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concerti Arena di Verona

©_ANGELO_TRANI
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Uno spettacolo rotondo, pieno, circolare, ampio e avvolgente come un abbraccio caldo e affettuoso.
Un evento unico: dopo cinquant’anni di carriera Claudio Baglioni dona al suo pubblico e alla città di Verona un’altra “prima volta”.
È la prima volta infatti che, in epoca moderna, il palco di uno spettacolo (di un qualunque spettacolo, non parliamo solo di musica pop) è collocato al centro dell’anfiteatro scaligero, per consentire al pubblico una visione ottimale da ogni punto di esso, e tutte le gradinate sono fruibili per una visione e un ascolto totale, a 360°. In più, per la prima volta nella storia di questo edificio romano che risale al I secolo d.C., tutti i posti a sedere sono numerati fino all’ultimo ordine, raggiungendo la capienza totale di 17000 persone, cosa mai accaduta prima per un concerto in questo spazio.
Del resto, quello che è partito venerdì 14 settembre da Verona è un tour importante che è stato ideato per celebrare una ricorrenza altrettanto importante e “rotonda” appunto, quella dei 50 anni di Musica del cantautore romano.
L’inizio del tour “AL CENTRO” (tutto maiuscolo) è di quelli col botto, e lascia tutti a bocca aperta: l’impatto visivo di un anello di braccia, di mani, di bocche che cantano in coro, di capelli che si muovono a tempo, di torce del telefonino che s’accendono creando morbide onde luccicanti (che un tempo erano fatte di accendini), di corpi che saltano in piedi all’unisono senza bisogno di un comando se non quello che parte dal cuore, è sensazionale.

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Poi, l’occhio cade – non a caso – proprio al centro, e lì c’è lui, il protagonista, il capitano coraggioso che sale sul palco e per tutto il concerto girerà su se stesso offrendosi da tutti i lati del palco al suo pubblico, in un continuo scambio di emozioni e di sguardi. E’ come una sorta di viaggio, quello che ci apprestiamo a vivere durante tutto il concerto.

È il racconto di una vita, la sua ma anche la nostra, quella di milioni di italiani che da cinquant’anni hanno fatto della sua musica la colonna sonora dei loro piccoli grandi amori, delle loro solitudini, dei loro dolori e dei loro sogni. E come in ogni viaggio si parte con una valigia, e anche Claudio Baglioni si porta appresso la sua, che in queste sere decide di aprire per condividerne il contenuto con chi ha voglia di ascoltare. E, stando ai numeri di queste serate, pare proprio che siamo e saremo in tanti.

Il cantautore, arrivato con la sua voce e la sua alta e snella figura a scuotere valigie e cuori (e pure i nostri cassetti di ricordi ), ancora una volta – come se dopo 50 anni ce ne fosse ancora bisogno – sfida la sorte e l’anagrafe cimentandosi in uno show di proporzioni eccezionali. È uno spettacolo che oltre alla musica coinvolge tutte le arti: dalla danza al teatro, dalla scenografia al design e alla moda, attraverso “quadri” luminosi e colorati, architetture di corpi, sculture umane e prove di equilibrismo, arte circense e mimo di grande bellezza e suggestione. Uno show davvero entusiasmante, imperdibile a nostro avviso, completo e ricco, in cui le canzoni “prendono vita” grazie alla presenza sul palco di più di cento figuranti tra attori, ballerini e artisti del circo, per la regia di Giuliano Peparini, regista teatrale e coreografo romano.

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Più di tre ore e un quarto ininterrotte per la bellezza di 34 canzoni, proposte per la prima volta dal vivo in ordine rigorosamente cronologico (più due intermezzi di grande intensità al piano solo del maestro Walter Savelli che permettono fra l’altro di riportare un po’ d’ordine e tranquillità nel subbuglio emotivo che “le canzoni della nostra vita” hanno creato nel pubblico, e al cantautore di cambiarsi d’abito, apparendo sempre elgantissimo nei completi pensati per lui da Ermanno Scervino), sono una bella prova per qualunque artista. Sono tutti brani che lo stesso Baglioni identifica come “pilastri” della propia carriera artistica, che oramai fanno parte dell’immaginario comune; sono quelli che hanno permesso al suo pubblico di crescere con lui, di volergli bene, che sono amati da almeno tre generazioni, che ti scopri a cantare anche se non sapevi di conoscere tutte le parole, e che qualunque italiano, anche se non è fan di Claudio, sa e ha cantato magari sotto la doccia almeno una volta.

