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Baustelle

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Baustelle a Cervignano del Friuli

Si è concluso ieri sera, 21 luglio, a Cervignano del Friuli il Festival Onde Mediterranee 2018 con il concerto dei Baustelle, che al Parco Europa Unita hanno portato il loro LAmoreELaViolenzaN2  tour.

Le prossime date del gruppo saranno il 28 luglio a Locorotondo (Ba – Masseria Mavù / Locus Festival) e il
30 luglio a Roma (Cavea – Auditorium Parco Della Musica) dove è previsto uno speciale fuori programma con il Quartetto Maurice e il Maestro Enrico Gabrielli che saliranno sul parco, assieme alla band così composta: Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni),  Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).

Di seguito la scaletta e le foto della serata

Il minotauro di Borges
La guerra è finita
Jesse James e Billy Kid
Eurofestival
Baby
L’amore è negativo
Veronica, N2
Tazebao
Nessuno
La canzone del parco
Lei malgrado te
Amanda Lear
La vita
Perdere Giovanna
Il liberismo ha i giorni contati
Gomma
Beethoven o Chopin
La moda del lento
Le rane
Caraibi

Si ringrazia Euritmica

Fiorella Mannoia

Sono stati annunciati tutti i concerti della ventiduesima edizione del Festival Onde Mediterranee, in programma quest’estate in Friuli Venezia Giulia.

Grande attesa per i rapper pugliese che il 7 luglio, prima data dell’evento nella Piazza Grande di Palmanova, si esibirà nell’unica tappa in regione del “Prisoner 709” tour.  Caparezza nell’inverno scorso ha entusiasmato con le sue performance spettacolari i palazzetti d’Italia, registrando quasi ovunque dei meritati “sold out”. Decretato artista italiano dell’anno, a fronte della certificazione disco di platino del suo omonimo album,  nella città Patrimonio Mondiale Unesco  proporrà tutti i brani del nuovo disco assieme ai suoi grandi classici, in uno show rinnovato,   Questo primo evento del festival è realizzato in collaborazione con Zenit Srl.

Il 15 luglio Fiorella Mannoia, con il suo collaudato Combattente Tour, sarà ospitata al Parco Europa Unita di Cervignano del Friuli.  Più di cento sono i concerti di questo seguitissimo tour che ha varcato i confini italiani con esibizioni dell’artista romana sia in Europa che negli Stati Uniti. La tappa friulana farà parte di un ristretto numero di concerti che verranno proposti nell’estate ormai imminente, in cui saranno interpretati i sui più grandi successi assieme ai brani dell’ultimo album.

Fabrizio Moro il 20 luglio sarà a Cervignano del Friuli. Il vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo con il brano “Non mi avete fatto niente” rappresenterà  l’Italia all’Eurovision Song Contest 2018, a Lisbona il 12 maggio con Ermal Meta.

Nella serata conclusiva del festival, il 21 luglio sempre sul palco  a Cervignano, saliranno i Baustelle, band di crescente riferimento nel panorama musicale italiano, che presenteranno il nuovo album “L’amore e la violenza vol. 2”; rilasciato a marzo 2018 ed entrato immediatamente ai vertici della classifica di vendita e preceduto dal successo del singolo “Veronica, n. 2”. “È un periodo di grande vitalità” – racconta Bianconi – “Scrivere un disco come “L’amore e la violenza vol. 2” è segno che siamo in forma e abbiamo ancora voglia di dire cose”. “L’amore e la violenza” uscito lo scorso anno era stato presentato a Tolmezzo (UD), nel cartellone di MusiCarnia 2017 organizzato sempre da Euritmica.

Dal 16 al 18 luglio nel Parco Europa Unita di Cervignano, si terrà la sezione  Lettere Mediterranee che prevede serate di incontri letterari e di dibattiti su temi del nostro tempo e tematiche sociali. Verranno presentate anche iniziative per sostenere la ricerca di verità e giustizia per Giulio Regeni, il ricercatore friulano, ucciso nel 2016 in Egitto a cui anche quest’anno il festival è dedicato. Secondo i genitori  Paola e Claudio Regeni, che ringraziano gli organizzatori per la vicinanza, la musica e l’arte in generale veicolano messaggi che arrivano diritti al cuore oltre che alla mente delle persone e così riescono a coinvolgere gli artisti per raggiungere una platea sempre più ampia sull’importanza della loro battaglia.

Il programma definitivo sarà reso noto a breve in collaborazione con l’associazione Cultura Globale di Renzo Furlano. Il  progetto è sostenuto da Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Cervignano del Friuli, Comune di Palmanova e Agenzia PromoTurismo FVG.

I biglietti dei concerti sono disponibili online su  www.eutitmica.it,  www.azalea.it  , Ticketone, Vivaticket e circuiti autorizzati.

 

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Si è conclusa a Padova la prima parte del tour del gruppo toscano

Baustelle@Padova - L’amore e la violenza vol. 2 Tour

I Baustelle si sono esibiti ieri sera al Gran Teatro Geox di Padova,  serata organizzata dalla ZedLive. Il gruppo indie rock italiano ha scelto la città patavina come data finale della tournée primaverile, che li ha visti impegnati in tutta Italia a supporto del loro ultimo album di inediti “L’amore e la violenza vol. 2” uscito lo scorso 28 marzo.   I Baustelle si sono formati negli anni Novanta dall’ unione di Francesco Bianconi, autore e cantante ,   Claudio Brasini, alla chitarra, e Rachele Bastrenghi, voce femminile. Sul palco del Gran Teatro Geox ad accompagnare i tre ,  Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano de Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere e chitarre) e Andrea Faccioli (chitarre).

