Recensioni

 

E’ stata una serata di quelle rare e preziose per un pubblico internazionale accorso ieri sera 8 luglio al magnifico Teatro La Fenice di Venezia per applaudire la regina del jazz Dee Dee Bridgewater.
Il concerto, organizzato nell’ambito della XII edizione del Venezia Jazz Festival, ha visto sul palco la 69enne istrionica artista statunitense, accompagnata dalla band originale che ha suonato nell’album J’ai Deux Amorous del 2005, che raccoglie intramontabili successi francesi da lei reinterpretati in chiave jazz.

Nella scintillante e raffinatissima cornice del più famoso e prestigioso teatro veneziano, un vero gioiello come lo ha definito la stessa Bridgewater con grande emozione, la poliedrica artista si è esibita con gli eccezionali Ira Coleman al basso e contrabbasso, Louis Winsberg alla chitarra, Marc Berthoumieux alla fisarmonica e Minino Garay alle percussioni.

Nel corso della serata, Dee Dee Bridgewater non ha mancato di emozionare, stupire, coinvolgere e appassionare la folta platea che ha risposto al suo entusiasmo con partecipazione vivace e sentita, lunghissimi applausi, grida d’approvazione e una standing ovation finale sulle note dell’intramontabile La vie en rose.
La Bridgewater, che ha vissuto per oltre vent’anni in Francia e parla perfettamente francese (è così che si è rivolta ieri sera al pubblico del teatro veneziano) ha omaggiato in modo assolutamente personale figure femminili quali Josephine Baker (a lei è dedicato infatti il titolo del suo primo album in questa lingua, quell appunto del 2005) ed Edith Piaf, ma anche grandissimi autori del calibro di Jacques Brel, Gilbert Bécaud e Leo Ferrè.
Una serata indimenticabile quindi, un evento davvero speciale si è rivelato anche un grande successo di pubblico e sicuramente ha lasciato una traccia indelebile di bellezza nella mente di chi ha avuto la fortuna di essere presente.

Jared Leto è ormai uno degli attori più celebrati di Hollywood, ma la sua passione per il rock non è scemata in questi anni e i suoi Thirty Seconds to Mars, di cui fa parte anche il fratello Shannon, sono ancora sulla cresta dell’onda, come dimostra il live andato in scena ieri sera in una gremita Piazza Duomo a Pistoia, in occasione del Pistoia Blues 2019.

Uno show preparato in ogni minimo dettaglio, con fan sbandieranti tra il pubblico, coriandoli, palloni giganti lanciati alla folla e chi più ne ha più ne metta, per un divertimento assicurato.

In tutto questo Jared si conferma uomo di palcoscenico e frontman instancabile, sempre pronto a dialogare con il pubblico, tanto da invitare in più occasioni i fan sul palco a ballare con lui (struggente la scena con un piccolino che Jared prende per mano facendogli ammirare dal palco la folla sottostante).

Le canzoni sono veri e propri inni e i fan dei “Mars” le conoscono a memoria, finendo per dare sfogo alle proprie energie fin dall’attacco delle prime note.

Da “Kings and Queens” a  “Rescue Me”, fino a “The Kill“, per passare da “City of Angels” e “Closer to the edge” non mancano quelli che sono dei grandi classici di Jared e soci, alternati ai brani dell’ultimo album, una foto sagace dell’America in versione trumpiana (e lebroniana).

Sorrisi e facce felici non mancano alla fine di uno show che ha confermato con la fanbase dei Thirty Seconds to Mars sia ben radicata in Italia e come Jared Leto sia ancora capace di far battere i cuori dei presenti non solo per la sua (indubbia) avvenenza.

THIRTY SECONDS TO MARS Setlist @ Pistoia Blues (06/07/19)

Monolith

Up in the Air

Kings and Queens

This is War

Dangerous Night

Hail to the Victor

City of Angels

Rescue Me

Live like a Dream

Do or Die

Remedy

Attack

Alibi

Riverbed

Hurricane

The Kill

Walk on Water

Closer to the Edge

Giovedi 4 luglio 2019, all’Arena Live di Padova protagonisti i Thirty Seconds To Mars, alla seconda data del loro mini tour italiano a supporto dell’album  “America” pubblicato nell’aprile dello scorso anno.

