Tags Posts tagged with "Botanique"

Botanique

0 380

Il BOtanique è diventato ormai uno degli appuntamenti cult dell’estate bolognese, capace di offrire live di altissimo livello nell’incantevole cornice dei giardini di Via Filippo Re: quest’anno, uno degli appuntamenti di punta era certamente la data dei The Dream Syndicate, band cult della scena rock psichedelica statunitense, riunitasi nel 2012 dopo lo scioglimento del 1988.

Guidati dal sempre carismatico Steve Wynn alle 21,15 sono saliti sul palco di fronte al folto pubblico bolognese (che già aveva dimostrato il suo amore per la band a novembre scorso mandando sold out il Locomotiv Club) e hanno iniziato a spettinare letteralmente i presenti: da “The side I’ll never show” fino a “Like Mary”, passando per “Filter me through you” e “Burn” la band californiana non ha fatto mancare i suoi successi di ieri e dell’ultimo lavoro datato 2017 (“How did I find myself here?”), dimostrando una forma invidiabile e una qualità sonora altissima: le lunghe suite strumentali che caratterizzano il sound dei Dream Syndicate sono ancora capaci di far sognare tutti, dai vecchi fan a chi invece ha scoperto la band solo con l’ultimo disco.

Vecchie e nuove generazioni si sono ritrovate sottopalco a chiudere gli occhi e continuare il bellissimo sogno a cui Steve Wynn e soci (Dennis Duck – batteria; Mark Walton – basso; Jason Victor – chitarra e voce) hanno nuovamente dato vita dal 2012, un sogno che non deve più interrompersi: la classe e la vitalità di questi signori sul palco ha pochi eguali nel mondo del rock, lo dimostrano nel bis “Still holding on to you” e “Boston”, brani assolutamente senza tempo.

Quello che ci trasmettono è la gioia di suonare, senza finte pose, sempre col sorriso e cercando anzi il contatto col pubblico, anche al termine dello show, ringraziando loro per essere venuti a sentirli: anche questo significa essere delle leggende.

THE DREAM SYNDICATE – Setlist@BOtanique (25/06/2018)

The side I’ll never show

The circle

80 West

Armed with an empty gun

Like Mary

Out of my head

Filter me through you

Burn

Forest of the trees

How did I find myself here?

That’s what you always say

The days of wine and roses

Glide

Tell me when it’s over

 

Now I ride alone

Still holding on to you

Boston

Dal 25 giugno sarà di nuovo in Italia per 5 imperdibili appuntamenti una delle band seminali per la storia del rock "made in USA", i Dream Syndicate, guidati da Steve Wynn, con cui abbiamo parlato della reunion della band e dei loro progetti futuri.

Fin dal 1981, anno in cui si sono originariamente formati, i Dream Syndicate sono stati gli alfieri principali del cosiddetto “Paisley Underground”, la scena rock statunitense losangelina che faceva della psichedelia, una psichedelia che ammiccava al punk, il suo marchio di fabbrica: sono così diventati, grazie a dischi come “The days of wine and roses” o “Medicine show”, un gruppo seminale per il rock mondiale.
Scioltisi nel 1988, fino a 10 anni fa ipotizzare una reunion sembrava impossibile, ma poi, nel 2012, Steve Wynn, mente e anima della band, sorprende tutti e, dopo una comunque fruttuosa carriera solista, decide che è il momento di riportare in scena i Dream Syndicate.
Tornata sulle scene, nel 2017 la band californiana ha addirittura inciso un nuovo disco, “How did I find myself here?”, che ha portato in giro in un fortunatissimo tour anche italiano lo scorso novembre (costellato di sold out).
A fine mese torneranno di nuovo nel nostro Paese per cinque imperdibili date. Abbiamo fatto quattro chiacchiere con Steve Wynn per farci raccontare il ritorno in scena dei Dream Syndicate e cosa prevede il loro futuro.

Ciao Steve, innanzitutto grazie del tuo tempo: dunque, nel 2012, dopo ben 24 anni, decidi che è il momento di riportare in scena i Dream Syndicate, cosa ti ha spinto a farlo?

“Ciao, ma guarda per quei 24 anni siamo comunque sempre rimasti amici e in contatto con Dennis, Mark, Karl e Paul, anche se non suonavamo più insieme, poi nel 2012 ci siamo detti, con Dennis e Mark (Duck e Walton, batteria e basso, ndr) perchè non provarci? Ho contattato anche Karl e Paul (Precoda e Cutler, chitarristi della band, ndr) ma mi hanno detto che per loro non era più il momento per tornare con la band, così ho coinvolto Joe Victor, che già suonava con me nei miei tour solisti ed eccoci qua”.