E allora è un canto corale, un’esplosione di emozioni, e gli si perdona pure qualche piccola caduta di tono, qualche inevitabile sbavatura, qualche fiato rotto in tre ore e venti (minuto più, minuto meno) di concerto, dopo mezzo secolo di concerti. Perchè quello che conta davvero è la forza di un artista che ha l’entusiasmo e il coraggio di rivoluzionare tutto ancora una volta, anche (e soprattutto) dopo appunto cinquant’anni.

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Le canzoni sono tutte riarrangiate e riadattate per un tipo di interpretazione così “interattiva”, grazie al talento in primis di Paolo Gianolio, chitarrista e storico collaboratore di Baglioni, e degli altri 20 musicisti sul palco. Tra essi vi sono due quartetti d’archi e un quartetto di fiati, che rendono molto interessanti i nuovi arrangiamenti, e una doppia sezione ritmica a dare corpo notevole ai brani. Alcune tra le canzoni più note vengono piuttosto stravolte nell’arrangiamento, e in particolare risultano davvero ben riusciti, fra gli altri, i duetti con le 5 splendide e bravissime coriste che si alternano in Con tutto l’amore che posso, il tango di Poster, l’intimismo di Solo sostenuto dai fiati sul finale, il rock possente di Via,  le doppie percussioni ad accompagnare I vecchi, e infine il pianoforte solitario in Tutti qui, brano su cui nella serata d’esordio s’è riversato come “un battesimo” a detta dello stesso Baglioni un improvviso acquazzone che ha interrotto inevitabilmente il concerto prima del gran finale, affidato nelle sere seguenti a Con voi, splendido omaggio al pubblico e ultimo brano in scaletta, con palloncini che prendono il volo e ringraziamenti dovuti, tra gli applausi interminabili, a tutta la troupe e ai meravigliosi musicisti.

Appaino poi molto belle e particolarmente significative le coreografie di W l’Inghilterra (con i ballerini in kilt e bombetta), il divertente e caotico “mercatino” di Porta Portese, la gabbia di luci al neon creata intorno allo stesso Baglioni in Io me ne andrei, lo “spogliarello” di Un pò di più da parte di una ventina di splendide ballerine e quello dei ballerini a torso nudo in Via, l’atmosfera circense stralunata e i numeri acrobatici in Notte di note, note di notte con un eccezionale funambolo, e la dolce danza de Le ragazze dell’est.
Uno spettacolo a tutto tondo che davvero ci sentiamo di consigliare di non perdere a chi ama la musica italiana e desidera vivere una serata all’insegna dello stupore e delle emozioni che certe canzoni senza età ancora sono in grado di regalare.

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Dopo la tre giorni veronese (lo show è all’Arena dal 14 al 16 settembre) il tour farà tappa nei palazzetti e nelle arene indoor di tutta Italia e in un paio di occasioni anche all’estero. I concerti avranno sempre la formula del palco centrale, esperienza non nuova per Baglioni del resto (il suo primo concerto con il palco al centro fu allo stadio Flaminio di Roma nel lontano 1991). Il tour “AL CENTRO” sarà diviso in due parti, la prima da metà ottobre a fine novembre, e la seconda dopo il festival di Sanremo, nei mesi di marzo e aprile 2019.

“L’impegno (e l’ideale) di un artista è quello di battere le strade del suo mondo espressivo, tutte le conosciute e, ancor più, quelle sconosciute. Andare in avanscoperta, aprire nuovi sentieri, anche a costo di ritrovarsi in un vicolo cieco. Ma questo deve fare, rischiando pure di dispiacere, di sbagliare. Deve saper mettere in palio la fama che ha guadagnato, la fortuna che ha avuto.” scriveva in una lettera ai propri fans Claudio Baglioni nel 1998, e noi anche vent’anni esatti dopo possiamo dire che, ancora una volta, quella sfida è stata vinta da colui che per tutta la sua (e spesso anche la nostra) vita ha messo “al centro” sempre, e comunque, la Musica.

