Robert Plant live at Pistoia Blues 2014 – La leggenda continua…

Robert Plant live at Pistoia Blues 2014 – La leggenda continua…

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Manca poco alle 22 quando sul palco di Piazza del Duomo, davanti a più di 4000 persone urlanti il suo nome, compare Robert Plant e, ve lo assicuro, per un appassionato di rock ci sono pochi miti paragonabili a lui che può capitare di vedere a pochi centimetri dalla faccia: la folta chioma c’è ancora, anche se ormai imbiancata e lo spirito è ancora quello dell’indomita icona rock.

L’apparizione avviene sulle struggenti note di “Babe, I’m gonna live you”, ballata di Joan Baez che già gli Zeppelin avevano fatto propria e che i Sensational Space Shifters rileggono con altrettanta intensità; scontato dire i brividi che corrono sulla pelle dei presenti quando Robert inizia a cantare e a far presente a tutti come, malgrado gli anni, la sua voce sia ancora straordinaria, modellata e raffinata dall’età, che al contrario non ne ha infiacchito il timbro inconfondibile, come confermano anche i nuovi brani, “Rainbow” e “Little Maggie”, che saranno contenuti nel nuovo disco di Plant con i Sensational Space Shifters in uscita a settembre: si tratta di pezzi con forti accenti psichedelici, rock e ballabili al punto giusto; brani in cui si nota come l’ottima band inglese si sia messa al servizio della straordinaria vocalità dell’ex leader dei Led Zeppelin, che ne esalta ogni nota, regalando a dei brani validi quel quid in più che ti fa dire “wow!” di fronte a ciò che stai ascoltando.

Ovviamente però la folla attende di cantare a squarciagola soprattutto i vecchi brani dei Led Zeppelin e così ecco che arriva “Black dog”, riarrangiata in chiave blues, mentre la splendida “The Enchanter” fa da preambolo per una “Going to California” che fa ancheggiare tutti.

I volti sono sorridenti, Robert dal palco arringa la folla, presenta i musicisti e conferma una volta di più quanto sia felice di essere a Pistoia, “una città in cui son venuto così spesso che non mi ricordo…credo sia la mia quarta volta al Pistoia Blues!”, dice divertito.

Poi, dopo una strepitosa “Spoonful”, nell’arrangiamento del bluesman Howlin’ Wolf, che la rende magica e ipnotica (con Plant ovviamente a suo agio nel ruolo dello sciamano blues), ecco che arriva il gran finale, con due regali che fanno sobbalzare il cuore a tutti i fan del rock: “Whole Lotta Love” e “Rock’n’roll”, che Plant introduce dicendo: “chiudiamo con un vecchio pezzo folk tipico di Pistoia”.

E poi bam! E’ il rock’n’roll, bellezza!

Inutile dire che sentire certi brani da quella voce, live, è un’emozione indescrivibile…e, davvero, il tempo pare essersi fermato: sì, Plant ha i capelli bianchi, qualche chilo messo su con gli anni…ma quella voce, quella voce ancora così pulita, eppure vissuta nel trascorrere degli ultimi 40 anni, non ha davvero spiegazione, se non la cura di un professionista straordinario.

Oppure sarà frutto di un patto col diavolo? Misteri degli Zeppelin…

 

 

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