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Appuntamento con il Southern Rock dei Blackberry Smoke sabato sera al Fabrique di Milano con l’organizzazione di Barley Arts che riesce a portare in Italia per un unica data, una band che fa dell’ “always on tour” una missione quasi religiosa, dove trovare uno slot per una performance diventa un’impresa assai ardua per un promoter.

Ma tant’è, la possibilità di vederli live per presentare il nuovo lavoro uscito ad Ottobre 2016 “Like an Arrow” è un occasione veramente imperdibile , perchè sappiamo che loro non deluderanno le aspettative.

Attivi da oltre un decennio con 5 dischi in studio oltre ad alcuni live,  i Blackberry Smoke hanno saputo percorrere le strade già segnate da illustri e leggendari progenitori del genere come Allmann Brothers Band , Lynyrd Skynyrd e ZZ Top, creandosi un discreto seguito di fans e una credibilità musicale che li ha portati a fare molto spesso da opening act per i grossi calibri sopra citati ma anche da headliner in svariati Festival.

C’è da rilevare che proprio nel nuovo lavoro Charlie Starr e compagni hanno esplorato anche nuovi territori rock che potremo definire più “british” senza per questo snaturare lo stile southern country che li contraddistingue sin dai loro primi passi.

Si respira aria di autentico rock sudista con la band di Atlanta schierata in modo classico sul bel palco del Fabrique con Starr leader cantate e compositore al centro dello stage che imbraccia almeno 5 o 6 tipi di chitarra a seconda del brano, ai suoi fianchi Paul Jacskon alla chitarra e Richard Turner al basso elettrico mentre sulla seconda fila abbiamo la potente batteria di Brit Turner e il rutilante Pianoforte di Brandon Still .

Le quinte del palco riportano la bella copertina di Like an Arrow ed è inevitabile che il nuovo disco faccia da fil rouge per tutto il concerto in particolare con il nuovo potentissimo singolo Waiting for the Thunder dove Richard Starr dimostra non solo una grande capacità allo strumento ma anche una notevole estensione vocale degna di un rocker di razza con la batteria di Brit che inizia con ritmica lenta per terminare con una grande cavlacata hard rock davvero prodigiosa.

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La titletrack Like an Arrow che si lascia cantare a squarciagola è una straordinaria miscela di blues rock e southern classic che non lascia indifferenti , mentre le note di Let it Burn ci riportano sulle strade del sud con il piano che si si destreggia nel classico incedere southern rock. La ballad di Good Life sempre dal nuovo disco è perfetta tra il riff di Six Ways to Sunday e la straordinaria Ain’t much Left to me e fa il paio con un altro brano tratto dal disco del 2012 The Whipporwill, One horse Town.

Bellissima la versione di Pretty little lie che fa da preludio alla grande medley basata su Sleeping Dogs di circa 10 minuti a metà dell’esibizione dove abbiamo riconosciuto una stupenda Your Time is Gonna Come dei Led Zeppelin dove la voce di Starr raggiunge le note del grande Robert Plant .

Che dire di Good one Comin’ on dove il rock diventa country oppure Rock’n roll Again che rimanda al classic rock degli Status Quo per non parlare di Holding all the Roses sfrenata cavalcata da suonare in un whiskey bar del Tennesse e per non far torto a nessuno un pò di blues non poteva mancare con la classica Ain’t Got the Blues .

90 minuti intensi di vero rock, dove i Blacberry Smoke riescono a fondere i generi fluidamente tra Country, Blues e Hard Rock guidandoci in un percorso musicale nel profondo sud del Dixieland partendo dalla natia Georgia per poi salire sù nel Tennesse e poi giù giù in Louisiana e in Texas .

