Queens of the Stone Age ! Recensione e ascolto del nuovo album
Queens of the Stone Age ovvero la magnifica creatura rock di Joshua Homme è solita lasciare i propri fan per un lungo tempo senza notizie ma le lunghe attese sono sempre ripagate da autentiche gemme musicali che anche in questo caso confermano il nuovo disco Villains al top della qualità.
Sono passati 4 anni dal penultimo lavoro quel … Like Clockwork che ci deliziò per un lungo periodo facendo capire che la creatività di Josh non si era esaurita in un decennio di carriera ma anzi nè usciva potenziata abbracciando nuove sonorità e percorsi inesplorati sino ad allora.
Villains uscito da una sola settimana, riprende il filo rosso di Like Clockwork e fa un balzo in avanti in termini di qualità e di produzione dimostrando la genialità di un artista che pur impegnato tra mille collaborazioni, featuring e Side Project riesce a sfornare l’ennesimo capolavoro.
La superproduzione viene affidata a quel mago di Mark Ronson che annovera decine di collaborazioni con artisti di fama mondiale tra le quali Amy Winehouse, Duran Duran, Bruno Mars , dando quel tocco di freschezza e originalità senza per questo snaturare la potenza Rock sprigionata ancora una volta dai QOTSA .
Il disco già al primo ascolto suona potente e compatto con la base ritmica garantita da Jon Theodore alla batteria e Michael Shuman al basso elettrico, ma ha una freschezza speciale data dal massiccio ‘uso delle tastiere di Dean Fertita che arricchiscono il sound rock senza mai coprire i riff delle due chitarre di Troy Van Leeuwen e ovviamente dello stesso Josh Homme.
9 fantastiche tracce compongono il disco dove spiccano alcune perle che entreranno a far parte della playlist definitiva dei Queens of the Stone Age, ma praticamente tutte quante hanno una loro storia e originalità. Ecco qui sotto la Playlist completa per un ascolto e per fruire appieno di Villains
In perfetto stile Queens of the Stone Age si inizia con una Feet Don’t Fail Me con un incedere stomping maledettamente danzereccio, le tastiere a creare un atmosfera surreale e sopra tutto l’inconfondibile voice di Josh .
A seguire il bellissimo singolo The Way You Used to do che ha preceduto di qualche settimana il disco, fa virare la barca verso inaspettati e rutilanti territori boogie.
Ma è la terza traccia Domesticated Animals che si propone a mio avviso come la migliore, con un un riff di chitarra tra i più azzeccati e mai prodotti da Josh con un ritmo volutamente sincopato, un basso killer che fa vibrare le caase e uno strato sopra la voce di Josh con il suo proverbiale falsetto.
Dopo la ballad Fortress con un bellissimo testo ci si scuote con uno psychobilly scatenato Head Like a Haunted House con le chitarre portate all’estremo acuto e Josh ad interpretare un moderno Elvis con il suo ciuffo biondo.
Il nuovo corso di QOTSA già intrappreso sul precedente disco è percepibile chiaramente in Hideway dove le tastiere predominano su tutto ma senza per questo coprire il resto della band che bisogna ammetterlo dimostra un grande affiatamento e capacità di trasmettere emozioni.
Arrivando quasi alla fine del disco troviamo una Zeppeliniana The Devil has Landed, Diavoletto perfido che campeggia anche sulla copertina del disco con un doppio ritmo veramente potente, hard rock allo stato puro.
Il disco si conclude con una sognante e definitiva Villains of Circumstance mostrando il lato più intimo di Josh Homme che ancora una volta sa catalizzare la nostra attenzione fino alla fine e considerando la pienezza del disco e della loro infinita serie di hit passate, non vediamo l’ora di rivederli dal vivo nel lunghissimo tour mondiale che toccherà fortunatamente anche l’Italia l’11 Novembre a Bologna .