Ad aprire il concerto del gruppo toscano l’enigmatico Andrea Poggio. Uno dei più incredibili autori di pop sperimentale in circolazione.

di seguito le foto del concerto

La band di Francesco Bianconi ha incantato un Obihall stracolmo con i brani dell'ultimo lavoro "L'amore e la violenza vol.2" e alcuni grandi classici

Baustelle

Un piccolo bignami sull’amore, quando ormai si è tutti stanchi di sentirne parlare: un trattato in musica su cosa significa essere adolescenti, poi uomini innamorati e poi abbandonati, o che riescono ad abbandonare. Due ore in compagnia di qualche spettro di ex ragazze, mentre si è abbracciati alla nuova (ragazza). Il tutto con una leggerezza e una magnificenza pop a cui solo i Baustelle ci hanno abituato negli ultimi anni in Italia, diventando una band capace di coniugare eleganza e oscenità come nessun altro.

Da “Violenza”, passando per “A proposito di lei”, “Lei malgrado te” e ovviamente “Veronica, n.2” un Francesco Bianconi in forma smagliante e ormai perfettamente a suo agio anche nel suo ruolo di modello per Gucci dalle camicie sgargianti, ha ammaliato una platea composta da persone di ogni età, a dimostrazione di quanto sia trasversale il pubblico dei Baustelle.

Ovviamente i maggiori boati sono stati riservati ai vecchi brani ed è piacevole constatare che i pezzi già de “L’amore e la violenza vol.1” siano diventati degli istant classics: “Il vangelo di Giovanni”, piuttosto che “La vita” o “Amanda Lear” sono già impresse nelle menti di tutti.

Stanchi di parlare d’amore i Baustelle regalano alla platea anche “Il liberismo ha i giorni contati” e “I provinciali”, mentre nei bis spicca l’omaggio a Federico Fiumani, uno dei loro mentori, con una godibilissima versione di “Valentina”, brano dei Diaframma tratto da “Camminando sul lato selvaggio”.

Insomma i Baustelle arrivano violentemente al cuore di tutti e fondamentalmente ci pongono una domanda che già qualcuno si faceva negli anni ’90: è necessario per forza parlare d’amore? E nel caso di risposta affermativa, come sembra, c’è solo una cosa che è richiesta: farlo con stile.

BAUSTELLE SETLIST @ Obihall (Firenze 16/04/18)

Violenza

Lei malgrado te

Amanda Lear

Veronica, n.2

A proposito di lei

L’amore è negativo

Il vangelo di Giovanni

Tazebao

Baby

Jesse James e Billy Kid

Perdere Giovanna

La vita

Nessuno

Il liberismo ha i giorni contati

Monumentale

I provinciali

 

Valentina (Diaframma cover)

Gomma

La guerra è finita

La canzone del riformatorio

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Data gratuita in Piazza del Campo durante "BRIGHT, La notte dei Ricercatori" per la band di Francesco Bianconi.

L’estate è ormai finita anche da calendario e così, anche per i Baustelle, giunge l’ora di chiudere il loro trionfale tour “L’estate, l’amore e la violenza”.

La band capitanata da Francesco Bianconi non poteva trovare luogo migliore per chiudere che Piazza del Campo di Siena, la loro città natale. Per l’occasione il concerto sarà ad ingresso gratuito, rientrando infatti tra gli eventi in programma per “BRIGHT, La Notte dei Ricercatori”, che già da alcuni anni ravviva le piazze toscane.

Domani, 29 settembre, Siena ed altre città toscane saranno protagoniste con eventi culturali e non solo, volti a sensibilizzare il grande pubblico verso il difficile mondo della ricerca.

BRIGHT porterà i ricercatori nelle strade del centro storico delle molte città coinvolte, e aprirà le porte dei laboratori ai cittadini. Essi potranno quindi parlare con i ricercatori, apprezzarne la competenza e la passione, e ascoltare dalle loro parole l’impatto positivo che i risultati delle loro ricerche hanno sulla qualità della vita. “I ricercatori migliorano la tua vita!” è il principio guida che nasce dalla passione, dall’entusiasmo e dall’impegno tenace e quotidiano dei ricercatori e come ciò contribuisce al benessere di tutta la popolazione.

BRIGHT ha l’obiettivo di accrescere la consapevolezza dell’importanza del ruolo dei ricercatori nel risolvere le grandi sfide del futuro, quali salute e benessere, nuove tecnologie, sviluppo sostenibile, la conoscenza dei fenomeni naturali e della nostra eredità culturale.

L’evento di punta della giornata sarà certamente il concerto senese dei Baustelle, band ormai all’apice del successo, grazie all’ultimo splendido lavoro “L’amore e la violenza”, che li ha visti prima protagonisti nei teatri con una sequela di sold out e poi di un tour estivo altrettanto di successo.

Tornare a casa per loro ha certamente un sapore speciale e proprio oggi hanno condiviso le loro sensazioni attraverso la propria pagina facebook ufficiale, come potete osservare qui sotto.

Appuntamento dunque in Piazza del Campo, a Siena. Domani alle ore 22. Ingresso gratuito.

Mentre per consultare tutte le iniziative in programma per “BRIGHT. La Notte dei Ricercatori in Toscana” potete recarvi su: www.bright-toscana.it

Siamo sinceri: c’è la malinconia della fine. Crediamo sia inevitabile e alla fine anche giusto. I tour possono essere…

Pubblicato da Baustelle su Giovedì 28 settembre 2017

 

 

Credits Giulia Razzauti Photography

Vasto è il piccolo borgo abruzzese, in provincia di Chieti, cornice di 4 giorni di musica, mare, buon cibo e ottima atmosfera: una bomboniera in mattoni e mosaici che con i suoi giardini lussureggianti, le sue ampie terrazze e le sue piccole vie labirintiche si affaccia sul Mare Adriatico.
Simbolo della città è la “Sirenetta” che erge su uno scoglio della morbida spiaggia sabbiosa di Vasto Marina – la statua di bronzo alta 3 metri realizzata nel 1979 dallo scultore Aldo D’Adamo raffigurante una bagnante. Da qui il nome del Siren festival.