 

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Non si placa lo scandalo che ha travolto alcune società organizzatrici di concerti dopo il servizio de Le Iene (noi ve ne avevamo già parlato qui). Martedì scorso la trasmissione tv ha mandato in onda un nuovo servizio dedicato all’argomento, in cui emerge che a stringere accordi con le società di secondary ticketing (bagarinaggio online) non sarebbe solo Live Nation ma anche Vivo Concerti (almeno sino a quando è stata gestita da Corrado Rizzotto, poi passato a Indipendente Concerti). Qui il link al servizio integrale: http://mdst.it/03v664364/

In seguito alla messa in onda di questo nuovo capitolo sono scattate le perquisizioni negli uffici milanesi di Live Nation e Vivo Concerti da parte della Guardia di Finanza. Tre le persone indagate: Roberto De Luca, amministratore delegato di Live Nation, Corrado Rizzotto, ex numero uno di Vivo Concerti e ora amministratore di Indipendente Concerti, e Antonella Lodi. E in questo nome sta il potenziale colpo di scena.

In queste ore molti quotidiani hanno riportato che potrebbe essere proprio lei la persona con il volto coperto che ha dato il via all’inchiesta de Le Iene. Antonella Lodi però è Direttore Generale di Live Nation, e se l’ipotesi che sta circolando in rete venisse confermata significherebbe che Live Nation è stata tradita non solo dall’interno, ma da un suo alto dirigente. Dagli uffici di Via Pietrasanta (sede milanese di Live Nation) liquidano l’ipotesi però come “Pura fantascienza”.

Va chiarito, però, che l’attività di investigazione ha lo scopo di porre sotto sequestro le originali fatture incriminate (quelle documentate da Le Iene). Inoltre la truffa ipotizzata dal Pubblico Ministero si configura ai danni di TicketOne, e non degli acquirenti finali del biglietto venduto a prezzo maggiorato. Questo significa che il reato diventa procedibile solo in seguito a una querela della parte lesa. TicketOne, però, non ha ancora presentato querela.
I filoni d’indagine attualmente in corso inoltre sono due: quello legato al rapporto diretto esistente tra organizzatori di concerti e siti di secondary ticketing e quello che fa riferimento all’esistenza di software che hanno lo scopo di aggirare i limiti all’acquisto di biglietti, generalmente di 4 per ogni utente, appoggiandosi su profili falsi.

Intanto Claudio Trotta, da tempo impegnato in una battaglia contro questo tipo di speculazioni, ha pubblicato una lunga lettera in cui annuncia che Barley Arts lascia Assomusica. Questo il contenuto della lettera:

