e la batteria di Cesare sembra una Drum Machine con i bpm a fondo scala.

Ritroviamo la carica di Allacci e Sleghi e dal loro primo disco Mi Sento Come se  passando per Duel in un crescendo liberatorio dove i due danno veramente tutto fino all’ultima goccia di sudore senza mai perdere di vista la qualità che anche in studio abbiamo percepito crescere anno dopo anno .

Pronti a ripetersi già dai successivi appuntamenti live che li vedranno protagonisti in varie zone del paese il nostro messaggio di redazione a tutti i fan del rock alternativo e non solo  è “non lasciateveli sfuggire”.

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Ritorno graditissimo per tutti i fun del vero grunge perchè gli Alice in Chains da Seattle, sono pronti per suonare un magnifico live a Milano .

Importante informazione è che il concerto degli Alice in Chains previsto originariamente per martedì 10 Luglio all’Ippodromo Snai San Siro è stato spostato, ovviamente nella stessa data e con validità di tutti i biglietti preacquistati,  al CARROPONTE in via Luigi Granelli 1 a Sesto San Giovanni alle porte di Milano,  location molto bella per i concerti estivi .

Sarà una serata corposa perchè in apertura suonerà il Power Blues dei Rival Sons a scaldare l’atmosfera per il main event degli Alice in Chains che a fine Agosto hanno in pubblicazione il nuovo attesissimo disco dopo 5 anni di attesa e che sarà sicuramente parte della scaletta del concerto.

 

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Dopo un lunghissimo periodo di inattività che aveva fatto temere il peggio sulla sorte di questa straordinaria cult band di alternative rock gli  A Perfect Circle di Maynard James Keenan ritornano prepotentemente in attività con un nuovo album Eat the Elephant” e soprattutto con una nuova tournee che toccherà anche l’Italia.

Fra una settimana e precisamente domenica 1° Luglio nell’ambito del Festival “Rock the Castle” in quel del magnifico Castello Scaligero di Villafranca di Verona e successivamente in autunno per 2 nuove date a Milano il 18 Dicembre al Forum e a Roma il 19 al Palalottomatica tutte sotto l’egida del promoter Vertigo .

Dunque l’occasione è da non perdere per poter ascoltare le nuove tracce lungamente attese dai moltissimi fan e non solo, considerando anche nella stessa serata la presenza come special guest degli adrenalici Frank Turner and the Rattlesnakes –

 

Questa è una band che si fa notare, perchè non capita frequentemente nella scena rock  di avere una formazione fatta esclusivamente da una mastodontica base ritmica composta da 4 bassisti, una tastiera e un batterista cantante, senza chitarre e  senza frontman, ma maledettamente accattivante ed assolutamente originale nella sua presenza  scenica mascherata, che stravolge la visione classica della rock band tradizionale.  Gli Evil Blizzard  sono così schierati in questa bizzarra truppa:

Side: Batteria e Voci
Filthy Dirty : Basso & Cori
Prowler: Basso

Stomper: Basso
Kav: Basso
Blizzpig: Tastiere & Machete

Sì è tutto vero gli Evil Blizzard di Preston (UK) sono un grand guignol musicale , che mette inseme in un schaker impazzito , il rock classico con il metal , la musica indie e quella dark gotica, manifestando una capacità unica di produrre sonorità particolari ed innovative utilizzando principalmente lo strumento del basso elettrico filtrandone il suono attraverso tutta una serie di pedaliere ed effetti.

Per chi avesse sentito parlare di Killing Joke e dei PIL di John Lydon  (tanto per citarne un paio) potremmo affermare che gli Evil Blizzard sono un’ibridazione stravagante  di alcune di queste influenti band della scena post punk anni 80, con un metal rock alternativo che negli anni 90 e 2000 ha espresso diverse varianti e modalità espressive.

