Come ogni anno, da quasi trenta anni, va in scena a Roma in Piazza San Giovanni in Laterano, la kermesse musicale più importante in Italia: il concerto del Primo Maggio.
Organizzato dalle tre confederazioni sindacali CGIL-CISL-UIL per sensibilizzare tutti sui problemi del lavoro e per festeggiare chi ha un lavoro ma soprattutto chi purtroppo non lo ha mai avuto o lo ha perso o chi lo ha ma teme seriamente di perderlo.
“La nostra Europa: lavoro, diritti, stato sociale”: questo le slogan della manifestazione anche se poi l’aspetto politico è sempre stato nello sfondo nelle 12 ore di concerto.
L’anteprima inizia alle 13 con Lilian More, Ciao sono Vale, i Grace n Kaos, Valentina Parisse, Jumpeight, Francesco Effelle e Santi Scarcella.
Il vero inizio è alle 15.00 con un tributo a Franco Battiato dei Pinguini Tattici Nucleari e con i due conduttori Ambra Angioini e Lodo Guenzi sempre più a loro agio sul palcoscenico e con un’intesa davvero forte.
Si prosegue con i marchigiani La Rua e le esibizioni di Walter Celi dei Punto.Exe Ferdinando, Ylenia Lucisano, , Giulio Wilson, con “Modigliani”, seguito da I Tristi che verranno premiati come vincitori del concorso 1MNEXT.
Si prosegue con il giovanissimo romano, Fulminacci, Izi, La Rappresentante di Lista, gli Eugenio in Via Di Gioia, Bianco e Colapesce, Dutch Nazari Fast Animals and Slow Kids, , La Municipal, Pinguini Tattici Nucleari Coma_Cose,Canova Ex-Otago Anastasio Zen Circus Rancore Ghemon
Chiude la prima parte del concertone un mito, un veterano ed un grande rocker: Omar Pedrini, ex leader dei Timoria e sempre in ottima forma nonostante alcuni problemi fisici superati con successo. Purtroppo la sua esibizione è stata goduta totalmente esclusivamente dalla piazza in quanto per uno sforamento dei tempi la Rai ha interrotto la diretta dopo la splendida “Sole spento”, negando ai telespettatori una superba Redenption Song, cover di Bob Marley ed il classico Senza vento.
Eccoci arrivati al clou dell’evento che tradizionalmente si svolge nella serata che inizia con l’arpista Micol che suona “Bella Ciao” intonata da tutta la piazza e, finalmente, l’artista più atteso: Noel Gallagher che con i i suoi High Flying Birds infiamma il pubblico con il suo british rock che ha reso gli Oasis una delle band più apprezzate negli anni 90 fino ad oggi.
La star inglese esegue sotto una pioggia torrenziale sei brani tra cui l’ormai grande classico Wonderwall ed una cover della famosissima All You need ii Love” dei Beatles.
A seguire un beniamino del pubblico romano, Carl Brave, che è venuto alla ribalta da poco ma che ha già diverse hit nella sua storia musicale grazie anche alle collaborazioni con Max Gazzè ed Elisa.
Dopo Brave sul palco due mostri sacri della musica italiana: Manuel Agnelli e Daniele Silvestri che si esibiscono prima da soli con la lora band per poi unirsi insieme a Rancore nel bellissimo pezzo sanremese “argento Vivo” con un’interpretazione cosi coinvolgente da far venire i brividi.
Con “Sole silenzioso” va sul palco la band torinese dei dei Subsonica. Lo storico leader Samuel invita i giovani ad una disobbedienza civile contro le ingiustizie e fanno saltare tutti con la loro musica dance che coinvolge il tantissimo pubblico presente con brani come “L’incubo” “Veleno” e la apprezzatissima “Tutti i miei sbagli” con cui salutano la piazza.
Gazzelle ed Achille Lauro sono gli artisti che si sono susseguiti sul palco. Il primo seguitissimo è sembrato leggermente sottotono pur coinvolgendo il pubblico.
Lauro al contrario ha fatto sobbalzare la piazza con la sua trap mista al rock, coi suoi look stravaganti ma allo stesso accattivanti. Le canzoni all’inizio sottovalutate ma che poi si rivelano delle hit incredibili.
In questi contrasti l’artista romano sta costruendo una carriera molto promettente ed ovviamente non potevano mancare le esibizioni di “ C’est la vie” e soprattutto di “Rolls Royce”.
Continua lo spettacolo il talentuoso Motta con una esibizione a tutto rock in cui mostra il suo indiscusso talento. Con due pezzi di qualche anno fa “Del tempo che passa la felicità” e “Roma stasera” e con la hit sanremese “Dov’è l’Italia” infiamma i giovani presenti nella piazza.
A seguire il trapper milanese Ghali, che lo scorso anno sbancò le classifiche con l’inno generazionale “Cara Italia” e che ha cantanto anche nel concertone insieme alla nuova hit “I Love You” che dedica alle persone che stanno scontando la pena nelle carceri.
Due band chiudono la nostop live. I sempre bravissimi Negrita che non si risparmiamo nonostante l’ora tarda ed invitano il pubblico a scatenarsi con i loro successi: “Il gioco” “Rotolando verso sud” “Gioia infinita” e”Mama Maé.
Per finire la romanissima band folk dell’Orchestraccia, formata da attori, cantautori, musicisti, performers che vanno e vengono in modo disordinato e creativo. Con “Semo gente de borgata” chiudono questo incredibile non stop musicale che si ripete ogni anno e che dà appuntamento al trentennale del 2020 sperano che gli italiani avranno un rapporto col mondo del lavoro più sereno e produttivo.
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