Cari Associati
Ho assistito, come probabilmente molti di voi, alla trasmissione di ieri sera de Le Iene, che ha mostrato la terza puntata dell’indagine sul tema del Secondary ticketing. Alla luce di quanto nuovamente emerso è palesemente stridente la posizione e l’atteggiamento che la nostra dirigenza ha assunto, e messo in atto nel corso dell’intero anno corrente.
Ho per fortuna assistito alle nette prese di posizione di Clemente Zard e di Ferdinando Salzano, e all’adesione formale di Alex Fabbro alla mia azione legale contro Live Nation per danni di immagine e concorrenza sleale. Grazie a ciò mi sono fortunatamente sentito un po’ meno solo; tuttavia voglio brevemente riassumere quanto successo per non lasciare nulla di incompreso circa la decisione che ho maturato e che qui vi comunico.
Ricordo a tutti voi che ho cominciato a denunciare questo cancro da moltissimi anni; a livello internazionale e nazionale, a livello mediatico e istituzionale, durante incontri pubblici e in occasione di assemblee, direttivi e riunioni associative.
Quanto scritto a proposito della mia presa di posizione è largamente presente sul web, all’interno di documenti ufficiali (pubblicati anche sui miei social network, privati ed aziendali), e all’interno dei report redatti al termine delle riunione di “Assomusica” e di “International Live Music Conference”.
Più in particolare vi riassumo quanto successo quest’anno: nel mese di Gennaio, in occasione di un incontro svoltosi presso l’AGIS di Milano, alla quale hanno partecipato tutti i principali produttori nazionali, ho chiesto di prendere una posizione comune contro tale fenomeno, ottenendo solo adesione informale da parte di Orazio Caratozzolo per conto di F&P Group e da David Zard.
La maggioranza dei partecipanti non si è espressa in merito, e due importanti produttori nazionali hanno dichiarato l’adesione al modello Secondary ticketing; uno dei quali ha poi curiosamente firmato l’appello contro il Secondary Ticketing promosso dalla Siae.
In quell’occasione ho lealmente informato tutti i presenti che non mi sarei fermato e che avrei continuato anche da solo questa battaglia etica, affermando che fare impresa non può e non deve significare per tutti fare speculazione.
Nei mesi seguenti ho chiesto due volte al Consiglio Direttivo dell’associazione di prendere una posizione sul tema, e lo stesso ha deciso di non prendere in tutte e due le occasionialcuna posizione come documentato dai verbali.
Il 4 aprile ho presentato un esposto penale alla Procura della Repubblica di Milano. Ho sollecitato più volte pubblicamente, con email e scritti di varia natura, gli associati, i produttori nazionali, i cantanti ed i gruppi musicali, le associazioni dei consumatori e più in generale l’intera filiera della musica dal vivo, di aderire a questa battaglia.
Fino alla messa in vendita dei Coldplay e al secondo servizio de Le Iene non mi pare che nulla di concreto sia cambiato nell’interesse collettivo, salvo il crescente malumore (e sto usando un eufemismo) dei nostri consumatori.
Il resto è di vostra conoscenza, inclusa la mia lettera aperta a tutti gli associati e ad Assomusica che qui vi allego nuovamente.
Non mi pare che la dirigenza abbia adeguatamente, e nei tempi necessari, preso le distanze, da quanto riassunto sopra, e, come avevo già accennato in precedenza, non riesco a restare un minuto in più in quest’Associazione, che non sento più appartenermi e rappresentarmi adeguatamente.
Con effetto immediato mi dimetto dolorosamente da Associato di un Associazione che ho fieramente contribuito a costituire nel lontano 1996, soprattutto per la propria e collettiva dignità personale che in questo momento sento duramente svilita e colpita.
cordiali saluti,
Claudio Trotta

Intanto, Live Nation ha diramato un comunicato in cui assicura la piena collaborazione con le forze dell’ordine:

n merito alla presenza oggi del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Milano presso gli uffici di Live Nation Italia, la società intende comunicare quanto segue:

Live Nation è sicura della correttezza del proprio operato e ha mostrato la massima collaborazione e trasparenza nei confronti degli organi competenti. La società esprime la propria totale fiducia nella Magistratura e la massima solidarietà nei confronti dell’Amministratore Delegato della sede italiana, che darà tutti gli approfondimenti del caso presso le sedi preposte, non appena sarà chiamato in causa.

Live Nation si astiene per il momento da ulteriori commenti sulla vicenda.

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Ha destato grande scalpore, e rabbia tra i fan, il servizio andato in onda ieri sera nella trasmissione televisiva Le Iene, nel corso del quale sarebbero state mostrate prove, contratti e fatture inerenti un rapporto commerciale tra Live Nation, organizzatrice di gran parte dei concerti-evento in Italia, e Viagogo, piattaforma di secondary ticketing.

Secondo quanto emerso, per ammissione dello stesso Amministratore Delegato di Live Nation, la società organizzatrice di concerti cederebbe in anticipo una parte dei biglietti disponibili alle società di secondary ticketing, guadagnando oltre il 90% sul ricarico del prezzo.

Questo il servizio integrale de Le Iene: http://mdst.it/03v662557/

La questione era già balzata da tempo agli onori delle cronache, in particolare dopo quanto accaduto durante la messa online dei biglietti per il concerto dei Coldplay (solo l’ennesimo episodio di una lunga serie, che i fan di ogni grande band sopportano da tempo) e in seguito agli esposti alla procura presentati da Claudio Trotta, boss di Barley Arts, che da tempo si è schierato pubblicamente contro la realtà del secondary ticketing.

