In una piovosa serata autunnale raggiungiamo il Serraglio nella periferia milanese per la presentazione Live di “Prima che Gli Assassini” nuovo disco di Sarah Stride, e nell’evento stesso abbiamo l’opportunità di approfondire con la nostra intervista, la conoscenza di quest’artista sulle tracce delle nuove frontiere delle musica italiana d’autore.

1) Concertionline: Intanto una domanda per capire la tua passione per la musica e le altre arti. Da dove nasce e quali finalità ti poni? Il tuo nome d’arte ha un particolare significato per te?

Sarah: Credo che nella vita alcune cose non si scelgano, semplicemente non si può fare a meno di praticarle, come se davvero fossero loro a scegliere te. Ho sempre avuto uno sconfinato mondo immaginario, magico, e ancora adesso che sono grande credo sia la mia più grande risorsa e salvezza. La musica, la letteratura, la pittura, il cinema fanno parte di questo mondo, della necessità di elevare la vita al di là del contingente, della piccolezza del lato oggettivo delle cose. Per me fare musica significa questo, poterla condividere significa poter mostrare che esiste “un’altra parte” della quale troppo spesso ci si dimentica e che invece è la ricchezza più grande che possediamo.
Stride, il mio nome d’arte, oltre che essere formato dall’inizio e la fine del mio cognome (Demagistri), mi rappresenta sia nella scelta degli estremi che in una forte connotazione caratteriale appunto “stridente” ed è un nome al quale sono molto legata perché scelto con un caro amico che non c’è più e che nella sua vita ha sposato completamente tutto ciò di cui ho scritto sopra.

2) Concertionline: Come definiresti la tua musica non tanto in un genere definito ma in una dimensione comunicativa. Quale ?

Sarah: Sono convinta che la musica abbia un grande potere e nel momento in cui diciamo qualcosa abbiamo una grande responsabilità. Quello che cerco di fare è di indagare il sottosuolo, la zona in ombra che appartiene ad ogni essere umano e di riportarla in superficie, restituirla trasformata in qualcosa di luminoso e positivo. Ecco, attraverso la mia musica quello che mi preme di più è mostrare questa possibilità, la conversione dei demoni in alleati.

3) Concertionline:  Parlaci del nuovo disco. Si notano notevoli differenze in termini di sonorità da quello d’esordio. Questa è la direzione che vuoi prendere musicalmente e nella quale ti senti a tuo agio da qui all’infinito?

Sarah: Si, in questo disco ho decisamente abbandonato le consuetudini alt-rock per indagare in profondità la propensione verso un cantautorato più denso, per certi versi più scuro e l’elettronica asciutta, diretta ma contemporaneamente molto tribale di Kole Laca si è sposata perfettamente con i testi, scritti a quattro mani con Simona Angioni e con la loro urgenza. Detto questo, anche se ora mi sento molto a mio agio con questo sound, che continuerò sicuramente ad indagare, non ho idea di cosa potrà succedere nei prossimi lavori in termini di arrangiamento!

4) Concertionline: La situazione del live ti da ulteriori opportunità comunicative  rispetto alle registrazioni in studio? Quali aspetti preferisci dei concerti ?

Sarah: Credo nell’importanza di entrambi i momenti e che le possibilità che i live offrano non siano maggiori ma semplicemente diverse. Amo molto stare in studio, potrei rimanere tranquillamente tre ore a scegliere un rullante! Pensa, che nella registrazione dei miei primi lavori, quando registravo le voci avevo assolutamente bisogno che ci fosse qualcuno ad ascoltarmi come per dirigere e in qualche modo “dedicare” a un’altra persona quello che stavo facendo. Ultimamente invece, amo lavorare da sola, svuotarmi di me stessa e mettermi a servizio della canzone in modo che possa uscire nella sua verità semplicemente passando attraverso di me. Nella dimensione live questi due aspetti invece coincidono, sono anni in cui sto lavorando a far tacere il mio ego per vivere il momento performativo come fosse un rito al quale partecipo io insieme al pubblico ma in una comunione e dedizione totale.

5) Concertionline: Le tue influenze musicali se ce ne sono cosa rappresentano nel percorso creativo di una tua canzone.