L’evento organizzato da Zedlive e Live Nation è stata un gran successo, registrando un’ affluenza di pubblico davvero imponente che ha contribuito alla riuscita di uno show.

Il concerto della band fondata dai fratelli Jared e Shannon Leto, era tra gli eventi più attesi in Veneto e non solo. Sin dal mattino centinaia di fan si sono radunati fuori ai cancelli dell’Arena Live, per poter guadagnarsi la prima fila. Molti fan non volevano perdere l’occasione di vivere il live a diretto contatto con il loro idolo sperando di riuscire ad avvicinarsi a Jared Leto visto che l’artista durante i suoi concerti è solito far salire sul palco ragazze e ragazzi per duettare e ballare con loro.

Straordinario è il calore della gente e dei fan più accaniti, e la folla esplode letteralmente quando Shannon e Jared fanno la loro comparsa.

Jared Leto si è presentato con occhiali da sole e un vestito trasparente per la gioia dei fan, con grande carica e carisma da rockstar consumata, ha coinvolto, emozionato e trasmesso tanta energia e tanta gioia ai presenti.

Un concerto deiThirty Seconds to Mars” è sempre un’esperienza coinvolgente e unica. A Padova  pian piano il live si è trasformato anche in una grande festa con coriandoli, bandiere sventolate al cielo, palloni gonfiabili giganti lanciati tra il pubblico in una scenografia di forte impatto scenografico.

In scaletta i brani più conosciuti come “A beautiful lie”, “Monolith”, “Up in the air”, “City of angel”, “Rescue me”, “Kings of Queen”, This is war”, Close to the Edge”, Dangerous Night”, “Hurricane” e tanti altri contenuti nei loro 5 album prodotti.

Quasi due ore di live volate via senza interruzioni, con Jared Leto che durante l’esecuzione delle sue canzoni, invitava dei giovani a diventare con lui protagonisti sul palco, regalando loro momenti che non dimenticheranno facilmente.

si ringrazia Zed Live e Live Nation

testo e foto Mimmo Lamacchia

Oltre 4.000 spettatori per la serata inaugurale del Marostica Summer Festival 2014 con i TOTO vera e propria leggenda del rock

I TOTO, leggenda del rock mondiale ha inaugurato la quinta edizione del Marostica Summer Festival,  martedi 3 Luglio 2019-

Il gruppo americano ha scelto la “Città degli Scacchi” come prima tappa della tour celebrativo italiano (solo tre date) del “40 trips around the sun tour”. per festeggiare i quarant’anni di carriera del gruppo.

La tournèe a supporto dell’ultimo disco omonimo legata ai successi della band pubblicata a febbraio, ha fatto registrare sold out in tutto il mondo.

Il Marostica Summer Festival, organizzato da Due Punti Eventi in collaborazione con la Città di Marostica  conferma di essere una delle kermesse musicali più importanti e attese dell’estate.

I TOTO capitanati da Steve Lukather sono stati accolti con grande entusiasmo e affetto da circa 4 mila persone che hanno sfidato la pioggia per poter vedere da vicino i loro idoli.  Sin dalle prime note del concerto è stata subito magia per una serata speciale e di alto spessore artistico e musicale.

Un ritorno per Steve Lukather, fondatore e leader della band statunitense che, nella scorsa edizione del Festival si era esibito a fianco dell’ex Beatles Ringo Starr.

Ad aprire il concerto di Marostica,  gli ZFG  band  composta da Trev Lukather alla chitarra, Sam Porcaro al basso, Josh Devine (One Direction) alla batteria e Jules Galli voce. Un interessante incontro generazionale che permette al pubblico Italiano di conoscere una band in rampa di lancio.