La Procura di Milano inoltre aveva già aperto un’inchiesta sui 30mila biglietti del concerto di Bruce Springsteen dello scorso 3 luglio a San Siro, volatilizzatisi poco dopo l’apertura delle vendite online.

Anche l’Antitrust si è mossa ed ha aperto un’indagine su Ticketone – controllata della tedesca Cts Eventim esclusivista della vendita online per l’Italia – e quattro portali del mercato secondario. A questo si sono aggiunte un ricorso d’urgenza da parte di Siae al Tribunale Civile di Roma e un’interrogazione parlamentare e una proposta di legge per mettere fuorigioco il secondary ticketing, presentata dal deputato Massimo Fiorio. La proposita di legge, presentata sotto forma di emendamento al decreto fiscale, per il momento però è stata respinta dalle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

Ma anche le reazioni degli artisti non si sono fatte attendere. Oggi è arrivata quella del Blasco. Sulla sua pagina Facebook è infatti comparso questo comunicato:

Vasco Rossi figura tra i firmatari del protocollo SIAE contro il secondary ticketing, un documento sottoscritto anche da Eros Ramazzotti, Jovanotti e Tiziano Ferro, tutti cantanti i cui interessi dal vivo sono curati da Live Nation Italia.

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Update: Claudio Trotta, patron di Barley Arts, ha pubblicato pochi minuti fa una parte della lettera aperta scritta ad Assomusica, chiedendo una immediata presa di posizione e l’azione di provvedimenti in merito a quanto dichiarato da Roberto De Luca di Live Nation nel servizio de Le Iene. Questo il post:

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A pochi mesi dalla data milanese di giugno in cui presentavano il nuovo lavoro Strange Little Birds, I Garbage tornano in Italia. Stavolta la band di Shirley Manson salirà sul palco dell‘Obihall di Firenze mercoledì 2 novembre per la prima data di un tour che vede come opening act gli italiani Giorginess.

Strange Little Birds, sesto album in studio a quattro anni dal precedente Not Your Kind Of People, segna un ritorno verso le sonorità dell’album con cui la band ha esordito ormai vent’anni fa (esordio celebrato con il il 20 Years Queer World Tour del 2015 e una lunga serie di sold out in tutto il mondo).
Per questo disco, come spiega la cantante, “Il principio guida del è stato quello di seguire l’istinto, senza ancorarsi al passato e rendere il tutto il più fresco ed immediato possibile. E’ stato come tornare agli esordi, con il risultato di non dover rendere conto a nessuno”.

A caratterizzare anche questo lavoro, il sound peculiare tra rock, pop ed elettronica, ormai diventato un vero e proprio marchio di fabbrica. Sound che li ha immediatamente distinti in un periodo in cui a dominare era invece il grunge più puro e nel corso degli anni ha portato la band a imporsi nelle classifiche mondiali con più di 12 milioni di dischi venduti.

In apertura, la band di Giorgie D’Eraclea, presenta dal vivo La Giusta Distanza, pubblicato ad aprile dalla toscana Woodworm. Non è la prima volta che i Giorginess si trovano a dividere il palco con grandi nomi internazionali (in precedenza è toccato a The Kooks e Savages), oltre ai numerosi artisti della scena italiana come Tre Allegri Ragazzi Morti, Fast Animals And Slow Kids ed Il Pan Del Diavolo.

Il tour italiano dei Garbage prosegue giovedì 3 novembre al Gran Teatro Geox di Padova.


