Lo stile ostile dei Marta Sui Tubi : report del concerto al Serraglio

Lo stile ostile dei Marta Sui Tubi : report del concerto al Serraglio

In una nuvola di fumo blu a tratti fluorescente, i Marta Sui Tubi, tornati definitivamente alla formazione originaria in trio (senza il violoncello di Mattia Boschi e il piano di Paolo Pischedda) fanno il loro ingresso sul palco del Serraglio. Il loro ultimo lavoro LoStileOstile, sesto album in studio, auto prodotto e finanziato tramite il crowdfunding con musicraiser è uscito da meno di un mese ma il pubblico pare averlo già immagazzinato come si deve e canta convinto.
« Abbiamo dei pezzi nuovi da farvi ascoltare »: Qualche kilo da buttare giù, Amico pazzo, Il primo volo, Da dannato, ed è già più che mai chiaro che qualcosa è cambiato. Il percorso portato avanti negli ultimi anni ha fatto guadagnare alla band un livello di maturità convinta che si esprime più che mai nel nuovo modo di stare sul palco: l’approccio live di Gulino e soci è più bilanciato e la potenza che da sempre li contraddistingue, è ora perfettamente equilibrata da una delicatezza notevole.
Anche l’interazione con il pubblico è più minimale: Giovanni si dice felice di suonare in quello che per loro è un piccolo tempio poi chiede la mano alzata di tutti i “terroni” presenti in sala che ovviamente rispondono numerosi e orgogliosi.
All’energica + D1H segue la malinconica Cenere, uno dei vecchi brani più amati, cantata in coro dal pubblico ad occhi chiusi. Un pizzico di te e Un amore Bonsai, e la riflessione sul sentimento amoroso continua, parte lenta e poi esplode, grazie alla chitarra del sempre impeccabile Carmelo Pipitone che poi diventa seconda voce per « uso un mezzo morbido e profumato per uno scopo fisiologico » (La calligrafia di Pietro), più che una canzone, un momento di respiro a pieni polmoni, un po’ insensato, un po’ incazzato.
Tocca a Cromatica, brano tratto da Carne con gli occhi, prezioso featuring con Lucio Dalla registrato poco prima della sua scomparsa, e anche le luci in sala si alternano, quasi a seguire la storia d’amore colorata raccontata dal testo.
La temperatura è altissima, le gocce di sudore sulla fronte non si possono contare, ma si continua eccome, passando dalla sanremese Dispari alla rabbiosa e delirante Rock + Roipnoll.
Il momento più intenso rimane senza dubbio quello che gli affezionati della band, frequentatori assidui dei loro live, ritrovano più o meno sempre uguale: Post. Il crescendo misurato e teso che porta all’esplosione del “io non ho sentimenti, solo sensazioni” che si ripete ossessivo e uguale a se stesso quasi a ipnotizzare. La frase compare anche sulle magliette vendute al banchetto del merchandising, ed è davvero quasi un motto, allo stesso tempo mea culpa e rivendicazione orgogliosa.
Si prosegue con l’ultima manciata di canzoni: bicchieri alzati e salti a piedi uniti per Divino dato che all’alcol non si resiste, mani in aria su Camerieri. Dopo una breve uscita di scena, il concerto riprende e si chiude con Coincidenze: il respiro è affannoso ma Milano, ormai città acquisita e casa, va ringraziata. Poi cappello, giacca in spalla e via.
I Marta sui Tubi, oggi più che mai, sono una band consapevole. Si potrebbe pensare che abbiano perso qualcosa per strada ma in realtà, prestando attenzione, si capisce bene che quel qualcosa l’hanno guadagnato in lucidità e sicurezza, e che nell’evoluzione hanno saputo mantenersi sempre incredibilmente fedeli a se stessi

SETLIST:
1. Qualche kilo da buttare giù
2. Amico pazzo
3. Il primo volo
4. Spina lenta
5. Da Dannato
6. +D1H (Più di un’ora)
7. Cenere
8. Un pizzico di te
9. Amore Bonsai
10. La calligrafia di Pietro
11. Cromatica
12. Dispari
13. Il delta del poi
14.  Rock + Roipnoll
15. Post
16. Divino
17. Camerieri
18. Vorrei
19. Niente in cambio
20. Dio come sta?
21. La spesa
22. Coincidenze

Report Laura Antonioli, Foto Francesca Di Vaio

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