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concerti a monforte d’alba

Si è conclusa con Paolo Fresu la 38esima edizione del MonfotinJazz, la rassegna musicale 2014 organizzata a Monforte D’Alba nel cunese; una edizione che ha visto grande affluenza da parte del pubblico nonostante il dispiacere di dover annullare il concerto dei Plaza Francia lo scorso 29 luglio a causa di questa estate all’insegna del mal tempo.
Per fortuna, il live di Fresu non è stato annullato, anche se il cielo non è stato proprio clemente, e l’artista sardo ha potuto dar spettacolo con il suo inconfondibile stile.
Come abbiamo già ampliamente raccontato con il live report del concerto dei Gov’t Mule, lo scorso 10 luglio, la magia che si respira qui ha dell’incredibile, si entra in una sorta di varco spazio temporale dove la musica diventa un tutt’uno con la location e il pubblico. Proprio a quest’ultimo va l’applauso per la determinazione nel seguire, anno dopo anno, l’evolversi di questa rassegna musicale; appassionati e curiosi non solo del posto ma anche dall’estero arrivano dai paesi più disparati per gustare il vino, l’aria e la musica di qualità.
La partecipazione del Paolo Fresu Quintet al festival è stata l’occasione giusta per proporre al pubblico del jazz tradizionale miscelato perfettamente a nuove interpretazioni del genere, grandi classici che si intrecciano con nuove forme di improvvisazione e virtuosismi. Dalla tromba di Fresu nascono melodie delicate che richiamano i suoni della sua terra ma che rivelano, tra le righe, anche un senso di evasione, di scoperta della world music pur restano fedele alle sue origini; questa singolare interpretazione di Fresu è resa possibile anche dai musicisti che sono al suo fianco,Tino Tracanna (sax tenore e soprano), Roberto Cipelli (pianoforte e piano elettrico), Attilio Zanchi (contrabbasso) ed Ettore Fioravanti (batteria); 4 elementi che da 30 anni rafforzano il concetto espresso dal trombettista e caricano lo spettacolo di quello spessore degno dei migliori jazz club del mondo. Dopo una breve introduzione e presentazione di rito da parte dell’organizzatore, dove ha ringraziato tutti gli sponsor ma soprattutto i volontari che da anni permettono lo svolgersi della manifestazione, sul palco è salito il quintetto e dall’alto invece è scesa una sottile nebbia che ha reso l’atmosfera ancora più ovattata; complice la bella arena e, appunto, la nebbiolina, in automatico l’anima sembra esser stata trasportata in un jazz club di Chicago, con il fumo delle sigarette e le luci delle candele sui tavolini, una sensazione davvero intensa e suggestiva.
Dopo i primi tre brani, c’è già una piccola pausa e Paolo Fresu lascia la tromba per il microfono, presenta i suoi compagni di avventura, con una ironia semplice ma molto piacevole racconta come il quintetto sia rimasto sempre lo stesso da 30anni, “le migliori relazioni sono quelle dove non ci si vede sempre, noi abbiamo iniziato tre decenni fa e siamo ancora insieme”. Tutto il resto del concerto si snoda tra brani originali e piccoli aneddoti sulla vita di Fresu, raccontati con una naturalezza devastante resa ancora più piacevole dalla complicità dei suoi partner che ricordano, scherzando, “quando lo abbiamo conosciuto non parlava mai, pensavamo fosse muto, adesso non riesce a star zitto”.
A fine concerto, una tavola imbandita di bicchieri contenti vino Barolo ha accolto gli ospiti all’uscita dall’anfiteatro; un’occasione imperdibile per gustare il vino di queste terre e assaporare quel nettare con la testa ancora inebriata dalle note soft di un incredibile concerto.
Un applauso finale, con standing ovation, va agli organizzatori, che ogni anno da 38 anni credono nelle loro potenzialità, credono nella manifestazione e al fatto che oltre al buon vino questa zona è capace di produrre anche dell’ottima cultura musicale e delle importanti serate per l’aggregazione sociale. Attendiamo la 39edizione per seguirla ancora più da vicino e farci nuovamente rapire dal potere della musica.