Marostica Summer Festival, in programma dal 3 al 20 luglio, è organizzato da Due Punti Eventi in collaborazione con la Città di Marostica e con il patrocinio di Regione del Veneto e Provincia di Vicenza e con il supporto di Associazione Pro Marostica e Confcommercio-Marostica. Partner del festival: Emisfero, Autogemelli e Fondazione Banca Popolare di Marostica Volksbank.

Marostica Summer Festival sostiene Woman For Freedom donando un quantitativo di biglietti per gli spettacoli a sostegno dell’attività dell’associazione.

si ringrazia Mara Bisinella per Mabi Comunicazione e Due Punti Eventi

 

foto e testo Mimmo Lamacchia

Incantevole e incantata. Bastano queste due parole per riassumere la serata di Julia Holter, cantautrice losangelina tra le più straordinarie (e sperimentali) a livello mondiale, che arrivava a Ferrara per la sua seconda data del tour estivo in Italia.

L’atmosfera unica del cortile del castello estense, in pieno centro nella città emiliana, ha letteralmente rapito la Holter, che si guardava intorno ammirata e non perdeva occasione per affermare che fosse il posto più bello dove avesse mai suonato, perfettamente in tema con la “medievale” “Underneath the moon”, con la quale ha aperto il suo set.

Accompagnata da una band composta da violino, contrabbasso, batteria, tastiere e tromba, Julia ha rivelato al pubblico ferrarese perchè sia considerata una delle compositrici più geniali nel mondo: le atmosfere di “Aviary”, suo ultimo lavoro, hanno ammantato il quadrato di cielo visibile dal cortile e hanno avvolto i presenti, mescolandosi con i successi di Julia tratti dai suoi lavori precedenti e regalando all’attento pubblico una serata non banale, in cui la voce emozionata ed emozionante della Holter ci ha fatto da guida tra brani come “Les jeux to you” e “Words I heard”, fino a quella che è stata una vera e propria chicca, ovvero la Contiana “Chiamami adesso”, che ha rivelato una Holter coraggiosa nelle proprie scelte (e non ce ne erano dubbi, viste le scelte musicali anche della sua produzione, quando sarebbe fin troppo facile per una con le sue doti vocali accontentarsi di fare pop da classifica) e innamorata del nostro Paese e dell’Avvocato in particolare (come biasimarla!).

Julia Holter è stata capace di trasmettere ai presenti la propria gioia e la propria straordinaria raffinatezza: quella del Ferrara Sotto Le Stelle è senz’altro una serata che nessuno scorderà, lei per prima.

Julia Holter setlist @ Ferrara Sotto Le Stelle (24/06/19)

Underneath the moon

Whether

Colligere

Voce Simul

Les Jeux To You

Words I Heard

Turn The Light On

Silhouette

Feel You

Chiamami Adesso (Paolo Conte Cover)

Chaitius

I Shall Love 2

 

Sea Calls Me Home

Betsy On The Roof

Talento ed Eleganza sul palco dell'Auditorium, a Roma..

Pubblico gremito per l’anteprima romana del tour di Paola Turci, Viva da Morire, questo 20 maggio. L’auditorium Parco della Musica, fa da scenario alla seconda data di una serie di live che avrà la sua ripresa a novembre, da Torino.

Grintosa ed energica, Paola ci presenta un susseguirsi di pezzi, tra nuovi e vecchi. L’arte di ricominciare, appartenente al nuovo album dell’artista, fa da apripista a questa serata nella sua città di nascita, per poi approdare a pezzi riarrangiati, e mai dimenticati, come Frontiera, Io e Maria, L’uomo di ieri. Ampio spazio anche a Questione di Sguardi, Volo così, Fuck You e molte altre che negli anni hanno reso successo all’artista.

Ci viene riservato un piccolo regalo, sale sul palco Beppe Fiorello. Per alcuni minuti, è quasi Sanremo. Duettarono insieme sul palco dell’Ariston lo scorso febbraio, quando la Turci partecipò alla kermesse canora con il brano, L’ultimo ostacolo, dedicato alla perdita del padre. L’amicizia che lega Paola e Beppe è forte, ed è evidente, così come l’emozione del duettare che li accompagna anche durante l’esibizione.

