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Alcatraz

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La band tornerà in Italia per presentare il nuovo album "Gallipoli"

Con un titolo come “Gallipoli” (dovuto al fatto che il disco è stato registrato proprio nella città pugliese) certo i Beirut non potevano esimersi dall’inserire una data italiana nel loro tour. Detto, fatto.

Zach Condon e compagni saranno infatti live all’ Alcatraz di Milano il prossimo 18 aprile per presentare il nuovo album, successore di “No no no”, datato 2015,  in uscita su 4AD il prossimo 1 febbraio.

I Beirut sono nati nel 2006 come progetto solista di Condon, salvo poi evolversi in una band che riesce a coniugare il folk est europeo con le dinamiche indie tipicamente americane. “Gallipoli” sarà il loro quinto disco e si preannuncia come un ulteriore caposaldo nel sound unico della band.

Ascoltare per credere il primo singolo estratto, ovvero la title track “Gallipoli”.

Quella milanese è al momento la loro unica data italiana e i biglietti saranno in prevendita su ticketone dal prossimo 26 ottobre.

18 aprile 2019 

BEIRUT

Alcatraz – Milano

Biglietti in prevendita dalle ore 11.00 del 26 ottobre 2018 su www.ticketone.it

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Torna in Italia uno dei cantautori più interessanti degli ultimi quindici anni, Xavier Rudd, che porterà nel nostro Paese le sonorità del nuovo, potentissimo singolo “Walk away” (di cui sotto potete vedere il video), tratto da “Storm Boy”, ultimo lavoro dell’australiano, a tre anni di distanza da “Nanna”, ultimo lavoro che lo ha portato in tour fino allo scorso anno, registrando il maggior numero di date della sua carriera.

Rudd è un vero e proprio virtuoso della musica, capace di suonare una straordinaria quantità di strumenti, tanto da renderlo una vera e propria one man band.

Xavier si è detto entusiasta della sua nuova musica ed orgoglioso di poterla portare in giro per il pianeta: le città prescelte per le date italiane sono Roma, Bologna e Milano e tutte e tre le date saranno aperte dall’italianissimo The Leading Guy, alias Simone Zampieri, una delle voci più interessanti della nuova generazione di cantautori del nostro Paese.

Qui i dettagli:

8 ottobre – Roma – Atlantico Live

9 ottobre – Bologna – Estragon Club

10 ottobre – Milano – Alcatraz

Tutte le info su: www.barleyarts.com

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Sabato 3 e domenica 4 marzo saranno in Italia per due date gli Slowdive, band capostipite dello shoegaze. Il loro bassista Nick Chaplin ci ha raccontato come è stato rimettere insieme la band e cosa li porta di nuovo nel nostro Paese.

Stanno per arrivare in Italia per due date, sabato 3 marzo al Locomotiv Club di Bologna (già sold out) e domenica 4 marzo all’ Alcatraz di Milano, gli Slowdive, iconica band shoegaze che, dopo lo scioglimento datato 1995, è tornata insieme nel 2014 e ha dato alle stampe nel 2017, a 22 anni di distanza dal precedente “Pygmalion”, un nuovo album di inediti intitolato semplicemente “Slowdive”.

Paradossalmente la band di Reading sta vivendo adesso un momento di celebrità anche maggiore rispetto a quanto non capitasse loro negli anni ’90: da band per cultori sono stati riscoperti e il loro zoccolo duro di fan si è ampliato fino alle nuove generazioni, ragazzi che nel 1995 avevano qualche anno appena o che forse non erano neppure nati.

Ho avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere con Nick Chaplin, il bassista della band, che mi ha raccontato del loro ritorno sulle scene e del loro imminente arrivo in Italia.

Nick, sono quattro anni ormai che gli Slowdive sono ufficialmente tornati: come sta andando la seconda vita della band?

Sta andando davvero molto bene, stiamo suonando in un sacco di Paesi dove non eravamo mai stati prima, il nuovo disco suona molto bene, ci piace eseguirlo dal vivo, è tutto grandioso.

Anche se il “progetto” Slowdive si era fermato nel 1995, alcuni di voi avevano continuato a fare musica insieme in altri progetti, pensavate di aver detto tutto come Slowdive in quel momento? Cosa vi ha portato a rimettere insieme la band?