Imprescindibile raccontare l’esperienza del festival senza la sua cornice e i suoi sapori, perché se c’è un’altra nota fondamentale da segnalare di questo territorio è la sua tradizione culinaria: dalla frittura di calamari agli arrosticini di pecora, tutte le ricette tipiche mirano a valorizzare la qualità e l’esclusività del prodotto primo a chilometro zero.

Con queste premesse ora è possibile immergerci nel mondo del Siren festival 2017, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione: ben 50 concerti dislocati su 6 diversi palchi o location da giovedì 27 a domenica 30 luglio.
Le serate principali, più ricche e con più affluenza di pubblico, sono state quelle di venerdì e sabato.

Ad inaugurare la serata di venerdì 28 è stata la cantante e compositrice norvegiese Jenny Hval, che sullo sfondo di un romantico tramonto ha cantato del suo crudo, provocatorio e disilluso mondo femminile.
Dopo di lei, sullo stesso grande palco padrone di Piazza del Popolo, la piazza principale della città nonché terrazza di punta del belvedere vastese, è salito il giovane rapper Ghali, una delle voci più affermate dell’ormai radicata scena trap italiana. Un pubblico per lo più giovane, pronto ad accompagnare il rapper nei suoi ritornelli e a prendere la serata con la stessa sciallatezza che ha Ghali sul palco.

Nel frattempo all’interno dello Jager music stage del cortile D’Avalos suonano i losangelini Allah-Las seguiti dal veterano della musica elettronica Richard Kirk della storica band britannica Cabaret Voltaire che ripropone le tappe della carriera artistica del gruppo che fondò nel 1973: non solo suoni industrial e ventate di funk synth, che fecero dei Cabaret Voltaire uno dei gruppi più all’avanguardia di quel decennio, ma anche remix di pezzi elettronici a noi più vicini.

I più attesi della serata sono i Baustelle, che in occasione della pubblicazione del loro settimo album in studio L’amore e la violenza hanno intrapreso un never-ending-tour per l’Italia che però sembra essere per loro solo linfa ed energia: la scaletta che propongono è pressoché la medesima, molte le canzoni del nuovo album e alcune dei precedenti, ma ogni live merita la propria sorpresa e venerdì sera il pubblico del Siren festival ha potuto assistere a una delle più belle cover della famosa ballata Henry Lee di Nick Cave, emblema delle canzoni di “amore & violenza”. Con grande affetto e soddisfazione i tre e la loro live band di dandy lasciano il proprio pubblico al gran finale della serata: il dj set del famoso producer berlinese Apparat, all’interno del suggestivo cortile D’Avalos che a fatica ospitava tutti i ballerini della notte.

La giornata di sabato è tutta un’altra storia e non basterebbero le mie parole per raccontare tutto quello è successo. Dai miniconcert sul prato dei giardini D’Avalos degustando ottimi vini alle epiche sudate sui ritmi tropicali di Populous davanti Porta San Pietro, passando per street art e trap israeliana di Noga Erez, tanto forte e politicizzata quanto esile è la sua figura. Ghostpoet che riempie l’aria della sua calda voce, lasciando fluire un groove a tratti irrequieto a tratti introspettivo.. Una serie di ricordi che scorrono davanti gli occhi come le polaroid di Carl Brave e Franco 126, anche loro tra i protagonisti di questa magica serata insieme ad Anders Trentemøller.  Ma è su quest’ultimo e la sua band che vorrei spendere due parole in più, perché personalità come la sua sono ormai davvero rare.

A mezzanotte inoltrata il producer danese sale sul main stage insieme a tre componenti di una band che sembrano essere il suo immancabile braccio destro. Se è vero che la presenza di due chitarre, una batteria e una potente voce femminile fanno non poca differenza da un usuale concerto di musica elettronica, anche è vero che è lo stesso Trentemøller a guidare con estrema armonia e passione tutti gli altri: lui è al centro della scena ma non vuole atteggiarsi al divo quale potrebbe permettersi di essere. Sul palco c’è rispetto, ammirazione reciproca, forse amicizia, insomma c’è sintonia e tanta tanta energia. Assistere da vicino a questo live è una gioia non solo per le orecchie ma anche per gli occhi e il cuore, e la musica che proviene da lì non è semplice allenamento di dita e corde vocali, ascoltandola si entra a contatto con il mondo interiore, le ricerche artistiche e personali di un uomo che per la musica vive. Inutile forse aggiungere che secondo me Trentemøller rappresenta uno dei rari casi in cui la folgorazione live è pari quanto la rivelazione che si ha ascoltando l’LP.

Con questo immenso regalo il Siren festival si appresta a concludere la serata con il dj set di due nomi per cui l’appassionato di clubbing non ha bisogno di presentazioni: lo storico discografico della Mute Records Daniel Miller e il beniamino di casa Mattia Dionati.

Concludendo potrei dire che basterebbe una sola di queste serate per convincersi che il Siren festival vale tutte le voci e le leggende che si raccontano su di esso e, non solo, che meriterebbe maggiore visibilità.
Ma quasi preferisco tenere queste voci tra i pochi intimi che già lo conoscono e sperare che rimanga quel territorio incontaminato e prolifero che si è dimostrato in questa edizione e scommetto anche nelle precedenti. Perché diciamolo: il Siren di Vasto è di quei festival che diventano l’appuntamento da segnare nell’agenda dell’anno successivo e di quelli che ti fanno pentire di aver mancato gli anni precedenti!

Credits Giulia Razzauti Photography

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Programma estremamente ricco per il prossimo settembre pratese, che partirà in realtà il 31 agosto.

Sul palco di Piazza Duomo salirà il meglio della scena indie italiana, oltre ad un paio di nomi che hanno segnato il rock degli ultimi 30 anni.