Ed è proprio sulla recensione del  nuovo disco “The Worst Show on Earth”, 3° della loro produzione uscito giusto una settimana fa, che vorremmo concentrare la nostra attenzione, ritenendolo già dal primo ascolto una assoluta chicca e che gli alternative rocker dal palato fino non dovrebbero lasciarsi sfuggire.

Il disco contiene 8 tracce tutte notevoli e ben equilibrate, ognuna delle quali segue una trama musicale specifica e che danno un’idea ben precisa della proposta musicale degli Evil Blizzard

Alla traccia 1 “Hello” uno dei 2 singoli già estratti dal disco,  ci accoglie con una intro di tastiere che poi ritroveremo anche nell’ultima traccia in una sorta di cerchio magico , e subito il sound rock  Evil Blizzard si sprigiona con forza, batteria 4/quarti  basso killer(quale dei 4?) con la  voce cantilenante di Side che ripete  You are You and We are We .

 

Alla 2 ci scateniamo con l’altro favoloso singolo Fast Forward Rewind  per chi ricordasse il retro player delle cassette raffigurato dal simbolo FFR una sorta di ponte tra le 2 epoche e dal 2018 ci catapultiamo indietro negli eighties con una base maledettamente danzereccia e i bassi elletrici distorcono arrivando alle tonalità delle chitarre. Apprezziamo anche il notevole video che ci fa solo immaginare le loro spericolate serate live.

Dopo una doppietta simile che ci ha introdotto pienamente nel variegato mondo musicale degli Evil Blizzard Unleash the Misery ci riporta un pò più sul classico rock ma in cuffia riusciamo ad apprezzare tutte le sfumature che  questi ragazzi sanno dare al loro sound , tanta tecnica e sovrapposizioni stratificate.

Credo che la traccia 4 “Those We Left Behind” sia una delle migliori a mio parere perchè iniziando con un ritmo più sincopato di dipana sempre più potente in un vortice senza fine con la tutta l’adrenalina di un classic rock . Tell Me alla 6 è metallo pesante breve ma intensa  e fa da contraltare alle ultime due perle nere del disco . Pull God from the Sky è una ballad oscura che in un crescendo di forza arriva oltre i 10 minuti di energia pura .

La titletrack che conclude il disco è una degna chiusura di questo viaggio, che inizia con una voce filtrata in lingua tedesca che per oltre 4 minuti esegue un’inquietante litania per poi lasciare spazio ad una sorta di prog rock carico di pathos e di energia.

Non vediamo l’ora e la speranza di vederli arrivare in Italia per una possibile tournee perchè abbiamo intuito dai vari video che girano in rete che i loro show son tutt’altro che banali e che sono un esperienza musicale  che non lascerebbe certo indifferente il pubblico Italiano sicuramente pronto ad apprezzare questa novità musicale.

Evil Blizzard see you soon !

Una fantastica serata di inizio Giugno al Festival Costellazioni 2018 nella suggestiva cornice del Parco di Villa Tittoni a Desio grazie allo sfavillante live regalatoci da Xavier Amin Dphrepaulezz in arte  Fantastic Negrito e dalla sua band .

Già un paio di anni fà notammo questo artista di grande talento e dalla vita avventurosa, recensendone il suo primo disco  The Last Days of Oakland vincitore poi del Best Contemporary Blues Album al 59° Grammy Awards,  ed ora grazie alla promozione di Barley Arts che lo ha riportato in Italia, abbiamo potuto apprezzarne tutte le sue potenzialità di artista di grande espressività ed originalità.

Un esibizione di un ora e mezzo con una band composta dalla base ritmica (batteria + basso) da un tastierista e dalla chitarra solista a supporto di Fantastic Negrito con la sua chitarra a 6 corde che rappresenta l’artista a tutto tondo capace di intrattenere il pubblico di incantarlo con la sua splendida voce e di gigioneggiare sul palco con movenze da vero attore .

