The National at Lucca Summer Festival – Anche il cielo si è...

The National at Lucca Summer Festival – Anche il cielo si è emozionato.

L’ultimo pezzo della playlist prima del set dei The National è stato “Riders from the storm” dei Doors, poi, intorno alle 22.30, Matt e compagni sono saliti sul palco e, incredibilmente, è davvero iniziato a piovere, mentre loro ci davano il benvenuto con “Don’t swallow the cap”. Niente è parso casuale. Probabilmente, se lassù c’è davvero qualcuno, pure lui (o lei) stava ascoltando e si è semplicemente commosso.

Il set è stato di una perfezione travolgente e la cosa più straordinaria è stata vedere una band capace di creare un tale livello di empatia con il proprio pubblico, una complicità sussurrata eppure evidente di cui Matt Berninger era il portavoce: quando, in serie, sono scaturite dalla sua ugola “Bloodbuzz Ohio”, “Sea of love”, “Hard to find” e “Afraid of everyone” l’intensità del live ha raggiunto livelli epici, la pioggia era ormai un ricordo e Matt era perfettamente a suo agio, in quel suo mood da cantautore colto e serafico anche quando i pezzi si fanno rabbiosi.

Su “Squalor Victoria” eccolo lanciare il suo bicchiere di vodka tonic sulla folla, salvo poi riprendere subito il controllo ed emozionare tutti all’inverosimile con “I need my girl” e “This is the last time”. Da brividi.

Guardando i volti intorno si capisce perfettamente come la gente sia assorta, completamente rapita da quanto accade sul palco e lo stesso sarebbe avvenuto anche sotto una tempesta: i The National catalizzano e traducono le emozioni di tutti noi, situazioni che ognuno di noi, prima o poi, si è trovato a vivere e che Matt Berninger ha messo su carta (e poi in musica).

Dopo aver regalato altre perle (tra le altre “Pink Rabbits” e “Fake Empire” strepitose) è nel bis che tutta la verve del barbuto frontman viene fuori, quando su “Mr. November” si getta praticamente in mezzo al pubblico facendosi una passeggiata in mezzo alla piazza continuando serenamente a cantare, mentre “Terrible love” e “Vanderlyle Crybaby Geeks” sono il finale da apoteosi (con tanto di brano finale lasciato cantare al pubblico da un Matt ormai esaltatissimo e con la band che suona non amplificata dai microfoni) di una serata che sarà certamente da ricordare.

A proposito di cose da dimenticare invece, menzione speciale per l’apertura di Cat Power: una voce incredibile, talento strepitoso che però si fa oscurare da un carattere particolare: Cat appare perennemente a disagio, infastidita dall’impianto audio (e su questo, a giudicare da quanto si sente da fuori, ha perfettamente ragione) e non riesce mai a scaldare il pubblico (che era anche composto da suoi fan in buona quantità). Peccato, perchè il talento di miss Marshall è assolutamente cristallino e quando apre bocca ne escono assolute meraviglie vocali.

Palpabile il suo star male quando si scusa ripetutamente per il suo set con tutto il pubblico, al quale lancia dei fiori prima di fuggire via. Speriamo di riuscire a riascoltarla quando avrà “trovato la sua dimensione”… la sua poesia e unicità ha pochi eguali musicali al mondo, come ci tiene a precisare anche lo stesso Berninger dedicandole proprio una struggente “Hard to find”.

THE NATIONAL SETLIST LUCCA SUMMER FESTIVAL 26-07-2014

Don’t Swallow the Cap
I Should Live in Salt
Ada
(w/ Sufjan Stevens’ “Chicago” outro)
Bloodbuzz Ohio
Sea of Love
Hard to Find
Afraid of Everyone
Squalor Victoria
I Need My Girl
This Is the Last Time
Green Gloves
Abel
Apartment Story
Pink Rabbits
England
Graceless
Fake Empire

Encore:
Mr. November
Terrible Love
Vanderlyle Crybaby Geeks

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