Sabato 6 aprile si è chiuso il sipario del bel Teatro Zancanaro di Sacile (PN) sulla tournè di Dodi Battaglia intitolata Perle – Mondi senza età. Durante questi concerti l’ex componente dei Pooh, uno fra i migliori chitarristi a livello internazionale, ha interpretato (accompagnato da una nuova band di musicisti di ottimo livello) una serie di brani meno noti dello sterminato repertorio dello storico gruppo, brani molto belli che però erano rimasti un po’ nascosti, brani un po’ “di nicchia” possiamo dire, che non sono universalmente conosciuti ma che conservano un fascino indelebile nel tempo.
Quando hai oltre 50 anni di carriera sfolgorante alle spalle, quando sei parte della storia della musica del tuo Paese e ne hai scritto e interpretato pagine indimenticabili, la gente si aspetta magari che, se continui a calcare il palcoscenico dopo lo scioglimento del gruppo, tu cavalchi l’onda di quei grandi successi che fanno parte della memoria collettiva. Invece no, la scelta di Battaglia di frugare nel baule della memoria alla ricerca di canzoni poco valorizzate finora ha entusiasmato un pubblico di estimatori veri e catturato sicuramente anche qualche nuovo fan. In scaletta quindi non c’è stato posto per Piccola Katy Tanta voglia di lei ad esempio, e nemmeno per Chi fermerà la musica o Uomini soli, insomma per i “pilastri” della discografia dei Pooh, ma le sorprese si sono susseguite una dopo l’altra rivelando la vera essenza di questo concerto: un tuffo indietro nel tempo alla ricerca di momenti davvero preziosi.
Trentotto brani per due ore e mezza precise di concerto sono una bella sfida per qualunque musicista, ma il chitarrista bolognese, che di esperienza live ne ha decisamente un bel po’, si è dimostrato ancora una volta un “animale da palco” eclettico, grintoso e vincente.
Battaglia inoltre ha rivelato un aspetto assolutamente inedito per chi lo conosce dai palchi dei Pooh, cioè un modo molto più loquace e ironico di porsi, intrattenendo il pubblico con simpatici aneddoti tra un brano e l’altro, ricordi personali e presentazioni dettagliate dei brani, rendendo lo spettacolo davvero ricco, vivace e completo.

Il concerto è iniziato praticamente solo chitarra e voce, con il primo brano in assoluto composto nel 1972 da Dodi Battaglia insieme a Valerio Negrini (amatissimo autore della maggior parte dei testi dei Pooh, che Battaglia ha ricordato con commozione raccontando anche di un premio di poesia che la città di Genova prossimamente tributerà al paroliere bolognese), quindi i musicisti hanno preso posto sul palco accompagnando il chitarrista nel suo lungo viaggio “senza età” tra le canzoni del cuore.
La band che affianca ora Battaglia in tour (da cui è stato tratto fra l’altro un doppio album con lo stesso titolo, uscito lo scorso 15 marzo) è formata da: Rocco Camerlengo alle tastiere e agli arrangiamenti, Marco Marchionni alle chitarre, Beppe Genise al basso e Carlo Porfilio alla batteria,  nonchè i giovanissimi Costanzo Del Pinto e Raffaele Ciaravella dalle voci strepitose, ai cori.
Ed è proprio riferendosi ai due ragazzi poco più che ventenni che l’hanno accompagnato in questa avventura, che Battaglia ha fatto un interessante discorso sui “Talent”, sottolineando che il vero talento non si esprime in qualche serata televisiva ma lo si vede realmente sul palco, on the road, ad esempio nel corso di un tour così impegnativo per dei ragazzi che non erano nemmeno nati quando la maggior parte dei pezzi che hanno cantato sono stati scritti.
Nel corso del concerto, dopo momenti acustici ed altri più rock, tra applausi e un filo di commozione, tra sorrisi e batticuori, Dodi ha presentato il nuovo brano che non fa parte della discografia dei Pooh ma che ha scritto di recente musicando un testo dell’amico Giorgio Faletti (tra l’altro compagno di scorribande sulle piste autmobilistiche), una canzone molto intensa intitolata Un’anima.
Non è mancato, verso la fine, il “momento karaoke” , inevitabile con un pubblico così partecipe e affettuoso, in cui molti dei presenti hanno scoperto con piacevole stupore di ricordare a memoria le parole di alcune “Perle” che non riascoltavano magari da venti o trent’anni, ma che si erano fissate nella memoria tanto quanto i grandi successi.
Infine, l’abbraccio del pubblico ha restituito agli artisti un po’ di quelle dolci emozioni che un concerto così  particolare e intenso ha saputo risvegliare in ognuno ed è stato bello, alla fine della serata, lasciare tutti il teatro col sorriso, dopo gli interminabili applausi e i saluti  che sanno già di arrivederci.

Chiuso questo capitolo (ricordiamo che quella di Sacile è stata l’ultima di 18 date nei teatri di tutta l’Italia, da fine ottobre 2018) Dodi Battaglia ha infatti annunciato di essere già sul piede di partenza per una nuova avventura musicale: il prossimo tour estivo partirà prestissimo,  il 26 aprile da Chieuti in provincia di Foggia, e durerà tutta l’estate portando nelle piazze un altro pezzo di storia dei Pooh.

Si ringraziano AMC Eventi e comunicazione, il management dell’artista e il personale del Teatro Zancanaro per la gentilezza.

 

Scaletta del concerto di Sacile, 06.04.2019

  1. Io in una storia
  2. A un minuto dall’amore
  3. Aria di mezzanotte
  4. Classe ‘58
  5. Vienna
  6. Cara bellissima
  7. Mai dire mai
  8. Orient Express
  9. Una donna normale
  10. Santa Lucia
  11. Io sto con te
  12. In altre parole
  13. Oceano
  14. Come si fa
  15. E’ bello riaverti
  16. La nostra età difficile
  17. Sei tua, sei mia
  18. Cercami
  19. Uno straniero venuto dal tempo
  20. Dietro la collina
  21. Stella
  22. Senza musica e senza parole
  23. Padre a vent’anni
  24. E vorrei
  25. Inutili memorie
  26. Col tempo, con l’età e nel vento
  27. Un’anima (con testo di Giorgio Faletti)
  28. Fantasia
  29. Air India
  30. Fantastic fly
  31. Isabel
  32. Padre del fuoco, padre del tuono, padre del nulla
  33. Scusami
  34. Quando lui ti chiederà di me
  35. Fotografie
  36. Linda
  37. Vita
  38. Buonanotte ai suonatori