Si comincia il 31 agosto con la Brunori SAS, che è reduce da un tour invernale ricco di sold out grazie all’ultimo disco “A casa tutto bene”, trainato dal singolo “La verità”, recentemente vincitrice della Targa Tenco come miglior canzone dell’anno.

Il 1 settembre arriva una doppietta che farà sognare tutti i fan del rock e del cantautorato italiano: Le Luci della Centrale Elettrica apriranno il live degli Afterhours, che festeggeranno i loro 30 anni di carriera. E chissà che non ci scappi qualche duetto…

Il giorno successivo è il turno dei Litfiba: Piero Pelù e Ghigo Renzulli infiammeranno Prato con le loro ormai storiche hit e la loro consueta carica rock. El Diablo arriva in città… ne vedremo delle belle!

Il 3 settembre l’ultima data de “L’estate, l’amore e la violenza” tour arriva a Prato: saranno infatti i Baustelle i protagonisti della domenica di Piazza Duomo, portando in città il loro acclamatissimo nuovo album.

Ospite internazionale lunedì 4: la voce e il pianoforte di Benjamin Clementine regaleranno poesia e classe. Clementine è certamente la sorpresa più luminosa del cantautorato soul degli ultimi anni, con una voce da brividi assolutamente da scoprire.

Evento eccezionale poi quello di domenica 10 settembre, che si svolgerà nello scenario dell’anfiteatro Pecci: si potrà assistere infatti alla reunion dei CCCP/CSI che, per celebrare i 25 anni dalla notte che li vide esibirsi per la prima volta con il nuovo moniker (proprio all’anfiteatro Pecci di Prato) e che finì in uno storico disco live dal titolo “Maciste contro tutti”, si ripresentano sul palco per una serata unica, dal medesimo titolo evocativo.

Qui il programma dettagliato:

31 Agosto – Piazza Duomo – BRUNORI SAS

Apertura porte ore 20.00

Biglietti:
Posto unico parterre in piedi 18 € + d.p.
Posto unico tribuna a sedere 25 € + d.p.

1 Settembre – Piazza Duomo – LE LUCI DELLA CENTRALE ELETTRICA + AFTERHOURS

Apertura porte ore 20.00

Posto unico parterre in piedi 25 € + d.p.
Posto unico tribuna a sedere 35 € + d.p.

2 Settembre – Piazza Duomo – LITFIBA

Apertura porte ore 20.00

Posto unico parterre in piedi 32 € + d.p.
Posto unico tribuna a sedere 42 € + d.p.

3 Settembre – Piazza Duomo – BAUSTELLE

Apertura porte ore 20.00

Posto unico parterre in piedi 25 € + d.p.
Posto unico tribuna a sedere 35 € + d.p.

4 Settembre – Piazza Duomo – BENJAMIN CLEMENTINE

Apertura porte ore 20.00

Primo settore parterre numerato a sedere in piedi 35 € + d.p.
Primo settore parterre numerato a sedere in piedi 30 € + d.p.
Terzo settore posto unico tribuna a sedere 25 € + d.p.

10 Settembre – Anfiteatro Museo Pecci – MACISTE CONTRO TUTTI

Apertura porte ore 20.00

Posto unico a sedere 25 € + d.p.

Posto unico integrato con ingresso Centro Pecci 30€ + d.p.

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Torna in grande stile Abbabula, il Festival musicale organizzato da Le Ragazze Terribili in Sardegna, che per il suo 19° compleanno sceglie ancora una volta la suggestiva cornice di Monte d’Accoddi (Sassari).

Anteprima il 15 luglio a Riola Sardo, Parco dei Suoni e della Musica, con il trascinante sound del cantastorie Alessandro Mannarino e poi un cartellone d’eccezione, con artisti come Ex-Otago, Stefano Bollani Quartet e Baustelle. Assieme a loro anche Tetes de Bois, Cesare Basile, Daniele Sepe e Maldestro, proposte varie e variegate che contribuiranno a rendere unica ognuna delle tre giornate del festival. Ma non solo, perché Abbabula è festival di musica e parole d’autore made in Sardegna ed è per questo che sul palco non mancheranno artisti e gruppi protagonisti della scena isolana: Angela Colombino, Charme de Caroline, Mac and The Bee e Sidra.

Tocca ad Alessandro Mannarino, già grande protagonista dell’edizione 2015 di Abbabula, sollevare il sipario sulla 19ma edizione del festival nell’anteprima di Riola Sardo. Il suo #ApritiCieloTour ha esordito con un doppio soldout a Roma, mix fra grandi classici e nuovi brani che come piccoli carnevali celebreranno la vita e faranno ballare la tristezza.

Sarà invece Angela Colombino ad aprire la prima delle tre giornate del festival. La cantante sassarese – accompagnata dalla sua band – è puro distillato di grinta che dopo lunga gavetta da interprete è ora al lavoro sul suo primo EP. Un fujutu su nesci chi fa? è il tour che Cesare Basile sta portando in giro per l’Italia, canto d’anima buia e profonda che ha nell’uso del dialetto siciliano il suo valore aggiunto, ormai riconosciuto e riconoscibile. E poi ancora la poesia, il folk, il rock e tutta la particolarità dei Têtes de Bois, band nata nel 1992 che fa dell’emozione, dell’ironia e dello straniamento i suoi punti i di forza e che nel 2015 ha vinto la targa Tecno “Miglior interpreti” con l’album Extra dedicato a Leo Ferrè. A chiudere la serata saranno gli Ex-Otago con il loro Marassi summer tour, racconto della Genova post moderna rimasta fuori delle canzoni di De Andrè e ultimo lavoro in musica della band.

