Dall’ultima volta (la prima) che i Foals si sono esibiti a Milano sono passati ormai cinque anni e nel corso di questo non trascurabile arco temporale sono successe molte cose: il locale allora quasi deserto che li ha ospitati quando erano pressoché sconosciuti – il Rainbow Club – ha ormai chiuso i battenti; nel frattempo la band di Oxford ha pubblicato altri due album dopo l’originale opera prima, “Antodotes”, ovvero “Total life forever” e “Holy Fire”.
Sebbene all’estero riempiano i palazzetti, ieri sera – in occasione della loro unica data italiana – Yannis Philippakis e soci si sono esibiti all’Alcatraz, location allestita ad hoc con solamente una parte aperta al pubblico, segno che i Folas in Italia non sono ancora apprezzati quanto meriterebbero. Esatto, perché la formazione britannica ha dimostrato ancora una volta di essere una realtà da palcoscenico, e di riuscire, live, a rendere il mille per cento.
L’apertura, dopo l’open-act dei No Ceremony, è avvenuta verso le 9 e mezza ed è stata affidata a “Prelude”, con l’ingresso dei nostri a scaglioni: Jimmy Smith ha calcato il palco per primo, seguito dal carismatico e riccioluto Yannis, e dai suoi altri tre colleghi. Uno strumentale lunghissimo e carico, ha così scaldato la folla che sul successivo brano, “Miami”, è esplosa in un’onda di entusiasmo e pogo. Il primo tangibile riscontro dei presenti però è avvenuto su “Olympic Airways”, estratto dal primo lavoro del quintetto britannico: i primi minuti di musica hanno fotografato la tendenza che poi ha pervaso l’intera set-list proposta, quella di una scaletta piuttosto eterogenea, impreziosita da brani estratti da tutti i dischi dati alle stampe dai cinque, ma soprattutto da quelli provenienti dal primo di questi.
Benché la forza del suono creato dai Foals sia percepibile anche dalle loro pubblicazioni di studio, è dal vivo che essi riescono a rappresentare al meglio la propria arte; infatti in un certo senso i loro brani acquistano ogni volta una nuova vita. Filtrati da indubbio talento e un’attitudine per certi versi quasi di genere punk (ma senza la carica auto-distruttiva che lo contraddistingue), e riproposti come se fossero del tutto differenti, i pezzi si trasformano in un mix unico di tecnica impeccabile e groove trascinante. “My number” ad esempio, sul palco è risultata più potente, tirata e ritmica. “Era molto che non tornavamo, è bello essere qui, dovremmo farlo un po’ più spesso”, ha in seguito annunciato il frontman, acclamato dal boato della folla.
Il brano più rappresentativo del secondo album della band, ovvero “Spanish Sahara”, viene solitamente interpretato con una certa intensità, grazie ad una trama sonora che è un crescendo di suoni corposi ma delicati, e parole sussurrate: anche ieri così è stato, e la canzone si è trasformata in uno dei momenti più catartici e solenni della serata.
Jack Bevan è poi subito salito in piedi sulla batteria a scandire l’incipit di “Red socks pugie”, ma la parte più intensa del concerto è stata sicuramente l’esecuzione – accompagnata da Yannis che percuoteva forsennatamente il suo tamburo – di “Electric Bloom”, a chiusura della prima parte: la passione violenta con cui il cantante ha maneggiato le bacchette e ha fatto crowd-surfing si è dimostrata intensa quanto l’amore incondizionato provato in quel momento dal pubblico in sala, pervaso da otto minuti di pura energia musicale.
Dopo una breve pausa l’encore è arrivato con la potenza della recente “Inhaler”, seguita dalla chiusura del singolo “Two steps, twice”: il “po-po-ro-po-po-ro” dei cori è stato dilatato per l’occasione seguendo i movimenti dello scatenato Philippakis. Per lui c’è stato il tempo di arrivare al bar a bere uno shot e infine di attraversare la platea per poi tornare a stabilirsi sul palco a chiudere lo show.
Non si sa come ci riescano i Folas, ma ogni volta che si esibiscono lo fanno come se non esistesse un domani, e sicuramente questo è un ottimo punto a loro favore.
FOALS, 24 SETTEMBRE 2013 – ALCATRAZ MILANO, SETLIST:
Prelude
Miami
Olympic Airways
Blue Blood
My Number
Providence
Milk & Black Spiders
Spanish Sahara
Red Socks Pugie
Late Night
Electric Bloom
Encore:
Inhaler
Two Steps, Twice