E’ stata una serata molto piacevole, all’insegna della bella musica, della bravura di un’artista che sa donare ogni volta al suo pubblico tutto ciò che da lei ci si aspetta. Noi di Concertionline, siamo stati lieti di prendere parte a questa tappa nella capitale. Auguriamo a Paola Turci un fantastico tour !

 

Un ritorno gradito a Milano per la band britannica  These New Puritans,  per un concerto di grande spessore alla ricerca della perfezione sonora e dell’originalità ormai merce rara e per veri intenditori.

Un pubblico variegato e attento conoscitore di sonorità rock alternative, ha riempito lo stage della Santeria Toscana 31, dimostrando che anche musica lontana anni luce dal main stream meriti i dovuti spazi e la giusta considerazione

Il duo dei gemelli Jack e Gerge Barnett  è attivo da poco più di dieci anni ed ha pubblicato sin’ora quattro album  Beat Pyramid nel 2008,  Hidden nel 2010,  Field of Reeds ben sei anni fà ed il recente Inside the Rose uscito nella primavera di quest’anno.

Sul palco i due fratelli polistrumentisti Jack voce, tastiere e basso e George alla batteria sono accompagnati da due session-men di qualità rispettivamente  al vibrafono e ai synth & programming , creando una sorta di orchestra “guitar free” con un sound particolare incastonato su un drumming potente  in grado di emozionare sia nelle tracce più ritmate che in quelle più sinfoniche con una toale assenza ritmica.

Abbiamo ascoltato molte tracce dal nuovo disco Inside the Rose che segna un ritorno molto gradito ad un sound più ipnotico e vario alla Hidden, che era stato quasi completamente abbandonato nel penultimo lavoro Field of Reeds.

E allora ascoltare la voce di Jack in Where the trees are on fire è la sublimazione dell’armonia che insieme ad  Inside the Rose fa una coppia d’assi vincente. Infinity Vibraphones come anche in Anti Gravity e Fragment two ha come protagonista uno strumento inusuale ad un concerto rock il vibrafono, ma dimostra tutta l’essenza di TNP che nè fa abbondante uso in molte tracce.

Il sound medievale di Hidden riappare in tutta la sua potenza percussiva con suoni di catene, sguainar  di spade in Three Thousand , Attack Music e soprattutto in We Want War un inno senza tempo con tre elementi su 4 a battere sui tamburi .

 

Il tuffo nel passato è con due chicche Numerology e la strepitosa En Papier dove l’anima giovanile post punk degli albori dei These New Puritans era una perla grezza che lasciava già intravvedere tutte le possibili sfaccettature del loro sound.

 

 

La band perugina regala una giornata da ricordare al festival lucchese

La cornice di Villa Bottini, a pochi passi dal centro di Lucca, è già di per sé un posto che lascia sbalorditi, col suo parco ideale per la musica nella stagione estiva: il WOM Fest sta diventando una tradizione dell’inizio estate in Toscana e quest’anno ha fatto probabilmente il definitivo salto di qualità grazie ad un secondo giorno sold out (che costerà una rasatura ad un paio di organizzatori).

Ad aprire la serata sono stati i viareggini Metropol, con la loro miscela rock, mentre prima dei Fast Animals & Slow Kids, headliner, è toccato agli Esterina, band lucchese in grande ascesa grazie ad un piccolo gioiello come “Canzoni per esseri umani”, il loro ultimo album: Fabio Angeli e compagni hanno messo in scena uno show elettrico, potente, in cui non è mancata la poesia di brani come “Santo amore degli Abissi” e una conclusiva “Dio ti salvi” che ha lasciato tutti sbalorditi, in un mix di psichedelia e rock.