Il tramonto del 4 agosto, seconda giornata del festival, sarà scenario dello spettacolo griffato Charme de Caroline: un nuovo cd, All’ombra delle pensilina, oltre 10 anni di carriera e un’idea che fonde poesia e sociale, musica per il teatro e una pop wave colorata di blues e jazz. A seguire l’esibizione del poliedrico artista Daniele Sepe, che mescola ad arte il suo essere napoletano alle influenze derivanti da jazz, funk, rock, rap e sonorità mediterranee, un tutto armonico in cui il collante fra le parti è la diversità. Napoli Trip è l’ennesimo capolavoro in musica che Stefano Bollani regalerà alla platea del festival: il grande amore del musicista per Napoli e la scoperta del maestro Renato Carosone sono pilastri di un progetto che, nella sua versione quartet, parte dalla città partenopea per approdare poi, ogni sera, in un lido diverso.

Sidra, artista che lega a doppio filo la sua arte all’Isola, sarà la prima a salire sul palco di Abbabula nell’ultima serata del festival. La cantante, originaria di Bitti, esplora i temi dell’anima puntando (anche) sulla potenza della lingua sarda velata di rock & blues. Quindi spazio ai Mac and The Bee, finalisti regionali di Arezzo Wave e pronti alla sfida sulla ribalta nazionale del prestigioso concorso in note: musicisti di qualità, collaborazioni e contaminazioni di genere rendono unico ogni loro pezzo. I muri di Berlino tour è l’opera che Maldestro – premio della critica Mia Martini all’ultimo Sanremo – porterà sul palco di Monte d’Accoddi, piccolo e intenso viaggio fra le sfumature dei sentimenti umani affidato ad uno dei cantautori più interessanti e sensibili del presente italiano. Chiusura in grande stile con i Baustelle, band fra le più in voga del momento che dopo aver portato in giro per i teatri della penisola L’amore e la violenza, si preparano a sbarcare in Sardegna nella loro unica data isolana dell’estate.

I biglietti per Abbabula 2017 sono i seguenti:

15 luglio 28 euro + d.p.
3 agosto 10 euro + d.p.
4 e 5 agosto 20 euro + d.p.
Abbonamento alle tre serate 40 euro + d.p.

Ph Giulia Razzauti, Siren Festival 2016
Ph Giulia Razzauti, Siren Festival 2016
Ph Giulia Razzauti, Siren Festival 2016

Manca poco più di un mese all’evento che in molti stiamo aspettando. Perché nonostante il Siren sia un festival giovane, arrivato quest’anno alla sua quarta edizione, si è già fatto amare da pubblico e critica, affermandosi tra i più importanti festival estivi italiani.

Nel cuore dell’estate, 28 e 29 luglio 2017, ospite del festival come ogni anno è l’incantevole borgo di Vasto (CH) che offre le sue spiagge, le sue terrazze e i suoi patrimoni culturali per un godimento a tutto tondo dell’incredibile line up che anche quest’anno fa venir sete a tutti gli amanti della scena musicale elettronica, pop, hip hop e rock internazionale ed italiana, in una convivenza a dir poco paradisiaca:

venerdì 28 luglio – Baustelle, Apparat, Allah-Las, Cabaret Voltaire, Ghali, Jenny Hval, Giorgio Poi, Emidio Clementi/Corrado Nuccini, Andrea Laszlo De Simone, Francobollo, Colombre

sabato 29 luglio – Trentemoller, Ghostpoet, Arab Strap, Carl Brave x Franco126, Noga Erez, Daniel Miller, Populous, Lucy Rose, Gazzelle, Gomma, Zooey

Dunque quest’estate armatevi di occhiali, creme solari e teli mare, ma soprattutto degli ultimi biglietti ancora disponibili del festival sui vari circuiti.

Un’ultima nota da segnalare è il concerto preview del festival. Non al mare, bensì in città, o meglio, alla periferia di Milano: al famoso Carroponte di Sesto San Giovanni, location di eventi festivi per il capoluogo lombardo, il 13 luglio si esibirà il gruppo losangelino tutto al femminile Warpaint che nella sua unica data italiana verrà a inebriare la nostra torrida estate padana.

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Tra i festival estivi di rilievo in programma in Italia per la prossima bella stagione c’è sicuramente il Tener-a-mente Festival 2017, che si terrà presso il panoramico Anfiteatro del Vittoriale sul Lago di Garda, precisamente a Gardone Riviera (BS).
La settima edizione della rassegna si svolgerà tra luglio e agosto dando spazio a tantissimi artisti, quali Ben Harper (doppia data), Steve Winwood, Ryan Adams, Elbow, The Jesus and Mary Chain, Mark Lanegan Band, LP, Passenger, Jack Savoretti, Niccoloò Fabi, Devendra Banhart, Carmen Consoli e Baustelle.

Dalla musica italiana a quella internazionale, con alcuni ospiti d’eccezione, sono davvero numerosi i nomi degli headliner in calendario, che si alterneranno sul palco in differenti serate sparse nell’arco di tutta l’estate.
Oltre che per la musica, ci sarà spazio anche per la danza e la poesia, con la prima edizione del premio ‘Più luce!’, dedicato agli attori. La manifestazione include anche un’anteprima e un evento notturno in programma per l’1 giugno.

I biglietti sono già disponibili in prevendita presso l’anfiteatro del Vittoriale, a prezzi variabili a seconda dell’evento prescelto.

