Tags Posts tagged with "Circolo Magnolia"

Circolo Magnolia

The Dandy Warhols sono tornati nella stessa venue (il Circolo Magnolia di Segrate) grazie anche all’organizzazione di Comcerto dopo alcuni anni di assenza dalle nostre latitudini, per presentare live sia il nuovo disco Distortland uscito nella primavera del 2016 , ma anche molti brani della loro ventennale storia musicale.

Usciti dalla sbornia del successo mediatico che arrivò repentinamente all’inizio del nuovo millennio con la superhit Bohemian like you, la band capitanata da Courtney Taylor Taylor ha poi continuato la sua ottima carriera con una portata inferiore ma non per questo meno qualitativa ed interessante.

Fautori di una Psichedelia Pop che li vede muoversi in ambito rock indie alternativo, The Dandy Warhols dal lontano Oregon, si presentano sul palco grande del Magnolia nel quartetto classico con Courtney alla voce e chitarra, Peter Holmstrom alla chitarra solista, Zia McCabe, tastiere, basso e cori e Brent DeBoer alla batteria.

Interessante da subito notare che il doppio microfono di Taylor permette di ottenere da un lato sonorità vocali filtrate simili al vocoder mentre dall’altro amplifica in modo tradizionale le tonalità particolarmente sfumate della sua voce. Di fatto le due chitarre si alternano sia nella riproduzione di toni più bassi in assenza dello strumento dedicato che Zia McCabe imbraccia solo in paio di episodi, e sia nell’esecusione di interessanti assoli lisergici . La batteria di Brent è precisa senza particolari sferzate ritmiche ma si attesta nel classico 4/4 rallentando o velocizzando a seconda del brano.

Il repertorio di Portland che è senza dubbio un bel disco , viene esplorato partendo dal singolo

thedandywarhols_distortland

molto radiofonico  Styggo con un refrain ripetitivo ma che che continueresti a cantare all’infinito passando a You are killing me più decisa e rockeggiante  per planare infine su Catcher in the Rye.

Dal loro disco Best seller uscito proprio nel 2000 Thirteen Tales from Urban Bohemia ritroviamo alcuni classici come Get off oppure Godless e il già citato Bohemian Like you che il pubblico da sempre aspetta con trepidazione per scatenare tutta l’irrefrenabile voglia di ballare.

Strepitosa We Used to Be Friends con i cori in fasletto e le tastiere di Zia McCabe a disegnare un’onda sonora che sale e scende fino ad infrangersi sulla scogliera.

Ritorniamo addirittura al secondo disco del 1997 con un back in the past di 20 anni per riascoltare Not If You Were the Last Junkie on Earth  e per gli inaspettati encore di Pete International Airport e Boys Better in chiusura di un ottimo concerto che ripaga ampiamente della lunga attesa e riconferma i Dandy Warhols come una band che non ha abbandonato il suono che li ha contraddistinti sin dagli esordi e che ha ancora molto da da dire e soprattutto da suonare.

 

 

 

 

 

 

Il mercoledì elettronico sotto il tendone del Magnolia si apre puntuale con il set di L I M. I presenti sono ancora pochi, chi ha pensato di arrivare giusto in tempo per il live principale, ha decisamente commesso un errore.
L I M è il progetto solista di Sofia Gallotti, altra metà del duo milanese Iori’s Eyes, e il suo EP di debutto Comet (uscito per La Tempesta International) è un piccolo gioiello. Un’elettronica colma di grazia, la sua, nella quale si mescolano intimità e freddezza, buio e luce.
Sul palco Sofia è una statuetta di porcellana o, se si preferisce, una creatura aliena. La sua voce fluida riempie l’aria e traccia il solco in cui vanno ad inserirsi suoni che oscillano, synth avvolgenti e beat suggestivi. Un’estetica sonora curata nei minimi dettagli che sul palco si anima, arricchita da una presenza discreta e allo steso tempo catalizzante.
Il live di L I M è breve ma intenso e spiana nella maniera migliore la strada a quello successivo che si inserisce in piena soluzione di continuità nel mood della serata.