 

Info spettacolo
Obihall – via Fabrizio De André / Lungarno Aldo Moro – Firenze – www.obihall.it
www.bitconcerti.it 
www.barleyarts.com

Prevendite
Box Office Toscana www.boxofficetoscana.it
BoxOl www.boxol.it
TicketOne www.ticketone.it

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Stavolta a decidere di aprire il loro tour dall’Italia sono i The Veils, che scelgono il palco del Serraglio per presentare l’ultimo lavoro Total Depravity. Il quinto disco della band, uscito il 26 agosto, è strabiliante da diversi punti di vista. Composto quasi interamente in una stanza buia e poco aerata dell’East London (poi registrato in più luoghi, tra cui Casa Lynch), è un disco claustrofobico, cupo e disturbante e dal vivo la formazione australiana riesce a renderlo in tutta la sua pienezza.
Si parte con la perfezione totale di Here Comes The Dead e Axoloti ed è subito chiaro che il concerto proseguirà senza la minima sbavatura fino all’ultima canzone. Finn Andrews saluta e ringrazia. Con l’immancabile cappello nero a tesa larga, in scena è una strana creatura a metà tra la versione migliore del David Byrne predicatore allucinato e l’essere più pacato del mondo. La sua voce talmente perfetta da sembrare aliena porta in vita le storie degli stani personaggi che popolano il disco (Low Lays The Devil e Swimming With Crocodiles). Ecco arrivare la prima delle incursioni dei brani tratti da Nux Vomica, secondo album della band, datato 2006: la title track regala il primo vero momento sporco della serata, con la voce di Andrews che si spezza e l’andamento che si fa dapprima sincopato per poi esplodere a più riprese.
Si tratta di una serata speciale, spiega, la prima in cui suoniamo di nuovo assieme dopo un po’ di tempo. L’escalation claustrofobica e strisciante prosegue e trova il primo apice con l’esecuzione di Total Depravity, l’episodio decisamente più new wave di tutto il disco che dal vivo riesce ad essere ancora più disturbato. D’altronde la Depravazione Totale ha a che fare con il vizio che corrompe la natura umana, condizione da cui Andrews sembra oggi più che mai essere affascinato.
C’è spazio per brani più convenzionali (Lodin & Iron, Not Yet) prima della lisergica King of Chrome, racconto nero con protagonista un camionista psicopatico, narrato con il tono di un sermone per comunicarci chissà quale inquietante morale.
Il gruppo esce di scena e poco dopo il frontman rientra da solo, per regalare un momento più intimo con tanto di brano a richiesta dal pubblico che prova ad eseguire nonostante non lo ricordi bene (ero davvero giovane quando l’ho scritto). Recuperati gli altri, ci si avvia verso la conclusione che diventa definitiva con Jesus For The Jugular (sempre da Nux Vomica). Un lampo di luce rossa riempie la stanza, acceca i presenti poi si spegne e il palco è vuoto: degna conclusione di un live allucinato e allo stesso tempo raffinatissimo.
Non sappiamo mai bene cosa andremo a suonare, facciamo una manciata di cose sperando vada per il meglio, aveva detto poco prima di salutare. E per il meglio è andata, decisamente.


 

SETLIST:

Here Come The Dead
Axoloti
Do Your Bones Glow at Night
Low Lays The Devil
Swimming With The Crocodiles
Nux Vomica
House of Spirits
The Pearl
A Bit on The Side
Total Depravity
Lodin & Iron
Not Yet
King of Chrome

The Tide That Left & Never Came Back
In The Nightfall
Advice for Young Mothers to Be
Calliope!
Jesus For The Jugular

Il duo di Manchester (Ed Simons e Tom Rowlands) si è ripresentato in grande spolvero ieri sera come headliner sul grande palco del Market Sound di Milano.  The Chemical Brothers sono i paladini di una musica elettronica che riesce a miscelare moltissime influenze musicali e che ormai da oltre un ventennio hanno costruito un percorso di crescita che li porta ad essere tra i maggiori innovatori del genere e con una nutrito numero di estimatori.

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Il loro Live set si presenta come un Continuos Mix delle loro tracce più famose , riviste con variazioni di beat e di effetti unito ad un visual che segue armonicamente la sequenza di canzoni.

