Nick Cave and the Bad Seeds live all’Alcatraz di Milano (recensione)

Nick Cave and the Bad Seeds live all’Alcatraz di Milano (recensione)

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Di sicuro non esistono “serate no” per Nick Cave, che ogni volta che calca un palcoscenico sfodera il suo innato talento da rock-star: l’artista australiano 56enne – dedicatosi recentemente a progetti solisti e Grinderman – è tornato a Milano giovedì scorso, accendendo il pubblico dell’Alcatraz con i suoi Bad Seeds. La seconda delle tre tappe italiane del tour europeo che la band sta portando avanti in queste settimane (la precedente e la successive si sono svolte a Roma e Bologna), ha visto la band decisamente in gran forma, superare le già altissime aspettative che chi sta per recarsi ad uno show di Nick Cave è solito avere.

Dopo un’introduzione coi fiocchi affidata a “We No Who U R”, la serata si è trasformata in un evento solenne fin dalle prime note della toccante “Jubilee Street”, pezzo sorprendente su disco ma ancor più anche dal vivo, trascinato anche dalla potenza dell’archetto del violino di Warren Ellis e tratto dall’album dato alle stampe in questo 2013 e intitolato “Push the Sky Away”. Potenza ed energia nel caso di Cave non collidono con perfezionismo stilistico e professionalità, specialmente nei casi in cui il nostro frontman è accompagnato dagli ottimi Bad Seeds (l’ultima volta a Milano era accaduto 5 anni fa): i presenti hanno avuto modo di constatare questo fatto per tutta la durata del concerto meneghino,poi proseguito tra momenti di dovuto silenzio dei presenti e boati d’entusiasmo. “Higgs Boston Blues”, “God is in the House”, “From Her to Eternity”, “Love Letter” e tanti altri brani si sono susseguiti accolti dallo stupore e dell’entusiasmo dei fan, coinvolti ma rispettosi, e assorti completamente nella magia della musica: “Can you feel my heartbeat?”, chiede l’artista ad un certo punto, e ripete la domanda con un’intensità che arriva dritta al cuore di chi ascolta con la stessa intensità dei brani che canta.

Dopo una breve pausa lo spettacolo ricomincia con “We Real Cool”, e raggiunge l’apice con “Deanna” e con la conclusione che arriva con la sincera e intensa “Do You Love Me”. L’impressione che si ha quando si capita ad assistere ad una performance di Nick Cave è quella di essere ad una cerimonia, che celebra degnamente la musica in tutte le sue forme: il consiglio per chi ancora non ha provato questa esperienza è, fatelo al più presto.

Nick Cave & The Bad Seeds – 28 novembre 2013, Milano @Alcatraz

We No Who U R
Jubilee Street
Tupelo
Red Right Hand
Mermaids
The Weeping Song
From Her To Eternity
West Country Girl
God Is In the House
Into My Arms
Love Letter
Higgs Boston Blues
The Mercy Seat
Stagger Lee (Fred Waring & His Pennsylvanians cover)
Push the Sky Away 

Encore:

We Real Cool
Papa Won’t Leave You, Henry
Deanna
Do You Love Me

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