Si, Rachel e Neil, insieme a Ian (McCutcheon, anche lui membro degli Slowdive per il disco “Pygmalion” ndr) continuarono nei Mojave 3, io invece non ho suonato in altre band, ma abbiamo continuato a tenerci in contatto con Rachel e con Simon (Scott, batterista degli Slowdive ndr), siamo rimasti amici anche se non ci vedevamo molto spesso, magari però andavamo a dei concerti insieme a Londra o cose così.

Molti anni dopo abbiamo iniziato a parlare tra noi della possibilità di fare un nuovo disco come Slowdive, di tornare insieme come band ed è arrivata l’offerta di suonare al Primavera Sound Festival nel 2014, avevamo tutti dei figli e il Primavera è una grande festa, ci è sembrata una grande occasione per tornare e far divertire anche le nostre famiglie a Barcellona. Saremo sempre grati al Primavera per averci dato quell’occasione da cui poi è ripartito tutto, tanto che quest’anno torneremo nuovamente a suonarci.

Come musicisti e come persone quanto siete cresciuti in questi 22 anni tra “Pygmalion” e il nuovo album?

Musicalmente, come ti dicevo prima, per me è stato un po’ diverso che per gli altri perchè io non ho continuato a suonare in nessuna band, fino al 2014 quando la band si è riunita, al contrario di tutti gli altri.

Adesso credo che siamo tutti migliorati come musicisti: siamo più maturi, abbiamo più confidenza con il palco e con la nostra musica. Come persone tutti noi abbiamo figli, abbiamo delle famiglie, suonare, essere in una band, non è più la cosa più importante per noi, ci sono altre cose che fanno la differenza. Però le nostre personalità sono sempre le stesse: siamo gli stessi ragazzi di 20 anni fa, in fondo e suonare è stato un po’ come tornare a giocare e divertirsi come se avessimo ancora 20 anni, con una maturità nuova.

Insomma gli Slowdive sono una pausa dalle responsabilità e dalla vita da adulti…

Sì, esattamente, andare in tour adesso è molto più facile che negli anni ’90, meno stancante, è molto più bello per noi: è bello fare felici le persone che vogliono sentire la nostra musica. Per noi è una fuga dalla vita da adulti, hai ragione. E ci piace un sacco.

Ho letto tra l’altro che vivete tutti distanti tra voi e quindi dovete essere molto organizzati per andare in tour.

Sì, dobbiamo essere molto organizzati: ci divertiamo sul palco, ma io e Chris (Savill, chitarrista degli Slowdive) ad esempio avevamo dei normali lavori da ufficio e quando la band è tornata insieme abbiamo dovuto decidere se era il caso di lasciarli, abbiamo delle famiglie, quindi non era una decisione facile, per cui suonare in una band non è più come a 20 anni, ci divertiamo, ma questo implica anche organizzazione e una certa serietà nell’affrontare un tour. Fare musica è una carriera per noi e siamo sicuri sia meglio di qualsiasi altra cosa, è giusto che sia presa con serietà.

In questo momento storico tutta la scena shoegaze sta avendo una nuova vita e, per certi aspetti, più successo rispetto a quanto avesse negli anni ’90. A cosa pensi sia dovuto?

Io credo che la musica sia circolare, le persone si annoiano ad ascoltare sempre le solite cose e tornano a riscoprire cose del passato, il rock che passa in tv o in radio è sempre lo stesso ma adesso grazie a internet, grazie a youtube, a spotify, puoi anche andare a cercare qualcos’altro come ad esempio lo shoegaze.

Non so come andavano le cose in Italia, ma in Inghilterra lo shoegaze fu popolare per pochissimo tempo e poi divenne spazzatura e tutta la critica scriveva cose terribili su ogni band che faceva shoegaze: all’epoca questo pesava molto e decretò la fine dello shoegaze, ma adesso non è più possibile perchè tu puoi andare su spotify o su youtube e ascoltare quello che vuoi senza farti influenzare da nessuno, decidendo cosa ti piace e cosa no. In più se ascolti noi su spotify o youtube vieni rimandato ad ascoltare band come i My Bloody Valentine o viceversa e puoi decidere da solo se ti piacciono o no, in questo la tecnologia ci ha molto aiutato.

Hai anticipato in parte la mia prossima domanda, proprio perchè volevo chiederti del fatto che voi come band avete vissuto la musica sia nella fase pre-internet sia adesso, dove internet e la tecnologia dominano su tutto. Come musicista cosa è cambiato per te e non pensi che il fatto di poter accedere a qualsiasi musica tu voglia in un secondo abbia diminuito la capacità del pubblico di scegliere cosa è bello e cosa no e la qualità stessa della musica in circolazione?