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Foto ufficiali: Angelo Trani 
Si ringraziano F&P Group e Paroleedintorni per la cortesia e la disponibilità

Scaletta Arena di Verona 14-15-16.09.2018

    1. Questo piccolo grande amore
    2. Porta Portese
    3. Quanto ti voglio
    4. Con tutto l’amore che posso
    5. Amore bello
    6. W l’Inghilterra
    7. Io me ne andrei
    8. E tu
    9. Poster
    10. Sabato pomeriggio
    11. Quante volte
    12. Solo
    13. Un po’ di più
    14. E tu come stai?
    15. I vecchi
    16. Ragazze dell’Est
    17. Via

    Walter Savelli al piano

    1. Strada facendo
    2. Avrai
    3. Uomini persi
    4. Amori in corso
    5. Un nuovo giorno o un giorno nuovo
    6. Notte di note, note di notte
    7. E adesso la pubblicità
    8. La vita è adesso
    9. Mille giorni di te e di me
    10. Acqua dalla luna
    11. Noi no

    Walter Savelli al piano

    1. Io sono qui
    2. Le vie dei colori
    3. Cuore di aliante
    4. Son io
    5. Tutti qui
    6. Con voi

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Verona, 14.09.2018

 

E’ lo stesso Baglioni a rivelare le prime notizie sul suo tour AL CENTRO in partenza stasera dall’Arena di Verona con la prima di tre serate che si preannunciano eccezionali per molti motivi. Alcuni di questi li svela subito il cantautore che con questo show celebrerà i propri 50 anni di attività, ed in particolare tiene a raccontare che sarà la prima volta che l’Arena di Verona ospiterà un concerto con il palco al centro e il pubblico seduto tutto attorno, con tutte le gradinate numerate fino all’ultimo ordine.

L’Arena, da anfiteatro com’era stata concepita in origine, negli ultimi cent’anni infatti è stata snaturata diventando un teatro con il palco sempre posizionato sul fondo e buona parte delle gradinate vuote. Questo spettacolo utilizzerà invece tutto lo spazio a disposizione e il palco sarà perfettamente visibile da ogni punto della struttura che arriverà così a raggiungere una capienza di 17000 persone. Le prime tre sere, consecutive a Verona, avranno quindi un’affluenza totale di circa 50000 spettatori.

Claudio Baglioni, che già nel 1991 aveva realizzato il suo primo show con il palco centrale allo stadio Flaminio di Roma, ha voluto alla regia di questo suo nuovo progetto Giuliano Peparini, regista teatrale e coreografo romano, il quale, presente alla conferenza, racconta di essere cresciuto come “fan” di Baglioni e di aver voluto quindi creare uno show rivolto in particolar modo alle emozioni e alle storie del pubblico, inventando delle situazioni che si sviluppano come il viaggio di una vita che inizia con le valigie e porta…beh, questo lo scopriremo “strada facendo”!
Qualcuno in sala chiede se ci sarà presto un nuovo album e se il concerto avrà dei brani inediti; è lo stesso Baglioni che, dopo aver abilmente glissato, alla fine rivela di avere un disco in cantiere, vi sta lavorando con il maestro Celso Valli, ma per il momento è stato accantonato per lasciare il giusto spazio all’esperienza sanremese. Com’è noto infatti Baglioni è stato confermato alla direzione artistica e conduzione dell’edizione 2019 del Festival di Sanremo, per la quale sta pensando ad una piccola rivoluzione, e cioè la separazione delle serate dei “giovani” da quelle dei cosiddetti “big” per dedicare uno spazio più appropriato alle nuove proposte.

Ma la conferenza di oggi non è improntata sul festival bensì riguarda esclusivamente il tour, e Baglioni che, rilassato e sorridente nonchè molto loquace e chiacchierone, viene riportato in tema, e torna a raccontare alla folta platea di giornalisti (tra le fila vi sono le più famose ed autorevoli “penne” musicali che scrivono e scriveranno di questo tour nei più importanti quotidiani italiani e periodici del settore, nonché rappresentanti di emittenti radio e siti web di portata nazionale) che questo che sta per cominciare è un tour che si dividerà in due parti: la prima toccherà, dopo l’Arena scaligera, i palazzetti e le arene indoor delle più importanti città italiane, da Firenze a Roma, e poi Ancona, Milano, Bari, Bologna, Padova fra le altre, per concludersi a Torino al Pala Alpitour il 23 e 24 novembre; la seconda parte invece partirà il 16 marzo da Livorno (dopo l’impegno di Sanremo appunto) e farà tappa anche all’estero, a Bruxelles e Zurigo per poi concludersi nuovamente a Firenze il 24 aprile, anche se c’è già la richiesta di ritornare all’Arena per il gran finale. In totale, le date confermate a oggi sono 39 ma ci sembra di capire che si possa pensare anche ad una continuazione di questo tour anche oltre.