Ma la gente era accorsa per la prima data toscana dei FASK, reduci dalla pubblicazione di “Animali notturni” e ha avuto ciò che desiderava: Aimone Romizi al solito, da frontman ormai scafato, ha animato la folla fin da subito e il set è stato una cavalcata tra brani ormai classici (da “Forse non è la felicità” a “Come reagire al presente” fino a “Coperta”) e pezzi appena usciti ma già conosciuti a memoria dai fan (da “Demoni” a  “Non potrei mai”).

I FASK sono ormai una band matura, nel pieno del loro apice artistico e il WOM Fest si è dimostrato la cornice ideale in cui esprimere tutta la loro forza: Aimone che fa stage diving e si fa portare al mixer, da dove ingaggia una battaglia di batteria con Alessio Mingoli sarà uno dei momenti che chi era a Lucca non dimenticherà facilmente.

A questo punto il WOM ci ha ormai conquistato. Non resta che aspettare l’edizione 2020…

Nada Malanina in concerto per Abilitantesocial fest 2019 alla Fattoria Didattica Massignan di Brendola(Vi) 7 Giugno 2019

Venerdi 7 giugno, Nada Malanima si è esibita sul palco dell’Abilitante Social Fest 2019 con il suo tour. L’evento organizzato dalla Coop. Piano Infinito, si è svolto presso la Masseria Didattica Massignan a Brendola (Vi).

Tantissima gente per una serata di musica e solidarietà che rispecchia i valori dell’Abilitante Social Fest, dove tutti sono i benvenuti in un ambiente che accoglie e rimanda alla coralità, all’inclusione, alla resilenza.

All’interno della fattoria numerose sono le attività per la riabilitazione dei disabili, dal maneggio alla pet-terapia, dall’ortocultura ai lavori di campagna, sempre nell’interesse della persona in modo da farla star bene,  come ha ricordato il presidente di Piano Infinito.

La cantante toscana, è rimasta colpita dalla realtà di Piano Infinito e  ha sottolineato l’importanza delle attività della Coop. sociale e il valore dell’Abilitante Social Fest.

Alle 22 ha inizio il live,  con il brano  “Un angelo caduto dal cielo”.  Dopo i saluti di rito, Nada chiede al pubblico di prestare attenzione alla presentazione del manuale di istruzioni per poter vivere al meglio il concerto e godere appieno delle emozioni che le  sue canzoni  trasmettono.

La cantante livornese durante il live ha presentato i brani del suo ultimo lavoro “E’ un momento difficile, tesoro”, album di inediti uscito a inizio anno anticipato dal video e singolo “Dove sono i tuoi occhi” e i brani della sua lunga carriera musicale.

Nada durante il concerto ha emozionato e coinvolto i presenti con la sua poesia e il suo carisma, regalando  un live straordinario.

Sul  bis finale durante i brani “Amore disperato” e ” Che freddo fa” il pubblico non ha resistito ed è corso sottopalco per cantare e ballare felice quasi a voler creare un legame più stretto e intimo con l’artista

Il  concerto si conclude con una ninna nanna, “La canzone per dormire” interpretata con solo voce  da Nada,  con grande impatto emotivo sui presenti.

Sul palco con Nada, Francesco Chimenti alle chitarre e tastiere, Franco Pratesi ai bassi e synth, Enzo Moretto alle chitarre e Luca Cherubini Celli alle batterie.

A fine serata il pubblico ha acclamato e applaudito Nada, soddisfatto di aver conosciuto di persona un artista dalla voce elegante e raffinata, interprete e autrice dalla classe e sensibilità unica, che da oltre cinquant’anni è sulla scena musicale con la stessa energia e grinta degli esordi.

si ringrazia Big Time Ufficio stampa – Coop. Piano Infinito

 

di seguito la gallery della serata

 

 

 

Un assaggio, e che assaggio, del prossimo Firenze Rocks.

Ecco quello che è andato in scena ieri alla Visarno Arena di Firenze, che ha accolto l’unica data europea per il 2019 degli Imagine Dragons, reduci dalla cerimonia di apertura della finale di Champions League che li ha visti protagonisti il giorno precedente.