Si, penso che tu abbia centrato il punto: per le persone è molto difficile scegliere quale musica ascoltare, sono bombardate di musica ovunque, ogni band può fare il suo disco in cameretta con un computer e metterlo su youtube il giorno dopo.

E diventare anche una star, il giorno dopo…

Sì esattamente, la cosa positiva è il non aver più bisogno di un’etichetta discografica, di non aver bisogno delle recensioni della stampa. La cosa negativa è che, vista la tanta musica che esce ogni giorno, farsi notare diventa molto più difficile e ci sono band che pagano addirittura cifre folli per avere il proprio momento di celebrità. Però credo ancora che ci siano più lati positivi che negativi nell’avvento dei social e della tecnologia: ad esempio noi se nel 1995 volevamo annunciare un tour dovevamo avere un’etichetta alle spalle, la stampa che parlasse di noi, era molto più difficile raggiungere le persone. Oggi basta un tweet o scriverlo sulla pagina facebook e lo sanno tutti.

Cosa ne pensi del fatto che la vostra musica è capace ancora oggi di attrarre non solo i vostri vecchi fan ma una nuova generazione di fan, ragazzi che magari nel 1995 erano bambini o non erano addirittura ancora nati?

Penso che sia grandioso, siamo felicissimi di questo, ai concerti troviamo sia persone che ci seguivano all’epoca e che vengono ai live con le vecchie t-shirt e magari portano i loro figli, sia ragazzi che ci conoscono grazie solamente al nuovo disco. Per noi tutto ciò è grandioso: in alcuni Paesi trovi un pubblico più “anziano”, come ci è successo adesso in Germania, in altri un pubblico più giovane, come negli Stati Uniti. Sono curioso di vedere cosa capiterà in Italia.

Che rapporto avete con l’Italia? Avete suonato a Milano circa 6 mesi fa, adesso suonerete anche a Bologna… c’è qualcosa del nostro Paese che amate particolarmente?

Penso che tutti amino l’Italia, tra l’altro io ho un po’ di Italia nella mia storia personale, mia madre arrivò in Scozia da…sto cercando di ricordare dove, dalla zona di Torino mi pare, il suo cognome è Rebello. Penso che comunque tutti in generale amino l’Italia come dicevo, il cibo, il tempo, i paesaggi: anche se ora so che c’è un tempo orribile, i vostri paesaggi innevati sono bellissimi.

Inoltre negli anni ’90 non abbiamo mai suonato in Italia, per cui quando siamo tornati nel 2014 volevamo per forza suonare da voi e siamo felici di esserci riusciti.

Ultima cosa che ti chiedo: il 7 luglio suonerete al maxi-evento per i 40 anni di carriera dei Cure, quindi ti chiedo se sono una delle vostre band preferite e delle band che vi ha ispirato quando avete iniziato. Inoltre l’anno prossimo saranno anche 30 anni di Slowdive, ci possiamo aspettare qualcosa di speciale?

Wow, è vero. Penso che nessuno di noi quando abbiamo iniziato avrebbe pensato che nel 2018 o 2019 avremmo fatto ancora musica o tour, da quando ci siamo rimessi insieme nel 2014 ci stiamo semplicemente godendo il momento, senza fare progetti così a lunga scadenza, per cui non so dirti se ci sarà qualcosa di speciale tra un anno. Ci penseremo. Per quanto riguarda i Cure, quando eravamo ragazzi eravamo tutti loro fan, tutti abbiamo suonato almeno un loro pezzo, credo siano una delle band che ha più influenzato la nostra generazione, per cui quando ci hanno chiamato per questo show ci siamo subito detti che dovevamo esserci.

(Intervista e traduzione a cura di Alessio Gallorini)

 

 

 

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Dopo i live della scorsa estate, rispettivamente al Medimex di Bari a giugno e ad Unaltrofestival a Milano a settembre (qui il nostro live report), nel 2018 torneranno nuovamente nel nostro Paese gli Slowdive, indiscussi alfieri dello shoegaze, che hanno rilasciato un album di inediti dopo ben 22 anni.

Il loro tour ricco di sold out approderà a marzo a Bologna e Milano, rispettivamente al Locomotiv Club e all’Alcatraz, per due date in cui di certo Rachel Goswell e compagni non faranno mancare i grandi classici del loro repertorio, che li ha resi immortali.

