Renzo Rubino: report e foto del live di Roma

Renzo Rubino: report e foto del live di Roma

Renzo Rubino in concerto a Roma il 21 maggio 2018

Bellissima serata di musica lo scorso 21 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma grazie al cantautore poliedrico Renzo Rubino. Già tre album nella sua discografia, impreziosita da un premio della critica Mia Martini e tre partecipazioni al Festival della canzone italiana.

Renzo inizia con il suo ultimo singolo, uscito il 18 maggio, “Il segno della croce”: una canzone profonda che crea subito un’atmosfera molto intima per poi continuare con il brano Sanremese “Custodire” dove Renzo indossa un mantello bianco sulle spalle su cui vengono proiettate le immagini dei nonni impegnati in un romantico ballo.

L’aspetto dello spettacolo che salta più all’occhio è la sua varietà: si spazia continuamente dalla musica d’autore, molto impegnata, ad altri pezzi leggeri e divertenti ma non banali. Il tutto inframezzato dalla verve comica del cantautore che regala momenti di vera allegria; tra racconti personali e battute esilaranti la serata rimane sempre nel vivo ed il pubblico è visibilmente divertito e coinvolto.

Ci saranno altri momenti sorprendenti nello spettacolo come nel pezzo “Giungla” in cui il cantante e l’intera band, formata da Andrea Beninati, Gianluca Salvi, Francesco Stoia, Fabrizio Convertini e Fabrizio Dottori, indossano una maschera da animale della foresta. In un altro momento dello spettacolo, Rubino invita una persona del pubblico ad assistere direttamente sul palco con tanto di poltrona da cinema. Il concerto continua con il cantante pugliese che alterna i suoi pezzi più frizzati a quelli più introspettivi come “Lulù”, brano dedicato ad una malattia silenziosa e piena di dignità come l’Alzhaimer.

Il concerto si chiude con Renzo in mezzo al pubblico che canta i bis soddisfatto. Rubino forse non è ancora diventato un cantautore famosissimo ma sicuramente è un artista che l’Italia dovrebbe preservare e lasciar esprimere. Ce ne sono pochi così profondi come lui nella nostra industria discografica, abituata al mordi e fuggi musicale da talent, e quei pochi che ci sono dobbiamo proteggerli e sostenerli.

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