Sampling di voci, sequencer scatenati in un turbillion continuo di sensazioni musicali che passano magicamente dal classico e potente Big Beat a imprevedibili sfumature rock psichedeliche marchio di fabbrica che accompagna Chemical Brothers sin da quel capolavoro d’esordio Exit Planet Dust uscito nel  1995, che rappresenta una delle pietre miliari della musica Elettronica.

La scaletta del live è  stata interessante perché pur privilegiando le hit dell’ultimo disco uscito poco più di un anno fa Born in the Echoes, ha saputo proporre le mille sfaccettature della grande produzione  del duo di Manchester.

L’apertura è stata riservata a quella Hey Boy , Hey Girl che rappresenta una delle maggiori hit dei fratellini chimici uscita addirittura nel 1999 e tratta da Surrender , poi ascoltiamo anche una Setting Sun e una Star Guitar  campionate magistralmente.

I singoli dell’ultimo disco sono tutti presenti cominciando da Go ! , passando per la stupenda I feel So deserted e proseguendo con la tribale  EML Ritual .

Altre super-hit come Galvanize e Do It Again vengono passate nel frullatore del Live Remix nel quale i Chemical Brothers sono maestri ma non perdono niente della loro potenza ritmica in un flusso continuo di sensazioni elettroniche .

Tra le tante collaborazioni e featuring che i Chemical Brothers hanno implementato nella loro carriera quella con i mitici New Order di Peter Hook e Bernard Summer generò quella stupenda hit dal nome Out of Control del 1999  e il giusto tributo di Ed e Tom è stato quello di campionare un sample di una delle prime canzoni “Temptation

Il pubblico acclama e si muove al ritmo dei chemical beats che pulsano continui , rallentano e poi accelerano , una sequenza di loop , un flusso sonoro elettronico. The Chemical Brothers are back !

 

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Capaci di incantare il pubblico con il suono coinvolgente e intricato di un rock senza tempo, i Counting Crows tornano in Italia, a distanza di un anno, per tre appuntamenti: mercoledì 13 luglio al CarroPonte di Sesto San Giovanni (MI), giovedì 14 luglio al Teatro D’Annunzio di Pescara e sabato 16 luglio al Circo Massimo – Postepay Rock in Roma per l’opening act del concerto di Bruce Springsteen.

Serata da non perdere dunque fra 2 giorni per i Milano e dintorni al Festival Carroponte, grazie a Barley Arts e all’organizzazione del festival presso la struttura post industriale che tutte le estati si anima di musica , spettacoli multimediali, street food e molto altro.

 

Il mitico Campovolo di Reggio Emilia ha ospitato The Prodigy per l’unica data italiana del loro “The Day is my Enemy Tour “, senza dubbio uno dei grandi concerti dell’estate italiana 2015, grazie alla promozione artistica di  Barley Arts unita alla straordinaria macchina organizzativa di Festareggio.

Dunque un grande evento perché quando parliamo dei Prodigy non possiamo che definirli progetto seminale anni 90 della Big Beat che ha influenzato buona parte della musica elettronica del nuovo millennio e che da 5 lustri ci stupiscono con la loro energia e potenza confermata anche dal nuovo disco dal quale prende nome il live.

Sul palco di Reggio Il terzetto Liam, Keith e Maxim viene supportato  da un drumming tradizionale e da una chitarra elettrica, elementi che oltre ad arricchire il proscenio, conferiscono un registro rock alla performance electro beat dei nostri 3 .

Liam in console troneggia al centro del palco alle spalle dei due frontman , Keith in canotta bianca con il suo sguardo allucinato e penetrante e l’inquietante ghigno di Maxim incorniciato dalle sue tradizionali dreadlocks.

l’apertura spetta ad un classico “Breathe” che con il suo incedere break ci riporta agli anni 90 così straordinariamente moderno , così grandiosamente interpretato dalle voci graffianti di Maxim e Keith che si inseguono, si raggiungono si fermano,  ricordandoci il magnifico video che fu realizzato per questa traccia.