Riunitisi nel 2014, gli Slowdive, band proveniente da Reading, hanno rilasciato nel 2017 il primo album di inediti, semplicemente omonimo, a 22 anni di distanza da “Pygmalion”, loro precedente fatica.

Questi i dettagli delle date italiane:

03 marzo 2018 @ Bologna – Locomotiv Club
Biglietto: 25 euro + d.p.

04 marzo 2018 @ Milano – Alcatraz (in collaborazione con TOdays festival)
Biglietto: 22 euro + d.p.

Le prevendite per entrambe le date sono già disponibili sul circuito Ticketone.

 

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Il “caos” di Levante conquista l’Alcatraz di Milano!
Abbiamo visto Levante (Claudia per i più affezionati) conquistare passo dopo passo il cuore di sempre più pubblico, e allo stesso tempo, palchi sempre più grandi e importanti. Partita con “Manuale distruzione” nel 2014, ha pubblicato poi “Abbi cura di te” l’anno successivo, ora con “Nel caos di stanze stupefacenti” pare essere arrivata la consacrazione che tanto meritava.
Una prima parte di tour che ha preso il via da Roma, per poi passare da Perugia, Bologna, Troviso e Torino, e chiude in bellezza con un sold-out all’Alcatraz di Milano. Annunciate ora anche le date estive che la vedranno di nuovo in tour in tutta Italia.

Inoltre è stata ufficializzata la presenza di Levante come giudice per la prossima edizione di x-factor, che la vedrà a fianco dei colleghi Fedez e Manuel Agnelli, oltre che il gran ritorno di Mara Maionchi.

La scaletta della serata:
– Le mie mille me
– Non me ne frega niente
– Le lacrime non macchiano
– Ciao per sempre
– 1996
– io ero io
– mi amo
– Sbadiglio
– Cuori d’artificio
– Diamante
– Lasciami andare
– La scatola blu
– Non stai bene
– Abbi cura di te
– Duri come me
– Memo
– Di tua bontà

– Alfonso
– Io ti maledico
– Gesù cristo sono io

Ecco una gallery della serata a cura di Pamela Rovaris

 

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LP, Laura Pergolizzi, cantautrice newyorchese di origini italiane dalla voce graffiante e il fischio inconfondibile, ha conquistato anche l’Italia con i suoi successori, da “Lost on You” e “Other People”.
Ieri sera ha registrato un bellissimo Sold Out all’Alcatraz di Milano, ultima data italiana prima di darsi appuntamento per questa estate.
Lo scorso novembre l’abbiamo vista sul palco dei Magazzini Generali, tornata in Italia in questi giorni ha calcato i palchi di Nonantola e Padova, e ieri sera si è esibita per il pubblico calorosissimo di Milano.
Durante la serata sul palco con lei l’ha raggiunta anche la compagna Lauren Ruth Ward.

Affezionata a questo pubblico, LP tornerà in Italia la prossima estate, queste le date in programma:
3 luglio Roma, Auditorium Parco della Musica – Luglio Suona Bene
4 luglio Cattolica (Rn), Arena della Regina
11 luglio Lucca, Piazza Napoleone – Lucca Summer Festival con Rag’n’Bone Man
25 luglio Grugliasco (To), Gruvillage
26 luglio Gardone Riviera (Bs), Anfiteatro Vittoriale – Tener-A-Mente Festival.

 

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Brand new toy - Paul Weller (testo e video)

Anche Paul Weller ha fatto sapere che tornerà in Italia la prossima estate: l’ex leader dei Jam e degli Style Council infatti, ha confermato tre date a settembre 2017, che lo vedranno calcare tre palchi importanti: quello dell’Estragon di Bologna il 10, quello del Teatro della Concordia di Venaria Reale (TO) il giorno seguente e quello dell’Alcatraz di Milano il 12 dello stesso mese.

L’artista britannico eseguirà dal vivo i suoi vecchi successi ma anche il suo dodicesimo lavoro di studio, intitolato ‘Saturn’s Pattern e uscito due anni fa.
Paul Weller ha intrapreso la carriera solista all’inizio degli anni ’90 e da allora ha dato alle stampe quasi venti album.
Per tutti gli show sono disponibili i biglietti in prevendita al prezzo di 30,00€ + diritti. I tagliandi saranno anche acquistabili in cassa la sera dello show in caso di disponibilità (costeranno 35,00€).