L’essenza del Mississipi Blues in chiave moderna con spruzzate di di gospel e tanto funk , questo e molto altro dentro il mondo di Fantastic Negrito ;

abbiamo ascoltato molte tracce del nuovo disco”Please Don’t Be Dead”  in uscita il 15 Giugno come ad esempio Plastic Hamburgers nuovo singolo e la splendida The Duffler .  E poi ancora Bullshit  AnthemA Letter to Fear cantata insieme ai cori del pubblico.

Tra le tracce del primo fantastico disco non potevano mancare la struggente In the Pines (Oakland) , Scary Woman, e  Working Poor in un rutilante melting pot  che potremo definire Pop Blues senza scomodare i padri fondatori del genere . Fantastic Negrito sa catalizzare l’attenzione del pubblico lo trascina nel vortice del ballo e propone duetti ben riusciti che lasciano una netta sensazione di soddisfazione perchè la sua musica così lontana dalla nostra realtà è così vicina alle radici dell’istinto che è territorio comune di condivisione delle emozioni.

Al termine della performance lui non può mancare al banchetto dietro il palco per autografare i suoi dischi e per unirsi nelle foto dei fans dimostrando un grande capacità empatica fatta di vita vissuta, di alti e bassi che la vita inevitabilmente ci riserva . E allora pazientiamo ancora qualche giorno per ascoltare interamente il nuovo disco che promette già molto bene e che segnerà certamente un ulteriore passo in avanti verso un più ampio successo certamente meritato .

 

Sono loro, un duo esplosivo di alternative rock con venature punk blues i Bud Spencer Blues Explosion che sono tornati con un nuovo disco di inediti e che sono in procinto di farvelo ascoltare live nella imminente tournee estiva.

Da Roma capitale, Adriano Viterbini alla Chitarra, Voce, Basso, Piano etc e Cesare Petulicchio alla  Batteria e Percussioni hanno percorso le impervie e tortuose  strade del rock alternativo nostrano sgomitando per trovare un loro spazio, un loro perchè, una loro dimensione che in poco più di 10 anni, 4 dischi ed innumerevoli partecipazioni a Festival e Live li ha portati fino alla produzione di  Vivi Muori Blues Ripeti titolo enigmatico del nuovo lavoro di 12 tracce uscito a Marzo per la Tempesta Dischi.

Nati sull’onda di quel format a 2 dell’ alternative punk blues che cominciando da The White Stripes di Jack White, passando per Black Keys e arrivando ai più recenti The Kills e Royal Blood i nostri Bud Spencer Blues Explosion hanno nel loro DNA l’energia e la carica ma anche una grande tecnica esecutiva.

Il risultato si vede e il nuovo disco prosegue nel solco tracciato dalla precedente produzione ma raggiunge nuovi vertici in termini qualitativi cominciando dal titolo che di fatto è una traduzione rivisitata della frase “Eat Sleep Blues Repeat” che videro su una valigia di un musicista in Australia.

I BSBE dicono del loro discoQuesto album parla di vita, di morte e di amore ed è un disco sexy, perbacco, noi siamo pronti a questo viaggioe io aggiungerei e Voi?

 

 

Vivi Muori Blues Ripeti inizia a rispondere a questa domanda con una cadenzata e riffata E Tu ? che imperativamente comanda “Tu adesso mi stai a Sentire” perchè il viaggio nel punk blues abbia inizio.

La Donna è Blu è la giusta prosecuzione della prima traccia con un bel refrain con un tocco di tastiere , scratch ed effetti di riverbero che dimostrano l’attenzione nella produzione dei nostri 2.

Il lato Pop Rock dei BSBE si esprime a pieno nella traccia 4 Di Fronte a Te Di fronte a Me con una bella collaborazione con Umberto Maria Giardini (ex Moltheni) sia nel testo che nella voce, proseguendo con una indiavolata Allacci e Sleghi che raggiunge i 120bpm .