PROGRAMMA edizione 2017 TENER-A-MENTE:

Giovedì 1 Giugno – “Notturnale Tener-a-mente”
Vittoriale degli Italiani, concerti gratuiti dalle ore 22.30
Banda Osiris, Regia Nave Puglia, ore 22.30 Silent WiFi Concert di Andrea Vizzini, Fontana del Delfino, ore 23.30 “Cosmology of Bach”, Cesare Picco feat. Painè Cuadrelli, Anfiteatro, ore 00.30

Domenica 2 Luglio – BAUSTELLE
Martedì 4 Luglio – PASSENGER
Giovedì 6 Luglio – THE JESUS AND MARY CHAIN
Domenica 9 Luglio – DEVENDRA BANHART
Lunedì 10 Luglio – MARK LANEGAN BAND
Mercoledì 12 Luglio – RYAN ADAMS
Giovedì 13 Luglio – THE PRETENDERS

Venerdì 14 Luglio – “Liric-a-mente” “Lavia dice Leopardi”, spettacolo di e con Gabriele Lavia e serata conclusiva del Premio “Più Luce!” Laghetto delle Danze

Sabato 15 Luglio – ELBOW
Domenica 16 Luglio – STEVE WINWOOD
Martedì 18 Luglio – JACK SAVORETTI
Sabato 22 Luglio – NICCOLO’ FABI
Mercoledì 26 Luglio – LP (Tutto esaurito)
Venerdì 28 Luglio – TIGRAN HAMASYAN Laghetto delle Danze – “Tener-a-mente Oltre”
Sabato 29 Luglio – CARMEN CONSOLI
Domenica 30 Luglio – DAVIDE DATO in “CARMEN” balletto in due atti
Domenica 6 Agosto – RICHARD GALLIANO Laghetto delle Danze – “Tener-a-mente Oltre
Giovedì 10 Agosto – An evening with BEN HARPER
Venerdì 11 Agosto – An evening with BEN HARPER

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Come ogni anno, il MI AMI 2017 è alle porte: il festival dedicato alla musica indipendente italiana, che si terrà al Magnolia di Milano, aprirà i battenti da giovedì 25 a sabato 27 maggio ed è giunto alla sua tredicesima edizione.
Tre giorni di concerti (circa 50), live painting ed espositori si svolgeranno nella consueta cornice dell’Idroscalo, per dare spazio alla musica e all’arte, in tutte le sue forme. Carmen Consoli, Zen Circus e Pan del Diavolo sono attesi nel corso della prima sera; Baustelle, Giorgio Poi, Mecna e Davide Shorty la seconda; infine Edda, Demonology HiFi (Max Casacci e Ninja dei Subsonica) e Gazebo Penguins la terza. Ai nomi annunciati ne verranno aggiunti altri per completare la line up.
Riportiamo il programma dettagliato, con orari e prezzi di biglietti e abbonamenti:

25 maggio: ZEN CIRCUS – IL PAN DEL DIAVOLO – PIERALBERTO VALLI – CAMPOS – KIOL – DIMARTINO E FABRIZIO – CAMMARATA – LUCIO CORSI – EVA – NICOLO’ CARNESI – HENRY BECKETT

Apertura cancelli ore 18.30 – Inizio concerti ore 19.00 – Chiusura ore 2.30

26 maggio: BAUSTELLE – GIORGIO POI – MECNA – LIBERATO – COEZ – ACHILLE LAURO – MARUEGO – DAVIDE SHORTY – DRINK TO ME – The RRR mob – Carl Brave x Franco126 – COLOMBRE – Altre di B – BRUNO BELISSIMO – REVO FEVER – Liede 19’40” / esecutori di metallo su carta ensemble – DUTCH NAZARI – INUDE – ATLANTICO – TECHNOIR – LNDFK

Apertura cancelli ore 16.30 – Inizio concerti ore 17.00 – Chiusura ore 4.00

27 maggio: POPULOUS – EDDA – POP X – CANOVA – GAZEBO PENGUINS – THE WINSTONS – LES ENFANTS – GOMMA – IISO – CAPIBARA – DEMONOLOGY HIFI (MAX CASACCI + NINJA FROM SUBSONICA) – ;AMAGEMENT DEL DOLORE POST-OPERATORIO – SPARTITI (MaxCollini e JukkaReverberi) – IOSHI – PERSIAN – PELICAN –
Birø – DULCAMARA – LEUTE – MONTOYA – DIZZYRIDE – GO DUGONG + CKRONO – ISTITUTO ITALIANO DI CUMBIA ALL STARS – CHRISTAUX – MARGHERITA VICARIO

Apertura cancelli ore 16.30 – Inizio concerti ore 17.00 – Chiusura ore 4.00

BIGLIETTI:
23,00€ a giornata + d.p. (oppure 23,00€ in cassa)
Abbonamento tre giorni 52,00€ + d.p. (oppure 60,00€ in cassa)

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Siren Festival 2017

Siren Festival 2017

Sono stati annunciati i primi nomi della quarta edizione del Siren Festival che si svolgerà a Vasto (CH) dal 27 al 30 luglio. Da domani giovedì 6 aprile saranno disponibili su www.sirenfest.com gli abbonamenti early bird per la manifestazione al costo di 50 euro più diritti di prevendita.

Qui tutti i dettagli:

ABBONAMENTI EARLY BIRD:
50 euro + d.p. abbonamento venerdì e sabato
Abbonamenti early bird disponibili da giovedì 6 aprile alle 11:00
www.sirenfest.com e www.bookingshow.it
Gli abbonamenti early bird sono disponibili per un periodo limitato

I nomi annunciati sono quelli di Allah Las, Apparat dj, arab Strap, Baustelle, Daniel Miller e Trentemøller. Ma cerchiamo di conoscere più da vicino gli artisti che saliranno sul palco di Vasto.

ALLAH LAS

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Freschi di pubblicazione del bellissimo Calico Review, pubblicato nel settembre del 2016, gli Allah-Las arrivano al Siren.  La band californiana si è imposta all’attenzione generale con il loro album di debutto omonimo, uscito nel 2012, in cui il quartetto, composto da Miles Michaud, Pedrum Siadatian, Spencer Dunham e Matthew Correia, ha dimostrato ampiamente tutto il suo amore per le sonorità psichedeliche degli anni ’60. Il gruppo si forma quando tre dei suoi quattro componenti lavorano al mitico Amoeba Store di Los Angeles, fonte inesauribile di gemme musicali della storia americana. E’ qui che approfondiscono la loro passione per il garage e la psichedelia.

