Marlene Kuntz: “La danza e le nostre canzoni, insieme per raccontare le...

Marlene Kuntz: “La danza e le nostre canzoni, insieme per raccontare le donne”.

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Venerdì sarà al Teatro Puccini di Firenze lo spettacolo "Il vestito di Marlene", nato dall'unione della band cuneese con la compagnia di danza Mvula Sungani: Riccardo Tesio ci racconta com'è nata questa idea.

Unire la musica rock, anzi le canzoni di una specifica band, con la magia della danza….possibile?
Di certo in Italia ancora non ci aveva pensato nessuno, almeno fino ad 1 anno e mezzo fa: è allora che la compagnia di danza Mvula Sungani ha contattato i Marlene Kuntz proponendo loro di organizzare uno spettacolo che unisse ai brani della band delle coreografie studiate appositamente, in un tentativo di commistione artistica assolutamente inusuale.
Riccardo Tesio, chitarrista dei Marlene Kuntz, ci ha raccontato come è nato Il vestito di Marlene” (questo il titolo dello spettacolo) e quali sono le suggestioni che provoca la commistione di musica e danza.

Ciao Riccardo, com’è nata l’idea de “Il vestito di Marlene”?
L’idea è nata dalla compagnia di danza di Roma Mvula Sungani, che ci conosceva e conosceva le nostre canzoni; circa un anno e mezzo fa ci hanno contattato dicendoci che avevano creato una coreografia su “Ape Regina” e volevano proporci uno spettacolo che unisse i nostri brani con la danza; noi siamo stati entusiasti e li abbiamo incontrati a Perugia, dove ci hanno fatto visionare un video di questa coreografia sul nostro brano. Siamo rimasti totalmente affascinati da questa nuova possibilità e dimensione e da lì è poi partita la costruzione di tutto lo spettacolo.

Questa nuova dimensione, questa nuova sfumatura dei Marlene che portate in scena, che suggestioni ti ha dato?
Sicuramente è qualcosa di totalmente nuovo ed interessante; vedere delle coreografie sui nostri brani è emozionante in primis per noi.

La scelta dei brani dello spettacolo com’è nata? C’è un filo conduttore?
Nella scelta dei brani abbiamo lasciato campo libero alla compagnia di danza, in base alle ritmiche e alle melodie che si prestavano meglio ad essere ballate; il filo conduttore che hanno trovato è quello della figura femminile. Molti brani dei Marlene parlano della donna, in una dimensione sia spirituale, sia emozionale, sia più sensuale, piuttosto che nel rapporto d’amore ed è proprio la figura della donna che fa da guida lungo lo spettacolo.

Qual è stata la reazione del pubblico, abituato magari a vedervi in una dimensione più rock?
Molto positiva, la gente resta affascinata da questa novità della commistione tra canzoni e danza e sicuramente è sorpresa sia dalle coreografie, sia dalla scenografia studiata dalla compagnia di danza

Siete reduci dal tour celebrativo di Catartica e adesso vi ributtate in questo nuovo spettacolo, quali sono le sensazioni?
Questo spettacolo è una cosa totalmente nuova, anche se già avevamo suonato nei teatri, quindi c’è quella leggera tensione, quell’elettricità e voglia di far bene di chi vuole mostrare alla gente una dimensione diversa dei Marlene nel migliore dei modi, mentre il tour di Catartica diciamo che è stata più una festa con dei vecchi amici, eravamo più rilassati e sapevamo bene cosa stavamo facendo, ce la siamo goduta come una festa vera e propria.

Una delle caratteristiche, da sempre, dei Marlene, è stata quella di rinnovarsi e voler sperimentare e “Il vestito di Marlene” ne è l’ennesima prova. Cosa vi porta sempre a sperimentare e cercare nuove strade?
Noi lo facciamo in primis per noi stessi, ci piace sperimentare e al contrario ci annoia l’idea di ripeterci, per quanto sarebbe di certo una scelta più furba. E’ stimolante cercare nuove dimensioni, a volte va bene, a volte meno ma l’idea di ripetersi è troppo semplice, meglio mescolare un po’ gli ingredienti.

Quali sono i progetti dei Marlene Kuntz per il 2015?
Oltre a portare in giro questo spettacolo stiamo scrivendo musica nuova, ma siamo ancora agli embrioni, tra qualche mese vedremo a che punto saremo e decideremo cosa fare e in che tempi.

Tra qualche mese uscirà anche “Complimenti per la festa”, il documentario sulla storia dei Marlene Kuntz finanziato attraverso il crowdfunding
“Sì, sarà un documentario sulla scia di “Petali di Candore”, una VHS che uscì nel 1997; insomma non un documentario classico. Anche questa avventura è partita un po’ per caso, conoscendo Simone Cargnoni (fotografo che ha poi curato il booklet di “Nella tua luce”, penultimo album dei Marlene; ndr) tre anni fa dopo un concerto a Trento; abbiamo poi scoperto che si occupava non solo di foto ma anche di documentari e così, parlando un po’ con lui e Sebastiano Luca Insinga (regista, ndr) è venuta fuori l’idea di “Complimenti per la festa”. Lo vedrete, non sarà un banale documentario.

Qui le prossime date de “Il vestito di Marlene”:

6 marzo FIRENZE
7 marzo VIGNOLA (MO)
1 e 2 aprile ROMA
10 aprile ASCOLI
16 aprile MESTRE
17 aprile VICENZA

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