Hai dichiarato più volte che “How did I find myself here?” è direttamente influenzato dal vostro primo album, “The days of wine and roses”, quali sono i maggiori punti di contatto?

“Il suono, credo che sia rimasta intatta quell’urgenza di fare psichedelia in un certo modo, siamo un gruppo rock e quello è rimasto intatto, anzi adesso sappiamo bene chi siamo, siamo più convinti e più sicuri di noi stessi e di ciò che ci piace”

Credi che la tua carriera solista abbia in qualche modo influenzato il nuovo lavoro dei Dream Syndicate?

“Sicuramente sì, tutto ciò che facciamo ci spinge a migliorarci, ad essere musicisti migliori e a fare tutto per il meglio, evolvendoci, quindi certamente l’esperienza che mi ha portato anche la carriera solista si riflette su questo disco, così come per gli altri le esperienze musicali che hanno fatto in questi quasi 30 anni.”

Qual è il legame, se c’è, che lega i brani di “How did I find myself here?”

“Bella domanda, credo che anche qui si tratti del suono, sono brani che sentiamo nostri, fatti in un certo modo: siamo una band che fa rock psichedelico e ci piace farlo così, dopo più di 30 anni e questi brani sono solidi, sono esattamente ciò che sono i Dream Syndicate, si deve solo chiudere gli occhi e sognare.”

Tra circa un paio di settimane sarete di nuovo in Italia dopo i sold out di novembre scorso: vi aspettavate una simile accoglienza dopo il vostro ritorno?

“Ci speravamo, ma tutto questo va oltre le nostre più rosee aspettative. La cosa che mi ha colpito è che forse non ci sono tutti i nostri vecchi fan a vederci adesso, ma si sono aggiunte nuove generazioni, gente che ha conosciuto i Dream Syndicate con questo disco e magari ignora i precedenti.
Quello che vogliamo fare noi, è farli sognare con la nostra musica, come abbiamo sempre cercato di fare.”

Quali sono i progetti nel futuro dei Dream Syndicate?

“Sicuramente la band va avanti, siamo già proiettati nel futuro: a luglio entreremo in studio per registrare le nuove canzoni per un nuovo album, non so come saranno, ma la nostra idea è di portare avanti il nostro suono, di cui siamo sempre più consapevoli.”

Queste le cinque date italiane dei Dream Syndicate nel dettaglio:

25 giugno – Bologna – BOtanique
26 giugno – Sestri Levante (GE) – Mojotic Festival
27 giugno – Gardone Riviera (BS) – Anfiteatro del Vittoriale
28 giugno – Roma – Monk
29 giugno – Avellino – Auditorium Conservatorio Cimarosa

1 487

Jesse Hughes e soci con la loro carica di hard rock fanno scatenare la folla bolognese in delirio.

Si possono avere nella stessa città, la stessa sera, il ‘rocker’ italiano più noto degli ultimi 30 anni e una band di livello mondiale e avere il pienone ad entrambi gli eventi?
Sì, se la città in questione è Bologna, dove ieri sera sono andati in scena la prima data del Vasco nazionale e, nella cornice straordinaria del BOtanique, la prima data italiana (torneranno a luglio a Milano al Carroponte) degli Eagles of Death Metal.
Ovviamente il fascino di Jesse Hughes mi ha conquistato e non ho potuto dire di no al loro live, dunque eccomi lì sotto palco a saltare come un matto di fronte alle mosse e agli ammiccamenti del baffuto leader degli EoDM, scatenatissimo in jeans e maglietta e coadiuvato da un Dave Catching quanto mai barbuto e quanto mai in forma (con tanto di giubbotto di jeans con su ricamato il nome con dei brillantini, un vero tocco di classe).
Da “Bad Dream Mama” a “Cherry Cola” i nostri eroi, perchè gli Eagles of Death Metal sembrano proprio degli eroi da film americano, magari un western surreale alla Tarantino, non si risparmiano e Hughes provoca la folla col suo tipico slang non proprio elegante, salvo poi affermare che quello bolognese è finora il miglior pubblico avuto in questo tour e che “girls are beautiful tonight”, per citarlo letteralmente.
Oltre ai classiconi degli EoDM stile “So Easy”, non mancano gli accenni al nuovo album della band, che uscirà il prossimo ottobre e dovrebbe intitolarsi “Zipper Down”: ecco allora il singolo “Complexity”, carico di energia e chitarre, “Silverlake” e “The Reverend” per quello che si preannuncia come uno dei dischi più infuocati del 2015.
La folla si muove disordinata e balla frenetica, esplodendo letteralmente su pezzi come “Wanna be in LA” o “Boys Bad News”, mentre Jesse regala anche un paio di cover da urlo chitarra elettrica e voce come “Stuck in the middle with you” (che diventa “Stuck in the metal”, visto il riarrangiamento) e la sempre valida “Brown Sugar” rollingstoniana.
Finale da antologia con “I only want you” e “Speaking in tongues” con tanto di ragazze prese tra il pubblico ed invitate a ballare sul palco.
Che vuoi dirgli? Gli EoDM sono così, prendere o lasciare: surreali, scanzonati, irriverenti, dei veri (?) fan del death metal…non vi pare?
In ogni caso un vero e proprio spettacolo imperdibile live. Con buona pace di Vasco Rossi.