Live report e photogallery a cura di Marco Cometto

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Arrivata ormai alla 38esima edizione, la rassegna MonfortinJazz ha saputo portare ancora una volta una serie di straordinari artisti capaci di esplorare le tante facce della musica con influenze che spaziano dal tradizionale jazz o rock a quello più eclettico e innovativo. L’edizione 2014 ha in programma 6 concerti, dal 10 luglio al 2 agosto, e la nostra redazione ha deciso di seguire proprio il concerto di apertura: i Gov’t Mule.
Messi da parte i temporali degli ultimi giorni, l’Auditorium Horszowski, detto anche il “Salotto a ciel aperto”, ha ospitato questa grande jam band americana, nata nel 1994 dal progetto parallelo di Warren Haynes degli Allman Brothers Band.
Con all’attivo ben 10 album, tra cui l’ultimo “Shout!” sfornato appena nel 2013, la band capitanata dall’eccezionale chitarrista Warren Haynes ritorna in Italia ad un anno esatto dall’ultima esibizione, non proprio fortunata, alle Officine Creative Ansaldo di Milano dove, come tutti i presenti ben ricorderanno, la qualità dell’audio non aveva favorito un show memorabile; per fortuna al Monfortinjazz han saputo riscattarsi!
Alle 21.30, con l’arena ormai piena, uno degli organizzatori sale sul palco e interrompe l’attesa, ringrazia il numeroso pubblico accorso per l’occasione, tra i presenti ci sono molti stranieri e molti forestieri e questa cosa non può far altro che ricompensare l’organizzazione per tutto il lavoro svolto in questi 38 anni; dopo aver illustrato il programma di questa edizione lascia subito lo spazio alla band poiché proprio Warren in persona ha chiesto di iniziare presto a causa della ricca e lunga performance che ha voglia di proporre per l’occasione.
All’ingresso on stage della band il pubblico li accoglie con una prima ovazione, molti si alzano in piedi in segno di ammirazione e devozione alla storia rock e già dai primi accordi di “John the Revelator”, famoso canto popolare blues, e “Banks of the Deep End” si capisce che la serata sarà davvero intensa e ricca di emozioni.
Ma qui a Monforte d’Alba non è solo la musica a parlare, l’atmosfera, le stradine, i colori, i profumi e quell’arena che sembra uscita da un quadro hanno tutte una storia dietro; qui il tempo sembra essersi fermato sulle note della chitarra di Warren, una scaletta da brividi che ha miscelato le essenze dei suoni blues con quelle del funky, i riff rock con i tecnicismi jazz, una esplosione di note che hanno trasportato il pubblico in completa estasi.
Un pubblico di appassionati, di intenditori che hanno seguito con attenzione ogni singolo passaggio, assaporando il gusto intenso, proprio come si gusta il vino di queste zone.
Warren non è un tipo di molte parole, lascia parlare lo strumento al suo posto, così come hanno voce gli altri componenti della band: Matt Abts alla batteria, Danny Louis alla chitarra e tastiera e Jorgen Carlsson al basso che ha sostituito l’altro componente degli Allmann, Allen Woody.
Le due intense ore di passione e musica si sono concluse con la bellissima “Soulshine” e una standing ovation meritatissima; così per ringraziare i suoi fans Warren dopo il concerto è rimasto per molto tempo a firmare autografi e chiacchierare con il pubblico, gesti di gentilezza da parte di veri artisti che li rendono più umani e reali agli occhi degli spettatori.
I prossimi appuntamenti con il MonfortinJazz li potete leggere qui e da parte nostra vi consigliamo assolutamente di venire in questo posto magico, dove tutto ha un sapore di genuino e vero dove i concerti non sono dei veri concerti ma una sorta di rito da gustare proprio come degli eleganti sommelier.

Setlist:
John The Revelator
Banks Of The Deep End
Rocking Horse
Funny Little Tragedy
Devil Likes It Slow
Captured
Scared To Live
Mr. Man
Inside Outside Woman Blues
Thorazine Shuffle

Encore
I’d Rather Go Blind
Soulshine

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E’ dal 2012 che non sfornano un LP vero e proprio, l’ultimo album in studio è stato infatti “Algiers” e solo ora arrivano a proporlo anche in Italia. Loro sono i Calexico del sempre affiatatissimo duo formato da Joey Burns e John Convertino, che sul palco saranno accompagnati ovviamente anche da Paul Niehaus, Jacob Venezuela, Martin Wenk e Volker Zander.

Fine luglio è il momento prescelto per l’approdo nel belpaese e tre i festival toccati:

MARTEDÌ 22 LUGLIO 2014
MONFORTE D’ALBA (CUNEO) @ MONFORTINJAZZ
Apertura Porte: 20:00 Inizio Concerto: 21:30
Prezzo Biglietto: Posto Unico € 26,00 + diritti di prevendita
 

MERCOLEDÌ 23 LUGLIO 2014
VERUCCHIO (RIMINI) @ VERUCCHIO FESTIVAL
Apertura Porte: 20:00 Inizio Concerto: 21:30
Prezzo Biglietto: Posto Unico € 26,00 + diritti di prevendita

GIOVEDI’ 24 LUGLIO 2014
PADOVA @ RADAR FESTIVAL, PARCO DELLE MURA
Apertura Porte: 17:00 Inizio Concerto: 22:30

Prezzo Biglietto: Posto Unico € 25,00 + diritti di prevendita

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Torna in Italia quest’estate Yann Tiersen; il compositore francese, noto al pubblico italiano soprattutto per aver composto la colonna sonora de “Il favoloso mondo di Amelie”, sarà nel nostro Paese per un minitour di sei date, per presentare il suo nuovo album “Infinity”, in uscita il 19 maggio prossimo.

Il mini-tour italiano riporterà Tiersen in Europa dopo la lunga tournèe negli Stati Uniti ed in Canada, che lo vedrà protagonista da maggio al 20 giugno.

Ed esattamente un mese dopo, il 21 luglio, Yann Tiersen si esibirà nella prima data italiana, a Castellazzo di Bollate (MI), nella splendida cornice di Villa Arconati.

Il giorno dopo, 22 luglio, sarà all’Auditorium Cavea Parco della Musica di Roma, mentre il 23 luglio toccherà la Toscana, esibendosi in Piazza Duomo a Prato.

Il 24 luglio data al Teatro D’Annunzio di Pescara, il 25 luglio al Verucchio Festival di Rimini, il 26 ai Giardini di Castel Trauttmansdorff di Merano (Trentino), mentre la chiusura della mini-tournèe italiana sarà all’Auditorium Horszowski di Monforte d’Alba (Piemonte).

Luglio 21 Villa Arconati Castellazzo
Luglio 22 CAVEA AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA Roma
Luglio 23 Piazza Duomo Prato
Luglio 24 Teatro D’Annunzio Pescara
Luglio 25 Verucchio Festival Rimini
Luglio 26 Giardini Castel Trauttmansdorff Merano
Luglio 27 Auditorium Horszowski Monforte