Black Sabbath a Bologna (Recensione concerto)

Black Sabbath a Bologna (Recensione concerto)

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La calda estate italiana ormai è a pieno ritmo e Bologna dopo aver ospitato il Rock in Idro e i Nine Inch Nails è pronta all’assalto dei fans dei Black Sabbath.
Dopo aver annullato il concerto previsto a dicembre a Rho, Ozzy Osbourne e soci han deciso di ritornare in Italia (mercoledi 18 giugno) ma preferendo l’Unipol Arena di Bologna come location.
Complice le temperature più fresche degli ultimi giorni, tutti i fans in attesa per entrare nel palazzetto non han dovuto sopportare caldi massacranti e questo ha reso l’attesa decisamente più piacevole, un po’ meno all’interno dove il caldo si sentiva eccome. L’arena si presenta piena, anche se non proprio sold out ma il pubblico ha risposto fedelmente alla chiamata del sano vecchio heavy metal e anche io, ovviamente, non potevo non rispondere al mio primo invito.
Ad aprire il live ci han pensato i Reignwolf, intorno alle 19.40 per poi lasciare il palco al muro di amplificatori Marshall previsti per lo show dei Black Label Society. Zakk Wylde in 45 minuti di live ha quasi tirato giù il palazzetto. I suoni taglienti e un assolo da far tremare tutto han caratterizzato lo show.
Ma si sa, la platea e le tribune aspettavano Ozzy! Intorno alle 21.30, sulle note di War Pigs è entrato in scena il “Prince of Darkness” e come ogni principe che si rispetti ha attirato tutta l’attenzione: con le sue urla sgraziate ha ripetutamente invitato il pubblico a fare cori degni dei migliori eventi calcistici, spostandosi con fare un po’ impacciato tra il lato destro e il centro del palco e raramente quello sinistro. Supportato da musicisti eccezionali come Tony Iommi, Geezer Butler e Tommy Clufetos, che si sono presentati in splendida forma, Ozzy ha regalato una performance che non ha lasciato davvero nessuno scontento. E nonostante più volte durante il concerto ti viene da pensare “No, ma non ce la fa più” qualcuno mi ricorda che sono 20 anni che “non ce la fa più” eppure sono 20 anni che continua con i suoi grandi show, magari stonando qua e la ma pur sempre regalando spettacoli memorabili.
La scaletta ha visto brani storici con qualche piccola aggiunta di brani più recenti, le immancabili Iron Man e Children Of the Grave e per concludere, dopo che proprio Mr. Osbourne si è auto incitato un “ONE MORE SONG”, ci ha salutati con Paranoid.
Per essere la mia prima volta ad un loro show ho un solo rimpianto, non averli visti durante i tempi d’oro, decenni fa quando l’heavy metal del principe delle tenebre “terrorizzava” i palchi di tutto il mondo ma son comunque contenta di aver visto finalmente dal vivo un pezzo di storia della musica.

Setlist:
War Pigs
Into the Void
Under the Sun/Every Day Comes and Goes
Snowblind
Black Sabbath
Behind the Wall of Sleep
N.I.B.
Fairies Wear Boots
Rat Salad / Drum Solo
Iron Man
God Is Dead?
Children of the Grave
Paranoid

Si ringrazia Live Nation, Studio’s per l’invito e RicetteRock per la collaborazione.

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