L’universo sonoro degli Allah-Las è una perfetta miscela di pop stile British Invasion, di psichedelia della West Coast americana e di grezzo rock’n’roll garage. Sin dal primo singolo, (Catamaran) nel 2011, il quartetto viene prodotto da Nick Waterhouse sulla sua Pres Label. Nel 2012  il produttore fonda la nuova label Innovative Leisure e li porta con sé, producendo il loro omonimo debutto. È l’inizio dell’ascesa per la band californiana che riceve critiche entusiastiche anche in Europa, dove il suo debutto a Londra viene descritto dal Guardian come “a blissful 45 minutes on a cold night”.  Gli Allah Las si affermano come i capofila di un intero filone revivalista nei suoni,  celebrato anche in diverse serie televisive (“Aquarius” con David Duchovny di X-Files e Californication). Il 2014 vede la pubblicazione del secondo album Worship the Sun che non tradisce i fan e conferma il loro talento e il loro stile. Due anni dopo arriva Calico Review, raccolta di gemme pop psych pubblicato con la Mexican Summer che mette in luce la capacità della band di andare oltre il revivalismo e di dar vita ad un universo sonoro originale, frutto di diverse influenze.

APPARAT dj

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Grazie a lui, il dancefloor ha (ri)scoperto un’anima: giocare anche sull’espressività, sulle emozioni, su dolci e feroci malinconie, e non unicamente sull’architettura ritmica. Apparat, alias Sascha Ring, classe 1978, è ormai a pieno titolo uno dei giganti dell’elettronica contemporanea: lo è da solista (“Walls”, 2007, è un caposaldo assoluto), lo è stato nelle collaborazioni con Ellen Allien (la co-produzione di “Berlinette” o l’album a due “Orchestra Of Bubbles”), lo è nell’aver dato vita assieme agli amici Modeselektor al supergruppo Moderat (tra album all’attivo, il primo nel 2009, e un successo che ha abbattuto steccati come pochissimi altri nell’ultimo decennio).

Ma lo è fin da quando John Peel, nel 2004, lo invitava ospite delle sue “Sessions”. Un’artista a trecentosessanta gradi, capace di passare dalle colonne sonore da compositore per il teatro su rifrazioni ambient e post rock (“Krieg Und Frieden”, 2013) a un’attività da dj fatta con piglio e personalità, dove le radici della musica elettronica così come oggi la conosciamo si si sviluppano su gemme old school, schegge acid, lunghe escursioni techno oscure ed inquietanti, arrivando però a contaminarsi con le frequenze basse e le ritmiche spezzate più contemporanee. Anche dietro la console, la sua visione è insomma forte, inconfondibile, unica. Una dote rara, al giorno d’oggi. Davvero rara.

ARAB STRAP

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A venti anni dalla loro formazione e a dieci dal loro scioglimento, gli  Arab Strap dopo una mitica reunion lo scorso anno per tre live andati sold out in poche ore IN UK, arrivano al SIren Fesival, freschi di pubblicazione di un doppio album contenente secret hits e rarities dalla loro carriera. Il duo cult-pop scozzese, composto da Aidan Moffat e Malcolm Middleton, arriva in Italia per celebrare il compleanno della band ad un anno dalla grande reunion ed a pochi mesi della pubblicazione del doppio album celebrativo.

L’omonima compilation, che racconta i dieci anni di una carriera tanto influente quanto controversa, mostra tutte le straordinarie capacità di una band che ha sempre rifiutato di conformarsi a qualsiasi aspettativa. Dall’ottima Shy Retirer al piano noir di Love Detective, dal lo-fi sconnesso di The Clearing all’elettronica spartana di Rocket, Take Your Turn, gli Arab Strap si sono rivelati sempre senza paura ed originali sin dal primo minuto di Aidan in First Big Weekend del 1996.

Arab Strap, uscito a fine settembre, come racconta lo stesso Moffat, mette in luce le varie anime della band: “Abbiamo scelto 20 canzoni – una per ogni anno da quando abbiamo iniziato – e deciso di dividerle in due sezioni di dieci ciascuna. Il primo disco è una sorta di best-of, con particolare attenzione alle cose un po’ più elettroniche. Il secondo disco contiene rarità tratte da EP, b-side, out-take e c’è un po’ più rock qui. Credo che tutte queste canzoni sarebbero dovute entrare negli album per cui sono state scritte, ma qualche volta cerco di raccontare una storia e queste probabilmente non sarebbero entrate bene. Questo cd contiene canzoni più rock e con una batteria vera, quindi tutti quelli che cercano il nostro lato più noise, dovrebbero rimanere soddisfatti.”

L’idea di una possibile reunion per una serie di concerti anniversario è arrivata nello stesso momento in cui la band si è sciolta, ha confessato Middleton. “Credo che il giorno in cui andammo al pub e ci siamo sciolti, scherzammo sul fatto che gli Arab Strap si sarebbero riuniti 10 anni dopo per festeggiare il momento. Quindi si tratta proprio di questo: un’occasione per godere della musica che abbiamo fatto, ancora una volta”. Tutti coloro che da anni sentono nostalgia del suono inimitabile e indimenticabile del duo,voce fondamentale dell’indie rock, saranno finalmente ripagati dell’attesa!

BAUSTELLE

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Certamente non hanno bisogno di presentazioni i Baustelle. Mentre il tour teatrale di presentazione dell’album L’amore e la violenza è ormai arrivato al giro di boa, facendo registrare ovunque il tutto esaurito, i Baustelle annunciano oggi la loro partecipazione al Siren Festival, nell’ambito del tour estivo intitolato L’estate, l’amore e la violenza. L’amore e la violenza (Warner Music) è il nuovo acclamato album dei Baustelle prodotto artisticamente da Francesco Bianconi e mixato da Pino “Pinaxa” Pischetola. Composto da dodici brani – dieci canzoni e due brani strumentali – si tratta del settimo album di studio del gruppo.