William Doyle, meglio conosciuto come East India Youth, fa il suo ingresso in scena. Inglese, classe ’91, il ragazzo è un piccolo prodigio e lo si capisce vedendolo esibirsi. Outfit da cerimonia e basso in mano, a voler ben guardare potrebbe dare segni di schizofrenia e invece no perché sa unire anime diverse in maniera perfetta.
La sua è una musica contaminata, in cui generi differenti vengono manipolati con maestria. Dal synt-pop alla psichedelia, con ripetute incursioni che arrivano dritte dai gloriosi anni Ottanta e iniziano ad introdurre il cambio di atmosfera e far muovere i fianchi. Il set di Doyle ha di certo saputo accendere in chi non lo conosceva una certa curiosità e si è meritato una menzione speciale.

L’ora e giunta e SOHN è pronto a rapire la sala che nel frattempo si è riempita. Nel pubblico si sorgono volti noti di colleghi musicisti mentre i fan più accaniti zittiscono chi è ancora dedito al cazzeggio. SOHN rientra nella cerchia dei personaggi che ci si sceglie con cura: noto ma non troppo, di facile ascolto ma non solo, incasellabile ma non sempre.
Christopher Michael Taylor nasce a Londra e poi si sposta saggiamente nella decisamente meno musicalmente sovraffollata Vienna per studiarne la scena elettronica e mettere le radici del suo progetto musicale. Ora di base a Los Angeles, SOHN presenta il nuovo lavoro Rennen, uscito a gennaio per la 4AD a tre anni di distanza dell’osannato esordio Tremors.
Quello che offre sul palco è uno spettacolo vero e proprio in cui splendidi giochi di luce costituiscono il valore aggiunto senza il quale lo show non sarebbe lo stesso. Ciò che più colpisce è la perfezione tecnica: una voce impeccabile e un’eleganza totale (che va ben oltre lo stilosissimo cappello nero).
La scaletta mischia brani dei due lavori e mostra come l’evidente tocco pop riesca a non sfociare mai nel mainstream. Ci si muove e si balla ma l’effetto clubbing non arriva mai e il tipo di ascolto del pubblico rimane in qualche modo anche cerebrale.
Tra echi di trip hop e downtempo, il live scorre intenso e si passa da pezzi come The Wheel e Artifice all’incanto intimista di Signal e Tempest con totale nonchalance. Hard Liquor è la chiusura perfetta di un live che lascia ancora la voglia, e infatti si riprende dopo una standing ovation con il bis: Conrad è il finale definitivo. Una serata perfetta: tre artisti, tre facce dell’elettronica migliore, un concerto a cui ripensare.


SETLIST

Tempest

The Chase

Proof

Signal

Bloodflows

Dead Wrong

The Wheel

Artifice

Paralysed

Harbour

Falling

Lessons

Hard Liquor

 

Rennen

Tremors

Conrad

Dub FX

Benjamin Stanford, in arte Dub FX, è il talentuoso beatboxer australiano che con la sua loop station e con la sua calda voce ha portato avanti, per primo, un nuovo modo di far musica, di fare reggae, dub e hip hop sempre alla ricerca di nuove soluzioni ritmiche, combinazioni e commistioni di genere, ma mai tralasciando l’importanza del contenuto dei testi.
Dalle street performances in giro per il mondo al successo su you tube, ha collaborato con numerosi producers, musicisti, e cantanti fino a portare la sua musica sui palchi di tutto il mondo.
Il 26 agosto ha pubblicato il suo quarto album Thinking Clear. E’ in tour per presentarlo. Sta girando il mondo, come ha sempre fatto, come a noi fa girare la testa. E sta arrivando in Italia:

28 ottobre        Torino,     Hiroshima Mon Amour
29 ottobre        Milano,    Magnolia
31 ottobre        Firenze,   Viper Club
02 novembre    Roma,      MONK
04 novembre    Bologna,  TPO
05 novembre    Venezia,   CS Rivolta

Oltre lo storico collaboratore tastierista e sassofonista Andy V sul palco insieme a lui, per le date di Firenze e Bologna, è prevista la presenza degli amici del collettivo Numa Crew, giovani djs e producers fiorentini che dal 2005 confermano di anno in anno il loro fondamentale ruolo sulla scena indipendente italiana. Hanno già collaborato insieme e sentite un pò qui cosa ne uscì fuori..