Paul Weller, date italiane 2017:

10 settembre, Bologna – Estragon
11 settembre, Venaria Reale (TO) – Teatro della concordia
12 settembre, Milano – Alcatraz

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Levante, in procinto di tornare in tour, il prossimo 7 aprile darà alle stampe un nuovo album intitolato ‘Nel caos di stanze stupefacenti‘, anticipato dai singoli ‘Non me ne frega niente‘ e ‘Io ti maledico‘. All’inizio dell’anno in corso inoltre, la cantautrice ha pubblicato il suo primo romanzo, ‘Se non ti vedo non esisti’.
Romanzi, dischi ma soprattutto musica dal vivo, visto che l’artista ha anche annunciato una serie di date live che la vedranno girare l’Italia nel mese di maggio per i primi appuntamenti del suo ‘Nel caos tour‘. Al momento sono stati confermati concerti a Roma, Perugia, Bologna, Roncade (TV), Venaria Reale (TO) e Milano. Per tutti gli appuntamenti sono già disponibili i biglietti in prevendita. Al calendario potrebbero presto aggiungersi gli eventi estivi.

“Non so perché caddi in quel buco nero. L’orizzonte degli eventi dove tutto ciò che va non ritorna. Mi sentii così, per mesi e mesi. Aggrappata alle sole mura di una stanza, la mia stanza. Non seppi aprire la porta, non seppi mai arrivare alla maniglia che mi avrebbe salvata. Non serviva una mano, serviva una maniglia per aprire un varco dentro quel caos e fuggire. Fuggire da me. Non ci fu serratura, non ci furono chiavi, non ci furono finestre… ci fu solo la musica NEL CAOS DI STANZE STUPEFACENTI”

Levante – Date 2017 – Nel caos tour

4 maggio, Roma – Atlantico live
5 maggio, Perugia – Afterlife live club
6 maggio, Bologna – Estragon Club
12 maggio, Roncade (TV) – New Age Club
13 maggio, Venaria Reale (TO) – Teatro Concordia
16 maggio, Milano – Alcatraz

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Gli HIM hanno annunciato il loro tour d’addio, che farà tappa anche in Italia all’Alcatraz di Milano il 7 dicembre 2017. La band finlandese che ha contribuito alla diffusione del love metal (atmosfere metal-goth unite a testi non banali) si esibirà sui palchi di molte città d’Europa per l’ultima volta. Ville Valo e soci, sulle scene da 26 anni, hanno deciso di salutare il pubblico con una imperdibile serie di date (precisamente 35 in 14 paesi) suddivisa in due tranche, una estiva e l’altra invernale. Dalle nostre parti si fermeranno solo una volta nel corso di quest’ultima.

“Dopo 25 anni di amore e metal, sentiamo che la storia degli HIM abbia fatto il loro naturale corso ed è necessario dirsi addio per lasciare spazio a visioni, profumi e suoni ancora inesplorati. Abbiamo completato il percorso, risolto il puzzle e girato la chiave. Grazie”, ha dichiarato il frontman della formazione nordeuropea a proposito della decisione.

I biglietti per lo show sono già acquistabili presso i circuiti autorizzati.

HIM, tour d’addio, unica data italiana:

7 dicembre 2017, Milano – Alcatraz
Apertura porte ore 18,30 – Inizio concerti ore 20,00
Prezzo biglietti 40,00€ + d.p. oppure 46,00€ in cassa la sera dello show

Korn, Milano, Alcatraz

Un Alcatraz sold out ha accolto i Korn domenica sera a Milano.

In apertura gli Hellyeah di Vinnie Paul, ex batterista dei Pantera. Musica intensa e aria di “famiglia”, come dice il cantante Chad Gray salutando il pubblico milanese, a ricordare che quella del metal è quasi una fede. Suonano solo mezz’ora, ciò che basta a far entrare nel vivo la massa di persone che piano piano inizia ad accalcarsi dentro la struttura.

Tocca poi agli Heaven Shall Burn, ventennale gruppo death core tedesco: il cantante Marcus Bischoff scalda il pubblico chiedendo a gran voce un wall of death. La prima linea risponde con un pogo pesante. La band teutonica si è sicuramente guadagnata dei nuovi adepti questa sera, facendo così conoscere meglio anche a noi italiani questo gruppo tedesco di grande fama nazionale che nel nostro Paese è ancora misconosicuto. Una grande performance live che lascia gli spettatori quasi increduli e qualcuno già stanco dal troppo headbanging.

