The Pale Emperor – Marylin Manson Recensione disco + Video
Quando il Reverendo ritorna per la sua predica rock , l’attesa di ascoltare le sue nuove creazioni si carica di pathos, sofferenza ed emozione si generano nell’etere anche e non solo nelle schiere dei suoi fans.
E cosi dopo un paio di anni dal precedente Born Villian, Marylin Manson pubblica agli albori di questo 2015 il nuovo disco “ The Pale Emperor” . Le aspettative sono sempre grandi considerando che il personaggio Marylin con le sua bizzarra , contradditoria e provocatoria personalità da sempre fa discutere e dividere sia il pubblico che i critici sulle sue doti di musicista.
E così recensire il suo nuovo disco non è impresa semplice se si tiene conto del passato e dell’aura dell’artista Marylin Manson. L’approccio che ho considerato utile è stato quello di cancellare, resettare e non considerare niente della storia di Marylin Manson e provare ad analizzarlo come un qualunque nuovo disco di rock alternativo .
Lavoro con 10 tracce + 3 extra nella versione deluxe che si apre con una potente e alternativa opening “Killing Stranger” , grande rock blues satanico dal ritmo sincopato che ci fa capire subito che la vena compositiva di Marylin è in gran spolvero, la voce sofferente , dilaniata, primordiale è grandiosa, i testi sempre provocatori , ma soprattutto si percepisce una cura maniacale negli arrangiamenti.
Deep Six pubblicata anche in versione Video suona più tradizionalmente metallica e ritmata mentre Third Day of a Seven Day Binge ha un atmosfera pazzesca, cupa e onirica allo stesso tempo con una voce a tonalità sfaccettatte . The Mephistofeles of Los Angeles insieme a The Devil Beneath my feet ci mostrano il rock mansoniano alla massima potenza , batteria sovraesposta e chitarra distorta .
Questo è rock che suona alto e forte al di là del personaggio al di là del bene e del male che vi piaccia o no e quando ascolterete il Cupido che imbraccia il fucile anziché l’arco e le frecce capirete che l’essenza di Marylin Manson nel 2015 è quella del’artista maturo che non rinnega il passato ma che sa mettersi in gioco su un piano più tradizionalmente rock con sorprendenti sfumature blues .
Le tre perle finali presenti nella versione deluxe ( che consiglio) sono 3 riarrangiamenti i unplugged e semiacustici di Third Day of a Seven Day Binge che si ripropone come Day 3 mentre The Mephistofeles of Los Angeles diventa Fated, Faithful , Fatal invece Odds of Even si scarnifica per sublimarsi nella struggente chiusura del disco “ Fall of the House of Death”
IL Reverendo è tornato
fERDIDAS
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