0 469

Seconda e ultima serata di un UNALTROFESTIVAL. Stavolta all’ingresso la coda è infinita, dando un’occhiata alle t-shirt si direbbe siano tutti qui per Editors e Ministri, e infatti il pezzo forte della serata sono proprio loro.

Ma è giusto e bello dare spazio a un po’ di musica altra, magari nuova e meno mainstream. Apre le danze Birthh, all’anagrafe Alice Bisi, 19 anni appena. Nonostante la giovane età, ha calcato diversi palchi europei e qui si è già vista in occasione del Mi Ami. Ha più di una cosa in comune con i Daughter, visti ieri sera sul palco qui a fianco, ossia intimismo e modalità di scrittura. A tratti anche la sua voce è simile a quella della cantante della band inglese anche se su un altro livello. A fare la differenza è la natura molto più elettronica delle sue composizioni (facile pensare a The xx e simili). L’esibizione è regolare e senza grandi slanci ; accompagnata dai suoi musicisti, presenta i brani del primo disco Born In The Woods, uscito a febbraio.

Sul main stage arriva la prima dei tre artisti internazionali della serata : Flo Morrisey. La cosa che colpisce vedendola entrare in scena con il suo abito verde è senza dubbio la bellezza angelica. Classe 1994, nata a Londra, inizia a comporre da adolescente e, dopo alcuni singoli, dà alle stampe nel 2015 il primo album Tomorrow Will Be Beautiful. Un modern folk il suo, caratterizzato da una grazia davvero notevole. Pizzica le corde della sua chitarra, canta d’amore e di sé con voce da usignolo: gorgheggi, yodeling e falsetto, chiudendo gli occhi si potrebbe anche pensare di essere finiti al Laurel Canyon negli anni ’70. Invece siamo a Segrate ma guarda caso il sole sta tramontando, l’atmosfera c’è. Show me, Pages of Gold e una cover del brano dei Tuxedomoon, In a Manner of speaking. Set breve ma intenso, voce e chitarra ma non serve altro, verrebbe da dire.

Birra alla mano, ci si sposta spinti da curiosità e si trova la sorpresa: Fil Bo Riva. Praticamente uno sconosciuto, ma vedendolo salire sul palco non si può non essere colti da epifania. Nato a Roma, vive a Berlino da anni e di anni ne ha solo 23. È uscito ad agosto il videoclip di Like Eye Did, ad anticipare la pubblicazione del suo ep di debutto If You Are Right, It’s Alright, che ascolteremo fra una ventina di giorni. Songwriter talentuoso, dotato di un timbro vocale straordinario che da solo basterebbe a garantire intensità e bellezza. Sul palco sono in due, belli e vestiti uguali, l’equipaggiamento è scarno (dichiarano di non avere un soldo): chitarra acustica, elettrica, bass drum, tamburello mezza luna. Suonano bene, benissimo una musica che si colloca a metà tra il folk e il soul, che è si malinconica ma anche estremamente dinamica. All’inizio il pubblico è scarso ma presto inizia ad avvicinarsi in massa, attirato dalla sua voce potente e che non merita paragoni scontati. Un’artista da non perdere di vista, senza ombra di dubbio.

Dici Magnolia, dici Ministri. E infatti eccoli tornare qualche mese dopo il set speciale in occasione del Mi Ami per celebrare il compleanno del loro primissimo album I soldi sono finiti. Stasera a compiere gli anni è Federico Dragogna (chitarra e penna), e Davide Autelitano (basso e voce), Michele Esposito (batteria) e Marco Ulcigrai (chitarra aggiunta) sono come sempre con lui. C’è qualcosa di strano, di diverso dal solito, chi li segue da anni non può non averlo notato. L’istinto animale che li anima dal vivo non manca, sia chiaro, eppure il live è sottotono. Parlano poco anzi per niente se non per introdurre Idioti (unico altro brano in scaletta da Cultura Generale), dedicata a chi non è riuscito a stare zitto, soprattutto sul web, in giorni drammatici come quelli del sisma che ha colpito il Paese. Cronometrare la polvere, Comunque, Spingere, Non mi conviene puntare in alto, i fan ovviamente rispondono a squarciagola perché il voler bene non si perde nei dettagli e non analizza al microscopio le mancanze. Forse i quattro sono stanchi, d’altronde sono in tour da quasi un anno e non si sono mai fermati, sarebbe comprensibile. Nel pubblico spunta Fil Bo riva che ovviamente non li conosce e sembra un po’ perplesso. C’è anche una giovane famiglia, padre madre e due figli piccoli, che canta ogni canzone. Vedere una bambina gridare parole parole pesanti come quelle di Tempi bui fa effetto (chissà se mamma gliele avrà spiegate senza renderla triste). Sicuramente rende bene l’idea di ciò che la musica dei Ministri rappresenta in una realtà come la nostra. Canzoni viscerali che servono a ricordare ciò che dovremmo essere anche se facciamo sempre più fatica. Non a caso si chiude con Abituarsi alla fine; speriamo solo non stiano faticando troppo anche loro a continuare a crederci, sarebbe un peccato perderli.

