Marlene Kuntz, nel 2015 il documentario sulla loro carriera.

Marlene Kuntz, nel 2015 il documentario sulla loro carriera.

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Si intitolerà "Complimenti per la festa" e a dicembre partirà la campagna di crowdfunding per sostenere il progetto. Abbiamo intervistato il regista Sebastiano Luca Insinga, che sta seguendo la band cuneese durante il tour celebrativo di Catartica.

Nel 2014 sono 20 anni dall’uscita di “Catartica” e questo, ormai, tutti lo sanno, visto anche che proprio in questi giorni sta andando in scena uno splendido tour celebrativo in cui i Marlene Kuntz risuonano interamente quel disco. Pochi forse si ricordano però che sono anche 25 anni di carriera per i Marlene Kuntz, band nata nel 1989 dalle menti di Luca Bergia e Riccardo Tesio.

Per celebrare la ricorrenza a Sebastiano Luca Insinga, giovane regista siciliano, è venuto in mente di realizzare un documentario su di loro e su questo tour celebrativo, intitolato “Complimenti per la festa”.

Sebastiano Luca, con il prezioso aiuto di Simone Cargnoni (fotografo, già autore del booklet di “Nella tua luce”, penultimo album dei Marlene Kuntz), Elisa Piria (fonico), Luigi Pepe e Gianpaolo Smiraglia (produttori) ha così creato la casa di produzione Jump Cut (www.jumpcut.it), con cui si appresta a realizzare questo ambizioso progetto.

Ciao Luca, come è nata l’idea della casa di produzione Jump Cut e successivamente di “Complimenti per la festa”, il documentario sui Marlene Kuntz?

La Jump Cut è nata nella sua forma attuale, come società collettiva, ad agosto, in precedenza esisteva come società individuale, con cui lavoravamo sia io che Simone Cargnoni e aveva già co-prodotto un film, “Piccola Patria”, prodotto anche da Gianpaolo Smiraglia (oggi socio effettivo della Jump Cut), che era stato presentato a Venezia 2013 nella sezione “Orizzonti”.
“Complimenti per la festa” nasce dalla mia enorme stima verso i Marlene Kuntz; Simone Cargnoni lavora con loro già da tempo e io li ho conosciuti quando abbiamo realizzato il videoclip di “Solstizio” (primo singolo estratto da “Nella tua luce”, ndr): quest’anno sono sia i 20 anni di Catartica che i 25 anni di carriera per loro, così mi è venuta l’idea e, quando ho scoperto che preparavano un tour celebrativo del primo album con brani interamente anni ’90 (suonano anche i pezzi di “Pansonica”, ultimo album che recupera i demo di quegli anni, ndr) mi è sembrato perfetto documentare questi live. Siamo partiti con grande entusiasmo, senza aspettative, ma piano piano il progetto sta crescendo, così abbiamo pensato di avviare una campagna di crowdfunding per sostenere in parte le spese. Il crowdfunding prenderà il via a dicembre e durerà un mese.

Sei dunque favorevole a queste piattaforme di crowdfunding?

Assolutamente, è un modo per sostenere un progetto, finanziare direttamente gli artisti ed essere in qualche modo certi di poterlo avere una volta che sarà portato a compimento. Con il mercato cinematografico e musicale in crisi è una strada straordinaria. Nel nostro caso chi ci sosterrà potrà vedere il film in anteprima, gli arriverà a casa, il che è fantastico in un mercato come quello dei documentari che ha difficoltà di distribuzione.

Tornando a “Complimenti per la festa”, come sarà strutturato il documentario e come vi hanno aiutato i Marlene Kuntz stessi?

Abbiamo parlato con Riccardo Tesio e Luca Bergia (chitarrista e batterista dei Marlene Kuntz, ndr) e siamo venuti a conoscenza di un archivio, un vero e proprio tesoro di filmati inediti girati in buona parte dal fratello di Luca: era perfetto per il film, visto che si vuole raccontare non solo l’attualità ma anche il passato dei Marlene, come sono nati e la realtà di quegli anni.
Il film sarà articolato su tre linee narrative: il racconto della realtà di quegli anni, partendo dal contesto storico musicale italiano, attraverso materiale di archivio, interviste a chi gravitava intorno al mondo indie all’epoca e stralci dei mensili musicali di allora che parlavano dei Marlene.
A questo racconto più storico si intervallerà il racconto del tour attuale: i momenti di backstage, di soundcheck, gli spostamenti da un albergo all’altro, ma anche riflessioni dei Marlene su ciò che stanno vivendo, gli esiti del tour, l’affetto del pubblico, cosa significa suonare certi pezzi adesso rispetto a 20 anni fa.
Infine, ci sarà una terza linea narrativa: una riflessione che faremo a fine tour su quello che sono stati questi 20 anni di carriera per loro.

Pensi che questo tour sia un po’ la chiusura di un cerchio per i Marlene Kuntz e quindi il film arrivi a proposito per testimoniare tutto quanto?

Io ascolto i Marlene da quando sono giovane, ma li ho conosciuti con “Che Cosa Vedi?” ed ho poi riscoperto i dischi precedenti, quello che ho capito è che questo tour non ha niente di nostalgico, è semplicemente una festa, appunto, e loro sono consapevoli di avere ancora dentro quell’anima ma anche di essere diventati qualcos’altro; loro hanno sempre cercato di evolversi e fare sempre qualcosa di diverso per rispetto anche di chi li ascolta. Avrebbero potuto benissimo vivere di rendita facendo dischi sempre con le stesse sonorità, ma non lo hanno fatto, questo è un loro grande merito, anche se li ha portati ad essere molto criticati da un certo tipo di fan.

Riguardo al tour di “Catartica 994/014” c’è qualche aneddoto che è successo e ci puoi svelare?

Alcune cose simpatiche sono successe, per esempio a Firenze si è rotta la cassa della batteria, una cosa che lo stesso Cristiano Godano ha detto non essergli mai accaduta in 20 anni di carriera, a Brescia invece Luca ha rotto il pedale della batteria ed è stato cambiato a tempo di record, grazie alla fantastica crew dei Marlene. Stando vicino a loro ti rendi conto di quanto per loro sia importante prepararsi e dare al pubblico uno spettacolo autentico: per quanto la scaletta sia sempre la stessa ogni volta certi brani, come “Sonica” o “Nuotando nell’aria”, assumono delle sfumature differenti. Anche i soundcheck sono diversi, la tensione che c’è in alcuni posti non c’è in altri, ogni città è diversa.

Tu parlavi della fantastica crew dei Marlene, quella che davvero permette che i concerti siano realizzati, per cui ti chiedo, com’è vivere con loro praticamente ogni giorno?

Una cosa che contraddistingue i Marlene da qualsiasi gruppo è che loro sono veramente amici e stando con la crew si percepisce proprio un senso di “famiglia”; sono tutte persone alla mano ed eccezionali, che ci hanno da subito accolto nel gruppo anche se eravamo gli ultimi arrivati.

Ultima domanda, quali saranno i tempi e i modi di distribuzione di “Complimenti per la festa”?
L’idea è quella di distribuirlo in maniera privilegiata e limitata a chi parteciperà alla campagna di crowdfunding; loro vedranno per primi il film. Dopodichè cercheremo una distribuzione nei festival di documentari, il che speriamo ci apra i canali per una messa in onda televisiva su canali dedicati. Stiamo lavorando anche alla distribuzione cinematografica, insomma su tutti i fronti. La cosa certa è che chi parteciperà al crowdfunding vedrà il film per primo.

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