Il nuovo disco fa da filo rosso durante tutto il live inframezzato dagli straordinari singoli che i The Prodigy hanno prodotto nei 6 dischi da studio della loro carriera. L’assalto sonoro prodotto da Nasty è adrenalina pura per l’audience numeroso, duplicato da The Day is my Enemy titletrack e opener dello stesso.

Se torniamo al 97 anno del capolavoro Fat of the Land i Prodigy ci fanno riapprezzare due supertrack che rispondono ai nomi di Firestarter e Smack my bitch up che sapientemente Liam Howlett orchestra dietro le sue macchine elettroniche e lascia cavalcare il palco alla coppia Maxim-Keith, maestri di cerimonia che ci spingono là, fino a quelle “frontiere selvagge” della musica che non tutti sanno raggiungere .

E dunque sia per Wild Frontier e Get your fight on  ritornando poi al punto di partenza con Voodoo People 1994 e passando per il penultimo lavoro di Invaders must die e Omen .

La guerra mediatica dei Prodigy non è lunghissima ma intensa , una battaglia di guerrieri urbani, di suoni primordiali, di ritmica impulsiva dove Il giorno è il nemico da combattere e la notte è l’oscura alleata !

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E’ iniziata l’edizione 2014 del Collisioni Festival a Barolo. Il primo appuntamento sold out, 18 luglio, è con la Storia: Deep Purple.
Qui il programma completo con gli orari dei concerti e degli incontri con vari artisti

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E per gustare ancora il sound del concerto non perdetevi questa Ricetta Rock “Meringata alla Deep Purple

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parov stelar full bandSerata sfavillante all’Alcatraz per l’arrivo di Parov Stelar con la sua band al gran completo, portato in Italia per un unico show da un grande promoter come Barley Arts  che sicuramente ha visto lungo nell’organizzazione di questo evento.

Sold out previsto e confermato e palco grande allestito di tutto punto con un luccicante visual fatto di schermi e piani sfalsati  sicuramente di grande impatto visivo a supporto della performance musicale di questa  grande Band di 5 elementi che Parov dirige sapientemente dall’alto della sua postazione programming.

Dare una sola definizione di  Parov Stelar  è riduttivo perché l’artista austriaco ha spaziato nella sua carriera musicale sin dal 2000, dai mixer della produzione alle consolle DJ fino alle tastiere e al programming in genere. Insomma un personaggio che ha composto e prodotto decine di Hit utilizzate in moltissime compilation di musica Club culture ma anche in alcuni  spot pubblicitari  di automotive.

Electro Swing è bello , è una musica che fa ballare che tiene il tempo del jazz e allo stesso tempo del breakbeat dove una sezione ritmica favolosa apre la strada a dei superbi solisti alla sezione fiati Tromba e Sax che si alternano in straordinari solo; la voce femminile è perfetta per questo genere e Cleo Panther interpreta la sua parte di frontwoman con disinvoltura e classe  .

In un perfetto ensemble la Full Band di Parov Stelar è capace di scatenare il pubblico in swing continuo che a tratti velocizza e diventa Ska oppure rallenta fino al downtempo . Questa è house music di classe che prende lo swing e lo reinterpreta con modernità e tecnologia senza perdere quellla nuance senza tempo che questo genere porta con se.

I suo più grandi successi vengono snocciolati da Shine a Coco da Love a Catgroove , e poi Keep on Dancing, la stupenda Jimmy’s gang, Night in Torino, Chambermaid Swing e in esclusiva per la serata alcuni brani del nuovo Ep Clap Your Hand previsto per Maggio .

Una serata perfetta dove la musica swing si incorona regina incontrastata del ritmo dove la club culture vive una straordinaria performance  con una band vera che suona che canta che balla che regala  il Groove perfetto l’electro swing assoluto di Parov Stelar !!!

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Si ringrazia la Barley Arts per l’invito.