“Quando penso a questo disco l’aggettivo che mi viene in mente con più frequenza è “colorato”” – dice Francesco Bianconi. “Volevamo fare un disco con dentro le canzoni pop che non sentiamo mai alla radio, fare un disco di canzoni pop che per una volta, come una volta, non temano di rivelare una propria eccitante complessità. Questo è forse il nostro disco più libero, da questo punto di vista. In una intervista di qualche mese fa ho detto che “L’amore e la violenza” sarebbe stato un disco “oscenamente pop”. Questo intendevo: musica che non si vergogna di esibire la propria libertà. In questo senso è “colorato”: nella maniera in cui gioca a essere libero. Chi l’ha detto che non si può far suonare Haydn e Moroder nella stessa stanza? Dipende dal modo in cui li fai suonare, e dal coraggio che hai nel lasciarli provare.”

La band di Francesco Bianconi (voce, chitarre, tastiere), Claudio Brasini (chitarre) e Rachele Bastreghi (voce, tastiere, percussioni) sarà affiancata sul palco da Ettore Bianconi (elettronica e tastiere), Sebastiano De Gennaro (percussioni), Alessandro Maiorino (basso), Diego Palazzo (tastiere) e Andrea Faccioli (chitarre).

DANIEL MILLER

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Fondatore della Mute Records, colui che ha scoperto nomi come Depeche Mode o Moby (giusto per citarne due, ma l’elenco sarebbe lunghissimo): Daniel Miller, classe 1951, potrebbe vivere di rendita sul suo status di leggenda della discografia mondiale.
Ma la sua attitudine, da sempre visionaria, spigolosa, rivolta verso il suono del futuro, lo ha portato negli ultimi anni a reinventarsi una carriera come dj in campo techno ad altissimo livello. Nasce tutto dall’invito dell’amico (e fan!) Karl O’Connos, alias Regis – metà del duo Sandwell District, un’istituzione della techno britannica più solida e priva di compromessi – per dividere la console durante un set al Berghain, santuario assoluto della club culture globale più intransigente e rigorosa. Niente di nostalgico, nessun set revival a celebrare glorie passate (come la seminale hit “Warm Leatherette”, anno 1978, la produzione che ha lanciato Miller nell’industria discografica alternativa), ma suoni cupi, cattivi, inquietanti, una tech-house perfettamente al passo coi tempi se non direttamente con un futuro sinistramente distopico. Da lì in avanti sono arrivate chiamate di enorme prestigio: lo Space ad Ibiza, il Melkweg durante l’Amsterdam Dance Event, il Sónar, il Bootleg a Tel Aviv, Culture Box a Copenhagen, una Boiler Room a Berlino targata m_nus su invito diretto di Richie Hawtin.r

TRENTEMØLLER

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Ricami melodici che colpiscono al cuore, attenzione al suono in ogni minimo dettaglio, la capacità di combinare sensibilità indie e quelle elettroniche con un piglio raro, molto personale: è con queste armi che il danese Anders Trentemøller è diventato uno degli artisti più amati dell’ultimo decennio. Una storia d’amore, quella fra lui e un pubblico fin dall’inizio molto vasto, preparato e trasversale, iniziata dalle sue prime produzioni (una serie di EP a partire dal 2003) e soprattutto dal suo album d’esordio “The Last Resort”, anno 2006, finito all’epoca in moltissime classifiche sui migliori album dell’anno, dandogli definitiva consacrazione. I successivi “Into The Great Wide Yonder” (2010) e “Lost” (2013) non hanno fatto che confermare il suo status di artista sia di culto, sia in grado di parlare a pubblici diversi, sfaccettati.
La musica di Trentemøller sfugge infatti catalogazioni precise: il suo tocco molto personale nell’attraversare le coordinate comprese fra elettronica ed indie non si fa in alcun modo ingabbiare in traiettorie predeterminate. “Fixion”, uscito a settembre 2016, più che essere una rivoluzione rispetto al suo predecessore “Lost” (lavoro che probabilmente meglio di tutti è riuscito a catturare e raccontare lo spirito della musica Trentemøller nella sua traduzione live, lì dove gli album precedenti erano più “avventure da studio”) ne è una prosecuzione ideale. Restano alcuni fondamentali tratti distintivi: il tocco malinconico, la preziosità delle soluzioni melodice ed armoniche, un romanticismo di fondo molto scuro.

Mai come prima comunque si è fatta attenzione a rendere il suono vivo, organico, e a lavorare attorno a una strutturare più tradizionale e riconoscibile di forma canzone. Apparentemente, un disco più immediato e semplice rispetto ai suoi predecessori: come sempre però nel lavoro dell’artista danese il lavoro sottotraccia è notevole, molti elementi a prima vista nascosti si rivelano piano piano – è in questa maniera che si riesce ad avere un suono unico, riconoscibile, inconfondibile, che spesso flirta con la sperimentazione e sa muoversi con naturalezza da pochi tocchi minimalisti di synth via via fino a una cruda energia che lambisce le sponde dell’electro-punk più energetico.

Energia che contrassegna sempre più il suo aspetto live, dal 2007 con una vera e propria band e non più in solitaria. Il tour che segue l’uscita di “Fixion” vede Anders Trentemøller sul palco con altri quattro rodati compagni d’avventura, tra cui Marie Fisker alla voce, pronti a destreggiarsi tra basso, chitarra, batteria e vari synth. Un organico di grande impatto, la cui forza è ulteriormente valorizzata dal solito attentissimo lavoro su luci e visuals e dal contributo dell’artista svedese Andreas Ermenius (già responsabile dell’artwork di “Fixion” e regista dei video dei tre singoli da esso estratti), che ha curato il design del palco.