Alla 7 Coca ma ancor di più alla traccia 8 Enduro mostra come in 2 si possa fare più casino di 10 e dice “Siamo come 2 animali” il lato selvaggio del blues , rock in fondo, tanta energia, con le chitarre di Adriano che ruggiscono e la batteria che Cesare che sembra sfondarsi sotto i colpi delle sue bacchette.

Bellissima chicca alla traccia 9 Io e il Diavolo  in una rivisitazione stupenda del classico Mississipi Blues di Me and the Devil Blues di quel Robert Johnson padre fondatore del genere lo “Spirito cattivo del Blues  che viene da un buco della terra” con la partecipazione fattiva e straordinaria di Davide Toffolo dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Una degna conclusione è Calipso la traccia più lunga ed emblematica  del disco che si dipana nella prima metà in un classic rock mentre nella seconda parte ci riporta a quel prog rock sperimentale anni 70 che dimostra ancor di più anche una certa originalità e ricerca che i Bud Spencer Blues Explosion hanno messo in campo in questo disco.

E allora non ci resta che ascoltarli dal vivo nel prossimo tour estivo Vivi Suona Ripeti Tour che dopo le molte date primaverili  li vedrà girovagare in lungo e in largo nella nostra penisola anche in estate a cominciare da Cagliari il 5 Giugno con date nei tre mesi estivi passando per Cuneo a Luglio e finendo in Calabria a Lamezia Terme ad Agosto.

 

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Mancano pochi giorni alle 2 date invernali milanesi del Global Spirit Tour dei mitici Depeche Mode che si esibiranno il 27 e il 29 Gennaio al Mediolanum Forum di Assago con l’organizzazione di Live Nation e soprattutto con possibilità di biglietti in alcuni settori del palazzetto.

Leader incontrastati dell’Electro Rock  con  oltre 100 milioni di dischi venduti e un totale di 30 milioni di spettatori ai loro concerti in tutto il mondo, i Depeche Mode sono uno dei gruppi più importanti e amati della storia della musica. Formatisi nel 1981, da Dave Gahan, Martin Gore e Andy ‘Fletch’ Fletcher,  continuano a mietere consensi a livello globale, sia per i loro dischi che per le loro performance dal vivo e ad essere citati da innumerevoli artisti come innovatori e fonte di ispirazione.

I loro 14 album in studio sono entrati nella Top 10 in oltre 20 paesi, tra cui gli USA e il Regno Unito e l’ultimo album, Spirit pubblicato a Marzo del 2017 ha confermato la qualità della loro musica lasciando ancora una volta stupefatta critica e pubblico .

Non c’è altro da aggiungere se non correre per accaparrarsi gli ultimi tagliandi disponibili, oppure aspettare 6 lunghi mesi fino alla prossima estate per rivederli in Italia a Barolo il 2 Luglio nell’ambito del Collisioni Festival nelle Langhe Piemontesi .

 

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Un gradito ritorno per tutti i fan italiani della band  londinese alternative Rock dei The Horrors  che si esibiranno in due attesissime date il 5 Dicembre al Magnolia di Segrate e il 6 Dicembre al Locomotiv di Bologna con la supervisione organizzativa di Comcerto.

I due concerti saranno altresì interessanti per la possibilità di ascoltare dal vivo molte tracce del nuovo lavoro “V” uscito in Settembre di quest’anno, quinto album della band formatasi nel 2005 dall’incontro tra Faris Badwan, Joshoua Hayward, Tom Cowan, Rhys Webb e Joseph Spurgeon.

The Horrors sono uno dei gruppi più cool ed originali del panorama indipendente internazionale e il loro successo iniziò già nel 2006 pubblicando  nel 2007 “Strange House” il loro primo lavoro full lenght.

Con le loro sonorità interessanti  e sempre in evoluzione,  i The Horrors trovano nei live una dimensione ideale nella quale esprimere tutto il loro potenziale, quindi un occasione da non lasciarsi sfuggire per tutti i fan del nord Italia.