Ultimo atto di questa due giorni sono i britannici Editors. Quando si parla di loro le motivazioni per pagare il biglietto sono diverse e sempre valide. C’è chi vive un amore platonico non corrisposto per Tom Smith, chi è affezionato alla perfezione rock dei primi lavori, chi ha apprezzato il marcato ritorno ai suoni New Wave degli ultimi dischi (dal 2013 con lo strabiliante In This Light and On This Evening il solco tracciato era quello). Quella degli Editors è una band che da quindici anni ormai sa cambiare pelle ma dal vivo, come sempre, offre il meglio di sè. Si inizia con No Harm e la voce di Tom Smith, di bianco vestito, che squarcia il buio e le atmosfere cupe. Poi le più datate Smokers Outside The Ospital Dors e Rancig Rats, il pubblico canta, Smith e il bassista Russell Leetch, pollici in alto, approvano a più riprese. L’energia e il linguaggio del corpo del frontman sono ormai celebri e come sempre coinvolgenti. È un continuo alternarsi di atmosfere e stati d’animo: dal nero claustrofobico di Eat Raw Meat = Blood Drool alle aperture di A Ton of Love, all’esultanza da stadio per Papillon. Un’ora e mezza in cui nessun membro della band si risparmia, dando tutto ciò che può per ricambiare l’entusiasmo. Si chiude con Marching Orders (dall’ultimo LP In Dream) che parte piano per arrivare all’esplosione definitiva: otto lunghi minuti adatti per salutarsi come si deve, dandosi appuntamento alla prossima.

Per chi ancora non ha sonno, si continua con l’aftershow di Hunter/Game E Nowhere Music. Ancora una volta UNALTROFESTIVAL è stato bello, appuntamento all’anno prossimo.

[Report: Laura Antonioli  –  Foto: Francesca Di Vaio]

Come tutti gli anni d’estate, il Circolo Magnolia di Segrate proprio dietro all’areoporto di Linate, propone una vasta gamma di appuntamenti molti dei quali veramente interessanti che includono musica a 360° dal rock all’elettronica al folk , serate a tema con proposte di street food e mercatinio vintage e addirittura il cinema .

Noi di Concertinoline vi rimandiamo al sito ufficiale del Magnolia per tutti i dettagli ma intanto consigliamo sin da subito la serata dell’ 8 Giugno  alla quale presenzieremo per assistere al live act della band alternative rock americana dei Protomartyr . Organizzato in collaborazione, con Comcerto il live dei Protomartyr inizierà intorno alle 21,30  e sarà precedeuto dall’opening dei Leute.

http://www.circolomagnolia.it/programma

Protomartyr Magnolia

0 340

Chi ama le sonorità new/dark non poteva mancare all’appuntamento di ieri sera al Circolo Magnolia in quel di Segrate per il ritorno dei KVB , considerando anche la possibilità di ascoltare live le tracce dal nuovo lavoro ” Of Desire” fresco di uscita sia in digitale, che vinile e CD.

Radar Concerti promoter attento alle nuove sonorità alternative sta accompagnando il tour italiano del duo londinese in una serie di date che li vedrà calcare i palcoscenici anche a Roma e Torino.

