Linkin Park a Milano: in 30000 mila per un concerto indimenticabile (Recensione)

Linkin Park a Milano: in 30000 mila per un concerto indimenticabile (Recensione)

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Era il 2000, ora siamo nel 2014. Sono passati ben 14 dall’uscita dell’album Hybrid Theory dei californiani Linkin Park e finalmente la sottoscritta ha avuto il piacere, l’onore e la fortuna di assistere ad un loro live show! Aspettare 14 anni per un concerto è davvero una lunga attesa, anche se nel frattempo la band di Chester e soci ha sfornato e ci ha regalato ben altri 4 album e il sesto “The Hunting Party” è in in uscita il 17 giugno.
Partiamo con ordine, chi si aspetta una recensione su cosa ho visto resterà deluso, perché effettivamente non ho visto proprio niente! Per questo motivo non sarò in grado di raccontare come era fatto il palco o come erano disposti i musicisti , complici le migliaia di persone presenti e la mia famosa bassezza. Quello che posso raccontare riguarda come tutti gli altri sensi, vista esclusa, hanno vissuto questo concerto. Per compensare a questa mancanza abbiamo inviato sotto al palco la nostra collega fotografa Emanuela Tardocchi, vedrete le sue foto in fondo alla recensione!

Il 29 Gennaio Vivo Concerti ha annunciato il ritorno in Italia dei Linkin Park: dopo quasi 4 mesi di attesa per e con oltre 30000 fans che han comprato il biglietto, l’unica data italiana del gruppo americano che si è svolta lo scorso 10 giugno è andata sold out in pochissimo tempo e il City Sound Milano 2014 ha aperto la stagione con il botto.
L’organizzazione è apparsa impeccabile: 2 ingressi aperti per far entrare il pubblico già nel primo pomeriggio, tensostrutture per la vendita di cibi e bevande, assenza della gradinata sul fondo per far posto a tutti e un’atmosfera incredibile già dalle prima ore del mattino.
Ad aprire le danze alle 20 ci han pensato i Fall Out Boy: 15 brani tiratissimi partendo con “The Phoenix”, tratto dall’album Save Rock and Roll, per poi passare a tutti i loro grandi successi, compresi la cover di Micheal Jackson “Beat it” e “Dance, Dance”.

Ma come previsto però, erano tutti lì per i Linkin Park: la band si è fatta attendere fino alle 21.40, quando ormai il tramonto aveva già lasciato spazio alle luci e ai led dei wall sul palco. Dopo essere entrati sulle note di “Catalysm“, brano tratto dall’album A thounsand sun, sono carichi, li sento dalla voce, e riesco addirittura a intravedere qualche pezzettino di maxi schermo: poco importa, è l’atmosfera quella che conta. “Guilty all the same” e “Given up” seguono a raffica, intorno a me vedo gente che salta e canta, più di 30000 persone che sono lì per ricordare alla band che dovrebbe venire più spesso in Italia. La voce di Chester è pulita, è arrabbiata, si sente nell’aria che il gruppo sta attraversando una nuova fase. Infatti l’ultimo album è bello tosto, e segna il ritorno a quel rock duro, quel nu metal per cui tutto il mondo li ha conosciuti.

Durante il concerto, ovviamente, non mancano ritorni al passato con brani rappati di Mike Shinoda come “Pupercut”, “With You” o “Runaway”. Il pubblico è estasiato, conosce a memoria ogni singola canzone, vuol far sentire la propria voce e Chester glielo concede; in più di un brano viene lasciato ampio spazio alla folla, soprattutto sulle famosissime Numb, In the end e Faith. Dopo una breve pausa e intermezzi di musica dance-elettronica affidata a Joe Hahn, arriva la sorpresa tanto attesa: Mike, con un fogliettino di supporto in mano, spiega in un quasi perfetto italiano che per la canzone successiva “Until It’s Gone”, lui e i suoi colleghi hanno in mente un progetto speciale. Tutti i fans sono, infatti, invitati dal cantante a registrare la canzone con i propri smartphone e a caricarla sul sito indicato: con tutti gli spezzoni di registrazioni pervenuti verrà poi composto un video ufficiale. La particolarità di questo esperimento è stata la concomitanza con il flash mob organizzato dal Fans Club Linkin Park Italia, che ha reso la canzone un tripudio di colori, forme, luci ed emozioni.

L’encore si conclude con le canzoni “New Divide”, “What’s I’ve Done” e “Bleed It Out”. Uno SPETTACOLO. Non riesco a trovare nessuna altra parola per descrivere l’energia trasmessa da questa band. Non parlo solo da fan, che da ragazzina ascoltava i loro cd, parlo da adulta che riesce a farsi trasportare dall’atmosfera delle cose, dalla positività delle persone e dalla musica.
Dispiaciuta per la fine del concerto, mi incammino con le altre migliaia di persone verso casa, continuo a canticchiare le loro canzoni e mi auguro per la prima volta con tutto il cuore di riuscire a rivederli dal vivo molto presto. Questo live che può tranquillamente essere considerato uno tra i più attesi in Italia in questa calda estate.

Setlist:
Act I
The Catalyst / The Requiem
(Mashup Intro)
Guilty All the Same
Given Up
Points of Authority
One Step Closer

Act II
Blackout
Papercut
With You
Runaway
Wastelands
Castle of Glass
Leave Out All the Rest / Shadow of the Day / Iridescent

Act III
Robot Boy
Joe Hahn Solo
Burn It Down
Waiting for the End
Wretches and Kings / Remember the Name / Skin to Bone
Numb
In the End
Faint

Encore:
Until It’s Gone
A Light That Never Comes
Lost in the Echo
Crawling
New Divide
What I’ve Done
Bleed It Out

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