In questo show, dall’enorme produzione affidata a Friends&Partners, i numeri sono davvero eccezionali a cominciare dalle dimensioni del palco: 450 mq di palco su cui si muovono 8 pedane computerizzate. Vi saranno 22 musicisti che, spiega ancora Baglioni con una punta di orgoglio, sono tutti musicisti di altissimo livello, molti dei quali polistrumentisti e saranno “capitanati” dal suo storico collaboratore e arrangiatore Paolo Gianolio alla chitarra. Il cantautore parla di una vera e propria “fabbrica musicale”, composta anche da un quartetto di archi, un quartetto di fiati e due sezioni ritmiche, che si cimenteranno in 35 brani spesso totalmente riarrangiati e non sempre in chiave “pop”, pur mantenendo il carattere di “popolare” nel senso della fruibilità e della notorietà presso il pubblico.

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35 brani, dicevamo; 35 “pilastri” della carriera di Baglioni che, per la prima volta saranno interpretati dal vivo in ordine cronologico, andando così a ricostruire quel tessuto emozionale e quel dialogo con il pubblico e con l’immaginario collettivo che in 50 anni di musica non si è mai interrotto ed ha coinvolto almeno tre generazioni.
Sul palco vi saranno, oltre al cantautore che occuperà appunto il “centro” della scena, oltre 100 performer, tra cui 26 ballerini e artisti da circo, attori e giocolieri di fama internazionale, alcuni dei quali si sono perfezionati nelle più alte scuole estere e gli oltre 20 cambi d’abito avverranno in scena in quanto non vi sono quinte e tutto sarà visibile a tutti. Lo show è quindi teso a coinvolgere in un racconto di grande spessore musicale il pubblico presente tutte le sere, ma anche quello televisivo, in quanto sarà ripreso nella serata di sabato 15 settembre dalle telecamere Rai per la regia di Duccio Forzano e mandato in onda da Rai 1 in prima serata, e sarà uno spettacolo fuori dal comune anche per i palinsesti televisivi. Saranno infatti oltre tre ore di diretta, ampiamente annunciate da spot ricorrenti e da un video di grande impatto presentato su Rai 1 dopo il Tg delle 20 lo scorso 13 settembre, al quale hanno partecipato i volti più noti ed importanti del cinema italiano, da Diego Abbatantuono a Simona Cavallari, da Pierfrancesco Favino a Isabella Ferrari è ancora Claudia Gerini, Rocco Papaleo, Neri Marcorè e tantissimi altri ideato da Guido Tognetti per la regia di Gaetano Morbioli . Il video si basa su una inedita suite strumentale e corale composta da Baglioni proprio per questo tour e di questo progetto multimediale però lo stesso Baglioni  rivela sornione di essere stato all’oscuro, lasciandosi andare simpaticamente anche ad una battuta a sfondo umoristico-politico: “Del resto non sono il primo Claudio a cui vengono fatte delle cose a sua insaputa!”

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Insomma, quello che si racconta e che si concede alla curiosità dei giornalisti per un’ora e mezza circa in una sala cinematografica gremita di penne affamate di news, è un artista entusiasta, sereno, forte della propria maturità non solo artistica, che ama mettersi in gioco e che dopo mezzo secolo di grande carriera non s’é affatto stancato di salire su un palcoscenico a fare ciò che in fondo, dice, gli riesce meglio di qualunque altra cosa (abbassando momentaneamente i riflettori sull’evento Sanremo) e cioè suonare e cantare.

E quella che ci apprestiamo a vivere stasera e che vi racconteremo su questa testata nei prossimi giorni, siamo certi sarà un’altra grande emozionante serata, una nuova sfida che sarà sicuramente un evento di grande successo, l’inizio di un tour davvero importante.

Si ringrazia F&P per la cortese disponibilità e la gentilissima accoglienza.
Crediti fotografici: Angelo Trani

 

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Renato Zero è pronto a tornare sui palchi di tutta Italia e annuncia le prime due date del suo prossimo tour: si tratta dei due appuntamenti previsti per l’1 e 2 giugno 2016, date in cui Zero calcherà il prestigioso palco dell’Arena di Verona.