Breve ma intensa, la performance di Nicholas Wood (chitarra e voce), e di Kat Day (synth e Drum machine) si colloca in quel nuovo segmento musicale che da qualche anno sta esplorando i sentieri della musica dark in versione 2.0 con giovani paladini come The Soft Moon e She Past Away, che trae linfa vitale dai mitici anni 80 dove Joy Division, Sisters of Mercy, Cocteau Twins, The Cure crearono il genere dopo l’avvento del punk.

The KVB è in grado di creare una bilanciata miscela di oscuri suoni psichedelici, con sfumature industrial assai originale, con la voce di Nicholas che sussurra sinuosa tra le note, la chitarra che si sovrappone al ritmo della drum machine e le tastiere di Kat a costituire la base sonora su cui dispiegarsi. Giunti al loro 4 lavoro in studio i KVB preparano una scaletta interessante che privilegia le tracce del nuovo lavoro come White Walls dove ascoltiamo la loro versione Shoegaze con riverberi e distorsioni per passare alla sincopata Night Games dove si ha la netta impressione di ascoltare i primi New Order nel loro momento più dark.
Never Enough e In Deep decisamente electronic/industrial e Awake ci ricorda i mitici Sister of Mercy con la drum machine infallibile e la chitarra arpeggiata.

Alcune tracce dai dischi precedenti come la bellissime perle oscure Dayzed e Hands ci portano velocemente ai due soli encore della serata.

La prima è una grande cover psichedelica di Simpathy for the Devil dei mitici Stones che viene decodificata attraverso filtri sintetici tale da renderla minimalista e potente allo stesso tempo e per finire una lunga versione di Lines tratta da Immaterial Visions del 2013 summa di tutta l’essenza del KVB sound.

Pubblicato da Concertionline.com su Lunedì 14 marzo 2016

0 290

Tornano in concerto in Italia i KVB, il duo dark wave inglese autore di una sonorità a metà strada tra la Dark music Anni 80 e la Cold Wave, che si esibiranno per due date sia a Segrate (Mi) al Circolo Magnolia il 13 MArzo sia a Roma al Teatro Quirinetta il 15 , grazie al Promoter Radar Concerti da sempre attento alla musica Alternative.

Per tutti gli appassionati del genere ma anche per chi volesse avvicinarsi al sound oscuro dei KVB da non perdere , considerando anche l’opportunità di ascoltare le tracce da lnuovo disco in uscita

0 352

Il cantautore irlandese di "Take me to church" si esibirà a Pistoia e Milano.

Andrew Hozier-Byrne, più semplicemente Hozier, 25enne irlandese, è il fenomeno pop dell’anno: con il singolo “Take me to church” ha riscosso una notevole popolarità e il suo album d’esordio, intitolato semplicemente “Hozier”, è stato esaltato da pubblico e critica; adesso questo ragazzo abilissimo a mescolare pop, soul e folk arriverà in Italia per due imperdibili live estivi, non prima però di essersi esibito, l’8 febbraio prossimo, allo Staples Center di Los Angeles durante la serata di premiazione dei Grammy Awards (gli oscar della musica), in compagnia di Annie Lennox.
L’anteprima nazionale italiana di Hozier se la è aggiudicata il Pistoia Blues: sarà infatti Piazza Duomo della città toscana che lo vedrà esibirsi il prossimo 7 luglio, mentre il giorno successivo Hozier sarà al Circolo Magnolia di Segrate (Milano) per la prima giornata di Unaltrofestival 2015.
Qui i dettagli delle due date:

7 LUGLIO – PISTOIA – Piazza Duomo – Pistoia Blues Festival
8 LUGLIO – SEGRATE (MILANO) – Circolo Magnolia – Unaltrofestival 2015

Biglietti per entrambe le date in prevendita da giovedì 29 gennaio al costo di 30 euro + d.p.

