Intervista ai Sound Sweet Sound: “Mettiamo in musica le nostre inquietudini”

Intervista ai Sound Sweet Sound: “Mettiamo in musica le nostre inquietudini”

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Il loro è un suono onirico, inquieto, intenso. Un suono emozionale. Arrivano dalla Francia, sono in sei e si fanno chiamare Sound Sweet Sound…e se i loro brani vi fanno pensare a David Lynch, ci avete visto giusto.
Saranno live in Italia di supporto ai canadesi Elephant Stone al Tender Club di Firenze venerdì 10 ottobre.

Ciao ragazzi, è la vostra prima volta in Italia? Cosa vi aspettate dal pubblico italiano?
Ciao, è la terza volta che suoniamo in Italia, con il pubblico italiano abbiamo un legame speciale, è molto ricettivo e attento alla nostra musica. E’ un piacere suonare qua!

Il vostro è un suono così evocativo e inquieto, quali sono le immagini che volete provocare in chi vi ascolta?
E le vostre fonti di ispirazione invece?
E’ una domanda interessante, visto che il nostro secondo album “Holy songs and human scenes”, è stato costruito proprio per provocare quasi un percorso visivo e attorno a riferimenti cinematografici. Per esempio, il videoclip di “Up to you”, girato da Xavier Perez, è un tributo a David Lynch. Per quanto riguarda le band che ci influenzano, sicuramente la nuova scena psych-rock americana, con band come i Brian Jonestone Massacre o i Black Angels.

Come vi fa sentire il fatto che dividerete il palco con una band fantastica come gli Elephant Stone?
Siamo molto orgogliosi di questo, e felici di incontrarli. Anche se i nostri sound sono diversi, condividiamo alcune idee comuni, come l’apertura a ritmi e strumenti tradizionali.

Insomma cosa dovrà aspettarsi chi verrà a sentirvi live?
Noi cerchiamo di creare delle dinamiche di condivisione, quasi una trance collettiva con il pubblico, un viaggio…un vero e proprio trip che ciascuno può riempire con le sue personali immagini. E poi potenza.

Ultima domanda, se doveste definire il vostro suono in tre parole, quali sarebbero?
Semplicemente Sound Sweet Sound

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