Di fronte ad una folla in delirio Dan Reynolds e soci hanno regalato il set più lungo e sicuramente più emozionante della loro carriera, che li vede ormai nell’Olimpo dei gruppi pop rock mondiali.

Ma andiamo con ordine: ad aprire la giornata ci aveva pensato l’italianissima Alice Bisi, alias Birthh, con le sue sonorità elettroniche, subito seguita da quello che è stato uno dei fenomeni pop di quest’anno, quel Fil Bo Riva che, tra Dublino, Berlino e Roma, ha scritto un disco d’esordio meraviglioso come “Beautiful Sadness” e lo ha portato in scena di fronte al pubblico fiorentino con la sua band “made in Germany”.

Cantato straordinario e sonorità che sembrano un mix tra Cesare Cremonini e Jeff Buckley, Filippo Bonamici (questo il suo nome all’anagrafe) ha senz’altro colpito il pubblico presente, che poi si è definitivamente sciolto al ritmo folk di Jake Bugg, uno che non ha certo bisogno di presentazioni, con brani come “Me and You”, “Two Fingers” o “A song about love”.

L’attesa è poi via via montata fino all’apice delle 21,05 quando è toccato agli Imagine Dragons salire sul palco. E non c’è dubbio che quello a cui ha assistito il foltissimo pubblico è uno di quegli show che non si dimenticano facilmente: si è partiti a spron battuto con “Believer”, per proseguire con brani del calibro di “Whatever it takes”, “Bad Liar” e la chicca di “Every breath you take” presa in prestito dai Police.

Mentre Dan Reynolds si muoveva scatenato sul palco e arringava la folla, facendosi passare bandiere della pace (e l’immancabile nostrano tricolore) dal pubblico, si susseguivano giochi di luce, torri di fumo e coriandoli a non finire, a sottolineare l’imponenza e la miriade di colori e di sfumature degli Imagine Dragons, consapevoli ormai di essere arrivati ad essere delle vere star mondiali, ma capaci di non perdere di vista i valori: Dan non ha perso occasione per ringraziare il pubblico italiano, quasi stupito dal poter ricevere tanto affetto e l’empatia tra chi era sopra e chi era sotto il palco ha raggiunto il suo apice su “Demons”, brano dedicato a Nathan, un fan della band di Las Vegas scomparso a causa del cancro e la cui famiglia era presente allo show.

Reynolds ha voluto condividere con tutti noi un messaggio di Nathan, che letteralmente gli ha detto: “Dan, quando ti senti depresso, non pensare alle cose cattive che ti dicono, pensa solo alle buone”.

Praticamente commosso, il cantante dei “Dragons” ha poi rivelato di aver sofferto di depressione fin da adolescente e che l’unico modo per uscirne è parlarne il più possibile e non sentirsi deboli a causa di questa malattia, non farsene emarginare.

Si è poi gettato in una versione strappacuore di “Demons”, cantata a squarciagola da 60.000 voci ed è poi tornato a saltare a più non posso su “Walking the wire”, “On top of the world” (su cui una marea di palloni giganti ha invaso il palco) e una conclusiva “Radioactive”, letteralmente spaziale, su cui dall’enorme palco fiorentino sono partiti fuochi d’artificio multicolori che hanno chiuso come meglio non si poteva una serata epica, primo step di un’estate che si preannuncia da ricordare, quando mancano ormai solo pochi giorni al Firenze Rocks 2019.

Sabato 1 giugno la cantautrice romana ha affascinato ed emozionato il folto pubblico nella splendida cornice dell’antico Teatro Romano di Verona, scenario perfetto per il Festival della Bellezza che, giunto ormai alla sua sesta edizione, caratterizza e con i suoi numerosi e vari eventi l’estate veronese.
“Stasera la bellezza è tutta qui, davanti a me. Dovrei tenere gli occhi chiusi e pensare di essere in un posto normale, invece questo è un luogo gigante” ha esordito Paola Turci evidentemente toccata dalla magia dell’antico teatro, prima di iniziare una lunga cavalcata di brani di forte impatto alternati ad altri di pura delicatezza.