Dopo due anni di assenza dai palcoscenici, Renato Zero, che quest’anno ha calcato anche il palco dell’Ariston durante la sessantaseiesima edizione del Festival di Sanremo, è pronto a ripartire con una nuova tournée che vedrà il via proprio il 1 giugno, dalla città Veneta.
Sarà questa la prima occasione per i fans di ascoltare live, oltre ai grandi successi del cantautore romano che sicuramente non mancheranno, anche i brani contenuti nel nuovo progetto discografico in uscita il prossimo 8 aprile.

I biglietti per le due date fissate all’Arena di Verona saranno disponibili a partire da domani: le prevendite saranno infatti aperte domani 24 marzo alle ore 16.00, su www.ticketone.it e nei punti vendita abituali.

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Alt, questo il nome del nuovo disco di Renato Zero, sarà infatti rilasciato venerdì 8 aprile; il preorder digitale dell’album sarà invece possibile a partire da questo venerdì, 25 marzo. A coloro che decideranno di preordinare l’album saranno sbloccati direttamente, come instantgratification due brani: si tratta di Gli anni miei raccontano e Chiedi. Quest’ultimo, scritto da Renato Zero (coadiuvato da Maurizio Fabrizio per la parte musicale) è stato il singolo apripista di Alt, ed è in rotazione radiofonica dallo scorso 4 marzo. Rivediamo insieme il video ufficiale del brano, diretto da Sebastiano Bontempi.

Alt, arriva a tre anni dal doppio progetto Amo, e da esso si distacca in modo deciso: dalle tematiche intime e riflessive di Amo si è passati infatti ai grandi temi sociali e alle battaglie civili. Un disco quindi, che nelle sue quattordici tracce inediti presenta temi decisamente eterogenei: dalla fede alla violenza passando attraverso la delicata tematica del rapporto tra i giovani e il lavoro e l’amore in tutte le sue declinazioni. Questa la tracklist:

  1. Chiedi
  2. In questo misero show
  3. La lista
  4. In apparenza
  5. Il cielo è degli angeli
  6. Il tuo sorriso
  7. Perché non mi porti con te
  8. Gesù
  9. La voce che ti do
  10. Nemici miei
  11. Vi assolverete mai
  12. Alla tua festa
  13. Rivoluzione
  14. Gli anni miei raccontano

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Dopo il successo delle due date italiane lo scorso settembre, David Gilmour torna nel nostro belpaese per due date. Il chitarrista e cantante dei Pink Floyd si esibirà all’Arena di Verona per due date che si terranno il 10 e 11 Luglio prossimo.

David Gilmour Verona

Il tour europeo di David Gilmour inizierà il 25 giugno dalla Polonia e farà tappa nelle più importanti venue storiche d’Europa: oltre all’Arena Di Verona, anche Schlossplatz a Stuttgart, Les Arenes De Nimes, Saline Royal D’Arc, Senans in Besancon ela Chateau De Chantilly di Parigi dove David Gilmour suonò l’ultima volta coi Pink FLoyd nel 1994.

A nove anni dall’uscita di “On An Island”, David Gilmour ha conquistato nuovamente le classifiche mondiali con il suo ultimo album “Rattle That Lock”. Il disco infatti, uscito il 18 settembre 2015, ha debuttato direttamente al n. 1 in classica in Italia, UK, Francia, Norvegia, Svezia, Danimarca, Belgio e Nuova Zelanda, al secondo posto in Germania, Australia, Irlanda, Olanda, in terza posizione in Finlandia e quinto negli Stati Uniti.

Nel nostro Paese, a 19 settimane dall’uscita, ‘Rattle That Lock’ si trova ancora al # 49 della Top Album Album Combined e al # 5 della Top 20 LP Musicali.

L’album, quarto lavoro solista di David Gilmour, è prodotto dallo stesso David e da Phil Manzanera dei Roxy Music e alla stesura di buona parte dei testi delle canzoni ha partecipato Polly Samson, storica collaboratrice e compagna di vita di Gilmour.

Apertura porte: ore 19.00
Inizio concerti: ore 21.00

Prezzo del biglietto in prevendita: a partire da €40,00+d.p.

Biglietti in vendita a partire dalle ore 10.00 di venerdì 5 febbraio.