Dopo una breve attesa salgono sul palco Jonathan Davis e compagni. Una piccola parte tra i presenti, i fortunati possessori del VIP Ticket, si sono già goduti nel pomeriggio una performance esclusiva in acustico gruppo di Bakersfield, che ha eseguito Alone I Break solo per loro. La band è in ottima forma: “I’m feeling mean today – Not lost, not blown away…”. Attaccano con Right Now, poi  snocciolano in rapida successione una serie di chicche e vecchi classici, intervallati da Insane e Rotting In Vain, due brani tratti dal loro ultimo album “The Serenity Of Suffering“. Immancabili Somebody Someone, Make Me Bad e Freak on a Leash, che chiude lo show.

Performance granitica di Jonathan Davis, che parla poco e bada alla sostanza, esalta il pubblico e trascina i compagni, agghindato con una curiosa gonnellina a motivi floreali che purtroppo il grosso del pubblico si sarà perso, accalcato in fondo alla sala o troppo impegnato nel pogo di rito.

Questa la scaletta del concerto:

VIP Pre-Show Performance
Alone I Break (Acoustic)

Main Set
Right Now
Here to Stay
Rotting in Vain
Somebody Someone
Word Up!
(Cameo cover)
Coming Undone
(Con “We Will Rock You”)
Insane
Y’All Want a Single
Make Me Bad
Shoots and Ladders
(con “One”)
Drum Solo
Blind
Twist
Good God
Falling Away From Me
Freak on a Leash

 

Report di Francesca Di Vaio e Patrizia Frattini

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Emis Killa ha dato alle stampe in autunno il nuovo album ‘La terza stagione’, lavoro che ha visto la partecipazione di diversi artisti appartenenti alla scena rap e non, quali Neffa, Maruego, Fabri Fibra, Jake La Furia, Coez e Giso e Jamil. Tra i temi affrontati dal rapper all’interno del lavoro troviamo l’amore ossessivo, l’abuso di alcool, l’uso di droghe leggere e la distanza sociale tra città e periferia.

Il disco sarà al centro di un imminente tour, che verrà anticipato da due ‘date anteprima‘ in programma per la prossima primavera: Emis Killa infatti si esibirà all’Alcatraz di Milano il 20 marzo 2017 e all’Atlantico Live di Roma il 27 dello stesso mese. Questi due concerti saranno in un certo senso le date zero del ‘Terza stagione tour‘, i cui successivi appuntamenti verranno comunicati a breve. I biglietti per entrambi gli show sono già disponibili in prevendita presso i circuiti autorizzati.

Emis Killa – Anteprima live 2017:

20 marzo – Milano, Alcatraz
27 marzo – Roma, Atlantico

Inizio concerti ore 21.00 – Prezzo dei biglietti 22,00€ + d.p.
Special tickets: n°50 early entry soundcheck ticket: € 30,00 + prev.
n° 50 early entry soundcheck + meer & greet ticket € 35,00

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LP si prepara a tornare ad esibirsi in Italia la prossima primavera, dopo il sold out registrato a Milano lo scorso novembre: la cantautrice americana di origini italiane infatti è attesa nel nostro paese per tre live: sarà al Vox di Nonantola (MO) l’1 aprile, al Gran Teatro Geox di Padova il 2 e all’Alcatraz di Milano il 3 dello stesso mese.

Sulle scene dal 2001, LP ha dato alle stampe tre dischi e un EP, ma anche affiancato come autrice cantanti famosissime quali Rita Ora, Rihanna e Christina Aguilera. Ha ottenuto la consacrazione presso il grande pubblico grazie al successo del suo singolo pluripremiato ‘Lost on you‘, uscito nel 2016. Al successo del brano è seguito ‘Other people‘, attualmente in rotazione radiofonica anche nel nostro paese.

A dicembre è stato diffuso il disco ‘Lost on you’, contenente cinque brani inediti e i cinque pezzi già contenuti nell’EP: LP si prepara a continuare a scalare le classifiche americane ed europee e anche a calcare numerosi palchi esibendosi live.

I biglietti per tutti gli show sono già disponibili in prevendita presso i circuiti autorizzati a prezzi differenti a seconda della location. Ecco il calendario delle prossime date italiane di LP:

1 aprile, Nonantola (MO) – Vox Club
2 aprile, Padova – Gran Teatro Geox
3 aprile, Milano – Alcatraz