Sono state due ore piene di concerto in cui la cantautrice romana ha proposto i suoi più grandi successi, le hit sanremesi, i brani tratti dall'ultimo album Viva da morire, ed anche brani meno famosi ma di grandissima forza espressiva, tratti dal suo vasto repertorio. Alcune canzoni sono state inserite in scaletta appositamente per questa serata, dato il tema del festival, e sono state eseguite da lei solo chitarra e voce, in un momento di intima condivisione con il pubblico. 

Notevoli e ricchi di intensità anche gli omaggi a Battiato, a Modugno, una canzone dedicata ad Anna Magnani in romanesco, e la struggente "Alleluja" di Cohen che la stessa Turci ha definito “patrimonio dell’umanità”.
Tutto il concerto si è rivelato un inno alla forza delle donne e all’amore per la Bellezza, attraverso la grande musica di una cantautrice che unisce e abbraccia oramai più di una generazione e che trasmette sempre una carica e una vitalità davvero fortissime, complice anche la sua band di strepitosi musicisti “capitanata” da Roberto Procaccini alle tastiere.

Scaletta del concerto di Verona:

L'arte di ricominciare
Viva da morire
L'utlimo ostacolo
Prima di saltare
La vita che ho deciso
Stato di calma apparente
Frontiera
Mani giunte
Volo così
Off-line
Piccola
L'uomo di ieri
Ringrazio Dio
Dio come ti amo
Attraversami il cuore
Ti amerò lo stesso
L'ombra della luce
Ma dimme te
Io e Maria
Saluto l'inverno
Io sono
Un'emozione da poco
Fatti bella per te

Alleluja
Bambini
Questione di sguardi

 

 

 

Giorgia in concerto

Un concerto di Giorgia è sempre una garanzia di qualità e di sensibilità artistica ed anche in questa data romana al Palazzo dello Sport si è respirato quell’atmosfera piena di bella musica e caratterizzata da una delle voci più belle italiane degli ultimi 30 anni.

Nonostante il risultato dell’album di cover “Pop Heart”che forse non ha raggiunto in pieno il gradimento sperato, si respira nell’impianto romano la voglia dei fans e degli appassionati di ascoltare dal vivo le vecchie canzoni intervallate con le cover inserite nel nuovo lavoro.

Si inizia quindi subito con tre cover:Le tasche piene di sassi” di Jovanotti, “Una storia importante” di Eros Ramazzotti e “Gli ostacoli del cuore” di Elisa e Ligabue.

A seguire tutti i successi che hanno reso Giorgia indiscussa protagonista della nostra musica: “E poi”, “Come saprei” e “Strano il mio destino” infiammano il pubblico in attesa del clou del concerto. “Tu mi porti su” diverte e fa ballare il pubblico ma per concludere il concerto la vocalist romana si cimenta con la vera grande sfida dell’album: la cover di “I will always love you” portate al successo dall’indimenticabile Whitney Houston, da cui ne esce vincente con un’interpretazione personale ed avvolgente.

Attendiamo Giorgia con un nuovo album di inediti che dovrà essere all’altezza della sua bravura e della sua classe.

Articolo e foto di Stefano Ciccarelli

 

Scaletta:

Le tasche piene di sassi

Una storia importante

Gli ostacoli del cuore

Io fra tanti

Scelgo ancora te

Sweet Dreams

Quando una stella muore

È l’amore che conta

Come Neve

Dune mosse

I Feel Love

Il mio giorno migliore

La mia stanza

Ain’t Nobody

E poi

Come saprei

Strano il mio destino

Un amore da favola

Girasole / Tra dire e fare

Easy

Di sole e d’azzurro

Vivi davvero

Stay

Credo

L’essenziale

Oronero

Anima

Tu mi porti su

I Will Always Love You