 

Straordinario live set onirico musicale quello proposto dai Public Service Broadcasting l’altra sera  alla Santeria Social Club di Milano e certamente va fatto un plauso a Barley Arts per averli riportati in Italia per due date.

Difficile classificare il suond dei PSB tuttavia si potrebbe posizionarli a cavallo tra una sorta di progressive rock con venature Pop e una forma di art rock in continua ricerca di suoni ed ambientazioni, con una precisa missione di intrattenere ma anche di educare ed informare proprio come il titolo del loro primo lavoro Inform – Educate – Entertain del 2013.

Date queste premesse l’altro aspetto caratterizzante della musica dei Public Service Broadcasting è l’assenza di un singer vero e proprio, sostituito sia sul disco che nei live da tutta una serie di registrazioni vocali tratte da film d’epoca, documentari , conferenze, discorsi etc

Di fatto la performance dei PSB in concerto è molto differente  dalle atmosfere tipiche dell rock strumentale (alla Mogway per intenderci) ma si avvicina  molto di più ad una esibizione multisensoriale (musica e video) e musicalmente molto interessante anche per gli amanti di altri generi.

Il trio Sud Londinese PSB si è presentato sul palco del Santeria con il leader e ideatore del progetto   J. Willgoose, Esq. alla chitarra, banjo, e campionatori, da Wrigglesworth alla batteria,  a dal polistrumenstista JF Abraham al basso , tastiere e tromba,  intrpretando molte tracce del nuovo lavoro Every Valley uscito un paio di mesi or sono e ovviamente proponendo molti brani della loro produzione fatta di tre dischi e svariati EP e remix.

Lo spettacolo video musicale dei PSB è come una specie di viaggio che ci porta dagli spazi interstellari dei primi viaggi cosmici alle Miniere del Galles e dalle cime di maestose dell Everest al caos delle nostre città tutto eseguito con grande tecnica strumentale ma soprattutto permeato di grande creatività.

I tre musicisti si destreggiano sia con gli strumenti classici del rock batteria , basso e chitarra ma alternano e integrano anche nella stessa traccia tutta una serie di campionamenti e sample eseguiti in tempo reale dando vita ad un turbinio di sensazioni che vanno dal rock all’elettronica .

Bellissima la sequenza di brani tratta dal favoloso The RAce for Space con The other Side, e Sputnik a farci rivivere proprio quella corsa sfrenata verso lo spazio, con la batteria di Wrigglesworth che si cimenta su Drum Pad e Tamburi creare una ritmica sempre trascinante a volte supportato dal basso elettrico di  JF Abraham.

Tra i brani del nuovo disco abbiamo riconosciuto Progress, oltre a They Gave me a Lamp che pur senza il contributo dei featuring nella versione su disco si dimostrano solide anche dal vivo.

 J. Willgoose utilizza almeno 7 chitarre elettrico e addirittura un banjo per ottenere la giusta tonalità ideale ad ogni brano a cominciare dal singolo più famoso dei PSB , Go!, dove tutto il pubblico partecipa alternando lo a Stay , oppure a Spitfire vero capolavoro art rock , mentre l’arpeggio di Lit Up è davvero delizioso.

Splendida la funkeggiante Gagarin , con la tromba e la chitarra a duettare e il video di repertorio in sottofondo di Yuri dove si santifica l’eroe russo primo uomo nello spazio profondo.

Il concerto molto coinvolgente si conclude con due encore  l’ultimo dei quali, la sognante Everest, riporta le tastiere in primo piano a sovrapporsi alla chitarra in un crescendo magnifico lassù fino in cima sulla vetta del mondo dove il suono e la vista non hanno più limiti.

 

4 novembre 2017. La magica notte dei Queens of the Stone Age è finalmente arrivata e deve essere perfetta, così come tutti se la immaginano: con il suo rituale rock celebrato intorno al palco della Unipol Arena dal sommo sacerdote Joshua Homme.

