Michael Gira è uno sciamano. Michael Gira è un pirata armato di chitarra. Michael Gira è semplicemente un signore del rock. Uno che basta guardarlo e lo sai che farà qualcosa che ti lascerà di sasso.
Ed è ciò che accade quando lui e tutti gli Swans salgono sul palco dell’Estragon poco dopo le 22, preceduti da un’intro di gong sul cui ritmo si innestano via via gli altri strumenti.
Quello che succede da questo momento in poi è una celebrazione, un rito laico del rock in cui lui, Gira, è lo sciamano, il celebrante e noi gli umili adepti ammessi alla funzione: una funzione che si spiega a suon di amplificatori, di distorsioni, di poesia, in un continuo, irrefrenabile, instancabile caracollare, gesticolare, dare tempi e modi.
Solo guardarlo è uno spettacolo, suscita un’attrazione magnetica, sprizza carisma da tutti i pori e poi, beh, aggiungeteci una voce potente, viscerale, che sembra provenire dai recessi più profondi, il tutto coadiuvato da una band affiatata, ispirata, capace di produrre un muro di suono in cui anche la minima distorsione, il minimo sibilo, che appare casuale, è in realtà perfettamente studiato per portare ogni brano all’apoteosi.
E’ così che tra un “Frankie M“, una straordinaria “The Apostate“, davvero da brividi e una carrellata di brani che non concedono mai un attimo di respiro o di tregua (tra gli altri “Don’t go”, “Just a little boy”, “Bring the sun/ Black hole man”) il pubblico di Bologna va in visibilio, chiude gli occhi e si costruisce il proprio personale trip sulla strada tracciata da Gira e compagni.
E quando si esce dal live se ne esce svuotati, spossati, ma allo stesso tempo rigenerati da un’energia nuova, una carica di purezza e perfezione instillata da ogni nota partorita da quelle chitarre.
Trenta anni dopo il grande sciamano, il grande burattinaio del rock, con le sue sfuriate e la sua classe, è ancora lì, immutato, solo un po’ invecchiato, che, a braccia aperte racconta che la funzione è finita e i suoi Cigni sanno ancora spiccare il volo (e farlo spiccare a chi li ascolta).
Ite Missa Est.

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