Manu Chao a Marina di Pisa: la recensione della tappa toscana

Manu Chao a Marina di Pisa: la recensione della tappa toscana

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Ieri sera – 12 agosto 2014 – il litorale di Pisa ha accolto circa 12 mila appassionati di musica dal vivo per quello che si è rivelato il maggior evento dell’estate musicale della zona: il concerto di Manu Chao. Oltre a circa 11 mila possessori di biglietti venduti in prevendita infatti, si sono riversate in Piazza Viviani altre centinaia di persone paganti, accorse da tutta Italia in occasione della serata oppure presenti in Toscana per qualche giorno di vacanza (da famiglie al completo a sostenitori del Che con tanto di bandiera sventolante).

La tappa di Marina di Pisa e’ stata la terza ed ultima nel nostro paese per Manu Chao, che con il suo tour 2014, “La Ventura”, aveva già fatto ballare il pubblico di Trieste e Gallipoli nelle scorse settimane. Dopo due ore di musica in apertura – affidata ai ritmi in levare dei Mellow Mood, ma anche a Raphael e Tamales de Chipil – l’ex voce dei Mano Negra ha fatto il proprio ingresso sul palco poco prima delle 22.00 accompagnato dai colleghi Michel Gambeat, Madjid Fahem e Philippe Teboul, ed accolto dal boato di entusiasmo della folla.
Classe 1961, all’anagrafe Jose Manuel Thomas Arthur Chao, il cantante di origini franco-spagnole si è esibito per oltre due ore proponendo una scaletta riarrangiata e variegata, che ha attinto sia dal repertorio portato al successo coi Mano Negra, che dai lavori solisti (molto apprezzati l’esordio “Clandestino” e il disco del 2007 “La Radiolina”): tra i brani più cantati ci sono stati sicuramente i noti “Me gustas tu”, “Que paso Que paso” e l’omonimo “Clandestino”. Anche il lungo bis però ha riservato qualche canzone ben accolta, “Bienvenida a Tijuana” e “Desaparecido” su tutte.
Non sono mancate nemmeno “La primavera”, “Bongo Bong”, “Mentira”, “Minha Galera” e “Lagrimas de oro”, eseguite all’unisono con i cori dei presenti, che hanno partecipato attivamente ad ogni fase del lungo concerto, caratterizzato da un mix di stili musicali, lingue e culture.
“Grazie Pisa, grazie Toscana per il cuore”, ha ringraziato ad un certo punto Manu Chao mimando ripetutamente il battito grazie al rimbombo del microfono contro il suo petto, per poi ricominciare subito a suonare. “Hasta la victoria siempre” ha poi aggiunto in chiusura colui che molti considerano il “Bob Dylan latinoamericano”, poco prima di congedarsi una volta per tutte, almeno per quest’anno. Noi però, con la voglia di ballare ancora nei piedi e nei cuori, il “Desaparecido” speriamo di rivederlo molto presto in Italia.

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