SETLIST EoDM live al BOtanique 22/06/2015

Bad Dream Mama
Make a bang
Anything ‘cept the truth
Cherry Cola
Whore hoppin’
Complexity
Heart On
So Easy

Wanna be in LA
Miss Alyssa
Already died/ Stuck in the metal
The reverend
Silverlake
I like to move in the night
Boys bad news

Boots solo

I only want you
Speaking in tongues

0 253

Torna in Italia la band di Josh Homme e Jesse Hughes

Torna in Italia Josh Homme, stavolta non con i suoi QUOTSA, ma bensì con gli Eagles of Death Metal: la band fondata nel 1998 insieme a Jesse Hughes presenterà nel nostro Paese il suo terzo album “Heart On”.
Su di esso una manciata di ospiti celebri: la tatuatrice Kat Von D, la musicista delle Distillers (ma ben più nota ex moglie di Tim Armstrong) Brody Dalle oltre a varie vecchie conoscenze dei Queens Of The Stone Age. Gli Eagles Of Death Metal non sono nuovi a collaborazioni d’eccezione: in passato, tra i loro ospiti, nientemeno che Jack White e Dave Grohl.

Due le date nel nostro Paese, qui tutti i dettagli:

22 GIUGNO 2015 – BOLOGNA – BOtanique
Ingresso: 15 euro +d.p.

06 LUGLIO 2015 – MILANO – CarroPonte
Ingresso: 15 euro+d.p.

Prevendite disponibili sul circuito Ticketone da giovedì 2 aprile.

0 503

A un anno di distanza dal successo riscosso grazie all’album “Different Pulses”, Asaf Avidan tornerà nel nostro paese in occasione di alcuni concerti in stile “back to basics”: l’artista israeliano tra luglio e agosto presenterà dal vivo l’album che comprende la hit “Reckoning song/One Day”, in versione acustica. Il talentuoso musicista, la cui voce androgina è stata in più occasioni paragonata a quella della compianta Janis Joplin, è atteso in Italia tra Milano, Gorizia, Bologna, Roma, Ravello (Sa) e Orvieto (TR), per sei date estive. Ecco come questo cantante di Gerusalemme riassume il proprio modo di scrivere i brani che propone:

“Beviamo dal pozzo culturale della nostra storia, ma la nostra musica è universale, non meno significativa di qualcuna in Dubai o New York o Tel Aviv. Scrivo sulle relazioni tra persone, sull’amore, la morte e oltre, su come sia strano e breve il nostro soggiorno su questo mondo. Per capire questo non si ha bisogno di nessun passaporto particolare”.

Se vi siete persi il concerto dello scorso settembre, ecco il link con la nostra Photogallery e Recensione

3 luglio, Milano – Circolo Magnolia
Apertura porte ore 20.00 – Inizio concerto ore 21.30
Prezzo biglietto 20€ + dp

5 luglio, Grado (GO) – Grado Festival
Apertura porte ore 20.00 – Inizio concerto ore 21.30
Prezzo biglietto 30€ + d.p.

7 luglio, Bologna – Botanique
Apertura porte ore 20.30 – Inizio concerto ore 22.00
Prezzo biglietto 20€

10 luglio, Roma – Cavea Auditorium Parco della musica
Apertura porte ore 19.30 – Inizio concerto ore 21.00

19 agosto – Ravello (SA) – Piazza Duomo @Ravello Festival
Apertura porte ore 20.00 – Inizio concerto ore 21.30
Prezzo biglietto 40€ + d.p.

21 agosto – Orvieto (TR) – Piazza del Popolo @Umbria Folk Festival
Apertura porte ore 20.00 – Inizio concerto ore 21.30
Prezzo biglietti: 16€ + 2€ dp (posto non numerato in piedi)
26€ + 2€ dp (posto a sedere numerato)