Sarah: La musica ha una permanenza straordinaria nella memoria, nel corpo, di conseguenza sarebbe molto sciocco pensare di non essere influenzati dai propri ascolti in quello che si produce. Per quanto mi riguarda, ho sempre avuto ascolti molto diversificati e in quello che scrivo continuo a trovare il grande amore per immensi cantautori italiani come De Andrè, Fossati, il Trip Hop, l’Alternative Rock, il Post-Punk, la musica mediorientale, la classica e molto altro ma quando mi immergo nella scrittura di un album ho bisogno di fare silenzio e generalmente ascolto pochissima musica, cercando di rimanere con i sensi aperti e pronti a raccogliere altri tipi di influenze.

6) Concertionline: Se dovessi citare un solo artista del passato (o presente) con il quale duetteresti o del quale ti piacerebbe fare una cover quale sarebbe?

Sarah: David Bowie da sempre e per sempre.

7) Concertionline: A quale concerto sei stata ultimamente che ti è particolarmente piaciuto ?

Sarah: Qualche mese fa sono stata invitata da un amico giornalista ad un concerto di Burt Bacharach. Lasciando da parte il fatto che, oltre al rispetto per un grandissimo musicista e compositore, musicalmente non ho nessuna affinità stilistica, né particolare interesse per le sue produzioni, posso sinceramente dirti che sono rimasta incantata dall’umiltà, l’entusiasmo, la delicatezza e autenticità di un uomo ormai novantenne, che con un filo di voce ha cantato una delle sue ultime canzoni (dicendo: “Spero che vi piaccia”) commuovendo profondamente tutte il pubblico presente a teatro. Davvero una grande lezione di stile e bellezza. Altri due concerti molto belli a cui sono recentemente stata, sicuramente Mark Laneghan e i Low.

8) Concertionline: Quali progetti per il 2019 ? Puoi anticiparci qualcosa ad esempio sulla tua attività dal vivo ?

Sarah : Per il 2019 la priorità sarà quella di promuovere questo album da tutti i fronti, abbiamo in cantiere nuovi video e stiamo lavorando alla programmazione del tour che sarà a breve reso pubblico. Poi a livello creativo, sono già con la mente ad un prossimo lavoro per cui mi immagino sicuramente impegnata nella scrittura di nuovi brani.

Certamente Sarah Stride si era già fatta notare per la sua voce con le sue 2 prime uscite; l’omonimo esordio del 2012 seguito da un album di cover di canzoni italiane Anni 60 ma è nel 2017 che la stessa ha dato nuova linfa alla sua giovane carriera con l’EP “Schianto”  che verrà poi integrato completamente in questo nuovo disco che segna decisamente un ulteriore svolta molto interessante e promettente.

Prima che Gli Assassini è realizzato in collaborazione con Kole Laca (Il Teatro degli Orrori, 2Pigeons) e Manuele Fusaroli (The Zen Circus, Nada, Andrea Mirò), e i testi scritti a quattro mani con Simona Angioni; il  disco mette in risalto le sonorità del tutto personali dell’artista: La Voce di Sarah è sicuramente la protagonista,  capace di proporre una musica d’autore colta ma immediata allo stesso tempo, veicolata attraverso l’elettronica suonata , con uno stile che segue le tendenze attuali di questo genere.  Anche la stessa formazione live rispecchia questo clichè affiancando ai suoni della chitarra elettrica in sottofondo e le basi elettroniche a fare da protagoniste.

Notevole il  singolo “Pensieri Assassini” dove troviamo l’essenza di Sarah Stride in un interessante melting pot tra la sua voce che  affonda le proprie radici nelle tradizioni , su una base decisamente internazionale  fatta di synth e campionamenti ; Megasimento fa il paio con un ritmica molto accattivante e il timbro di voce di Sarah superlativamente in tono.

 

Nella prima traccia Schianto e soprattutto nella 3 i Barbari percepiamo un interessante ricerca di un suono stratificato con la voce di Sarah sul livello più alto a compenetrare le basi di un drumming a volte sincopato a volte più fluido e Il synth che galleggia in uno strato intermedio.

I testi sono pungenti, surreali, visionarie litanie che si dipanano fluide sulla musica. Stride è capace di condurre le tonalità in modo eccellente su tutte le frequenze  e L’Uomo d’Oro è un ulteriore dimostrazione di versatilità.

 

Troviamo anche un interessante cover di “La Torre” di Franco Battiato qui riproposta  con una cadenza di bpm decisamente più bassa e perfettamente inserita nel disco.   C’è anche Le Catene Corte con un bel riff di chitarra e la sognante Madre a concludere le 11 tracce del disco.