0 221

La tappa italiana del tour dei Soundgarden, che vedrà la presenza sul palco dei Wolfmother nei panni dell’opening band, non sarà l’unica occasione per i fan di incontrare la band e gustare una loro esibizione dal vivo: i Wolfmother, infatti, hanno annunciato che prolungheranno la loro permanenza in Italia e terranno un secondo concerto, questa volta nei panni di headliner. La band, prima di calcare il palco veronese insieme ai Soundgarden il 2 luglio, terrà un altro show, il 1 dello stesso mese, a Milano, al Magnolia. La band potrà così presentare dal vivo i brani del più recente album, “New Crown“, continuando a godere dell’ormai inaspettata fama internazionale, arrivata a ben nove anni dalla pubblicazione del primo Ep e confermata con la pubblicazione, cinque anni dopo, di questo terzo lavoro in studio. Per i Wolfmother si tratta di un ritorno sui palcoscenici italiani a due anni di distanza dalla loro più recente esibizione. I biglietti per assistere al concerto dei Wolfmother al Circolo Magnolia di Milano sono già disponibili per l’acquisto al costo di 20 euro più diritti di prevendita.

0 345

Gli Anti Flag, tra le formazioni più rappresentative della musica punk degli ultimi anni, torneranno ad esibirsi nel nostro paese la prossima estate in occasione di due concerti fissati per agosto. Il primo si svolgerà il 5 agosto presso lo Spazio Polivalente di Caramagna Piemonte (CN), il secondo invece il giorno seguente presso il Circolo Magnolia di Segrate (MI). Dopo aver di recente festeggiato i 20 anni di carriera, la band prosegue la propria intensa attività live: da sempre i quattro musicisti suonano denunciare problemi sociali e mostrare alla gente ciò che non va nel mondo. Tra i loro album ricordiamo i primi lavori “Die for the Government” e “Their System Doesn’t Work for you”, e i successive “A New Kind of Army”, “Underground Network””A Benefit For Victims Of Violent Crime”, “The Bright Lights Of America”, “The People Or The Gun” e “The General Strike”. Ecco i dettagli dei due live italiani:

ANTI FLAG, date italiane 2014:

05.08.14 | Spazio Polivalente, Caramagna (CN)
Ingresso 14 €

06.08.14 | Circolo Magnolia, Segrate (MI)
Ingresso 10 € + ddp

0 860

Si sono da poco spenti gli echi del concerto degli Skid Row tenuto a Moncalieri lo scorso novembre, che già i fan possono prepararsi ad un nuovo ritorno dal vivo: la band ha infatti annunciato un tour che farà tappa anche in Italia. Al momento è stato annunciato un solo appuntamento nel nostro Paese, che si terrà il 4 agosto al Circolo Magnolia di Segrate, nei pressi di Milano. Tuttavia, ulteriori due nuovi live dovrebbero venire annunciati a breve. Il nuovo live non sarà solo occasione di ascoltare dal vivo i più grandi successi di Skid Row dal vivo, ma anche per gustare un nuovo capitolo della storia discografica della formazione: dopo la pubblicazione di “United Worldwide Rebellion: Chapter One”, la band darà alle stampe l’album “United Worldwide Rebellion: Chapter Two”. Il disco arriverà nei negozi a giugno e andrà a comporre un concept insieme al precedente lavoro. Da ben 27 anni sulle scene, insomma, gli Skid Row continuano a mantenersi sulla cresta dell’onda, all’insegna del rock.

Leggi la recensione del concerto degli Skid Row a Moncalieri (To)

0 341

Dopo il fortunato tour del 2013, i Veils hanno già annunciato il ritorno nel nostro Paese: la formazione si esibirà per ben quattro date nel mese di aprile dimostrando, ancora una volta, quanto dal vivo la band sappia coinvolgere ancor più che su disco. La formazione ha dato alle stampe, lo scorso anno, al quarto album della carriera, “Time Stays, We Go”, apprezzato da pubblico e critica. I brani estratti dal disco si alterneranno a quelli meno recenti, che hanno contribuito a creare una solida cerchia di fan in tutto il mondo. I Veils si esibiranno l’11 aprile al Mr Muszik Off di Modena, il 12 a Madonna dell’Albero (Ravenna), presso il Bronson, domenica 13 a Conegliano Veneto (Treviso) all’Apartaménto Hoffman, il 14 aprile a Segrate (Milano) al Circolo Magnolia. I biglietti per assistere al concerto sono già disponibili in prevendita al costo rispettivo di 10, 13, 15 e 15 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali.

Le date del tour 2014 dei Veils:
11 aprile: Modena, Muzik Off

12 aprile: Ravenna, Bronson

13 aprile: Conegliano Veneto, Appartamento Hoffman

14 aprile: Milano, Circolo Magnolia