La storia di questa band affonda le radici nel profondo “desert rock” dei Kyuss e trae linfa vitale dalla pioggia di Seattle creando un suono carico di energia, mai banale, e guidata sapientemente dal suo leader attraverso un percorso che ormai sfiora il ventennio e che album dopo album e concerto dopo concerto ci sta traghettando in percorsi musicali sempre nuovi.

E non a caso dopo un lungo periodo di silenzio, dove a dire il vero il nostro Josh Homme è stato impegnato in mille fronti tra collaborazioni, featuring, e non solo musicali, finalmente i Queens of the Stone Age hanno dato alle stampe  il nuovo disco uscito “Villains” con la conseguente omonima nuova Tournee mondiale.

Abbiamo già parlato di questo nuovo lavoro nell’apposita area dedicata alle recensioni (Villains Queens of the Stone Age) e la curiosità di sentirlo suonare live era grandissima anche perchè conosciamo quanto sia potente il suono dei QOTSA e che le loro perfomance live sono un evento al quale non si può rinunciare.

l’ampio palco dell’ Arena di Casalecchio si  anima poco dopo le 21 con l’entrata al gran completo di Josh e soci e la scelta dell’overture con If I Had a Tail tratta da Like a Clockwork … non poteva essere più azzeccata.

Intanto la potente sezione ritmica con Jon Theodore straripante alla batteria e Michael Shuman col suo basso killer che fa vibrare le nostre membrane auricolari, è la base su cui le due chitarre di Troy Van Leeuwen e ovviamente dello stesso Josh Homme duettano magistralmente .  Le tastiere di Dean Fertita seppur posizionate in secondo piano sul palco, hanno un ruolo fondamentale durante il concerto soprattutto nelle canzoni del nuovo disco, e lo stesso Dean di tanto in tanto abbandona lo scranno per scendere a fianco degli altri tre imbracciando la chitarra a rinforzare la tempesta elettrica della band .

Facciamo un salto “back in the past” con Monsters in the Parasol, ma il filo rosso del concerto sarà incentrato sugli ultimi due lavori che hanno sancito la piena consacrazione dei Queens of the Age a livello di classifiche e così in la folla comincia ad entrare in sintonia con i 5 sula placo con una sequenza di tre killer tunes quali My God Is the Sun, Feet Don’t Fail Me e la super hit The Way You Used to Do.

Josh inframezza simpatici siparietti tra una canzone e l’altra da vero istrione del palco con la sigaretta penzolante tra le labbra ma sempre sul pezzo della sua sei corde elettrica, e la sua voce che passa dal falsetto a toni più bassi con estrema eleganza e che anche dal vivo rieccheggia potente.

Non si è fatta attendere una No One Knows debordante e deflagrante che ha riportato ai fasti stoner rock dei primi QOTSA. The Evil Has Landed e Domesticated Animals tra i migliori episodi del nuovo disco,  sono adrenalina pura per il pubblico che non smette di ondeggiare sotto il palco ma anche sulle tribune e dopo altre due perle come I Sat by the Ocean e Smooth Sailing arriva una vera chicca per intenditori; Make It Wit Chu che fu originalmente scritta da Josh Homme nelle sue Desert Sessions è una danza cadenzata dal piano di Dean e dal falsetto alternato di Josh e di Michael un vero tripudio.

Passata l’ora e trenta di concerto arriva  in conclusione un classico dei primi Queens of the Stone Age , Go with the flow che trascina il pubblico in un delirio cosmico . I due encore arrivano dopo pochi minuti dalla richiesta pressante della folla che richiama a gran voce i musicisti per ascoltare una A Song for the Dead e Head like a Haunted House con le tre chitarre in piena distorsione in un turbine finale di emozioni rock’n’roll che non si dimenticherà tanto facilmente.